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Le Stelle In-Quiete
Le Stelle In-Quiete
Le Stelle In-Quiete
E-book185 pagine2 ore

Le Stelle In-Quiete

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Info su questo ebook

Questo primo libro di una trilogia tenta di dare una risposta fantasmatica (ma non troppo!) alle seguenti quattro domande: 1) "Che cosa ci facciamo noi in un Universo irraggiungibile?"; 2) "Che cosa significa il gradino energetico tra la Vita e la Morte?"; 3) "Quanti sono davvero i nostri Mondi interiori?"; 4) "Perché il Lato Oscuro prevale su quello di Luce, come la Materia Oscura domina quella Apparente, dato che da sola vale il 95% della massa dell'intero Universo attuale che, poi, è soltanto uno degli infiniti Universi possibili, ciascuno dei quali corrisponde a un singolo Respiro di Dio?

Questo romanzo 'fantasy-scientifico' tenta di costruire, attraverso le storie dei suoi Eroi e dei suoi Demoni dannati e redenti, uno strumento inedito per cercare di capire e approssimare le.. 'Ragioni del TUTTO'.

L'intenzione è di dare una speranza a chi non crede e una solenne conferma a chi ha fede.
LinguaItaliano
Data di uscita30 dic 2015
ISBN9788892534889
Le Stelle In-Quiete

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    Anteprima del libro

    Le Stelle In-Quiete - Maurizio Bonanni

    LE STELLE IN-QUIETE Libro Primo

    Che ci facciamo noi in un Universo irraggiungibile? Che cosa sono la Vita e la Morte? Esistono davvero Inferno, Purgatorio e Paradiso? Gli Uomini sono buoni o Cattivi? Quanti sono davvero i nostri Mondi interiori? Ecco questo romanzo riprogetta e rimodula, attraverso le storie dei suoi eroi e dei suoi demoni, parlando delle loro dannazioni e redenzioni, tutto ciò che occorre sapere, per poter capire e approssimare le ragioni del TUTTO.

    Una speranza per chi non crede. Una conferma per chi ha fede.

    Ringraziamenti

    Ringraziamenti

    Ringrazio il Teatro. Innanzitutto.

    Ringrazio i suoi Autori antichi, moderni e contemporanei.

    Ringrazio tutti gli Attori, Registi, Scenografi e Operatori che danno vita e forma all'arte del Teatro e, quindi, alla vita stessa e alle sue infinite rappresentazioni.

    Ringrazio, in particolare, Emma Dante e Luca de Bei che mi hanno dato lo spunto per il capitolo sul Prigioniero

    Ringrazio, soprattutto, la vita che mi ha dato tanto

    Dedico questo libro a tutte le persone che mi hanno e ho amato; che mi amano e amo. E, in particolare, lo dedico -nel loro ordine di apparizione nel mio Teatro della Vita- a mia Madre Clementina Bonanni, scomparsa quando aveva soltanto venti anni; a mia Nonna Fernanda che mi manca da troppo tempo ormai; a mia figlia Clementina; a mia Moglie Ida.

    Capitolo I Mirabilia e Faceless

    Capitolo Primo

    Mirabilia e l'Uomo Qualunque

    Laddove le stelle si tramutano in pianeti e i pianeti in stelle sta il Primo Cielo. Sferico, come gli altri due sottostanti e coassiali. Ognuno dei tre Cieli, è suddiviso in due semisfere unite da un diaframma che le separa, denominate Lato Oscuro e Lato Lucente, laddove quest'ultimo è il complementare del primo (come la Materia Apparente è complementare alla Materia Oscura e quest'ultima vale il 95% della massa totale dell'Universo!), con i loro Demoni e i loro Angeli. Ma, come nel gioco eterno dell'incertezza che mai diverrà certa, nessuno che appartenga a una delle due categorie di Servitori o di senzienti dei due Cieli minori, quali le Entità del Mondo di Mezzo, o Secondo Cielo, e gli umani del Mondo Basso, o Terzo Cielo, è obbligato a rimanere tale per l'eternità.

    Le divinità del Primo Cielo, al contrario, sono immutabili, per volere della Forza Suprema (punto di confluenza e origine stessa delle forze fondamentali che regolano l'attuale Universo) che, invece, ha voluto regolare i due Cieli minori in base alla Legge Eterna dell'Imprevedibilità, il cui campo d'azione riguarda esclusivamente gli abitanti del Terzo Cielo e quelli del Mondo di Mezzo, qualora questi ultimi assumano sembianze umane. Nessuno, però, può né prevedere, né condizionare il futuro che verrà, perché ciò violerebbe la Legge. I due Lati, complementari tra di loro, rimarranno tali, ma solo alla fine di questo mondo, nato da un'Origine destinata a ritrovarsi tornando al suo punto di partenza per infiniti cicli. Ciascun ciclo è un Respiro di Dio e si contraddistingue per il suo esclusivo modello di Universo, incomparabile a tutti i suoi precedenti e successori.

