Commercializzati secchi, come antica tradizione vuole, questi frutti hanno un legame storico strettissimo con la terra in cui vengono coltivati. Da non perdere, a settembre, il festival loro dedicato
Già conosciuti dagli antichi egizi, come dimostra la loro rappresentazione all’interno di una delle Piramidi di Giza, i fichi sono stati tra i frutti più amati da Greci e Romani. I primi ne producevano in gran quantità, tanto da dover costituire un’apposita classe dirigente per controllarne il commercio; mentre per i Romani quella del fico era una pianta sacra, al pari dell’ulivo e della vite. Fu proprio all’epoca della Magna Grecia che le prime di piante di fico arrivarono in Calabria dove nell’arco di, tra cui quelle di Dottato bianco, nella collinare provincia di Cosenza. In questo scampolo di terra calabrese dove la pioggia scarseggia e il clima è mite grazie alla presenza dell’area montuosa del Pollino e quella dell’Altopiano Silano che proteggono dalle intemperie, nascono e crescono gli alberi di fico alla base dei prelibati Fichi di Cosenza DOP che, come antica tradizione locale vuole, sono commercializzati essiccati.
