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Il fratello del mostro. Dal termovalorizzatore alla piattaforma. Storia di un territorio maltrattato
Il fratello del mostro. Dal termovalorizzatore alla piattaforma. Storia di un territorio maltrattato
Il fratello del mostro. Dal termovalorizzatore alla piattaforma. Storia di un territorio maltrattato
E-book634 pagine8 ore

Il fratello del mostro. Dal termovalorizzatore alla piattaforma. Storia di un territorio maltrattato

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Info su questo ebook

Il saggio prende avvio dalle proteste popolari contro il progetto di due mega impianti inquinanti di trattamento rifiuti che hanno visto come scenario la media valle del fiume Crati in Calabria tra la fine degli anni novanta del secolo scorso e i mesi a cavallo tra il 2013 e il 2014. A partire da queste esperienze di impegno e di lotta popolare a tutela degli equilibri ecoambientali del territorio, l'autore propone strategie alternative per la gestione dei rifiuti e piu' in generale per lo sviluppo delle zone rurali interne e dei borghi storici attraverso la la riscoperta delle identita', delle tradizioni e delle risorse paesaggistiche, storico-culturali, agricole, enogastronomiche e folcloristiche locali : in una parola agricultura. In un intero capitolo del volume viene tracciata una mappa dei disastri ambientali in quella che viene definita la Calabria dei fuochi. Infine l'autore, nel ripercorrere le tappe fondamentali del movimento ecologista nel novecento ne mette a nudo limiti e contraddizioni. Tale variegato mondo, ha subito, sempre secondo lo scrittore, strumentalizzazioni politiche che ne hanno svuotato le enormi potenzialita', relegandolo in gabbie ideologiche prive di qualsivoglia fondamento storico.
LinguaItaliano
Data di uscita14 lug 2015
ISBN9788891196880
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    Anteprima del libro

    Il fratello del mostro. Dal termovalorizzatore alla piattaforma. Storia di un territorio maltrattato - Alessandro Perrone

    Alla fine degli anni

    novanta, ci fu il tentativo

    di costruire, lungo il

    corso del fiume Crati,

    un mostro dalle fattezze

    di un enorme impianto

    di termovalorizzazione.

    Furono i cittadini,

    animando una civile

    protesta, ad impedire

    un irreparabile sfregio

    all’equilibrio ambientale.

    Dopo quindici lunghi

    anni il pericolo non

    sembra scampato. Il

    fratello del mostro si

    profila all’orizzonte.

    Questa volta si tratta di

    un enorme impianto che

    dovrebbe divorare

    centottantamila

    tonnellate di rifiuti

    all’anno, con annessa

    centrale termoelettrica a

    biogas. Ancora la Valle

    del Crati e il territorio di

    Bisignano come

    obiettivo. Una visione

    nuova e coraggiosa

    dovrà accompagnare le

    scelte, in valle Crati e

    nell’intera Calabria,

    tenendo a mente i

    fallimenti del passato,

    remoto e prossimo,

    sperimentati in nome di

    chimere irrealizzabili.

    Un nuovo modello di

    sviluppo e di crescita è

    all'ordine del giorno con

    al centro la

    valorizzazione delle

    risorse del territorio,

    unica speranza di

    riscatto.

    ALESSANDRO PERRONE

    Dal termovalorizzatore alla piattaforma

    Storia di un territorio maltrattato

    Proprietà letteraria riservata

    © 2015 – AUTHORPUBLISHING -

    Prima edizione - giugno 2015

    Disegno di copertina di Raffaella Salfi

    Questo lavoro è dedicato

    a tutti i calabresi

    ISBN: 9788891196880

    Youcanprint Self-Publishing

    PREFAZIONE

    Il fratello del mostro è un libro che assume un valore davve-

    ro straordinario, non solo perché tratta una tematica di ecce-

    zionale attualità, ma anche per lo scrupolo con cui sono citate

    le diverse fonti utilizzate e per l’impianto scientifico con cui

    vengono analizzate e richiamate alla memoria le vicende più

    significative che hanno riguardato - e riguardano tuttora - la

    problematica ambientale della Calabria Nord 1 e più specifica-

    tamente la gestione dei rifiuti a Bisignano.

    Alessandro Perrone, autore particolarmente sensibile alle

    tematiche ambientali e, aggiungiamo, non poteva essere al-

    trimenti vista la sua professione di medico, fa una ricogni-

    zione puntuale sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti che

    1 Tale denominazione è stata attinta dal Piano di emergenza a sua volta recepito

    nel Piano di gestione dei rifiuti della Regione Calabria. Il Piano prevedeva,

    inizialmente la realizzazione di 9 impianti di selezione/trattamento dei rifiuti

    dislocati su tutto il territorio finalizzati al recupero di alcuni materiali da avviare

    al riciclaggio, alla produzione di FOS e di CDR quest’ultimo da utilizzare in due

    impianti di termovalorizzazione localizzati, rispettivamente a Gioia Tauro (RC) e

    in un sito da definire in provincia di Cosenza. Era prevista la costruzione e messa

    in esercizio di due impianti tecnologici a Sambatello e Catanzaro e di un sistema

    integrato denominato Calabria Nord e un sistema integrato Calabria Sud. Il

    sistema Calabria Nord avrebbe dovuto sopperire alle esigenze della provincia di

    Cosenza con la realizzazione di tre piattaforme integrate (impianto di selezione

    secco/umido, impianto di valorizzazione RD con produzione di compost di

    qualità e impianti di produzione CDR), ubicate rispettivamente a Castrovillari

    (CS), Bisignano (CS) e Acquappesa (CS) e da un termovalorizzatore ubicato a

    Bisignano (CS).

    hanno riguardato questa porzione di territorio bagnato dal

    fiume Crati a partire dagli anni novanta ad oggi, riscopre si-

    gnificati culturali e ambientali, propone una cultura alterna-

    tiva di inversione rispetto alla tendenza finora seguita e lo fa

    senza impantanarsi in petitio principii e in congetture fine a se

    stesse.

    Mano a mano che si va avanti nella lettura, ci si rende con-

    to che l'argomento non è proprio di quelli più semplici, so-

    prattutto se consideriamo che l’indagine di Perrone viene ef-

    fettuata attraverso le lenti della sostenibilità dei rifiuti, della

    loro gestione e della tutela dell’ambiente, punto di incontro

    tra salute e malattia, tra risorsa e degrado, tra legalità e ille-

    galità, tra dipendenza diretta e indiretta dall’ambiente natu-

    rale e attività umane in un territorio immediatamente adia-

    cente all’area urbana cosentina.

