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Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento
Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento
Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento
E-book205 pagine5 ore

Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento

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Info su questo ebook

Il lungo studio della scienza benefica, bella e umanissima, destinata a valorizzare le potenzialità latenti dell'anima, a rialzare la salute degli uomini, a prevedere le nostre vicende, a smascherare il mistero che incombe su infiniti formidabili problemi dell'anima umana, che oggi, si intravedono fra le nebbie dell'incognito ... Ipnotismo: è questa la chiave che apre la porta che conduce a stabilire le funzioni, i perchè e i modi di essere di quasi tutto quanto l'occultismo.
L'ipnotismo, ovvero il magnetismo, fu il principio di quasi tutte le pratiche occultistiche che in oriente, fin dai tempi remoti, si praticavano per rialzare la salute degli uomini, e per beneficare o maleficare alcune persone.
Quelli che lo praticavano, erano speciali sacerdoti. Si credeva, (o si voleva far credere) che quel potere derivasse da favori soprannaturali, prodigati da munifici Dei. Ma l'investigazione moderna ha dimostrato l'evidenza che nei fenomeni ipnotici, nulla vi è di straordinario, di divino o di diabolico; e che si tratta invece di "uno stato nervoso artificiale di cui le manifestazioni multiple compaiono e svaniscono, secondo i bisogni della pratica e ad arbitrio dell'operatore".
É quindi ozioso ripeto, dire che questa scienza, oltre ad essere priva di misteri e di stregonerie, se tecnicamente praticata, può tornare di grandissima utilità all'umanità.
L'ipnotismo è un ottimo agente terapeutico. Come anestetico è meraviglioso ed innocuo allo stesso tempo; poi, è uno studio nobilissimo e bello per ogni persona. Dà le splendide soddisfazioni della veggenza, sviluppa le facoltà mentali in modo prodigioso, permette di produrre fenomeni del più grande interesse. Ci rende piacevoli, ammirati, e non di rado temuti. Ci mette in grado di fare tante altre cose belle, oneste ed umane. Questo è l'ipnotismo, per chi lo studia con spirito calmo, e con tenacia grandissima.
LinguaItaliano
Data di uscita30 dic 2014
ISBN9786050344622
Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento

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    Anteprima del libro

    Ipnotismo pratico - come influire sulle nostre condizioni fisiche, psichiche e di comportamento - Giuseppe Cucinotta

    grandissima.

    LEZIONE I.

    Facoltá ipnotiche dominanti, e come si sviluppano.

    La fiducia tranquilla e completa in se stesso, però senza albagia, è una fra le doti migliori per l’operatore. Per riuscir bene ne la pratica di questa scienza, bisogna tener presenti sempre le due parole: Fiducia personale. Agente che la sviluppa al massimo grado, è l’auto suggestione.

    Non domandate cosa sia l’auto suggestione, lo saprete in seguito, a suo tempo.

    Interessatevi a ripetervi mentalmente le seguenti parole: posso ipnotizzare facilmente ogni persona.

    Questa frase, dovreste ripetervela sempre; ma con calma e convinzione grandissima, e non pensando altro in quel tempo. In seguito, avrete agio di giudicare il valore del metodo, che quasi sembra inconcludente.

    Lo sguardo richiede allenamento saggio ed accurato. L’occhio dev’essere brillante, fermo e resistente. L’acqua di mare è indicatissima per renderlo più forte e lucido: possibilmente, lavatevi gli occhi con quest’acqua per qualche volta al giorno. Sono pure raccomandabili i gargarismi; poichè il sale rinforza notevolmente i timbri bassi di voce, li rassoda e li rende decisi e puri. Cosa importante la voce, in ipnotismo pratico.

    Per lo sguardo, oltre l’acqua salsa è necessaria come ho dianzi detto, l’educazione. Fissando le proprie pupille in uno specchio per mezz’ore, si ottiene lo scopo desiderato.

