Amelia e Amos vanno all'asilo - Storielle per i più piccoli
Di Eva Markert
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Info su questo ebook
Amelia e Amos vanno volentieri all'asilo. Qui si gioca, ci si scatena, si ride, si impara e a volte si litiga. Amos riesce a far ridere la piagnucolona Anna e salva Alex quando scomprare nella gita nel bosco. Tobi si arrabbia perchè il criceto di Amos ha il suo stesso nome. Amelia deve sforzarsi per mandare giù una carota a colazione e aiuta la bambina siriana Banu a imparare l'italiano. Qualsiasi cosa succeda, la vita all'asilo non è mai noiosa!
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Recensioni su Amelia e Amos vanno all'asilo - Storielle per i più piccoli
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Anteprima del libro
Amelia e Amos vanno all'asilo - Storielle per i più piccoli - Eva Markert
Amos dove sei?
Appena arrivata all'asilo, Amelia si accorge che suo cugino Amos non c'è. Che strano! Di solito lo portano sempre prima di lei.
Amelia è nel gruppo del Sole. Tutti i bambini che fanno parte del gruppo del Sole, appendono le loro giacche all'ingresso a una parete dove è appeso un grande sole. Mentre Amelia indossa le sue babbucce, osserva con attenzione l'ingresso.
Molte mamme e molti papà portano i figli. Ben arriva con il suo papà. Ad Amelia fa un po' pena. Il suo papà è molto severo e lo sgrida spesso.
Michela, un'altra bambina del gruppo del Sole, esce dalla loro aula correndo. «Hei Amelia! Vieni a giocare con le bambole?» chiede.
«Dopo» risponde. «Sto aspettando Amos.»
E resta seduta sulla panca sotto l'appendiabiti.
Man mano entrano sempre meno persone. Ma la zia Susanna e Amos non compaiono.
Forse è malato? Ieri pomeriggio è venuto a trovarla a casa con i suoi genitori e stava benissimo.
Amelia rimane seduta e continua ad aspettare.
La maestra Giovanna, quella del gruppo del Sole, si affaccia sulla porta. «Entra con noi Amelia!»
«Adesso vi raggiungo» risponde Amelia. «Quando Amos arriva.»
Aspetta e aspetta e pensa: forse si è rotta la macchina. Lo zio Enrico ieri ha detto che doveva andare a portare la macchina dal meccanico.
Alle nove la maestra Daniela, la direttrice dell'asilo, chiude a chiave la porta d'ingresso. Lo fa ogni giorno, in modo che nessun estraneo possa entrare e anche perché nessun bambino scappi senza che nessuno se ne accorga.
Amelia va da lei e le chiede: «Ma quindi ora Amos non può più entrare?»
La maestra Daniela sorride: «Certo che può ancora entrare» risponde. «Sua mamma deve soltanto suonare alla porta.»
Amelia si calma. Solo se sapesse dove si è cacciato Amos! Di solito non fa mai così tardi!
Va di nuovo dalla direttrice Daniela, che è la maestra del gruppo della Luna, di cui fa parte Amos. «Sai perché Amos non arriva?» le chiede.
La maestra Daniela però non ne ha idea. «La sua mamma non ha ancora telefonato» risponde.
Amelia va verso la grande porta d'ingresso. É di vetro, così che riesce a guardare fuori. Ma non c'è nessuno sul viale che porta dalla strada all'asilo.
Fuori il vento soffia forte. Il cielo è coperto da brutte nubi grigie. Di sicuro presto pioverà.
Amelia guarda come il vento fa alzare le foglie dal terreno. Di colpo ha la luna di traverso. Fuori è veramente brutto! Dentro invece regna la serenità. Ma non le interessa, se Amos è assente.
Sta per rientrare nella stanza del suo gruppo, quando improvvisamente due persone compaiono sul vialetto: una persona alta assieme ad una piccola. Corrono di fretta verso l'asilo. E Amelia li riconosce subito.
Corre dalla maestra Daniela: «Amos e la sua mamma stanno arrivando!» urla felice.
La maestra prende la chiave per riaprire la porta di entrata.
La zia Susanna ha i capelli scompigliati e appare un po' diversa dal solito. Non ha più fiato: «Per favore scusateci per il ritardo» dice alla maestra Daniela. «Non sappiamo perché la nostra sveglia stamattina non sia suonata. Tutta la famiglia è rimasta a letto.»
«Acciderbolina» dice ridendo la maestra Daniela.
Le due parlano qualche minuto di come è brutto quando si rimane a letto per errore.
Amelia va verso Amos, che sta appendendo la sua giacca sull'appendiabiti sotto la grande Luna.
«Che avventura» dice sospirando. «Mamma e papà sono corsi come dei pazzi stamattina e la mamma ha continuato a dirmi di fare in fretta. E ho fatto davvero tutto velocissimo.»
«Ah, conosco questa situazione» risponde Amelia. «Da noi al mattino siamo sempre tutti di corsa.»
«Ma di sicuro non così tanto» ribatte Amos. «Il papà non ha fatto nemmeno colazione e ha soltanto bevuto in piedi tutto d'un sorso il suo caffè. E mamma si è lamentata di non avere tempo per truccarsi.»
«Ah, per questo forse sembrava diversa oggi» pensa Amelia.
La mamma di Amos lo saluta con un cenno e corre di nuovo fuori.
«È ancora di corsa» dice Amos. «Ma non mi fa nulla quando si arriva un po' più tardi.»
Amelia riflette: «Nemmeno io capisco perché sia così grave quando si arriva in ritardo» dice. «So solo che l'asilo chiude alle nove. E che dopo non si entra più facilmente, e la maestra Daniela deve prendere la chiave.»
«Amelia, dove sei ancora?» grida Michela dalla casa delle bambole.
«Eccomi!» Amelia corre