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Territorio FICHI BIANCHI DEL CILENTO

erra di miti e di leggende, il Cilento è situato nella parte più meridionale della Campania ed è noto nel mondo per le meravigliose spiagge e per le tradizioni gastronomiche che hanno ispirato la dieta mediterranea. Ma tante altre sono le sue attrattive storico-culturali: la prima è Agropoli, suggestivo borgo arroccato su un promontorio a picco sul mare. La città ha origini antichissime, risalenti addirittura al neolitico, e malgrado sia stata oggetto di svariate incursioni piratesche, nel corso dei secoli non ha mai perduto la sua rilevanza. Il modo migliore per apprezzare l’affascinante stratificazione di culture che si è prodotta ad Agropoli – città abitata da greci, romani, bizantini e saraceni – è addentrarsi nel all’interno di un diploma, mentre nell’adiacente località Pioppi si trova il settecentesco Castello Vinciprova in stile arabocatalano: un trionfo di torri merlate e i torrini di difesa, ora sede del Museo Vivo del Mare. Proseguendo verso Sud si incontra l’antica Elea (Velia per i romani): fondata nel 540 a.C. dagli abitanti di Focea in fuga dai Persiani, in questa nacque la celebre scuola eleatica, la scuola di filosofia di Parmenide e Zenone. Le vestigia di questo importantissimo centro della  (nonché alcune testimonianze di epoca medievale) sono visitabili all’interno del grande parco archeologico di Velia, nel comune di Ascea, dove ancora oggi sorgono edifici di grande interesse, quali l’Area Portuale, Porta Marina, Porta Rosa – struttura del IV secolo a.C. che costituisce il più antico esempio di arco a tutto sesto in Italia – le Terme ellenistiche e romane, l’Agorà, il Quartiere Meridionale, il Quartiere Arcaico e l’Acropoli. Su quest’ultima, che costituisce il nucleo più antico dell’insediamento, si trovano diverse aree sacre, i resti di un teatro e la torre di un castello normanno. Se la passeggiata attraverso le rovine di Velia non fosse sufficiente, nelle vicinanze del Parco archeologico è possibile cimentarsi nel romanticissimo Sentiero degli innamorati, percorso di trekking di circa 2 km che si snoda tra la macchia mediterranea regalando incantevoli scorci sul Golfo di Velia, fino a giungere alla torre saracena di Punta Telegrafo. Se dalla costa ci si sposta verso le aree interne non può mancare una visita alla città di Padula. Di notevolissimo interesse storico è il Sacrario militare dei Trecento, dove sono conservati i resti dei caduti durante la spedizione di Sapri, condotta da Carlo Pisacane nel 1857 nel tentativo (fallito) di scatenare una rivoluzione antiborbonica nel Meridione. Imperdibile anche il paleocristiano Battistero di San Giovanni in Fonte, edificio eretto nel IV secolo sopra una sorgente che alimenta il fonte battesimale, particolarità che rende l’edificio un nell’architettura cristiana. Senza dubbio però, l’attrazione più celebre di Padula è la Certosa di San Lorenzo, un ex monastero, tra i più grandi complessi monumentali d’Europa e dell’Italia meridionale: basti pensare che la sua costruzione iniziò nel 1306 e finì solo nel XVII secolo.

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