Racconti di Natale nel Mondo
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Si inizia con IL RAPIMENTO DI BABBO NATALE del 1904 di L. Frank Baum (“Il meraviglioso mago di Oz”) che immagina il mondo di Babbo Natale popolato da elfi, fate e demoni.
E’ poi la volta del frenetico NATALE AL MAGAZZINO DI FEZZIWIG del 1843, tratto dal “Canto di Natale” di Charles Dickens, in cui la vigilia trasforma magicamente un magazzino londinese in una sala da ballo per un’emozionante festa collettiva.
Con IL SIGNOR BAMBU’ E L’ONOREVOLE PICCOLO DIO del 1913 ci trasferiamo nel Giappone di inizio Novecento. Qui siamo ospiti di Frances Little, scrittrice sconosciuta in Italia ma che ha affascinato per anni i lettori americani con i suoi racconti dell’(allora) esotico Paese del Sol Levante.
Il quarto racconto ci porta in Canada ed è la prima traduzione italiana de LA SORPRESA DI NATALE A ENDERLY ROAD del 1905. L’autrice è Lucy Maud Montgomery (“Anna dai capelli rossi”) che ci racconta come i piani natalizi di due ragazzi vengano rivoluzionati dall’incontro con una intraprendente bambina di un povero sobborgo.
Anche il quinto racconto è un inedito per l’Italia. IL MESSAGGIO DI BABBO NATALE di E. Franklin Tregaskis, del 1921, ci presenta il mondo degli ultimi due cercatori d’oro australiani e i loro sforzi per portare la felicità nella casa di tre sorelline.
Ma per fortuna, per tutti, c’è Babbo Natale. Forse.
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Anteprima del libro
Racconti di Natale nel Mondo - Alberto Pandiani
NATALE
IL RAPIMENTO DI BABBO NATALE
di L. Frank Baum
Babbo Natale abita nella Valle delle Risate, in un maestoso castello in cui vengono fabbricati i regali. I suoi aiutanti, scelti tra folletti, fauni, elfi e fate, vivono insieme a lui, ed ognuno di essi è sempre impegnato a lavorare dal primo fino all’ultimo giorno dell’anno.
Questo posto si chiama Valle delle Risate perché sia le persone che le cose sono sempre allegre. Il ruscello ridacchia mentre scorre tra le sponde; il vento fischietta allegramente quando passa tra le foglie degli alberi; i raggi del sole volteggiano leggiadri sull’erba morbida dei campi, e le violette e i fiori selvatici guardano il cielo sorridendo dal loro verde nido. Per ridere bisogna essere felici, per essere felici bisogna essere contenti, e in tutta la Valle delle Risate la contentezza regna sovrana.
Di fianco alla valle c’è la foresta di Burzee, mentre sul lato opposto si trova una grande montagna nella quale sono scavate le grotte dei demoni. Nel mezzo la valle giace sorridente e pacifica.
Uno potrebbe pensare che il buon vecchio Babbo Natale, che dedica i suoi giorni a fare contenti i bambini, non abbia neanche un nemico e, in effetti, per moltissimi anni ha sempre incontrato solamente affetto ovunque andasse.
Ma un giorno i demoni che abitano nelle grotte della montagna cominciarono a non sopportare più Babbo Natale e il motivo era proprio il fatto che rendesse sempre felici i bambini.
Le caverne dei demoni sono in tutto cinque. Un sentiero stretto ed impervio porta alla prima, che è un’elegante grotta ai piedi della montagna, il cui ingresso ad arco è mirabilmente scolpito e decorato. Qui abita il demone dell’egoismo. Il sentiero poi prosegue e porta alla seconda grotta dove si trova il demone dell’invidia. La caverna del demone dell’odio è la successiva e, percorrendo sempre il sentiero, si arriva all’abitazione del demone della malizia, che è in una buia e spaventosa grotta proprio al centro della montagna. Non so cosa ci sia oltre: alcuni dicono che si arrivi ad un burrone oltre il quale si trovano morte e distruzione e, per quel che mi riguarda, potrebbe anche essere vero. In ogni caso da ognuna di queste quattro spelonche parte una galleria, bassa e stretta, che porta alla quinta caverna--un’accogliente stanzetta occupata dal demone del pentimento. Visto che il pavimento di queste gallerie è quasi lucido per via dei piedi che ci hanno camminato sopra, sono sicuro che molti viaggianti siano riusciti a fuggire dalle grotte dei demoni proprio passando dalla caverna del demone del pentimento. Costui pare che sia un personaggio gentile, sempre disposto ad aprire una porticina sul retro che permette di tornare all’aria aperta e alla luce del sole.
Un giorno questi demoni delle caverne decisero che avevano abbastanza motivi per lamentarsi di Babbo Natale e si riunirono per discutere il problema.
Ormai mi sento proprio solo,
disse il demone dell’egoismo, Babbo Natale distribuisce così tanti regali che tutti i bambini del mondo seguono il suo esempio: diventano felici e generosi e si tengono alla larga dalla mia grotta.
Io ho lo stesso identico problema,
rispose il demone dell’invidia. I piccoli sembrano proprio contenti di Babbo Natale e sono davvero pochi quelli che riesco a far diventare invidiosi.
E tutto questo danneggia anche me!
disse il demone dell’odio. Se nessun bambino passa dalle caverne dell’egoismo e dell’invidia, nessuno arriva fino alla MIA caverna.
O alla mia,
aggiunse il demone della malizia.
Per quel che mi riguarda,
disse allora il demone del pentimento, è chiaro che se i bambini non visitano le vostre grotte, non c’è bisogno che vengano da me; sono quindi trascurato tanto quanto voi.
"E tutto per colpa di quel