Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Brevi racconti per menti pigre
Brevi racconti per menti pigre
Brevi racconti per menti pigre
E-book53 pagine40 minuti

Brevi racconti per menti pigre

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Brevi storie di “femmine”. Dalla bambina nel suo fantastico e furbetto mondo alla signora anziana nella sua quotidianità tranquilla.

Tante piccole storie che raccontano piccole verità quotidiane, che fanno sorridere e pensare quanto tutto ciò può essere importante. Dalla più piccola azione alla più grande e importante. Credere nei propri sogni ad esempio.

Queste “femmine” lottano ogni giorno per un qualcosa. Per i propri figli, per i propri mariti, per i propri sogni e per sé stesse. A volte basta poco per essere felici. Questa piccola raccolta vuole mostrare proprio questo. La felicità è anche nelle piccole cose.

È una breve lettura ma è magicamente piacevole. Soprattutto come dice il titolo, è per le menti pigre proprio come l’autrice.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2020
ISBN9788831684002
Brevi racconti per menti pigre

Correlato a Brevi racconti per menti pigre

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Brevi racconti per menti pigre

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Brevi racconti per menti pigre - Sonia C. T.

    pigre.

    ****

    Una piccola candela iniziò a spegnersi. Pian piano. Sempre di più.

    La stanza rimase al buio. Stella non ebbe paura. Era abituata a muoversi senza luce e non perché non ci fosse corrente! Anzi! Semplicemente perché amava muoversi alla cieca e ne aveva le capacità. Aveva la vista come un gatto. Anzi, come un gattino, il suo. Il suo piccolo Wilson. Un piccolo micino rosso e bianco. Tutto composto con un miagolio delicato, un milord. Stella lo adorava. Era il suo migliore amico. Anche se oramai era una bambina cresciuta di 9 anni, non amava stare con quelli della sua età. Non amava proprio stare con gli altri bambini! Amava solo lui. Voleva stare solo con lui. Il suo Wilson. Il suo fidato milord Wilson.

    La candela sulla scrivania oramai era spenta. Non fu un problema per la piccola. Scese dal letto, facendo attenzione ai mille giochi per terra e raggiunse la porta. Tutto con estrema facilità. Fece le scale e raggiunse la mamma in salotto.

    Mamma? La candela si è spenta. Così... senza motivo.

    Oh piccola, mi spiace... Purtroppo non ne ho altre da darti. Dai, vediamo se riusciamo a riaccenderla.

    No, dai. Fa niente ma’. Non era importante… Che fai di bello?

    Ma come piccola? Non vuoi…

    Cosa fai mamma?

    Stella interruppe la madre. Lei era così. Un secondo prima era entusiasta o dispiaciuta per una cosa e il momento dopo, le era già passato. E aveva già puntato l’attenzione su altro. La madre oramai lo sapeva ma ne rimaneva sempre sorpresa. Stella e Wilson si misero a fianco della madre, Susie. Lei era una semplice donna delle pulizie di mattina e il pomeriggio una commessa in un negozio di abbigliamento . La grande casa l’aveva ereditata dai nonni materni. Le due donnine e il micio vivevano in quella enorme e affascinante villetta da 3 anni e mezzo. Da quando il marito le chiese il divorzio. Lui prese le sue cose e se ne andò. Per fortuna non sparì dalla vita delle piccola! Anzi, era molto presente e attivo. Il suo matrimonio non aveva funzionato, non il suo ruolo da padre. Amava sua figlia e voleva renderla felice il più possibile.

    Nel poco tempo libero che le rimaneva, Susie disegnava. Questa passione le era nata proprio con il divorzio. Un giorno per esprimere le sue frustrazioni, prese in mano uno dei pastelli della figlia ed iniziò a disegnare. Da allora non smise più. Capì che le faceva bene e che la rendeva viva! Una sensazione unica. Una sensazione che non pensi di provare più a 37 anni compiuti!

    Eppure continuò…

    Oggi a 40 anni, si poteva affermare soddisfatta della strada fatta. Aveva accumulato un sacco di disegni da non sapere quanti erano!

    Mamma! E’ bellissimo! Mi insegni a disegnare?

    Oh piccola mia, non so neanche io come ho imparato... Ti posso solo dire che ho osservato tanto. Ho guardato e studiato i disegni degli altri.

    Che noia…

    "Ah-ah!Ah-ah! Per me non lo è mai stato! Io avrei voluto non avere limiti di tempo. Mi piace così tanto guardare i disegni altrui. Vorrei tanto che un

    giorno altri lo facessero con i miei! In una galleria d’arte tutta mia!"

    Ce la farai mamma. Io lo so.

    Oh piccola mia, grazie.

    "Dai, adesso vai di corsa a nanna che è tardi. Domani

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1