    Certamente, non potrete vederne l’effetto, che dopo il lungo, costante, giudizioso esercizio. Dopo qualche minuto, l’occhio non esercitato a fissare, ammicca, lacrima, si stanca. Allora si sente il bisogno di sviare lo sguardo, o di chiudere gli occhi. Non badate a queste piccole e temporanee torture: esse spariranno in un tempo relativamente breve. Con sforzo di volontà, immobilizzate le vostre pupille a lo specchio; non curate punto le lacrime che scorreranno da gli occhi: asciugatele con una pezzuola, ma seguitate a fissare.

    Questo è il metodo più rapido e razionale onde acquistare la fissità anormale de lo sguardo; dote tanto necessaria (in certi casi), a l’ipnotizzatore.

    Non occorre dire che bisogna esercitarsi piú volte al giorno, e che lo sviluppo de lo sguardo aumenta in ragione diretta a l’esercizio che si fa. Questa è logica. Evitate di guardare la luce, perchè essa attutisce il bagliore de l’occhio magnetico. Anche quando non vi esercitate allo specchio, tenete sempre gli occhi aperti. In poco tempo questo lavoro diventerà naturale; ed allora i vostri occhi si manterranno abitualmente fermi, spalancati: fortissimi.

    Perseguendo lo sviluppo de lo sguardo, usate pure l’auto suggestione, facendo ogni mezzo per secondarlo. Esempio: Il mio occhio è brillante, è fortissimo, è immensamente magnetico. Se per natura avete il nervo ottico debole, fatevi fare da qualche oculista una quantità convenevole di iniezioni di stricnina vicino a le tempia.

    Il calore animale richiede pur esso razionale sviluppo. Stropicciatevi ogni momento le mani, ed esercitatevi a far con le dita come quanto si spruzza l’acqua, avendo le mani bagnate.

    Per rendere morbide le mani, usate una soluzione di glicerina e tannino; o di vasellina e tannino in parto uguali, aggiungendo una goccia di un qualsiasi profumo. Esercitate la mano a produrre quel certo solletico come di carezza, che piace tanto e scuote. É fruttuoso il combaciare i polpastrelli de le dita: pollice, a pollice indice a indice e così via, restando alcuni minuti in tale posizione. Praticate spesso questi esercizi, poichè sono molto necessari.

    LEZIONE II.

    Preparazione

    Avendo eseguito per alcuni giorni gli esercizi anzidetti, studiate poco per volta e molto bene le seguenti lezioni, fino a quella del risveglio.

    Prego lo studente di non intraprendere lo studio e la pratica di una lezione senza essersi completamente persuaso di quanto spiega la lezione precedente. Questo consiglio importantissimo, non ammette eccezioni di sorta.

    Prendete dunque la persona che deve far da soggetto ne le prime esperienze, e preparatela a la prova.

    Cade acconcio determinare il carattere de l’ipnotizzatore. Siate calmissimo e completamente padrone di voi stesso, contegno serio e benevolo, ma senza affettazione.

    Per le prime prove, scegliete un ragazzo od una ragazza. L’età più acconcia, è fra i 6 e 15 anni; ma se non vi è possibile, preferite una donna. I tipi mansueti ed obbedienti, formano i soggetti ideali per il principiante. Non credete — come volgarmente si afferma, — che i nervosi siano suscettibili a l’ipnosi, e perciò si addormentino più presto de gli altri. Tenete presente che è difficile per il nervoso concentrare l’attenzione senza eccitarsi; e l’eccitazione, certe volte ostacola il prodursi de l’ipnosi.

    Quindi, si richiede un lavoro maggiore da parte de l’operatore. (S’intende che parlo ne i riguardi di un operatore che è a le prime armi poichè, per un buon pratico, il nervoso, è soggetto facilmente dominabile.

    Convincete il soggetto sul fatto che l’ipnotismo non può causargli male, che esso è sommamente benefico in molte malattie, e che forse lo metterà in grado di vedere cose lontane, che gli svilupperà la memoria e l’intelligenza, che lo divertirà. Ditegli che l’ipnotismo non ha niente di straordinario e di pauroso; asserite che proprio somiglia al sonno naturale.