    La media valle del Crati è compresa, infatti, tra l’area ur-

    bana di Cosenza e la Sibaritide ed è un territorio che presenta

    realtà agricole dotate di elevate potenzialità di sviluppo che

    assumono in alcuni casi la configurazione di filiere territoriali

    o di distretti agricoli o agro-industriali (piana di Sibari, valle

    media del Crati, ecc.) con una notevole vitalità produttiva ed

    in altri casi caratterizzate da buone potenzialità produttive2.

    Le colture maggiormente praticate sono: seminativo, olivi-

    colo, orticolo, vivaistico, floricolo, viticolo, frutticolo. Il com-

    parto olivicolo, caratterizzato da un prodotto di alta qualità,

    è tra i più importanti; la viticultura, indirizzata prevalente-

    mente alla produzione di uva da vino, è presente con una

    produzione DOC e sono attive diverse cantine di dimensioni

    significative; nel settore zootecnico si annoverano allevamen-

    ti di bovini, caprini, ovini, cavallo e suino con caseifici che

    commercializzano il prodotto con marchio proprio; l’attività

    agroalimentare è in forte espansione con aziende che opera-

    2 Programma Operativo Regione Calabria, Asse N° 4: Sistemi Locali - Tavolo N°

    8, Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca, s.i.a., p. 3.

    no nel campo della lavorazione di ortive e frutta, imbotti-

    gliamento e commercializzazione di vino e olio, produzione

    di formaggi, insaccati e prodotti al forno3.

    Da quanto appena descritto è evidente e si comprende be-

    ne come in quest’area l’agricoltura non è un settore dell'eco-

    nomia come un altro: è gestione del territorio, dialogo con la

    natura, è ciò che dà forma al territorio e che ci dà ciò che

    mangiamo, ma più largamente ciò di cui ci nutriamo e che

    dunque fa noi stessi. È importante, dunque, avere una conce-

    zione dell'attività agricola aggiornata alle potenzialità che es-

    sa può avere come alternativa complessiva nel contesto attu-

    ale.

    Bisignano dispone di molte aree che sono destinate ad atti-

    vità agricola. La forte specificità di questa zona presenta, co-

    me abbiamo già evidenziato, molti elementi qualificanti in

    grado di rendere la presenza dell’agricoltura un fenomeno

    ancora più importante per quanto riguarda i beni e i servizi

    prodotti, le connessioni di filiera e i rapporti con i cittadini

    tenendo presente, tra l’altro, che è in forte crescita la doman-

    da di un più stretto rapporto tra consumatore e produttore.

    Questa si traduce non solo nella ricerca di approvvigiona-

    mento direttamente presso i produttori agricoli, ma anche di

    conoscere e seguire il processo produttivo di ciò che man-

    giamo. In quest’ambito bene si inserisce, ed è molto diffusa

    nel Comune di Bisignano e nella valle del Crati, la piccola a-

    zienda agricola a conduzione familiare per la produzione di

    verdure e ortaggi per la vendita diretta.

    A tutto ciò si aggiunga che Bisignano può vantare un ricco

    patrimonio storico-culturale, artistico e religioso che occorre

    salvaguardare e promuovere. La tutela e la valorizzazione di

    questo patrimonio non è un pio desiderio, non è un principio

    astratto, si incarna nella tradizione storica del territorio.

    3 G. A. Trunfio. Fonti rinnovabili e uso razionale dell’energia: realtà e

    opportunità nella Valle del Crati, Grafica Artistica, Ottobre 2001.

    La città può crescere e svilupparsi solo se il presente e il fu-

    turo affondano le loro radici nel passato, con la sua cultura e

    la sua civiltà.

    Per quanto riguarda più specificatamente il turismo reli-

    gioso-culturale, dall’analisi sui possibili flussi di visitatori è

    stato preventivato che questo settore potrà contare su

    un’utenza naturale di almeno 700.000 persone, costituita

    dall’intera Provincia di Cosenza e da un’utenza più propria-

    mente turistica, regionale e nazionale, la quale potrebbe ga-

    rantire flussi di visita continui e corposi. Le utenze regionali

    e provinciali sono costituite dai fedeli che attualmente si re-

    cano a Bisignano per visitare il Santuario di Sant’Umile,

    l’annesso complesso conventuale con la cella del santo, la

    grotta della penitenza, la casa nativa e il museo conventuale.

    In molte circostanze gruppi consistenti di visitatori hanno

    fatto richiesta di visitare le altre chiese, i laboratori dei vasai e

    le botteghe artistiche dei liutai. I dati presi in considerazione

    (monitorati dal 2000 a tutt’oggi) sono indicativi di un poten-

    ziale bacino d’utenza che non riguarderà soltanto il Santuario

    di Sant’Umile, ma l’intero indotto produttivo che si realizze-

    rà intorno agli eventi culturali (realizzazione del museo di ar-

    te sacra, della liuteria, dei vasai, il Palio del Principe, le Sere-

    nate, ecc.). I visitatori, qualunque sarà il motivo che li con-

    durrà nella cittadina, avranno la possibilità di compiere un i-

    tinerario turistico-culturale sicuramente più ampio e vario.

    Sulla base di quanto abbiamo finora descritto ben si com-

    prende come in un territorio che offre disponibilità di risorse

    culturali, naturali ed ambientali che hanno spinto diverse a-

    ziende agricole ad intraprendere l’attività agrituristica a

    completamento dell’attività svolta ed in cui l’agricoltura e

    tutto ciò che ruota attorno ad essa costituisce la vera e pro-

    pria spina dorsale, vi sia da parte della popolazione più di

    una preoccupazione sulle possibili conseguenze negative sul-

    la salute dei cittadini e sulla tutela dell’ambiente causate dal-

    la possibile realizzazione di una mega piattaforma che gesti-

    sce rifiuti tal quale.

    Con la volontà espressa dalla Regione Calabria e dal Co-

    mune di Bisignano di realizzare la piattaforma tecnologica

    per il trattamento dei rifiuti a Bisignano, attraverso una serie

    di atti amministrativi che, per i modi e i tempi sospettosa-

    mente rapidi con cui sono stati prodotti, possono essere defi-

    niti dei veri e propri mostri burocratici, la situazione locale e

    politica si rende molto più problematica e si intreccia con gli

    atteggiamenti giustificatamente ostili manifestati in questi ul-

    timi vent'anni in seguito al verificarsi di due avvenimenti che

    meritano considerazione e di cui sarebbe un grave errore sot-

    tovalutare l’importanza del messaggio.

