L'eredità dei tre autori
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Anteprima del libro
L'eredità dei tre autori - Luca Torcasio
INDICE
LA RAGAZZA DELL'ISOLA
SARDEGNA AMATA
CASA MIA
GRILLETTO CANTERINO
STRADA LUNGA
1957 Racconto accaduto realmente
UN SALUTO ALLA GIOVENTU’
PER LA MIA MAMMA
IL PADRE SEVERO
FATTO VERO
IL DESTINO
IL SORRISO DEGLI ANGELI
LA SERENITA’ PURA
L’INCONTRO
UNA PREGHIERA A MARIA
LA MIA CITTA’ SUL MARE
AMICA LUCE
IL PAESE MAGNETICO
LA RAGAZZA DEL SORRISO
IL VENTO
DIO CREATORE
IL SOGNO CHE LASCIO' IL SEGNO
LA STORIA DELLE BAMBOLE
UNA MAMMA CHE PIANGE LA
IL PRIMO DIPLOMATO
MEMORIA PER UNA CUGINA CHE E' MORTA
IL SOGNO DI UN BAMBINO 1-12-96
MILANO COMANDANTE
RICORDO DA LECCO
SPECCHIO MAGICO
L’UOMO ROBOT
L’EREDITA’
L’ANGELO VESTITO IN BIANCO
SOGNO - LA MADONNA
IO LA SIRENA - TU LA STELLA
LA ZINGARA
MONDO NERO
C’ERA UN RAGAZZO COME TE
CONSIGLI DELLA MAMMA
EPISODIO ACCADUTO
LA FACCIA FOTOCOPIATA
SONO LA MORTE
LA MIA MAMMA
L'UOMO INVISIBILE
DECISIONE CHE NON VA
IL MAGICO PITTORE
LA FORTUNA
LA CIVETTA AZZURRA
IL PRINCIPE E LA STELLA
L’ANGELO
Al mio Nipotino
Alle mie Nipotine
L’ANTICO ANTENATO
IL PIANETA GELATO
X CONSIGLI DELLA MAMMA
Poesie e Racconti
DICIOTTO ANNI
SARDEGNA MIA
MIA MAMMA
GIOIA AL NEONATO
AI MORTI
LA TERRA
PENSIERO
-Quaranta-
RACCONTO BIOGRAFICO
Racconti
APOCALISSE
LA PACE ETERNA
RACCONTO
PERCHE’
Io e Mio Papà
IL MIO PAPA’
Io e la mia Mamma
LA MIA MAMMA
Silvia Abis
SILVIA
TIGER
NATALE
ASSO
PREGHIERA A GESU’
NONNO ANGELO TORCASIO
NONNA ROSA GALLO
NONNO UGO ZANDA
NONNA EMMA PILLONI
A ZIA ANTONELLA ZANDA
RACCONTO DEDICATO A THOR
LA LUNA
INTER PER SEMPRE
IL MIO PIANOFORTE
AVARIZIA
SUPERBIA
IRA
IL MONDO
LA RAGNATELA
PREGHIERA
SIMBA
PLUTO
LA SOLITUDINE
IL TEMPO
Luca Torcasio
L'Eredità
Dei Tre Autori
Poesie e Racconti
Copertina realizzata
da Torcasio Luca
Realizzazione di questo libro
Torcasio Luca
Copyright © 2014 Luca Torcasio
ISBN: 978-88-66182-20-7
L'Eredità
Dei Tre Autori
da
Luca Torcasio
L'Eredità
Dei Tre Autori
Poesie e Racconti
La Ragazza Dell’Isola
Ida Zanda
Il Piccolo Libro
Antonella Zanda
-Quaranta-
Nessuna Destinazione
Luca Torcasio
Testi e contenuti
corretti e revisionati da Torcasio Luca
LA RAGAZZA DELL’ISOLA
Ida Zanda
LA RAGAZZA
DELL’ISOLA
Poesie e racconti scritti da
Ida Zanda
A cura di Torcasio Luca
Ringrazio mio figlio Luca
per la realizzazione di questo libro
da tanti anni sognato.
Altri ringraziamenti
a tutti quelli che mi hanno ispirata
e che hanno collaborato.
