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Trasmissione del pensiero e ipnotismo alla portata di tutti
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E-book150 pagine2 ore

Trasmissione del pensiero e ipnotismo alla portata di tutti

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Interrogare gli Auguri non parve superstizione nei tempi delle più raffinate civiltà. Grecia e Roma, che pure riempirono il mondo dei loro splendori e scrissero pagine immortali nella storia dell'umana cultura, non sdegnarono la ricerca del soprannaturale. Il culto della divinità si confuse, e talvolta s'immedesima, con quello che scrutava le leggi più incognite e più misteriose. In ogni età, fino nelle più remote, si ebbero in alto conto gli uomini che indagarono e interpretarono tali leggi.
Gli antichi capitani chiamavano a sé gli Auguri nei giorni che precedevano i decisivi cimenti. Traevano forze d'indomita fede, di sicure speranze, dalle previsioni favorevoli; si scoraggiavano, se queste erano contrarie. Fino dalle viscere fumanti delle vittime sgozzate sugli altari si traevano presagi di lieta o contraria fortuna. Vi è dunque un fondamento di verità anche in quelle ricerche che sembrano le più ardue.
Qual meraviglia, dunque, che anche ai nostri giorni, che vantano il trionfo delle scienze positive, si dirigano studi assidui e appassionati verso la ricerca di verità meno note? E perché sono meno note, perché la telepatia e l'ipnotismo, nelle loro innegabili manifestazioni, non si possono, in tutto, spiegare scientificamente, dovremo per questo negarli? Mai più! Nessuno potrà contestare la circolazione del sangue, la misteriosa funzione delle cellule cerebrali; ma come si giunge a spiegare questi fenomeni essenziali dell'esistenza? In alcun modo. Bisogna contentarsi di descriverli e di costatare che esistono.
L'ingegno sovrumano di Shakespeare, che sviscerò le pieghe più nascoste dell'animo umano, e interrogò acuto i misteri dell'Universo, insegna, per bocca della sua creatura più complessa: Amleto: Vi hanno tali cose in cielo e in terra che la nostra filosofia nemmeno sogna.
Noi sappiamo che la cellula cerebrale pensa, che la fibra muscolare si contrae, che nel bulbo hanno sede i centri della circolazione e della respirazione, che la pelle, le muccose, sono sensibili, che i nervi conducono l'impressione sensitiva dalla periferia al midollo e al cervello, che le reazioni si producono e che questo perpetuo scambio costituisce la vita, ma... dopo?
La vita stessa che è essa mai? D'onde viene? Quale è il suo principio? Cosa l'attende alla sua fine? Altrettante domande, altrettanti misteri....
Vi furono migliaia e migliaia di esseri che si fecero strappare le viscere, bruciare vivi, sbranare dalle belve, per affermare semplici dogmi religiosi, di cui una dimostrazione matematica, certo, non esiste. Altri uccisero i loro simili, a migliaia, per giungere a una prova contraria.
Questo libro non è opera di arida scienza; esso è più interessante di qualsiasi immaginoso romanzo, perché ci conduce nei regni dell'ipotetico, in quel mondo che per noi mortali è — per ora — del tutto sconosciuto, ma — secondo la Scrittura — “sarà splendore immenso di luce per quei che non moriranno più”.
LinguaItaliano
EditoreAle.Mar.
Data di uscita2 feb 2021
ISBN9788892863088
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    Anteprima del libro

    Trasmissione del pensiero e ipnotismo alla portata di tutti - Magno Occultis

    PRESENTAZIONE DELL'AUTORE

    Chi è Magno Occultis? L'Autore di questo interessantissimo volume è CARLO SURCHI, un autentico fiorentino, che in arte, e per molti anni, è stato conosciuto ed apprezzato, appunto, sotto lo pseudonimo di Magno Occultis.