    Il primo, destinato a rimanere a lungo nei ricordi dei Bisi-

    gnanesi e degli abitanti della media valle del Crati, quale

    emblema della propria forza e dei propri diritti in difesa del

    territorio, dell’ambiente e della salute dei cittadini, riguarda

    l’estesa ed accesa partecipazione di popolo e delle associa-

    zioni ambientaliste contro il sorgere di un termovalorizzatore

    per rifiuti solidi urbani nell’area industriale di Bisignano che

    portò, il 20 giugno del 1999, alla costituzione del Comitato

    promotore contro l’inceneritore. L'azione forte e incisiva del co-

    mitato scongiurò di fatto la realizzazione dell’impianto a Bi-

    signano.

    Il secondo è quello drammaticamente attuale, destinato in-

    vece a rimanere una macchia indelebile nella storia del no-

    stro Paese, e riguarda l’illecito sversamento di rifiuti tossici

    nella cosiddetta Terra dei Fuochi, definita un laboratorio

    all’aperto di cancerogenesi ambientale, dove gli stessi cittadini

    sono le cavie4.

    4 Così ha definito la Terra dei Fuochi il Prof. Antonio Giordano in un’intervista

    apparsa il 14 Settembre, 2008 su: Il Sud On Line, News, Inchieste,

    Approfondimenti, 2008.

    È indubbio che tutti questi fatti e le ragioni profonde che

    stanno alla base del rifiuto sistematico delle popolazioni alla

    realizzazione di mega impianti nei propri territori, hanno

    provocato nelle stesse una maggiore sensibilità verso le tema-

    tiche di salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini,

    contribuendo in qualche modo a farle acquisire una sempre

    maggiore consapevolezza del valore dell’ambiente.

    A tale constatazione fa subito seguito la convinzione che

    sia necessario soffermarsi su ciò che sta accadendo a livello

    sociale in termini di azioni/reazioni riguardanti questi temi,

    per capire se e come la Regione Calabria sia in grado di atti-

    varsi per rispondere alla crisi ecologica e per cogliere una re-

    altà territoriale che, con ed oltre i rifiuti, può essere ricca ed

    evocativa di vita vivibile.

    È ciò che l'autore tenta di fare in modo convincente nei ca-

    pitoli VI, IX, XII e XIV.

    Oggi, in un contesto quasi completamente urbanizzato, la

    crisi ecologica è percepita da molti cittadini anche e soprat-

    tutto in relazione ai servizi pubblici quando, ad esempio,

    viene imposto dall'autorità locale un razionamento dell'ac-

    qua, un divieto sul suo utilizzo a causa di una contaminazio-

    ne, oppure quando emergono situazione di palese difficoltà

    nella raccolta e nella collocazione dei rifiuti. Il contatto che

    molti cittadini attivi hanno con ciò che è naturale passa per

    larga parte attraverso i servizi, i quali raffigurano la diretta e

    indiretta dipendenza dall'ambiente naturale delle attività

    umane.

    I servizi pubblici locali nella loro attività di produzione, e-

    strazione e gestione di risorse naturali fino ad arrivare a quel-

    la del consumo e di smaltimento degli scarti finali di ciascun

    attività umana, occupano una posizione strategica nella ge-

    stione delle problematiche ambientali. L’attività delle azien-

    de di servizio che erogano quotidianamente servizi fino ai

    cittadini-consumatori che fruiscono di tali servizi, sono al

    tempo

    stesso

    fasi/attività

    altamente

    impattanti

    sull’ambiente5.

    Questi stessi attori (aziende e cittadini) sperimentano quo-

    tidianamente le conseguenze di alcune manifestazioni della

    crisi ecologica, come l'inquinamento derivante dalle attività

    di produzione di energia, il problema di gestire una risorsa

    come l'acqua che è esposta ad un crescente inquinamento, il

    problema della collocazione dei rifiuti.

    Dunque, la crisi ecologica ci costringe a rivedere i nostri

    rapporti con l'ambiente che ci circonda, perché per la prima

    volta nella storia l’uomo è in grado di modificare (e lo sta fa-

    cendo) tutti i principali equilibri della Terra. Non a caso

    l’epoca attuale viene definita Antropocene (era geologica

    dominata dall’uomo) e si ritiene che l’alterazione degli

    habitat naturali e dei cicli climatici abbia raggiunto livelli in-

    tollerabili. Se gli attuali trend di sviluppo economico non fos-

    sero modificati, in breve tempo il sistema giungerebbe al col-

    lasso e la Terra diventerebbe un luogo inadatto alla specie

    umana. Molto spesso l’esigenza di rispettare i vincoli

    dell’ambiente naturale e la richiesta di individuare soluzioni

    concrete alla crisi ambientale vengono visti come un limite

    inaccettabile e penalizzante verso l’economia e le persone.

    Tale visione accomuna il cittadino comune al governante6.

    Per tutto quello che abbiamo esposto finora, ci sembra ap-

    propriato concludere sostenendo che oggi più di ieri occorre

    saper dare risposte ai problemi, ma ciò implica ricerca scien-

    tifica e, di conseguenza, un buon sistema di istruzione; impli-

    ca capacità organizzativa e, di conseguenza, un buon sistema

    istituzionale; implica capacità di coinvolgimento e di conse-

    guenza un buon assetto sociale e politico.

    5 Valerio Corradi, Le incerte vie della sostenibilità, Aziende di servizi pubblici e

    cittadini per l’ambiente, Franco Angeli Srl, Milano, 2001.

    6 Emilio Padoa-Schioppa, Dalla crisi ambientale nuove opportunità, Focus, nr.

    2/2010

    La strada giusta e imparziale non è certamente quella in-

    trapresa per la realizzazione della piattaforma tecnologica

    dei rifiuti a Bisignano che privilegia la scelta autoritaria, at-

    traverso scorciatoie burocratico-commissariali sorrette da

    una precisa volontà politica locale e regionale di mutuo soc-

    corso7, sottraendo di fatto ai cittadini il potere di decidere.

    Troppe volte in questo territorio l'autoritarismo e la man-

    canza di un confronto reale in tema di ambiente hanno esclu-

    so i cittadini dal processo decisionale.

    La storia insegna che imporre una scelta non sempre porta

    a buoni risultati e, quando ciò avviene è sempre il segno di

    una sconfitta, non il simbolo di una vittoria.

    Dobbiamo ringraziare Alessandro Perrone, perché con

    questo studio ha il merito, e sente il bisogno, di mantenere

    vivo l'interesse e il confronto sulle tematiche ambientali e sul-

    la gestione dei rifiuti in tutto il territorio regionale.