La Ragazza Dell’Isola
Composizione, fotografie e immagini
Torcasio Luca
La Ragazza Dell’Isola
NONNO GIUSEPPE PILLONI
LA RAGAZZA DELL'ISOLA
Il mio nome è Ida Zanda, sono nata il 31-7-1942 a Campidano di Terralba, un Paese agricolo della Sardegna. Venni al mondo a casa dei miei nonni materni, in quanto mio padre Ugo Zanda
non aveva ancora sposato mia madre Emma Pilloni
. Sono la seconda genita di cinque figli, il più grande dei quali si chiama Gianfranco, seguo io, poi mia sorella Antonella, mio fratello Giorgio e l'ultimo mio fratello Mario Carmelo.
La mia infanzia non era stata facile, essendo subito dopo il secondo conflitto mondiale; ma i miei nonni e mia madre pur essendo gente povera avevano sempre provveduto a non farci mancare nulla. La casa dei miei nonni era situata in via Roma a Terralba, allora provincia di Cagliari
ed era piccola ma molto confortevole.
Infatti aveva: due stanze, un ingresso, una cucina e un solaio; dove io e mia sorella Antonella dormivamo.
Inoltre aveva due piccoli giardini, uno d'avanti, dove c'era una pianta di Nespole, dei fiori e una vasca che serviva per lavare i panni. Nel secondo giardino che si trovava sul retro c'erano: una pianta di melograno, una pianta di mandorle, una casetta per il maiale e un recinto chiuso per i servizi.
Mio nonno Giuseppe Pilloni
lo ricordo come una persona molto buona e volenterosa; lui dopo aver lavorato tanti anni in miniera, pur pensionato andava a lavorare nei campi.
A tempo perso coltivava il suo vigneto, dove vi piantava un po’ di tutto. Inoltre fabbricava stuoie e cesti di canna per venderli. Oltre a essere un ottimo infermiere; in quanto veniva chiamato da parecchie persone del paese e dei paesi vicini per guarire le slogature. Mi ricordo che usava dell'olio di oliva e il chiaro dell'uovo per fare una fasciatura rigida.
Mia nonna Sofia Ghiani
invece era una brava massaia che ci raccontava sempre delle storie e delle fiabe e prima di andare a letto ci faceva dire sempre le preghiere. Essendo io la nipote femmina più grande che viveva in casa, mia nonna mi mandava a fare compere tutti i giorni; durante il tragitto alcune volte bevevo un po’ di latte dalla bottiglia e quando arrivavo a casa facevo finta di niente. Purtroppo un giorno mia nonna si accorse che dalla bottiglia mancava del latte e pur ammettendo che ero stata io a berlo, lei lo disse a mio padre; il quale mi picchiò. Mio nonno Giuseppe si arrabbiò con mia nonna, perché quel giorno mio padre aveva bevuto e lei non avrebbe dovuto dirglielo. Dei miei nonni quello che stimavo di più era nonno Giuseppe, il quale aveva un animo buono e gentile. Anche mia mamma Emma Pilloni
in quel periodo per aiutare a mandare avanti la famiglia, faceva cestini d'artigianato Sardo; io aiutavo e infilavo gli aghi con la rafia. Alcune volte lavorava fino a notte inoltrata per poter così vendere i cesti il giorno dopo. Mi ricordo che quando finivano le candele di cera, accendeva il lumino di petrolio che purtroppo non illuminava bene la stanza e lei faceva fatica a cucire. Durante il giorno mia Mamma era impegnata nelle faccende di casa. Alcune volte per poter guadagnare qualche soldo in più andava a imbiancare nelle case delle persone. Conoscenti e amici di famiglia
Io andavo con lei a tenerle compagnia e aiutarla per quel che potevo. Erano tempi duri, tanto che pur essendo una donna molto allegra, alcune volte la vedevo piangere in silenzio. Io stavo con lei a farle compagnia e ad aiutarla, ma alcune volte non resistevo e mi addormentavo
. Mio padre Ugo Zanda
era di famiglia benestante e non si era ancora deciso a sposare mia madre.
Credo che in parte era dovuto alla guerra e in parte alla sua voglia di essere libero di divertirsi. Dopo la morte degli zii di mio padre zio Federico e zio Sisigno Melis
, che erano i suoi tutori. In quanto orfano di genitori sin da piccolo era affidato a loro. (Aveva inoltre due sorelle più grandi Zanda Ida, la prima e Zanda Raimonda la seconda
. Essendo le due sorelle lontane da casa, prima in collegio e poi sposate; lui viveva con questi zietti
cui era molto affezionato). Quindi dopo la loro morte, mio papà si decise di sposare mia mamma e ci portò tutti a vivere a casa sua, in via Cairoli a Terralba.