    Tutti i teatri d'Italia, si può affermarlo, e moltissimi dell'estero, hanno constatato i trionfi di Magno Occultis. La scienza della quale Egli è in possesso, che ha largamente sviscerato e della quale si è profondamente nutrito, la potenza psichica che emana da tutte le forze dell'esser suo e che sa irradiare d'intorno a sé, in modo altrettanto spontaneo che vigoroso ed efficacissimo, costituiscono, in modo indubbio, la sua personalità e conferiscono alle sue parole, ai suoi insegnamenti, un carattere di autorità, di sincerità, di evidenza, che non si può nemmeno lontanamente disconoscere, che non si può, in alcun modo, discutere. Perché è comprovato dai fatti.

    Magno Occultis, che è tuttora nel fiore degli anni,. che nella vigorosa prestanza della sua personalità fisica, rivela, a prima vista, le notevoli qualità della mente e dell'animo, ha raccolto un numero notevolissimo di attestazioni di cui la stampa si è fatta spontaneamente interprete. E molte di tali dichiarazioni (scegliendo soltanto le più autorevoli), sono riprodotte nell'Appendice di questo volume, il quale segue le esperienze che la lunga pratica ha presentate a Magno Occultis e illustra gl'insegnamenti da lui attinti nelle opere dei Maestri.

    Egli si è proposto di volgarizzarle, di renderle accessibili alla generalità dei lettori e noi abbiamo l'impressione, e la ferma convinzione, che egli sia riuscito nel suo intento.

    Quello che vi è di notevole nell'opera sua — e il lettore lo riconoscerà a prima vista — è la semplicità dell'esposizione, la chiarezza, la limpidità cristallina. Non è il Maestro che insegna dalla Cattedra, è l'amico che scende tra Voi e vi parla come un camerata, da pari a pari. Egli interroga le forze psichiche che ognuno sente e possiede in sé, e v'invita a suscitarle, a svilupparle a farle valere. E pure interrogando l'ignoto, tutto l'enorme mistero che da ogni parte ci avvolge, egli non ha la pretesa di risolvere, di rivelare l'incomprensibile, di strappare l'ultima parola alla sfinge formidabile che si eleva, nella sua muta implacabilità, di fronte all'uomo avido di conoscere e di sapere; ma vi addita alcuni sentieri che Egli ha già percorso e sa tutt'ora percorrere, e che, al pari di vie d'acqua dirette al mare, dovranno, prima o poi, immettere nella grande e luminosa Via Maestra della verità.

    L’EDITORE

    INTRODUZIONE

    Interrogare gli Auguri non parve superstizione nei tempi delle più raffinate civiltà. Grecia e Roma, che pure riempirono il mondo dei loro splendori e scrissero pagine immortali nella storia dell'umana cultura, non sdegnarono la ricerca del soprannaturale. Il culto della divinità si confuse, e talvolta s'immedesima, con quello che scrutava le leggi più incognite e più misteriose. In ogni età, fino nelle più remote, si ebbero in alto conto gli uomini che indagarono e interpretarono tali leggi.

    Gli antichi capitani chiamavano a sé gli Auguri nei giorni che precedevano i decisivi cimenti. Traevano forze d'indomita fede, di sicure speranze, dalle previsioni favorevoli; si scoraggiavano, se queste erano contrarie. Fino dalle viscere fumanti delle vittime sgozzate sugli altari si traevano presagi di lieta o contraria fortuna. Vi è dunque un fondamento di verità anche in quelle ricerche che sembrano le più ardue, e che, un tempo, si circondarono di metodi superstiziosi, ma che pure, e sempre, interrogavano l'ignoto.

    Qual meraviglia, dunque, che anche ai nostri giorni, che vantano il trionfo delle scienze positive, si dirigano studi assidui e appassionati verso la ricerca di verità meno note? E perché sono meno note, perché la telepatia e l'ipnotismo, nelle loro innegabili manifestazioni, non si possono, in tutto, spiegare scientificamente, dovremo per questo negarli? Mai più! Nessuno potrà contestare la circolazione del sangue, la misteriosa funzione delle cellule cerebrali; ma come si giunge a spiegare questi fenomeni essenziali dell'esistenza? In alcun modo. Bisogna contentarsi di descriverli e di costatare che esistono.