    * * *

    Un giorno, l'Uomo Qualunque Faceless, Entità del Mondo di Mezzo, nato senza volto, che attendeva da qualche milione di anni di fare il suo ingresso nella Grande Sala delle Vesti del Lato Oscuro del Primo Cielo, in cui troneggiava lo scranno del divino Marvelous, o Mirabila Imperator, vide schiudersi il grande portone d'ingresso del Divino Giardino, la cui cancellata era decorata come un fitto ricamo di merletti d'Orleans con l'avorio delle zanne delle belve del Terzo Cielo, quello del Mondo Basso.

    Faceless, con passi lenti e pesanti, debilitato da un'attesa tanto lunga, si inoltrò, cauto e diffidente, nel perimetro del Giardino senza quiete. Dall'esterno, nessuno avrebbe potuto misurarne l'estensione, oscurato com'era da una barriera fitta e impenetrabile di altissime piante sempreverdi. La prima impressione fu di grande gelo e nelle sue vene iniziò a scorrere l'adrenalina di un malcelato timore.

    L'ingresso di quel mondo vegetale era formato da uno spesso tappeto di foglie e piccoli rami dalla colorazione rossa intensa del Taxodium Distichum, mentre l'insieme (che gli parve immenso e senza confini) era ordinato in sequenze apparentemente infinite di giovani varietà di scuri e tenebrosi alberi fluviali, distanziate tra di loro a intervalli regolari e disposte in filari. Il terreno, in apparenza morbido e soffice gli sembrò, così da lontano, ricoperto di foglie gialle, rosse e verdi sulle quali immaginava che i suoi passi sarebbero caduti solenni, ma senza fare alcun rumore.

    Avvicinandosi, venne colpito dalla strana conformazione dei tronchi, sorta di vestali -di una bellezza rara e sconvolgente- dalle lunghe gonne nere come la notte e fluenti fino a terra, in cui le mille pieghe imitavano l'intreccio dei vimini e si inoltravano negli strati profondi del terreno. I loro volti di un bianco marmoreo spendente erano scolpiti in uno stato di atroce sofferenza, priva di suoni. Qualunque fosse l'orientazione, le altissime figure apparivano sempre intere e mai di profilo, seguendo la direzione dello sguardo di chi in quel momento le stava osservando. Le loro labbra erano schiuse in un lancinante grido di dolore e le chiome nerissime fluivano verso l'alto in guisa di sinuosi e lunghissimi rami scuri, ai quali erano appese strane foglie dei tre colori fondamentali dello spettro luminoso: Verde, Giallo, Rosso. Questo era il regno vegetale di TreEsse, Soldi/Sesso/Sangue, il Grande Demone servo di Mirabilia.

    Mentre proseguiva all'interno dello sconfinato Giardino, Faceless si rese conto della struttura e natura vegetale che lo caratterizzava: fitti boschi delle aree fluviali tripartiti cromaticamente con i colori che lui aveva creduto di vedere nel sottobosco.

    La prima sezione si contraddistingueva per le foglie di colore verde opaco, di forma ovoidale simili a quelle alnus incana (noto come Ontano grigio). La superficie di ciascuna foglia ospitava un grande paio di occhi, le cui pupille enormi di smeraldo intenso, freddo e calcolatore, erano striate di rosso e rimandavano atroci bagliori di odio, rancore e risentimento. I loro sguardi cattivi seguivano Faceless in ogni suo movimento. Erano gli occhi degli avidi, degli spergiuri, dei bari, degli avari e degli usurai. Coloro che amavano il Dio Denaro oltre la vita stessa e da cui ne traevano fonte di piacere terreno. Occhi che non smettono mai di roteare al di sopra e attorno alla follia, di cui inseguono le più minuscole tracce e ne ripetono in ogni istante il motivo conduttore "Money, Money, Money". Il sottobosco era denso e malmostoso intriso della pasta fusa di smeraldo che colava da quelle pupille ripugnanti, mantenuta liquida e incandescente da una fonte ribollente sotterranea, misteriosa e minacciosa.

