Mia Madre.......la mia rovina
Di Zaari
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Info su questo ebook
belli e ricordi dolorosi che per anni hanno
rovinato la mia vita e tutt'ora la rendono
poco serena
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Anteprima del libro
Mia Madre.......la mia rovina - Zaari
Mia madre…la mia rovina
( 1973-2014 )
L’infanzia, dal primo ricordo ad oggi
Sono nata in un Lunedì di pioggia il 30 novembre del 1970, un parto facile, veloce, per nulla doloroso a sentire mia madre.
Figlia voluta e molto desiderata da una madre trentenne e per questo trattata fin da piccola come una principessa.
Figlia non desiderata da un padre cinquantenne, ma da quello che mi diceva mia madre la verità quale sarà?
Il mio primo ricordo riguarda mia nonna, persona che ho amato come fosse stata la mia mamma, e che ho perso troppo presto, ho sempre pensato che se lei non se ne fosse andata la mia vita sarebbe stata diversa.
Sono in camera da letto di casa mia, nel letto matrimoniale che dividevo con mia madre, ricordo il copriletto in Ciniglia verde di quelli che si usavano a quei tempi, un televisore in bianco e nero e una vecchissima sigla del telegiornale, non so esattamente quanti anni avessi, forse meno di 3.
Fin da piccola ho sempre adorato mia mamma, per me lei era la persona più buona e più giusta del mondo, e quando non era con me mi mancava.
Ci sono stati degli anni in cui dopo aver cambiato casa tornavo a casa mia solo il sabato sera e la domenica, il resto della settimana dormivo dalla nonna perché mamma aveva anche cambiato lavoro e si alzava alle 5 di mattina io avevo appena iniziato le elementari ed ero piccolina.
Ricordo che tutte le sere nonostante il bene che volevo alla nonna, appena si spegneva la luce piangevo perché mi mancava la mia mamma e stringevo a me una sua cintura di stoffa per sentirmela più vicina.
Nella mia vita esisteva anche un nonno, buono ma allo stesso tempo severo e meno portato alle coccole, lui mi aiutava con i compiti di scuola, mi voleva bene, non mi faceva mancare nulla ma le coccole erano tutte della nonna.
La nonna era la mia seconda, o forse dovrei dire prima mamma, colei che mi ha praticamente cresciuta fin da appena nata, colei che ho chiamato mamma per prima colei che mi ha visto muovere i primi passi e sentito dire le prime parole.
E’ stato con nonna che ho festeggiato i miei primi compleanni, ricordo ancora, mi faceva la cioccolata calda densa con la farina di fecola come piaceva a me, poi c’erano i biscotti e solo due invitati, Rina, la Signora che abitata sotto l’appartamento di nonna e Michela, sua figlia che aveva la mia stessa età.
Michela era una bambina un po’ ribelle e più di qualche volta mi ha picchiato, ma poi nonna mi ha insegnato che non dovevo essere così remissiva, che se subivo un torto dovevo imparare a difendermi e così è stato.
L’infanzia passata con la nonna è stata molto felice, lei mi seguiva molto, con le facevamo lunghe gite in bicicletta, prima nel sellino dietro a lei poi con la mia biciclettina gialla.
Ricordo un posto in particolare, una villa antica che da sulla strada per Cartigliano, li c’era un muretto e dal muretto si vedeva un piccolo ponticello con un ruscelletto sotto che collegava la villa a forse le stalle, non si vedeva bene.
Lei mi sedeva sul muretto e li mi faceva fare merenda.
Ne ho un ricordo bellissimo.
Esisteva anche un papà, che aveva il vizio di alzare un po’ il gomito, che non si interessava tanto a me, la mamma mi diceva sempre che lui non mi voleva bene.
Un papà che scoprirò molti anni dopo avermi sempre voluto bene.
Ma io non soffrivo per questo, l’amore della nonna e della mamma mi bastavano e mi facevano sentire una bambina protetta e fortunata.
Una cosa non capivo, perché molti ce l’avessero con la mia mamma, sia nel condominio dove abitava la nonna, sia nelle varie case dove abbiamo abitato.
All’inizio sembravano amici