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Rossa e piccante: Harmony Destiny
Rossa e piccante: Harmony Destiny
Rossa e piccante: Harmony Destiny
E-book157 pagine2 ore

Rossa e piccante: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Merry Silver entra come una furia al Texas Cattleman's Club e aggredisce Dorian Brady. Jason Windover, un altro socio, si offre di tenerla d'occhio, e quando la sorprende a tagliare le gomme dell'auto di Dorian, decide di portarla al suo ranch anziché denunciarla. Merry svela ogni sorta di nefandezze su Dorian, ma accorgendosi dello scetticismo di Jason, gli propone di violare il suo computer alla Wescott Oil. Scopriranno cose interessanti, oltre a un'irresistibile attrazione...

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858943762
Rossa e piccante: Harmony Destiny
Autore

Sara Orwig

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Rossa e piccante - Sara Orwig

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Playboy Meets His Match

    Silhouette Desire

    © 2002 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Olimpia Medici

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-376-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Non dirmi che sono l’esperto di seduzione del circolo» brontolò bonariamente Jason Windover. Era seduto con alcuni amici in una delle eleganti sale riunione del Texas Cattleman’s Club. Gli spessi tappeti, i rivestimenti in legno scuro e il lucido pavimento in parquet conferivano molto fascino a quella grande stanza, costruita novant’anni prima. Il camino era sormontato da una testa di cinghiale imbalsamata e il lampadario Tiffany diffondeva tutt’intorno la sua luce calda.

    Il Texas Cattleman’s Club era uno dei circoli più antichi ed esclusivi dello stato. Per Jason era un luogo dove rilassarsi e incontrare gli amici, ma in quel momento era piuttosto seccato. Incrociò le gambe, appoggiando il tacco dello stivale sul ginocchio e inarcò le sopracciglia.

    «Au contraire» osservò Sebastian Wescott. «Tu sei il campione dell’arte della seduzione ed è per questo che ti incarichiamo di liberarci da questa valchiria.»

    «Io voto a favore!» esclamò Will Bradford, socio della Wescott Oil Enterprise.

    Jason guardò gli occhi grigioargento di Sebastian e scosse la testa. «E poi non è nemmeno il mio tipo» commentò freddamente, sperando che cambiassero idea. «Sapete che a me piacciono le bionde alte, sexy e raffinate. E questo tappetto di un metro e mezzo non ha niente di sexy o di raffinato. Mi dispiace, ragazzi. Non è destino.»

    «Quella è fuori di testa. Dovrebbero mandarla in manicomio» intervenne Dorian Brady in tono tagliente. «Si è messa in testa di vendicarsi di me. Per adesso ce l’ha con me, ma chissà a chi toccherà domani. È una squilibrata e potrebbe prendersela con chiunque di voi. Dio sa che non ho fatto nulla di quel che mi accusa!»

    Jason squadrò Dorian e si sentì invadere da un’ondata di antipatia. A parte lui, stimava tutti i soci del Texas Cattleman’s Club. Dietro l’antica facciata di quel circolo esclusivo si nascondeva un’associazione segreta, votata a salvare vite innocenti. Mentre la maggior parte dei soci era cresciuta nei dintorni di Royal, Dorian era un nuovo arrivato. Aveva un modo di fare arrogante che lo irritava profondamente, ma Jason si sentiva obbligato a superare la sua antipatia. In fondo Dorian era il fratellastro del suo carissimo amico Seb.

    «Tocca a te, è deciso» gli comunicò seccamente Rob Cole. «Sei anche un esperto di rodeo, sai domare tori e cavalli selvaggi. Sono sicuro che ce la farai anche con una donna.»

    «Un detective come te dovrebbe essere in grado di trattare con quella furia.»

    «Nemmeno per sogno. Sei tu che ci sai fare con le donne e io sono già abbastanza impegnato a cercare di scoprire qualcosa sul nostro delitto insoluto, qui a Royal.» Rob fece scorrere lo sguardo sul circolo di uomini. «Qualcuno sta cercando di incastrare Sebastian e di accusarlo dell’assassinio di Eric Chambers. E non vogliamo una pazza tra i piedi mentre cerchiamo di scoprire che cosa si nasconde dietro questa storia.»

    «Io non c’ero quando ha fatto irruzione, ma mi hanno raccontato di tutto lo scompiglio che ha creato. Accidenti, non scaricatela proprio a me!» Lo sguardo di tutti si fissò su Jason. «Su ragazzi» implorò lui.

    «Tocca a te» insistette Seb. «Sei stato anche agente della CIA e sei abituato ad avere a che fare con persone difficili. Francamente, io ne ho passate troppe negli ultimi tempi e poi devo dedicarmi a mia moglie.»

    Jason sospirò. «Risparmiatevi le scuse. D’accordo, cercherò di tenere alla larga questa piccola furia.»

    «Bene. Ora che il problema è risolto, possiamo passare al tavolo da poker» propose Keith, l’esperto di computer, mentre un lampo divertito gli attraversava gli occhi castani.

    Gli altri accettarono subito e Jason capì di non avere scampo. Li seguì di malavoglia, si prese qualcosa di fresco da bere e rifletté sulla propria missione. Non gli piaceva per niente. Non era abituato a costringere una donna a fare qualcosa contro la sua volontà.

    Will, Rob e Sebastian si erano tutti sposati da poco. Era in corso una pericolosa epidemia di matrimoni, ma lui era al sicuro, anzi in quel momento non c’era nessuna donna nella sua vita. L’unico ancora libero era Keith, ma Jason sospettava che fosse ancora innamorato della sua vecchia fiamma, Andrea O’Rourke. Lui sosteneva di averla dimenticata, ma non la dava a bere a nessuno. Jason sospirò. Gli sarebbe piaciuto potere sbattere in prigione quella signorina Silver e chiedere allo sceriffo Escobar di rinchiuderla e di gettare via la chiave fino a quando non avessero risolto tutti i loro problemi.