    Da questo libro il territorio di Bisignano, e più in generale

    quello della media valle del Crati, ne esce nettamente raffor-

    zato, ricco di significati culturali e ambientali ed in grado di

    offrire, in forma originale, delle attrattive paesaggistiche, na-

    7 Da una parte la Regione Calabria, che è stata oggetto di un commissariamento

    nel campo dei rifiuti che è durato 15 anni, ha la necessità e l’urgenza di

    affrontare il problema rifiuti in modo più organico e completo. Dall’altro, per

    come stabilito all'art. 5 della convenzione tra la Regione Calabria e il Comune di

    Bisignano, a quest’ultimo sono stati riconosciuti i benefit economici (incentivi),

    senza alcuno specifico vincolo di utilizzo, nella misura presuntiva pari a quella

    prevista nell'ambito della rivisitazione della tariffa di conferimento dei rifiuti

    solidi urbani negli impianti di trattamento, in fase di elaborazione e di prossima

    sottoposizione alla Giunta Regionale per l'approvazione di rito, pari ad € 5,00/t. e

    corrispondenti a circa €. 900.000,00 annui, in modo da consentire un’adeguata

    dotazione economica alle Amministrazioni locali per il disagio arrecato dalla

    presenza degli impianti, riconoscendo, dunque, allo stesso Comune di Bisignano,

    nelle more della realizzazione e messa in esercizio della piattaforma

    impiantistica, a titolo di anticipazione sull'incentivo già dall'anno 2013 e per ogni

    anno successivo e sino al 2015, per complessivi anni tre decorrenti dal corrente

    2013, qualora non si addivenga alla definitiva messa in esercizio del polo

    Tecnologico entro l'anno 2015.

    turalistiche ambientali, culturali e storiche che una classe di-

    rigente avveduta e responsabile non può e non deve ignora-

    re.

    Francesco Fucile

    -------0------

    INTRODUZIONE

    Ci sono paesi, regioni ed interi stati nel mondo dove, ormai

    da anni, i rifiuti non costituiscono più un problema, bensì si

    trasformano in una risorsa; se ne producono sempre meno e

    quei pochi vengono avviati ad un virtuoso ciclo di recupero e

    riutilizzo. Nessuno si sognerebbe di costruire mega impianti,

    più o meno inquinanti, accanto a case, scuole e campi coltiva-

    ti. In Calabria si continua ad abbancare il rifiuto tal quale in

    discarica, con tanto di velenoso percolato, con le sue ben note

    conseguenze e si progettano mega piattaforme divoratrici di ri-

    fiuti da centinaia di milioni di euro. Perché accade tutto que-

    sto ?

    Alla fine degli anni novanta, ci fu il tentativo di costruire,

    lungo il corso del fiume Crati, nel bel mezzo di una ridente e

    amena valle ad economia prevalentemente agricola, un mo-

    stro dalle fattezze di un enorme impianto di termovalorizza-

    zione, alimentato a combustibile da rifiuti. Furono i cittadini,

    animando una ferma e civile protesta, ad impedire un irrepa-

    rabile sfregio all’equilibrio ambientale e alla già fragile eco-

    nomia del territorio.

    Sono trascorsi quindici lunghi anni ma, per questa gente, il

    pericolo non sembra ancora scampato. Il fratello del mostro si

    profila all’orizzonte. Questa volta si tratta di un enorme im-

    pianto che dovrebbe divorare centottantamila tonnellate di

    rifiuto tal quale all’anno, con annessa centrale termoelettrica

    a bio ( tanato) gas. Ancora mega impianti in Calabria, ancora

    la Valle del Crati e il territorio di Bisignano come obiettivo

    programmato. Perché accade tutto questo ?

    In quasi cinque lunghi lustri di gestione commissariale del

    ciclo dei rifiuti in Calabria si sono avvicendati sette presiden-

    ti di regione, sei prefetti e due generali con un dispendio di

    oltre due miliardi di euro a fronte di un fallimento totale e ca-

    tastrofico degli obiettivi prefissati e indicati dalla Unione Eu-

    ropea e dalle normative nazionali, come testimoniano le rela-

    zioni delle commissioni parlamentari che si sono occupate

    del Caso Calabria nel corso degli anni, tanto da far affermare

    al presidente della bicamerale di inchiesta sulle attività illeci-

    te connesse al ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella, che- L’affare

    dei rifiuti in Calabria è gestito da un sistema di potere non estraneo

    ad interessi politico-malavitosi -.Perché accade tutto questo ?

    Il mio modesto lavoro di ricerca non ha la pretesa di forni-

    re risposte a queste domande che richiederebbero una meta

    analisi approfondita da parte di una schiera di qualificati

    professori di sociologia, antropologia e criminologia. Il tenta-

    tivo, molto più modesto, è quello, da una parte, di ricostruire

    una memoria storica di questi accadimenti, presupposto fon-

    damentale ad una piena e consapevole presa di coscienza del

    problema ambientale globale e locale da parte dei cittadini e

    dall’altra di fornire al lettore una sintetica ed essenziale in-

    formazione sulle tematiche, connesse al ciclo dei rifiuti, che

    riguarderanno Bisignano, la Valle del Crati e l’intera Calabria

    nei prossimi mesi; in definitiva uno strumento utile a cercare e

    trovare soluzioni possibili e condivise con i cittadini e com-

    patibili con i territori.

    Consapevole della delicatezza di questi argomenti, ho cer-

    cato di affrontarli in maniera laica, asciutta e stringente, evi-

    tando di restare rinchiuso in gabbie ideologiche, che spesso,

    anche nel recente passato, hanno imbrigliato le vivaci poten-

    zialità della galassia ambientalista, spesso disinnescandone le

    enormi energie, dirottandole, a volte dolosamente, su posi-

    zioni di sterile protesta o peggio di strumentale propaganda

    politica. La trasversalità e gli enormi interessi in gioco sulle

    tematiche ambientali e sul ciclo dei rifiuti e di conseguenza

    sulla salute pubblica non lasciano spazio ad accademiche e-

    lucubrazioni o peggio a dottrinali divisioni.

    La gestione dei rifiuti urbani e le criticità legate

    all’ambiente saranno uno degli argomenti più scottanti e ur-

    genti dell’agenda politica regionale e locale nel prossimo fu-

    turo. Da cittadini responsabili e partecipi ci attendiamo un

    indispensabile e reale cambio di passo per agganciare final-

    mente la Calabria al resto del mondo, e colmare gli enormi ri-

    tardi accumulati in decenni di scellerata e incosciente incuria,

    con la consapevolezza che questo non potrà avvenire se noi

    stessi non ci sentiremo coinvolti e di conseguenza partecipi

    in prima persona al cambiamento e disposti a modificare al-

    cune cattive abitudini e certi stili di vita scorretti, ormai insoste-

    nibili da un punto di vista ambientale.