    Assicurate il soggetto che non l’ipnotizzerete la prima volta; ma che solamente l’eserciterete. Insomma, levate de la sua mente ogni timore, adescate la sua curiosità, convincendolo de la vostra attitudine.

    LEZIONE III.

    Lo stato d’inerzia, ne la produzione del sonno ipnotico.

    Lo stato d’inerzia consiste nel rendersi morto (come volgarmente si dice) di svitalizzarsi, rilassarsi, mettersi in uno stato di completo abbandono.

    Insegnate molto bene al soggetto il modo di rendersi inerte; cosa elementarissima del resto.

    Sedete e fategli osservare come deve stare, e controllate se ha capito.

    Fatelo sedere, e alzategli un braccio che gli abbandonerete a l’altezza de la spalla.

    Se rilassamento vi sarà, il braccio piomberà in giù, come un corpo morto.

    In caso contrario, senza irritarvi, spiegate di nuovo il procedimento e fate riprovare.

    LEZIONE IV.

    Come si concentra l’attenzione del soggetto.

    Quando il soggetto è capace di mettersi in uno stato di completo abbandono e volete provarvi al ipnotizzarlo, il primo lavoro, dev’essere il concentrare la sua attenzione, ogni suo pensiero, su l’idea del sonno.

    Fategli ripetere mentalmente questa o qualche frase identica nel significato. Ho tanto bisogno di dormire, sto dormendo.

    Consigliatelo con serietà di fare il possibile per addormentarsi quietamente; dite al soggetto di non pensare ad altro, che a dormire.

    Ditegli che si sta addormentando, come fa la sera nel suo letto. Non fate rumore, non parlate forte, non ammettete alcuna persona a le prime sedute. Contentatevi d’essere solo col soggetto; così non c’è il movente di sviare l’attenzione dal lavoro, e nessuno controlla se avrete de l’incertezza, sa farete completamente bene o no. Comprenderete di leggere la capitale importanza di tale condotta.

    "Solità e Santità" diceva una vecchia celebrità de l’ipnotismo pratico, che ebbi la fortuna di conoscere e di veder lavorare.

    Se avrete l’abilità di convincere il soggetto sul fatto certo ed assoluto de la completa innocuità del sonno ipnotico; se l’avrete preparato in modo da levargli la paura de l’ipnotismo, se l’avrete entusiasmato descrivendo i beneficii ch’esso può renderci, potrete avere la certezza di riuscire ad ipnotizzarlo, (cosa del resto facilissima!)

    LEZIONE V.

    Avvertenze importanti.

    Precedentemente, ho detto di far capire al soggetto che non l’ipnotizzerete subito, ma che l’eserciterete soltanto.

    Il raggiungimento di due scopi importanti, consiglia di procedere così.

    Anzitutto, il neo ipnotizzatore, non sempre possiede di colpo l’attitudine d’ipnotizzare un soggetto nuovo; secondo, che il soggetto, (cioè la persona che deve essere ipnotizzata); non sempre si trova predisposta a subire l’ipnosi.

    Spesso i soggetti ne le prime prove sono nervosi, e difficilmente arrivano a concentrare i loro pensieri, anche facendo de gli sforzi per dominarli.

    Solo chi ha lunga pratica, può presumere d’ipnotizzare in prima seduta un soggetto nuovo a l’ipnosi.

    Adesso esporrò alcuni de i metodi più facili e perfezionati per produrre l’ipnosi, metodi moderni, di efficiente rendimento e di semplice impiego.

    Raccomando di praticare spesso gli esercizi precedentemente spiegati ed elencati, e di studiare ed esperimentare le lezioni, ne l’ordine onde sono scritte. Cercate pure di formarvi un esatto concetto pratico e teorico di quanto vado esponendo. Non trascurate alcun consiglio, non siate impulsivi nel condannare o nel portare a le stelle un qualsiasi procedimento; e soprattutto, non tralasciate i dettagli, non di rado creduti inutili, ma a torto.

