Melaverde

La star della Riviera

arina, olio e formaggio: bastano questi ingredienti per creare la focaccia di Recco! Detta in dialetto , consiste in due sfoglie sottilissime di impasto non lievitato che racchiudono una crescenza leggermente acidula e cremosa. Una combinazione apparentemente banale ma irresistibile, che ha reso la cittadina dove viene prodotta una Mecca per ogni buongustaio che? Ovviamente a Recco (l’epicentro di questa squisitezza), a Camogli, a Sori, ad Avegno e… basta! E non troverete eccezioni: dal 2005 il Consorzio vigila attentamente sull’autenticità e sul rispetto del disciplinare. Una tale gelosia è più che giustificata dal ruolo che ha avuto la focaccia nel risollevare le sorti di Recco: tra il 1943 e il 1944, la cittadina è stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale. Difficile, una volta finita la guerra, competere con la bellezza di località come Camogli o Santa Margherita Ligure e questo poteva essere un bello svantaggio nella turistica Riviera di Levante… per fortuna c’era la cucina! I recchesi hanno puntato alla gola dei visitatori e a colpi di pesto, farinata, olive taggiasche, e, soprattutto, , hanno conquistato un posto d’onore tra le mete del turismo enogastronomico italiano. Per questo motivo la focaccia con formaggio di Recco deve rimanere custodita in Liguria: lo scopo dei 14 produttori inclusi nella IGP non è esportare, ma attrarre. Nel disciplinare, infatti, non c’è nessuna voce che autorizzi precottura, surgelazione, congelazione o altre tecniche di conservazione. La focaccia deve rimanere un attrattore turistico e deve essere acquistata in loco. Alcuni storici della gastronomia ritengono possibile che la focaccia sia la (focaccia con formaggio e senza miele) citata da Catone nel , ma la prima apparizione certa di una focaccia con il formaggio in Liguria avviene sulle tavole dell’abbazia di San Fruttuoso all’epoca della Terza Crociata (1189-1192) tra le pietanze servite per rifocillare i combattenti in partenza per la Terra Santa. Il legame con Recco – e forse una ricetta simile a quella di oggi – si stabilisce con le invasioni saracene del XIV secolo che costrinsero la popolazione a fuggire nell’entroterra. I fuggiaschi non avevano a disposizione che pochi ingredienti, come farina, olio e formaggetta, ma leggenda vuole che li fecero fruttare creando la prima focaccia al formaggio di Recco. Alla fine dell’Ottocento forni e trattorie con cucina iniziarono a produrre e a vendere questa delizia, ma fu negli anni Cinquanta che – con i primi movimenti del turismo di massa – la focaccia iniziò ad acquisire una certa fama fino alla consacrazione definitiva, avvenuta nel 1967, con la menzione sul quotidiano statunitense Daily American che trovò le parole più adatte per descriverla:

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