    L'ingegno sovrumano di Shakespeare, che sviscerò le pieghe più nascoste dell'animo umano, e interrogò acuto i misteri dell'Universo, insegna, per bocca della sua creatura più complessa: Amleto: Vi hanno tali cose in cielo e in terra che la nostra filosofia nemmeno sogna.

    Noi sappiamo che la cellula cerebrale pensa, che la fibra muscolare si contrae, che nel bulbo hanno sede i centri della circolazione e della respirazione, che la pelle, le muccose, sono sensibili, che i nervi conducono l'impressione sensitiva dalla periferia al midollo e al cervello, che le reazioni si producono e che questo perpetuo scambio costituisce la vita, ma... dopo?

    La vita stessa che è essa mai? D'onde viene? Quale è il suo principio? Cosa l'attende alla sua fine? Altrettante domande, altrettanti misteri....

    E se dall'ordine volgarmente fisico, noi passiamo nel campo più elevato dell'intellettuale quanti altri e più profondi misteri. Io che scrivo — ad esempio — so a mente, ancora, versi che ho imparato appena fanciullo, ma non ricordo facilmente, le cose più insignificanti di oggi. Conosco vecchi cadenti, venuti nel rimbambimento, che hanno memoria tenacissima per alcuni particolari insignificanti della loro adolescenza. Come si operano certi fenomeni della memoria? Io l'ignoro come voi, al pari di me, l'ignorate.

    D'onde provengono i rimorsi? Dalla coscienza — si risponde. Ma la coscienza dove risiede? Cercate! — vi rispondo io. E quante cose irrazionali non crediamo noi, per virtù della fede e che pure non hanno prove sicure, irrefutabili, matematiche?...

    Siete voi sicuro — ad esempio — che Dio abbia parlato ad Abramo, che Mosè lo abbia veduto, faccia a faccia, sul monte Sinai, e da lui abbia ricevuto le tavole della Legge?

    Le prove dove sono?

    Dove lo sono le prove dei più puri misteri del Cattolicismo, della religione che ha trasformato ed ha redento l'Umanità?

    Eppure è bastato che uomini sinceri ci affermassero simili auguste verità, perché siano passate allo stato di dogma, in nome delle quali l'Umanità soffre, lotta, spera.

    Vi furono migliaia e migliaia di esseri che si fecero strappare le viscere, bruciare vivi, sbranare dalle belve, per affermare semplici dogmi religiosi, di cui una dimostrazione matematica, certo, non esiste. Altri uccisero i loro simili, a migliaia, per giungere a una prova contraria.

    A proposito di telepatia, d'Ipnotismo, si osa parlare di empirismo, Ma l'empirismo, vale a dire il non provato, ci circonda e ci domina. Ci afferra nel momento stesso in cui siamo venuti al mondo, senza che coloro i quali ci crearono sappiano, né subito, né dopo, come, e soprattutto perché ci dettero la vita, e questo empirismo non ci abbandona nemmeno sulla soglia della morte perché gli uni ci promettono la immortalità dell'anima, gli altri non ci garantiscono che ii nulla, e — né questi né quelli — ci recano una sola prova tangibile, un solo argomento scientifico — sicuro — in appoggio delle loro così diverse asserzioni. Che cosa sarebbe la medicina di oggi senza il fantastico e delittuoso empirismo dei secoli scorsi?

    E quindi, concludiamo, un libro come quello che oggi qui presento, può essere apprezzato, studiato, e riconosciuto, probabilmente, utile.

    Lungi da me ogni idea, ogni preconcetto, di vanità! Conosco la mia pochezza. Ma conosco pure la mia sincerità e la mia esperienza. Io parlo, o meglio scrivo — in nome di fatti molti dei quali sono passati sotto il mio controllo, di cui sono certo, e che, uniti alla esposizione teorica che è il frutto dei miei assidui studi, hanno formato il fondamento dell'opera che oggi ho l'onore di presentare a un pubblico che auguro vasto, sincero ma — soprattutto — giusto ed equilibrato.