    Infine giova ricordare che un cittadino informato, cosciente

    e responsabile ha il diritto ma, allo stesso tempo, anche il do-

    vere civico di partecipare attivamente al dibattito pubblico su

    queste fondamentali tematiche, nel tentativo di orientare le

    scelte della politica, che rischiano, oggi come ieri, di incidere

    irreversibilmente sulla vita e sulla salute delle future genera-

    zioni.

    La Calabria, regione dalla mille contraddizioni, soffre e su-

    bisce una serie di criticità ambientali che meritano un ap-

    proccio nuovo e coraggioso, a partire dalla bonifica delle

    numerose discariche disseminate sul territorio e delle aree

    industriali dismesse, passando attraverso il futuro delle cen-

    trali Enel di Rossano e di Laino Borgo, fino a giungere alle

    nuove e incombenti minacce ambientali rappresentate dalle

    trivellazioni dei nostri mari da parte delle multinazionali del

    petrolio e dagli inutili e dannosi mega impianti di trattamen-

    to rifiuti.

    Una visione moderna e audace dovrà accompagnare le

    scelte del presente e del futuro, tenendo bene a mente i falli-

    menti del passato, remoto e prossimo, sperimentati in nome

    di chimere irrealizzabili. Un nuovo modello di sviluppo e di

    crescita è all'ordine del giorno con al centro la valorizzazione

    delle risorse del territorio, unica speranza di riscatto. Agricol-

    tura, tradizioni, storia, archeologia, enogastronomia, folklore,

    valorizzazione dei centri storici e del patrimonio architettoni-

    co civile e religioso, artigianato artistico, risorse umane, pae-

    saggio. In una parola nuova: agri cultura. Ci auguriamo che

    questo sia il futuro scenario all'interno del quale essere pro-

    tagonisti per consegnare alle future generazioni un paese mi-

    gliore di quello che abbiamo trovato.

    Spero che questo mio lavoro assolva, anche in minima par-

    te a questa non semplice missione. In tal caso, l’impegno non

    sarà stato vano.

    Buona lettura.

    L’Autore

    -------0------

    Capitolo I

    IL MOSTRO

    Quando l'ultima fiamma sarà spenta,

    l'ultimo fiume avvelenato,

    l'ultimo pesce catturato,

    allora capirete che non si può mangiare il denaro.

    Toro Seduto - Capo Indiano Sioux

    Gran River, 1831 – Fort Yates, 1890

    al belvedere del castello8 la valle si spalancava mae-

    stosa allo sguardo, dilatandosi a perdita d’occhio,

    D mentre i colori e gli odori di una giornata di fine lu-

    glio inebriavano gli animi sornioni. Il sole al tramonto river-

    berava il suo rosso nell’azzurro del cielo come una fiamma

    debole e l’arancio, il verde matto e il ramato della campagna

    brillavano ancor più toccanti del solito. L’odore di estate ac-

    8… il colle della Motta, detto anche Cucumazzo o Castromonte, dove sorgeva,

    un tempo coronato da merli, mezzelune e baluardi, il Castello del Principe. Di

    quella mole famosa, che fin dal 1774 si vedevano appena i miseri avanzi … -

    tratto da : - Bisignano il Paese dei Sette Colli - di Vincenzo Giglio - Battaglia

    Calabra, n. 44 del 31-10-1955.

    24 - Il Fratello del Mostro

    ________________________________________

    compagnava la febbrile attesa appena stemperata dal clima

    caldo e avvolgente che si scioglieva in un inconfondibile ab-

    braccio che questa terra unica e antica sa regalare. Il paese,

    adagiato con i suoi sette tentacoli su altrettanti crinali di col-

    lina, a guisa di una stella marina posata su creste di sabbia

    dorata, sembrava dormire un fragile e vigile sonno. Mi ac-

    compagnano, nel racconto, le parole dello scrittore bisigna-

    nese Vincenzo Giglio9 che dipinge in prosa un quadro tenero

    e struggente

    … dell’ora del tramonto quando lo sguardo, nella bellezza inalte-

    rabile della natura, si spazia in un vasto e suggestivo orizzonte

    che stringe, come in un amplesso, l’estesa catena di monti, da

    Cosenza al mar Jonio, scintillanti di luci.

    Ancor più delicati ed espressivi i versi del poeta Giglio che

    giungono a toccare le corde del sentimento universale di me-

    9 Vincenzo Giglio (Bisignano 1882, Bisignano 1973), politico, giornalista e

    scrittore, rappresenta un fulgido esempio, ad un tempo, di impegno sociale e di

    testimonianza artistica. La sua attività politica si è sviluppata nella prima metà

    del ventesimo secolo. Eletto Sindaco di Bisignano dal 1914 al 1927, viene

    nominato dal regime fascista Podestà del paese, conservando la carica fino al

    1932. Viene rieletto Sindaco nel dopoguerra, dal 1952 al 1955. Si è distinto per

    aver realizzato opere fondamentali per il miglioramento delle condizioni di vita

    dei suoi concittadini, dall’acquedotto che portava l’acqua potabile nelle case

    (inaugurato nel 1931, alla presenza di Sua Eccellenza Michele Bianchi,

    Quadrunviro del Fascismo e Ministro ai lavori Pubblici del Regime), alla

    fognatura, dalla viabilità rurale alla bonifica del Mucone. Feconda la sua

    produzione letteraria all’interno della quale segnaliamo alcune deliziose raccolte

    di liriche dedicate ai temi più svariati, con particolare dedizione all’antico borgo

    natìo e al sociale. Dai suoi versi emergono i tratti di un animo delicato e nobile

    che raggiunge tratti di struggente pena laddove ricorda l’amato figlio Gaetano,

    prematuramente scomparso nel fiorire di gioventù. Il critico letterario Pio

    Rasulo, nella rubrica Poeti alla Ribalta su Battaglia Calabra n. 7 del 13 febbraio

    1956, così scrive : - Il suo cuore trae ispirazione da tutto ciò che maggiormente

    lo colpisce. Anche le cose più umili diventano per lui oggetto di canto: di quel

    canto appassionato e sincero che è prerogativa delle anime elette. La sua anima

    infatti, pacata e serena, assetata di fede, di amore e di bellezza, si abbevera alla

    chiara fonte degl’ideali più puri -.