    Quando realizzò che stava perdendo la prima mano di poker, si concentrò sul gioco cercando di dimenticare Meredith Silver. Sperava che non si facesse più viva e di non dover avere mai nulla a che fare con lei.

    Era quasi mezzanotte quando Jason intascò la sua vincita e salutò gli amici. Uscì e inspirò a pieni polmoni la frizzante aria di maggio. Una luna d’argento illuminava il cielo notturno e le stelle erano offuscate dalle luci del parcheggio. I tacchi degli stivali di Jason risuonavano sull’asfalto nel silenzio notturno. Quando raggiunse il suo pickup nero sentì un suono quasi impercettibile alle proprie spalle.

    Jason si immobilizzò immediatamente. Il suo passato di agente della CIA lo aveva abituato a stare sempre in guardia ed era sicuro di avere sentito dei passi.

    Era da solo in mezzo a una fila di auto vuote e non aveva incontrato anima viva dal club al posteggio. Eppure era sicuro che ci fosse qualcuno. Si chiese se fosse meglio guardare sotto le macchine o aspettare la prossima mossa dello sconosciuto. Alla fine si infilò le chiavi in tasca e tornò verso il club, come se niente fosse.

    Entrò, percorse rapidamente il corridoio che portava al guardaroba e alle toilette, attraversò la gigantesca cucina, toccandosi la falda del cappello in un silenzioso saluto al personale ancora al lavoro a quell’ora di notte. I cuochi conoscevano i soci del club e nessuno si stupì per la sua presenza in cucina o gli chiese perché uscisse da una porta laterale.

    Jason tagliò per un’aiuola e proseguì dietro i cedri e i cespugli di mortella. Avanzava in silenzio malgrado gli stivali da cowboy, felice di avere indossato una camicia blu e un paio di jeans scuri che non davano troppo nell’occhio. Si fermò a guardare il parcheggio vuoto e l’auto accanto alla sua.

    Era quella di Dorian. Improvvisamente un’ombra si stagliò tra le tenebre della notte. Jason distinse una sagoma scura che emerse da sotto l’auto di Dorian e si inginocchiò accanto alla gomma posteriore.

    Una lama scintillò alla luce della luna. Si sentì un rumore sordo, seguito da un sibilo. Quando il vandalo puntò alla ruota anteriore Jason balzò fuori dal suo nascondiglio, deciso a bloccare la canaglia che si divertiva a sabotare le auto dei soci nel loro posteggio privato.

    Quando lo vide, il colpevole buttò a terra il coltello e si diede alla fuga. Dalla sua bassa statura Jason concluse che doveva trattarsi di un ragazzino. Lo rincorse sfruttando il vantaggio di avere gambe più lunghe e, quando gli fu vicino, si lanciò in un placcaggio al volo e strinse le braccia intorno al minuscolo petto del teppista.

    «Preso!» esclamò trionfalmente, mentre cadevano insieme.

    Il vandalo lanciò uno strillo acuto. Quando atterrarono sull’asfalto e Jason sentì le curve morbide e formose del corpo sotto il suo, fu invaso dalla sorpresa. Una donna! Capì subito di chi si trattava. Senz’altro era quella pazza che perseguitava Dorian Brady, la piccola furia di cui avrebbe dovuto incaricarsi.

    «Al diavolo» mormorò. Mai in vita sua aveva fatto del male a una donna. «Stai bene?»

    La donna era vestita di nero, portava un berretto nero e il volto era coperto da una sostanza scura, che impediva di distinguere i lineamenti. Jason si accovacciò a terra, mentre lei cercava di mettersi a sedere.

    Il pugno lo colse alla sprovvista. Fu così improvviso che una donna di un metro e cinquanta riuscì in quello che uomini ben più alti e robusti non erano stati capaci di fare. Lo colpì al torace e gli tolse per un attimo il respiro. Approfittando dell’effetto sorpresa, gli diede una leggera spinta che gli tolse l’equilibrio e lo mandò a gambe levate. A quel punto scattò in piedi e cercò di nuovo di fuggire.

    Ma a Jason bastarono pochi secondi per riprendersi. Rotolò in avanti, protese la mano, le afferrò la caviglia e tirò con violenza. Per la seconda volta nella sua vita mandò una donna al tappeto.

    Non le avrebbe concesso un’altra possibilità. Senza tante cerimonie si rimise il cappello, la sollevò e se la mise in spalla.

    Da una criminale, esperta nel tirare pugni a tradimento, si sarebbe aspettato insulti feroci. Invece lo aggredì con la furia di un bambino di cinque anni. Anzi, probabilmente un bambino avrebbe fatto di meglio.

    Senza fare caso ai pugni inoffensivi che gli tirava sulla schiena, Jason la portò al pickup, aprì la portiera e la sbatté dentro. La donna cercò di reagire, ma questa volta non lo colse di sorpresa.

    Le strinse i polsi in una morsa d’acciaio e la immobilizzò tra la portiera chiusa e il suo corpo. Mentre lei si dibatteva, Jason notò il suo profumo delicato e si accorse che, vista da vicino, sembrava ancora più formosa. La donna lottava con una tenacia incredibile ed emetteva gemiti brevi e gutturali, che a Jason facevano venire in mente qualcosa di molto diverso. Non riusciva a vincere la sua curiosità e voleva vederla in faccia.

    «Hai tagliato la gomma di un socio del club e potrei benissimo chiamare lo sceriffo e farti finire in prigione.»

    «D’accordo. Chiamalo pure, bruto, testa di rapa»

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