    Gli studi della trasmissione del pensiero e dell'Ipnotismo, sono come le porte che ci debbono schiudere la visione di più ampli orizzonti, e guidarci all'approdo di quella terra misteriosa che racchiude entro i suoi confini l'oasi sempre fuggevole e agognata delle verità.

    Questo libro non è opera di arida scienza; esso è più interessante di qualsiasi immaginoso romanzo, perché ci conduce nei regni dell'ipotetico, in quel mondo che per noi mortali è — per ora — del tutto sconosciuto, ma — secondo la Scrittura — sarà splendore immenso di luce per quei che non moriranno più.

    L'AUTORE.

    PARTE PRIMA. LA TELEPATIA

    La Telepatia e trasmissione del pensiero

    Che cosa dobbiamo intendere per trasmissione del pensiero, o telepatia?

    Atteniamoci alla definizione, molto chiara, che ne dà un autore illustre, il Myers. La telepatia è la trasmissione dei pensieri o dei sentimenti che lo spirito di un uomo esercita su quello di un altro uomo, senza nessun mezzo esterno: parola, scritto o segno.

    Si tratterebbe, dunque, di un atto inconscio e involontario, di una manifestazione alla quale non si partecipa: ma questo è vero soltanto in parte.

    Le forze ignote sono onnipossenti e noi ne vedremo più avanti alcune manifestazioni. Fissiamo, intanto, una distinzione importante: l'espressione telepatia denota il fenomeno spontaneo, mentre il fatto sperimentale è definito assai meglio, trasmissione del pensiero o suggestione mentale. E suggestione mentale indica, più propriamente, l'azione volontaria di chi vuole telepaticamente influenzare un dato soggetto.

    Ricordiamo frattanto, per maggior chiarezza della nostra esposizione, che agente è colui che trasmette, e percipiente quegli che riceve la comunicazione telepatica.

    La Telepatia sperimentale è quella che maggiormente c'interessa; essa ci permette di comprendere meglio la telepatia spontanea. Ci consente, anzi di fissare alcune deduzioni sicure, che, cioè, la trasmissione di pensieri e di sentimenti da uno spirito all'altro senza che partecipino organi dei sensi, è un fatto incontestabile; che l'apparizione in momento di crisi, o-sul punto di morte, a parenti ed amici, avviene di frequente talché è impossibile attribuire simili fenomeni al caso. Dunque l'azione ultra sensibile di uno spirito su un altro è innegabile.

    La teoria telepatica, accettata nella sua realtà, distrugge anche il valore delle apparizioni di morti sconosciuti a viventi. L'illustre Podmore nella sua opera classica Phantasm of living (Fantasmi di viventi) sostiene che tali manifestazioni sono azioni telepatiche tra viventi e non prove di sopravvivenza. L'immagine del morto è nota a qualcuno dei presenti, e dal cervello di questi, per suggestione telepatica, riesce a impressionare i cervelli di tutti coloro che assistono alla seduta.

    E qui ci sia permessa una parentesi — una parola incidentale — poiché siamo in argomento, sulle pretese apparizioni dei defunti, Sappiamo di entrare nel campo dello spiritismo che è estraneo al nostro soggetto, ma non possiamo a meno di profittare della occasione per confessare che siamo alquanto scettici in materia di tali apparizioni, Ad esempio, noi vorremmo sapere perché i fantasmi si debbano sempre presentare nel classico paludamento di un lenzuolo bianco, con la faccia cerca tutta propria del morto vero e proprio. Non sarebbe più naturale che apparissero ai loro congiunti sotto gli aspetti in cui erano abituati a vederli in vita o in altri a noi mortali ignoti? Si oppone dagli spiritisti la prova materiale della fotografia. Ebbene, non crediamo affatto alla materializzazione degli spiriti. Se si tratta di un vero e puro spirito dovendo essere necessariamente incorporeo non può essere materializzato né fotografato perché un puro

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