    Capitolo I - Il Mostro - 25

    ________________________________________

    raviglia e ammirazione verso la natura e le sue infinite sor-

    prese:

    Scende la sera. Un lento scampanio

    si snoda dalla torre francescana;

    rompendo il silenzio nella fugace

    ora di sogno, sembra quella voce

    lontana sussurrar strane parole

    ai passanti che ascoltano pensosi.

    A frotte, tra le piante del viale,

    allietato dalla brezza del vespro,

    si annidano i passeri, e le rondini

    solcano l’aria come se sperdute,

    e l’ombre si distendono più dense

    sulle case, sui campi, su ogni proda;

    mentre il sole, calato dietro i monti

    de l’Appennino, in un malinconico

    dolce declino ch’è di addio al giorno,

    tesse un ampio velario di porpora.10

    Come spesso accade, la realtà si dimostra molto più prosaica

    dei versi del poeta. Una comunità intera, dopo mesi di lotte e

    proteste, attendeva le decisioni della politica, di quella politi-

    ca che avrebbe voluto liberare nel bel mezzo della valle del

    Crati il mostro distruttore. Era l’ora del tramonto del venti-

    nove luglio dell’anno duemila, e finalmente la notizia tanto

    agognata giunse! Dall’altra parte della Calabria, a trecento

    chilometri di distanza, il Consiglio Regionale approvava

    all’unanimità una mozione11, a firma di ventidue consiglieri

    10La lirica Tramonto calabro è tratta dalla raccolta di poesie Fremiti dell’anima

    in Vincenzo Giglio, Discorsi e liriche – Editrice MIT Cosenza, 1971 con

    prefazione di Carmelo Lo Giudice.

    11 Mozione n. 3 del 27/07/2000.

    26 - Il Fratello del Mostro

    ________________________________________

    appartenenti a tutti gli schieramenti politici12, dal titolo secco

    e asciutto come vuole la prassi burocratica: - in ordine alla co-

    struzione del termovalorizzatore nel comune di Bisignano-.

    La mozione impegnava il Presidente della Giunta Regiona-

    le Giuseppe Chiaravalloti13, nella sua qualità di commissario

    delegato per l’emergenza rifiuti, ad annullare l’ordinanza che

    riconosceva il sito di Bisignano come idoneo all’insediamento

    del termovalorizzatore e di procedere nell’individuazione di

    eventuali altri siti, tenendo conto soprattutto delle volontà

    delle popolazioni territorialmente interessate, invitando il

    Consiglio Regionale ad una discussione più completa sullo

    stato di emergenza nel settore dei rifiuti oggetto di reiterate

    censure da parte della Comunità Europea, delle istituzioni

    locali, di semplici cittadini e associazioni ambientaliste. Il

    mostro era stato definitivamente sconfitto e le popolazioni

    della valle avevano vinto una dura battaglia di civiltà, di le-

    galità e di libertà. Una bella pagina di storia civica si chiude-

    va con l’impegno, da parte di tutti gli attori, a non permettere

    mai più a nessuno di inquinare il territorio con impianti di

    forte impatto o comunque non compatibili con la storia, le

    tradizioni e il futuro di queste popolazioni.

    Torniamo per un attimo indietro, riepilogando le tappe at-

    traverso le quali si snodò questa vicenda, intrecciandosi da

    un lato con i mutevoli scenari politici dell’epoca e dall’altro

    12 Mimmo Pappaterra, Nuccio Fava, Nicola Adamo, Diego Tommasi, Peppino

    Mistorni, Michele Tripodi, Gino Trematerra, Paolo Naccarato, Mario Pirillo,

    Ennio Morrone, Damiano Guagliardi, Raffaele Senatore, Franco Crinò,

    Francesco Galati, Giuseppe Pezzimenti, Egidio Chiarella, Umberto Pirilli,

    Roberto Occhiuto, Salvatore Vescio, Gian Franco Leone, Luigi Fedele, Pietro

    Aiello.

    13 Giuseppe Chiaravalloti (Satriano - CZ -1934), magistrato, è stato Presidente della Giunta Regionale della Calabria dal 2000 al 2005 con una coalizione di centro-destra. È stato Commissario e Vicepresidente dell'Autorità Garante per la

    protezione dei dati personali dal 2005 al 2012.

    Capitolo I - Il Mostro - 27

    ________________________________________

    con un quadro d’inquietante desolazione relativo al sistema

    rifiuti in Calabria.

    Il 23 aprile 1995, a capo di una coalizione di centro destra,

    il Prof. Giuseppe Nisticò14 vinceva le elezioni regionali e di-

    ventava Governatore della Calabria. Giova ricordare che era-

    vamo a soli tre anni dalla strage di Capaci, dall’esplosione

    dello scandalo di tangentopoli e dell’inchiesta mani pulite,

    con le ferite ancora aperte e sanguinanti e con una seconda

    Repubblica che stentava a decollare. Questi avvenimenti sto-

    rici sollecitarono una profonda ridefinizione dei tradizionali

    riferimenti politici, sia in campo conservatore che in quello

    progressista. Anche la legge elettorale, su spinta referendaria,

    cambiò volto, assumendo un assetto prevalentemente mag-

    gioritario, con una quota proporzionale.

    Appena un anno prima, l’imprenditore milanese Silvio

    Berlusconi, inventando dal nulla Forza Italia, riuscì a inter-

    pretare le attese di una larga platea di elettori moderati vin-

    cendo le elezioni e formando un governo, per la prima volta

    nella storia repubblicana, insieme ad esponenti del vecchio

    Movimento Sociale Italiano. Caduto Berlusconi dopo duecen-

    tocinquantadue giorni di governo e in seguito allo striminzi-

    to successo conseguito alle elezioni della primavera del 1996

    (i notisti parlarono di pareggio al senato), il democristiano

    Romano Prodi assunse la guida del governo e il comunista

    Fausto Bertinotti la Presidenza della camera dei Deputati.

    E fu proprio Romano Prodi, con Decreto del Presidente del

    Consiglio dei Ministri del 12 settembre 199715, a dichiarare lo

    14Giuseppe Nisticò (Cardinale - CZ -1941). Presidente della Regione Calabria dal

    1995 al 1998, già Senatore e Parlamentare Europeo. Medico Neuropsichiatra, già titolare della cattedra di Farmacologia presso l'Università di Tor Vergata a Roma.

    Senatore, eletto nelle liste di Forza Italia, componente della Commissione Sanità

    a Palazzo Madama, è stato Parlamentare Europeo fino al 2004.