    Il vento che spirava forte e flagellante gli riportava i rumori sinistri del tintinnar di monete e lo stropiccio delle banconote, alternati all'urlo soffocato degli impiccati e dalle voci lugubri e cavernose dei maledicenti che ne erano stati vittime.

    La seconda sezione era formata da fusti arborei simili al pioppo nero, con foglie caduche, bifacciali. La superficie di ciascuna foglia conteneva, in posizione verticale, un paio di grandi labbra gialle e carnose, identiche per forma a quelle delle piante carnivore del tipo psychotrya elata. Attorno a queste foglie-labbra ruotavano sfere cave, dall'involucro esile, simili a bolle di sapone, all'interno delle quali erano imprigionati filamenti sottili e microscopici di gameti immobili, svuotati di movimento e di vita. Appena una delle sfere sfiorava una foglia di elata si aprivano di scatto le grandi labbra, che ingoiavano l'involucro e il suo contenuto. Quella parte di giardino era dedicata ai dannati del sesso: ninfomani, pervertiti, pedofili, sodomiti e genti dedite ai commerci pornografici più turpi, che praticavano la schiavitù sessuale e facevano dello scandalo la propria ragione di vita.

    Su di loro spirava un vento a folate, turbinante, che portava dall'alto verso il basso le voci gutturali e le grida oscene dell'acme dei piaceri carnali, alternate ai suoni lugubri degli amori contro natura. Dopo la fagocitazione delle sfere, fluivano da quelle labbra gocce gialle di umori condensati di piacere e di dolore. Cadendo, le particelle di quella pioggia sottile, disintegrata dal vento, si cristallizzavano disordinatamente nel gelo del sottobosco sottostante. Smosse dai passi guardinghi di Faceless emergevano dal terreno minuscole asce quadri-falciformi, in perenne movimento circolare, che provvedevano a sminuzzare quel condensato del godimento laminandolo in sottili strie nerastre di un dolore lancinante, perverso e inguaribile.

    La terza sezione aveva alberi simili all'ontano nero con foglie caduche, sparse e picciolate dal margine dentellato. Sull'intera superficie di ciascuna foglia era adagiato, come in un minuscolo sudario, un cuore rosso sanguinolento, strappato d'un sol colpo dal petto degli assassini, dei torturatori, dei sadici, dei violenti, dei maledetti da Dio che si erano macchiati in vita di gravi delitti e peccati contro la Creazione e le sue creature. Il sottobosco di grana dura, come il sangue rappreso, appena calpestato vibrava dei dolori del parto e dal ventre della terra uscivano serpenti velenosi che, appena il piede veniva sollevato, si ritraevano nelle zolle disegnate dalle impronte.

    Il vento, robusto, scostumato e capriccioso, portava a Faceless gli odori acri della morte violenta, sposati al raccapriccio e ai suoni cupi e assordanti delle urla disperate delle vittime sacrificate al Dio della Sofferenza, alternate a quelle bestiali dei loro feroci aguzzini.

    Finalmente, dopo un tempo che gli apparve infinito, Faceless si trovò di fronte al palazzo di Mirabilia, maestoso e lugubre come un monumento egizio, delimitato da gigantesche colonne che ne ornavano l'altissimo portone d'ingresso. Le barriere si aprirono davanti a lui con mille ruggiti di belva, finché non giunse nei pressi del grande trono ricoperto di pietre preziose così grandi e luminose, come nessuno ne aveva mai visto di simili sulla Terra e su nessun altro pianeta. Richiamato dalla voce imperiosa del Sommo Cancelliere, per essere ammesso finalmente al cospetto di Marvelous, Faceless si avvicinò muovendosi sulle ginocchia e a ritroso, spingendo forte con le mani e con le spalle rivolte al Sommo Maestro perché gli era impedito guardarlo in volto.

    "Girati e sollevati pure". Gli disse Marvelous, e la sua voce risonava cupa e profonda come l'eco diffusa nelle interiora di un labirinto scavato in mille anguste caverne. All'Uomo Qualunque sembrò di scorgere in lui la statura degli antichi Cesari: sul suo capo poggiava leggera una corona d'oro finissima, intrecciata con rami sottili di spine, fatte di minuscole punte di diamante; la veste, lunga e raffinata che lasciava scoperti i calzari; le spalle avvolte in un lussuoso mantello color porpora con iscrizioni in onice intarsiato e fissato all'abito con grandi borchie d'oro lavorato. Il sorriso di Marvelous era indefinito, misterico come quello della Gioconda, rivolto a nessuno e al mondo intero contemporaneamente.

    "Qual è il tuo più grande desiderio, Faceless? Avere un Volto, immagino. Ebbene, da ora in poi ne avrai a dismisura, a tuo piacere".