    Il principiante, colto od anche dotto per quanto possa essere, non è in grado di giudicare con competenza, sul valore di un metodo o di un esercizio, perchè non ha la pratica nel ramo ipnotico sperimentale. Giudicherete poi.

    Oltre, raccomando di non sbigottirsi, nè di entusiasmarsi: restate calmi, non scoraggiarsi se non si riesce a perfezione ne gli esperimenti.

    Nessuno è diventato bravo in un paio di giorni, e parlo di chi esercita i piccoli mestieri. Che dire de l’ipnotismo, di questa scienza bella e facile, ma che richiede tanta copia di energia, d’intelligenza e di perseveranza prima di lasciarsi possedere? Il tempo cambia in seta la foglia del gesso.

    Ecco tutto!

    LEZIONE VI.

    Primo metodo per produrre il sonno ipnotico.

    Per maggiore facilità e chiarezza, dividerò in tempi il primo metodo d’ipnotizzare.

    Tempo I.

    Fate rilassare molto completamente il soggetto, fatelo sedere comodamente, e inducetelo a concentrare ogni suo pensiero, su l’idea del sonno.

    È necessaria la quiete piú completa e la convinzione nel soggetto che il sonno ipnotico non gli fa male. Insisto su questo.

    Allargate l’indice ed il medio de la mano destra, e ponete le due dita vicino a gli occhi del soggetto, (che li terrà aperti).

    Il soggetto deve pensare solamente che ha sonno, che sta per addormentarsi e niente altro. Deve guardare intensamente le vostre dita per circa tre minuti od anche meno; ciò, nel caso che gli occhi del soggetto non si chiudono prima.

    Invitatelo spesso a pensare che ha molto sonno, suggerite che sta dormendo.

    Parlate a voce bassa, e con sicurezza e convinzione.

    Tempo II.

    Seduto di fronte al soggetto, ordinategli di guardarvi ne gli occhi, senza distogliere l’attenzione del vostro sguardo.

    Lo dovrete guardare proprio ne gli occhi, pensando esclusivamente che il soggetto non può resistervi, e che deve addormentarsi subito.

    Il vostro sguardo, dev’essere già esercitato a mostrare una decisa espressione d’imperio. Lo guarderete così, fermamente, quanto piú potrete.

    Gli occhi del soggetto lacrimano, si chiudono; il suo respiro diventa debole, irregolare; egli china un pò la testa, (quasi sempre, con tendenza di piegamento sul lato sinistro) e dopo qualche istante si assopisce.

    Se il soggetto non oppone resistenza, cioè, quando vuole pensare a dormire ed ha fiducia ne l’abilità de l’ipnotizzatore, e specialmente, quando le istruzioni vengono integralmente e precisamente applicate, il sonno ipnotico si produce cosi presto. Proprio in pochi minuti.

    Se il soggetto resiste e non chiude gli occhi, (e sentite i vostri molto stanchi,) con voce bassa e ferma dite improvvisamente; Chiudete gli occhi stretti ed ora, servitevi di quanto indica il [il paragrafo finisce qui. -NdR]

    Tempo III.

    Passati un cinque secondi da l’occlusione, ordinate: aprite gli occhi e poi con l’intervallo anzidetto: chiudete strettamente gli occhi.

    Questa manovra si può ripetere parecchie volte. Al momento de l’occlusione, dovrete premere su i globi oculari del soggetto, esercitando una discreta pressione con i due pollici. Fate in modo che la pressione agevoli l’occlusione: strisciate lievemente i pollici su i globi oculari del soggetto, e ciò, fino a la congiunzione perfetta de le palpebre.

    Si tratta di una manovra che produce grande sonnolenza, se ben seguita.

    La pressione non deve essere forte, non fate male al soggetto. Accorgendovi de i sintomi de la sonnolenza, mantenete il soggetto in continua suggestione. Con voce bassa e sicura ma a tempo, dite: "Dormite, dovete dormire, state dormendo, pensatelo.

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