L'eredità

Di Salvatore Di Sante

Dario, Alex e Jessica sono rampolli di famiglie molto potenti, nonché amici e compagni di università. Vivono nel lusso e negli agi con l'irruenza e la spensieratezza dei loro vent'anni. Quando Dario eredita un'isola da un parente sconosciuto pensa subito a come spassarsela coi suoi due amici; peccato che l'isola sia stata nel frattempo occupata da pericolosissimi trafficanti.

• Lingua: Italiano
• Editore: Prospero Editore
• Data di uscita: 26 apr 2016
• ISBN: 9788898419463

Anteprima del libro

Indice

Cover

Quarta

Copyright

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

IX

X

XI

XII

XIII

Epilogo

I

Se fossi fidanzato me ne starei qui da solo a sbafarmi una brioche col gelato, secondo te? sorrise Dario chiudendo un occhio per il sole.

Ne mangerei due per lo stress, bisbigliò poi tra sé e sé.

Dalla fretta che avevi ho pensato a quello, fece Alex.

Dario si distrasse al passaggio di una bionda. Il lungomare, in quell'estate settembrina, era affollato da turisti con zaini in spalla e coni gelato e da sciami di adolescenti schiamazzanti. I chioschi che spuntavano come funghi distribuivano mojito e spritz a ciclo continuo, nel pullulare di lenti scure e acconciature variegate.

Domani vado in tribunale per l'udienza. È fatta! È mia! proruppe Dario dopo aver mandato giù l'ultimo boccone.

Evvai! Ci facciamo sempre feste, sarà il nostro paradiso! esclamò Alex porgendo all'amico un casco integrale. Dai, dobbiamo festeggiare, da domani siamo ancora più ricchi.

Alex inforcò il CBR e partì a razzo, con Dario sul trespolo del passeggero. Il quattro cilindri ruggiva per la serpentina della Panoramica diretto al Sorpasso, dove li aspettavano due schiumose birre vista mare.

II

Dario non riusciva a prender sonno e fissava il soffitto con la mente che lavorava frenetica.

Accese l'abat-jour sul comodino e dal cassetto prese una fotografia. La portò sotto la luce e rimase a contemplarla, con lo sguardo sognante e il sorriso ebete: un fazzoletto di terra emersa che si stagliava nell'azzurro intenso, macchiato del verde dei boschi e frastagliato di cime calcaree.

L'indomani, davanti a lui l'anziano giudice dibatteva pacatamente. Dario lo guardava senza vederlo né sentirlo. Odiava giacca e cravatta, le aveva messe solo al militare e non le avrebbe indossate nemmeno per il suo matrimonio. Se mai si fosse sposato, un giorno. Se mai prima avesse trovato una ragazza, un giorno. Sì, un giorno... 

Il giudice somigliava a una tartaruga,