    15 Con ordinanza numero 2698 del 21 ottobre 1997 del Ministero dell’Interno fu-

    rono individuati gli interventi immediati per fronteggiare la situazione di emer-

    28 - Il Fratello del Mostro

    ________________________________________

    stato di emergenza nella Regione Calabria in ordine alla si-

    tuazione di allarme ambientale determinatasi nel settore del-

    lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ci vorranno sedici

    lunghi anni, esattamente a far data dal primo gennaio 2013,

    per porre fine ad una lunga e fallimentare gestione commis-

    sariale, attraverso un’ordinanza del Commissario di Prote-

    zione Civile16 che individuava il dirigente generale del dipar-

    timento politiche dell’Ambiente, nella persona dell’Ing. Bru-

    no Gualtieri, il responsabile delle iniziative da intraprendere

    ai fini dell’effettiva realizzazione del passaggio di consegne

    alla Regione definite con la Legge Regionale 12 aprile 2013, n.

    1817.

    Con questi atti normativi la gestione dei rifiuti passava sot-

    to il controllo diretto dell’organo politico regionale. La Re-

    gione avrebbe avuto il compito, in regime ordinario, di gesti-

    re gli interventi e le iniziative finalizzate al definitivo supe-

    genza e fu nominato il Presidente della Giunta Regionale quale commissario de-

    legato per l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In

    conseguenza della dichiarazione di emergenza, ai sensi dell’articolo 5, comma 1,

    della legge 24 febbraio 1992, n. 225, venne conferito al Presidente della Giunta

    Regionale l’incarico di Commissario Delegato, dotato di poteri straordinari, an-

    che a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione di legge, nel rispetto dei

    principi generali dell’ordinamento giuridico. Per effetto di una serie di proroghe

    intervenute negli anni successivi, il commissariamento si è protratto, come ve-

    dremo in seguito, fino al 2014.

    16 OCdPC n. 57 del 14 marzo 2013: disposizioni per favorire e regolare il

    subentro della regione Calabria - Assessorato alle politiche ambientali - nelle

    iniziative per superare le criticità nel settore dei rifiuti solidi urbani- Pubblicato

    nella Gazzetta Ufficiale n. 69 del 22 marzo 2013 - Ordinanza di protezione civile

    per favorire e regolare il subentro della Regione Calabria - Assessorato alle

    Politiche Ambientali - nelle iniziative finalizzate al definitivo superamento della

    situazione di criticità nel settore dei rifiuti solidi urbani nel territorio della

    medesima regione.

    17Legge regionale 12 aprile 2013, n. 18 - Cessazione dello stato di emergenza nel

    settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti

    operativi. (BUR n. 8 del 16 aprile 2013, supplemento straordinario n. 1 del 19

    aprile 2013) - Testo coordinato con le modifiche e le integrazioni di cui alla

    Legge Regionale 20 febbraio 2014, n. 6.

    Capitolo I - Il Mostro - 29

    ________________________________________

    ramento delle gravi criticità che periodicamente mettono in

    ginocchio l’intero sistema con gravi ripercussioni di ordine

    igienico-sanitario.

    Torniamo al 1997 e all’ordinanza del Ministero dell’Interno

    con la quale furono individuati gli interventi immediati per

    fronteggiare la situazione di emergenza e venne nominato il

    Presidente della Giunta Regionale quale commissario delega-

    to per l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti

    solidi urbani. Il commissario delegato dell’epoca, nonché

    presidente della giunta regionale, Giuseppe Nisticò, insieme

    ai dirigenti dell’ufficio del commissario all’emergenza rifiu-

    ti,nel mese di maggio 1998 approvarono il piano regionale di

    emergenza che prevedeva, fra l’altro, la costruzione di due

    termovalorizzatori nella nostra Regione, all’interno di un si-

    stema integrato formato da due macro aree denominate Cala-

    bria Nord e Calabria Sud (schemi che verranno riproposti

    quindici anni dopo come vedremo in seguito). All’epoca gli

    organi regionali predisposero una gara di appalto di rilevan-

    za europea per la realizzazione dei due impianti, che sarebbe

    dovuta avvenire mediante la forma del Projet Financing 18.

    Che l’attenzione sull’emergenza rifiuti, associata alle infil-

    trazioni della criminalità organizzata nel lucroso settore fosse

    altissima, emerge, qualche anno più tardi e senza mezzi ter-

    mini, dagli atti della commissione parlamentare d’inchiesta

    sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti19, presieduta

    dall’onorevole Gaetano Pecorella, esponente del Popolo delle

    Libertà. E’ molto interessante rileggere quello che la Com-

    missione, nella sua relazione territoriale sulle attività illecite con-

    18 Si intende per Projet Financing la realizzazione di opere pubbliche senza oneri

    finanziari per la pubblica amministrazione. In estrema sintesi possiamo dire che

    il finanziatore ritiene di poter recuperare l’investimento necessario alla

    realizzazione dell’opera con gli utili dell’opera stessa a regime.

    19Commissione bicamerale istituita con la legge n. 6 del 6 febbraio 2009

    nell’ambito della XVI Legislatura.

    30 - Il Fratello del Mostro

    ________________________________________

    nesse al ciclo dei rifiuti nella regione Calabria, trasmessa alle ca-

    mere nel maggio del 2011, affermava, tra l’altro, intorno alla

    fallimentare e inquietante gestione commissariale dei rifiuti

    in Calabria :

    - Nello specifico, il problema dello smaltimento dei rifiuti in Ca-

    labria è stato affrontato, come in altre regioni del sud Italia, me-

    diante il ricorso all'istituto emergenziale del commissariamento,

    a seguito dell'accertata incapacità degli organi amministrativi

    regionali e locali a darvi soluzione. Di conseguenza […] è stato

    nominato il commissario delegato del Governo per l'emergenza

    rifiuti, al quale sono stati assegnati precisi obiettivi e, in partico-

    lare, tra l'altro, quello del conseguimento della raccolta differen-

    ziata nella misura del 20 per cento «entro il 30 giugno 1999»

