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I canti del Cavaliere Nero
I canti del Cavaliere Nero
I canti del Cavaliere Nero
E-book80 pagine57 minuti

I canti del Cavaliere Nero

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Info su questo ebook

Gli amici, da sempre, lo chiamano “Il Principe”, più recentemente “Il Favolaio”.
È che, in verità, spesso lo vedono davvero come una sorta di Cavaliere Nero, forse per i modi, lo stile o per l'immagine solitaria che mostra.
Forse, più semplicemente, dipende dal fatto che vive in un suo mondo incantato, alla stregua di ognuno di noi, ma il suo è popolato da draghi, principesse e sfide, soprattutto con sé stessi.
Così questo libro è una storia interiore intessuta di lussurie, poesia e follia, di come un principe possa essere divenuto, con il tempo, il suo stesso nemico, il Cavaliere Nero, e come, forse sia tornato indietro.
Pare abbia imparato a scrivere perché è un taciturno, ma la verità è solo che la maggior parte dei pensieri rimangono nella sua mente più che uscire dalle sue labbra. Sembra che siamo tutti fatti così: molto di quello che vorremmo dire rimane intrappolato prima, nella diga da cui esce solo la nostra voce.
I suoi pensieri, le sue poesie, i suoi amori sono simili a quello che già inconsciamente sentiamo tutti e non sappiamo ancora esprimere, e prima ancora di realizzarlo, come una sorta di archetipi, solo che lui ha imparato a scriverli. È così che finalmente ritrova la vicinanza agli amici, alle sue amanti e riesce a donare quello che non sa fare a voce, con la consapevolezza che solo quello che doni è tuo per sempre!
LinguaItaliano
Data di uscita23 mar 2021
ISBN9788869828867
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    Anteprima del libro

    I canti del Cavaliere Nero - Il Favolaio

    Biografia

    Il Cavaliere

    Riflessioni per il Principe dal suo più sincero ammiratore

    Caro Principe, vuoi sapere la verità? Me la ha rivelata un’incantatrice dai ciechi occhi di specchi. La tua bella principessa gioirà nell’esser salvata dall’antro scuro e dalle fiamme del drago. Le si scioglierà l’animo all’esser liberata dalla torre, dove l’ho rinchiusa. Così si lancerà tra le tue rassicuranti braccia fasciate d’armatura d’argento. S’innamorerà di te, e nessun purpureo incanto lanciato dalle labbra d’una fata saprà esser più dolce. Ma quell’emozione estatica e furiosa, come un fiume d’estate, secca presto. Così perché il romanzo della sua vita possa durar all’infinito, la bella desidererà d’esser rapita ancora, ed è qui che l’eterna giostra d’amore s’abbisognerà di me. Beh ammettiamolo, la notte nei miei occhi ed il pericolo nel mio sorriso affilato sono più fascinosi del tuo amore romantico. Puoi non crederci, ma ti prego, fidati del tuo più profondo ammiratore. D’altra parte al tempo del c’era una volta ero un principe anche io, e poi forse non ho più avuto il coraggio di essere te. Sinceramente tuo amico, Il Cavaliere Nero

    Riconosciamo un cavaliere più che dalla forza della spada,

    dalla cura che dà,

    dal suo essere scudo,

    dal commuoversi innanzi alla bellezza della caducità, dell’altro e sua.

    Allo stesso modo riconosciamo il debole per il disprezzo,

    che prova per coloro, che egli ritiene deboli a sua volta.

    È paura dello specchio.

    Eppure ancora più facile è cedere all’illusione,

    che esistano debolezza e forza.

    Esistono solo istanti e scelte,

    nell’infinito avvolgersi di un serpente

    Il vero principe è solo.

    È quello, che accetta la maledizione della sua strega del gelo come un dono.

    È quello, che per lei accetta di strapparsi le vesti,

    di squarciarsi la pelle,

    per divenire le zanne e gli artigli di uno scudo vivo.

    Quello che accetta d’essere l’orso feroce,

    che sia la calda difesa dagli inverni nel cuore di lei,

    sino che lei gli doni pur un solo rubino delle labbra,

    un purpureo bacio dell’aurora

    Alle prime armi s’è convinti, che innamorarsi sia un idillio,

    un portare poesia e lussuria nel proprio mondo.

    Poi divieni un cavaliere veterano,

    ad ogni battaglia sempre di più,

    persino se sei divenuto uno stratega,

    in grado di vincere senza combattere,

    e la tua corazza è indistruttibile,

    capisci, che in verità ogni volta lasciar cader scudo e spada,

    è un gesto eroico e suicida.

    L’ideale è un fantasma, irraggiungibile,

    eppure forse baciare le impalpabili labbra d’uno spettro,

    dedicarle la propria veglia di cavaliere sino alla fine della notte,

    è l’unico romanzo che può superare l’eternità.

    Ed io sono fedele solo a quei candidi pizzi di nebbia.

    Un cavaliere può perder la sua dama per mille vicissitudini,

    siano esse un drago o un esercito,

    un altro cavaliere rapitore,

    o anche il favore della stessa dama.

    Allora diviene un cavaliere errante,

    ma il voto di proteggerla rimane, sempre.

    La follia di questo cavaliere è un argenteo zucchero filato.

    Sorride dentro di sé per la sua Principessa Luna,

    brucia poesie scritte su petali di rosa,

    perché il loro profumo le giunga lì in alto,

    congela lacrime in diamanti,

    e le dona al vento perché gli sia messaggero.

    La voce di lei è l’eco appena sognato d’un silenzio.

    Ma il nostro guerriero sconfitto sente comunque lo sguardo di quegli occhi d’argento,

    ed è felice così.

    A volte essere un cavaliere è essere sperduti,

    indossare un’armatura lucente,

    solo per non

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