    Ciò detto, con un gesto solenne, Mirabilia porse il suo Specchio Mirabilis a Faceless e, appena questi lo ebbe nelle mani, con un semplice tocco dello scettro regale lo frantumò in una immensa nuvola di minuscoli cristalli tutti uguali tra di loro, che andarono a ricoprire per intero la superficie sferica del Mondo Basso, sedimentando nelle menti degli umani.

    "Da oggi in poi, ogni uomo che si rifletterà in un frammento mirabilis sarà Uno, Tutti e Nessuno. Ti assomiglierà, e tu potrai prenderne in qualunque momento le sembianze, indossandone le teste, in modo da ascoltare i loro pensieri.

    In questo viaggio infinito negli abissi dell'animo umano TreEsse, padrone dello spettro dei peccati, ognuno con il suo colore, sarà il tuo Virgilio alla rovescia. Non ti guiderà nell’Ade, ma proporrà, attraverso mirabilis, le sue perdizioni nella mente di ogni senziente.

    Ma, ricordati: nessuno può comandare il Fato di nessuno. Chiunque, in ogni istante, può liberamente scegliere il Lato in cui, in quel momento, desidera stare. Nessuno dei Cieli può influire nelle scelte dei due restanti.

    Il tuo compito d'ora in poi? Tu sarai il desiderio di mirabilis nei sogni degli umani nel Mondo Basso, affinché chiunque di loro ti possa assomigliare."

    Appena Mirabilia ebbe finito di parlare, TreEsse con le grandi ali di pipistrello avvolse Faceless nel suo ampio mantello nero e lo condusse nel Mondo di Mezzo, proteggendolo dal salto dimensionale. Faceless si trovò in un solo istante assiso su di un trono finemente scolpito, intagliato in un gruppo calcareo di stalagmiti che adornavano come rigidi fiori di pietra l'immensa cavità del Fatto Presente. Quest'ultima dimora (che sarebbe stata la sua finché l'Universo attuale non fosse tornato alla sua Origine) era costruita in una sostanza di ghiaccio. La grande cupola che la sovrastava era perfettamente liscia, a forma emisferica, con il trono al centro del pavimento e le pareti levigate come cristallo, sulle quali ondeggiava come un immenso serpente cromatico l'intero spettro di un arcobaleno in perenne movimento circolare.

    L'Uomo Qualunque non riusciva a vedere, malgrado la luce intensa, dove fosse TreEsse che, però, evase immediatamente la sua curiosità rispondendogli mentalmente:

    "Sono qui, tutt'attorno a te. Io sono l'insieme dei colori infiniti che ruotano circolarmente. Ogni colore, miscela dei tre colori fondamentali, è uno stato dell'anima per ogni singola persona umana.

    Ciascun individuo sceglie in ogni momento la combinazione di colore - Soldi/Sesso/Sangue- che più gli aggrada, tra le infinte sfumature di desiderio possibili. Ma, colui che si avvicina al Bianco splendente tu non lo puoi osservare, perché egli appartiene al regno di Alma Mater e il suo alfiere, TriaLogos, Spirito/Saggezza/ Sapienza è il mio complementare: esiste, cioè, nella dimensione in cui io non esisto. I cristalli mirabilis nel suo regno non riflettono nessuna luce nel nostro e sono, quindi, impenetrabili.

    Osserva un colore e comandane il fermo immagine con la tua mente. In un solo istante assumerai le sembianze del senziente che corrisponde a quel carattere tonale, entrando nella sua dimensione, laggiù nel Mondo Basso. Potrai così godere delle sensazioni e delle emozioni del suo Fatto Presente, osservandolo dall'esterno, perché nessuno nei Tre Mondi può essere autorizzato dalla Forza Suprema a cambiare nemmeno una sfumatura di quel colore, che la libera scelta del suo possessore ha determinato.

    Sappi che l’Inferno, gli Inferni, abbondano nelle loro città deturpate dal vizio, come le rose del deserto: pietre durissime, irte di mille punte e insenature insidiose, come in una geometria frattale. Quella, cioè, dalle dimensioni frazionarie, per cui più ti avvicini ad un contorno, più lo trovi frastagliato. Io e te, da oggi in poi, saremo assieme la parte in ombra della realtà umana."

    Faceless si concentrò sulle parole di Marvelous cercando di interpretare il significato oscuro del cristallo mirabilis e del perché chi si rispecchiava in lui potesse mai essere Uno/Tutti/Nessuno. In che cosa si era concretizzato il

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