Io a quel tempo avevo 15 anni! Passato qualche anno decisi di andare a lavorare a Roma, presso una famiglia, come bambinaia e cameriera. Dato che in paese potevo solo lavorare i campi di mio papà. Ma a me non piaceva quel lavoro!
A Roma venne anche mia sorella Antonella, anche lei andò a lavorare presso una altra famiglia. Gli anni a Roma erano stati allegri, anche perché visitavo molti posti, come piazza Navona, fontana di Trevi, piazza di Spagna, Castel S. Angelo, chiesa di S.Pietro e quella di S.Paolo e molti altri luoghi; oltre a conoscere altre persone e nuove amicizie. Ricordo che alla Domenica quasi sempre io e mia sorella andavamo in collegio dalle suore, dove ci facevano vedere i filmini, ballare e ascoltare la messa. Là incontravamo le altre nostre amiche e cugine! Anche loro per lavoro erano a Roma. Passato qualche anno tornai a casa per un breve periodo, dove aiutai i miei a fare la vendemmia. Portando sulle mie spalle più di sessanta tine d’uva
(Ogni tina, erano 25 cesti da 25 chili cad una).
Passai tre mesi a Terralba, poi ripartii per Milano con delle amiche; lavorando da una famiglia come cameriera! Per 8 anni feci quel lavoro; presso varie famiglie. Fin quando conobbi l’uomo che divenne mio marito Giovanni Torcasio
. In quel periodo svolsi altri lavori, presso varie ditte e Pasticcerie ecc. Dopo sposata, quando nacque mio figlio Giancarlo, rimasi per un periodo a casa per curare mio figlio.
Con mio marito e mia suocera Gallo Rosa
prendemmo in gestione una trattoria (però solo per pochi mesi).Visto che con il bambino piccolo, sia io che mio marito preferimmo avere un lavoro meno impegnativo. Mio marito tornò a lavorare come autista. Successivamente nacquero gli altri miei figli; Tiziano, Alessandro, Luca e Andrea. Passati nove anni, quando il più piccolo aveva un anno e mezzo, feci domanda in Comune.
Poi mi assunsero come commessa comunale, presso scuole e altri enti
. In quegli anni prendemmo una casa in affitto a Milano, in via Uccelli di Nemi; qui abitammo per parecchi anni. Ogni estate nel periodo delle vacanze tornavo in Sardegna dai miei genitori. Nel 1980 iniziai a costruire con mio marito sopra un terreno datomi da mio padre in eredità
una casa, che poi innalzammo piano per piano, per fare un appartamento ad ogni figlio. Ma non sono riuscita per ora a finirla del tutto, in quanto è ancora in costruzione
.
Il 6/08/1985 morì mio papà, per un tumore alla gola, un anno molto triste e cupo della mia vita.
Con sacrificio riuscimmo comunque a far studiare i nostri figli; fino al raggiungimento del diploma. Inoltre mandai a scuola guida tutti loro per farli prendere a tutti la patente.
"Mio figlio Giancarlo si diplomò in Perito Termo Tecnico.
Il secondo Tiziano in Perito Elettronico.
Alessandro come Geometra e poi studiò anche all’Università come Ingegnere.
Luca si diplomò in Tecnico delle industrie Grafiche e fotografiche, oltre a farlo studiare musica per imparare a suonare il pianoforte.
Andrea prese il diploma di disegnatore Meccanico".
Una volta andata in pensione, dopo qualche anno, dovetti andare a curare mia zia Raimonda. Ormai vecchia e malata e senza figli, aveva bisogno d'aiuto. A turno io e i miei fratelli ci occupavamo di lei
. Quando era il mio turno, prendevo l’aereo e partivo. Questo per circa due anni!
Quando i miei figli iniziarono a lavorare, comprammo una casa a Trescore Cremasco, era l'anno 1996.
Alla morte di mia zia, ereditammo io e i miei fratelli i suoi beni. La sorte a me fece capitare la casa che era in precedenza di sua sorella Ida Zanda
(della quale i miei genitori si ispirarono per la scelta del mio nome).
Successivamente io e mio marito la ristrutturammo!
Nel 2000, dopo che