    […] Nulla di tutto ciò è avvenuto, come si vedrà di seguito. Il

    motivo principale di tale fallimento deve essere individuato […]

    in definitiva, nella loro incapacità. Tale dato è singolare e, al con-

    tempo, allarmante, alla luce del fatto che nella fase iniziale dell'e-

    sperienza commissariale e nella ragionevole prospettiva di una

    valida e seria collaborazione istituzionale, sono stati via via no-

    minati commissari delegati gli stessi Presidenti della regione Ca-

    labria (Giuseppe Nisticò, Giovambattista Caligiuri, Luigi Medu-

    ri e Giuseppe Chiaravalloti). Soltanto a partire dal mese di set-

    tembre 2004, il consiglio dei ministri - probabilmente allo scopo

    di evitare eventuali condizionamenti alla struttura commissaria-

    le, determinati dal cumulo dell'incarico istituzionale di commis-

    sario delegato del Governo con la carica elettiva di presidente del-

    la regione, come tale legata al consenso popolare - ha nominato

    commissari delegati vari prefetti, succedutisi nel tempo (Dome-

    nico Bagnato, Carlo Alfiero, Antonio Ruggiero, Salvatore Mon-

    tanaro, Goffredo Sottile), salvo nominare, nel mese di luglio

    2010, nuovo commissario delegato il presidente della regione,

    Giuseppe Scopelliti, in sostituzione di Goffredo Sottile. E, tutta-

    via, da ultimo con ordinanza del presidente del consiglio dei mi-

    nistri numero 3925 del 23 febbraio 2011, Scopelliti è stato sosti-

    tuito dal generale della Guardia di finanza Graziano Melandri.

    A proposito dell'inerzia degli uffici del commissario delegato, è

    Capitolo I - Il Mostro - 31

    ________________________________________

    sufficiente considerare il ritardo nella redazione del primo «piano

    rifiuti», che - com'è noto - costituisce il punto operativo per la

    realizzazione delle opere necessarie al superamento dell'emergen-

    za. La redazione del «piano rifiuti» è di competenza della regione

    ma, a motivo dell'inerzia della stessa, è stata affidata al commis-

    sario delegato il quale, dopo aver predisposto tale piano in data 7

    marzo 2001, lo ha approvato dopo circa un anno il 26 febbraio

    2002. Il suddetto «piano rifiuti» è stato oggetto di successivi ag-

    giornamenti, […] -.

    La Commissione richiamava, sempre nella sua relazione ter-

    ritoriale dedicata alla Calabria, documenti dal contenuto im-

    pressionante sulla portata del fallimento della gestione

    Commissariale dei rifiuti nella regione. In una relazione

    dell’arma dei Carabinieri20 si riferisce che:

    - nel periodo 1998 - 2006 sono state gestite ingenti risorse eco-

    nomiche dall'ufficio del commissario, pari a circa 700 milioni di

    euro, risorse che, ad oggi, sono lievitate a ben oltre il miliardo di

    euro, a fronte degli insufficienti risultati ottenuti. A tale riguar-

    do, la sezione regionale della Corte dei conti di Catanzaro, con la

    quale i nuclei calabresi dei carabinieri hanno collaborato in di-

    verse occasioni, non ha risparmiato critiche alla struttura ed alla

    gestione commissariale in Calabria, parlando di «fallimento della

    esperienza commissariale», che invece di produrre scelte rapide e

    definitive, introduce conflitti istituzionali devastanti e incom-

    prensibili [...]

    Proseguono i Carabinieri nella relazione sopracitata:

    Lo stato emergenziale nella regione Calabria, come peraltro ac-

    certato anche in altre regioni del Sud, invece di rappresentare

    una concreta risorsa per la collettività (ingenti risorse; poteri

    straordinari; celerità nelle procedure amministrative e tutti gli

    altri strumenti di cui disponeva la struttura commissariale), ha

    rappresentato un sistema di potere, da tutelare e prorogare ad

    ogni costo e per più tempo possibile, basato sugli appalti, sulle

    20 Carabinieri Gruppo Tutela Ambientale Napoli (NOE). Relazione 163/1-

    32 - Il Fratello del Mostro

    ________________________________________

    consulenze esterne e su tutti, quei meccanismi di potere che ca-

    ratterizzano un istituto emergenziale che, in alcuni casi, ha crea-

    to più danni di quelli rinvenuti all’atto dell’insediamento o del

    subentro in luogo di alcune amministrazioni locali. Il problema

    dello smaltimento dei RSU in Calabria è stato fin qui caratteriz-

    zato anzitutto dall’intervento diretto dello Stato, attraverso

    l’istituto straordinario del commissariamento, determinato dalla

    dichiarata incapacità a livello regionale di risolvere autonoma-

    mente il problema. Commissariamento che aveva il mandato, en-

    tro limiti di tempo ragionevoli, di fronteggiare la fase

    dell’emergenza per riconsegnare poi la gestione ordinaria agli en-

    ti locali. L’ufficio del commissario avrebbe perciò dovuto, e potu-

    to, contribuire in maniera decisiva, con le facilitazioni ammini-

    strative previste dalla normativa, l’esistenza di una struttura de-

    dicata e una disponibilità di risorse economiche assai rilevante,

    alla soluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti solidi

    urbani (così come a quello della depurazione delle acque e della

    bonifica dei siti inquinati, filoni di intervento pure di sua

    competenza e ugualmente in sofferenza). Sfortunatamente il

    lunghissimo periodo di commissariamento si è rivelato un "han-

    dicap" ulteriore […] Tutto ciò si verifica in una regione le cui

    caratteristiche avrebbero preteso, più che permesso,

    un’impostazione tecnica nello smaltimento dei rifiuti totalmente

    differente. C’è più di un motivo per ritenere, come anche la cro-

    naca giudiziaria di questi anni dimostra chiaramente, che gli in-

    teressi politico-malavitosi non siano stati estranei a scelte che ga-

    rantivano, evidentemente, la massimazione dei profitti. Tale si-

    tuazione appare ancora più sintomatica nel valutare le inadegua-

    te risposte ottenute in alcuni casi dalle procure della Repubblica

    competenti per territorio le quali, a fronte di copiose e dettagliate

    informative per gravi reati ambientali, alcune delle quali con ri-

    chieste di misure cautelari, reali e personali, non hanno adegua-

    tamente valorizzato le complesse e articolate attività investigati-

    ve, creando una pericolosa e generalizzata sensazione

    d’impunibilità nei pubblici funzionari compiacenti e nelle impre-

    se private colluse, avvertita concretamente in occasione di al-

    cune ispezioni e di acquisizione documentale presso alcuni uffici

    Capitolo I - Il Mostro - 33

    ________________________________________

    della pubblica amministrazione e presso aziende operatrici nel

    campo dei rifiuti ».

    Ma a ben guardare, la gestione scellerata e collusa del ciclo

    dei rifiuti in Calabria era stata posta sotto la lente di

    ingrandimento delle istituzioni

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