La tela di vetro
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Info su questo ebook
I personaggi sono viaggiatori erranti, proprio come il viaggio che l'autrice desidererebbe intraprendere, un viaggio all'insegna della curiosità, della conoscenza ma anche della tranquillità.
I luoghi in cui si svolgono le storie sono situati soprattutto in Europa, ma si parla anche di altri continenti. Ci s’imbatte nella descrizione di luoghi e paesaggi marini o montani, si viaggia ad occhi aperti pur sapendo che spesso quei luoghi rimarranno solo dei sogni…
Tutte le favole ed i racconti hanno una propria storia, un proprio decorrere del tempo e una descrizione che a volte se inventata diventa più fantastica… Fantastici sono i personaggi, umani o animali, e non c'è sorta di cattivo gusto, ma di un desiderio di chiarezza, di lucidità e di cose veritiere, le quali al giorno d'oggi scarseggiano...
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Anteprima del libro
La tela di vetro - Primula di bosco
IL GIOCO DEL NASCONDINO
C’era una casetta nel bosco, tutta colorata, con le tende gialle alle finestre: era quasi Natale e faceva freddo. Gli abitanti della casa erano tutti dentro a ripararsi dal freddo. Solo il contadino era fuori paese per sbrigare alcune commissioni. Erano rimasti la moglie e i due figli, che stavano preparando gli ultimi compiti della giornata, la mamma era solitamente impegnata nelle faccende domestiche, ma avendo ormai finito il suo lavoro giornaliero pensò di preparare una torta.
Mancavano gli animaletti: solo lo scoiattolo accese il caminetto.
Il Cinghiale era in giro a cercare qualcosa per sfamarsi, il gatto giaceva sul davanzale della finestra, il cervo passeggiava in lungo e in largo, lo stambecco viveva sull’altura della montagna, tutta coperta di neve; la volpe era in giro a cercare le galline per abbuffarsi e il cane Toby era seduto alla porta d’entrata per fare da guardia.
Lo scoiattolo, annoiato, telefonò a tutti gli amici chiedendo loro se volevano giocare, e li radunò.
Accorse il gatto che si chiamava Macchia
, proprio perché aveva una macchia nera sul viso bianco e scodinzolava dalla felicità.
Poi arrivarono il cervo e lo stambecco; la volpe si faceva attendere, era troppo impegnata nella caccia alle galline. Arrivò e fece la civettuola
, non voleva giocare, ma gli altri animali la convinsero e stette al gioco.
Fu lo scoiattolo a proporre di giocare a nascondino. Questo gioco consisteva nel trovare un posto nascosto e farsi cercare.
Tutti si nascosero, sia in casa che fuori. Il giardino era tutto imbiancato, la neve continuava a fioccare grossi fiocchi bianchi che coprivano i rami degli alberi e i cespugli sparsi qua e là.
Il gatto si nascose nella cassetta della legna; la volpe dietro la stufa; il cinghiale dietro un cespuglio, e lo stambecco dietro un enorme sasso, situato nel giardino della casa, il cane beh, si sentiva il padrone e rimase sull’uscio a controllare che tutto andasse per il meglio.
Ma chi doveva fare il cacciatore
per scovare tutti???
Fu proprio lo scoiattolo a farsi avanti e a fare la conta. Appoggiò la testa alla porta verde della casetta e iniziò a contare: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, venti…. CIP, (era il segnale che la conta era finita) …
Si mise a cercare i suoi amici nascosti. Iniziò a guardare in giro se vedeva qualcuno, ma non si sentiva nessun rumore. Tutti erano nascosti.
Decise di entrare in casa. Da dietro la stufa scorse una coda grigia; intanto il gatto era sguizzato fuori a gridare tana
… La coda era quella della volpe, quindi dopo averla vista, lo scoiattolo uscì fino alla porta e gridò volpe
.
Fuori, gli altri animali erano usciti dai loro nascondigli senza essere visti... Anche il cinghiale, quatto, quatto, aveva urlato tana
…
Tutti liberi tranne la volpe, era stata scoperta dallo scoiattolo. Pensava di essere la più furba di tutti, ma non fu così.
Arrivò il suo turno e appoggiò la sua testa alla porta, come aveva fatto lo scoiattolo e iniziò a contare: uno, due, tre, quattro… diciotto, diciannove, venti. Tutti erano ben nascosti… Quando iniziò a cercare, andò in giro per vedere se c’era qualcuno ed entrò anche in casa, ma tutti gli animali erano fuori e accorsi alla porta verde avevano urlato tana
, erano liberi, e la Volpe dovette ripetere il gioco… Erano stati più furbi gli altri.
Arrivò a casa anche il contadino e si era fatto tardi e buio. Vedendo che tutti gli animaletti erano tranquilli e stanchi, e vedendo che sul ripiano della cucina c’era una bella crostata di mirtilli, propose alla moglie di tagliarla e di offrirne a coloro che avevano giocato e ai due figli, una bella fetta. Tutti la mangiarono con golosità, era talmente buona che ne fecero il bis, accompagnandola ad una buona tazza di tè.
Era ora di tornare ognuno alla propria casa, e così gli animaletti si rintanarono nelle loro tane e giacigli, Natale era vicino, e di sicuro si sarebbero trovati ancora insieme a giocare e mangiare.
IL GATTO GEDEONE
Gedeone era un gatto pittore, viveva in una grande città del nord Europa, e aveva frequentato una famosa scuola d’arte; ma questa non gli era bastata per aprire una galleria d’arte. Ma grazie alle sue conoscenze, con il tempo e con l’esperienza era riuscito ad aprire uno studio/museo, dove lavorava dipingendo le sue opere con la possibilità di metterle in mostra. Sulla vetrina del la sua bottega aveva messo una scritta: "Qui puoi inventare te