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Il gioiello nel loto
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E-book299 pagine2 ore

Il gioiello nel loto

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Info su questo ebook

Questo, che è il primo volume della monumentale opera "Le Sette Colonne della Saggezza Antica", può essere forse considerato il lavoro fondamentale del dott. Baker. In esso vengono poste le basi su cui si fonda il maestoso edificio della Saggezza Perenne, il corpo degli insegnamenti impartiti in tutte le epoche dai Mistici delle grandi religioni e delle Scuole Misteriche.

In questo libro, l'autore cerca dì dare una risposta dal punto di vista esoterico alle quattro domande che da sempre assillano l'umanità: "Chi siamo? Perché ci troviamo qui? Da dove veniamo? Dove siamo destinati ad andare?"

Egli sonda in profondità il mistero della natura umana ed offre al lettore gli strumenti concettuali per comprendere quello che in cuor suo già sa: non siamo schegge impazzite in un universo meccanico e senza senso, ma entità coscienti eterne e meravigliose, che si incarnano su questo pianeta per evolversi e per contribuire all'evoluzione dì tutto quello con cui vengono in contatto.

All'inizio dell'opera, viene presentata la teoria ilozoistica, che afferma che tutto, dal più piccolo atomo alla più grande galassia, non importa se organico od inorganico, è permeato di vita.

L'autore descrive anche la natura dei Sette Raggi, la conoscenza dei quali è indispensabile per comprendere là Psicologia Esoterica, e presenta gli elementi base del-l'AsUrologia Esoterica.

Il principale pregio di questo libro è forse quello di costituire uno strumento di lavoro, grazie al quale il lettore può imparare a meglio comprendere se stesso e, soprattutto, a ricordare chi veramente è.
LinguaItaliano
Data di uscita23 mar 2016
ISBN9788871834979
Il gioiello nel loto

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    Il gioiello nel loto - Douglas Baker

    PRIMA SEZIONE

    Le Sette Colonne della Saggezza Antica

    Vi sono sette postulati della saggezza antica che è indispensabile comprendere se si desidera realmente progredire nello studio dell’occultismo. Cosa ancora più importante, perché lo studente possa seguire il Sentiero Spirituale con qualche speranza di successo, questi postulati devono diventare realtà vissuta.

    1.Ilozoismo, l’asserzione secondo cui tutto nell’universo, dal più piccolo atomo alla più immensa galassia, non importa se organico o inorganico, è permeato di vita.

    2.Tutto vive all’interno del corpo di un più vasto essere.

    3.Ogni cosa è fatta ad immagine di Dio, vale a dire ad immagine di Colui nel quale vive, si muove ed esiste.

    4.Un continuum collega tutto ciò che vive, così che la più piccola cellula non può pulsare senza che gli effetti di ciò vengano avvertiti nelle regioni più remote del sistema solare.

    5.Il nostro sistema solare possiede una natura settemplice: è costituito da energie che possono entrare in risonanza con sette qualità.

    6.La solidità e la concretezza del mondo materiale sono un’illusione. Fanno parte di maya.(1) Tutto è energia che si manifesta come Fuoco e Forma. L’energia e la materia sono intercambiabili.

    7.La morte non esiste, esistono solo dei cambiamenti di condizione. Le rinascite si susseguono fin quando il karma non è stato consumato ed il processo della reincarnazione può finalmente interrompersi.

    Questi postulati sono stati elencati in modo che la comprensione dei primi permetta di capire meglio i successivi. Allo stesso tempo, quanto più essi entrano a far parte della vita di tutti i giorni, tanto più la coscienza si espande e si eleva.

    Molti studenti probabilmente conoscono già, in una forma o nell’altra, le idee alla base di questi postulati e ne intuiscono la verità, espressa o implicita; in tal caso possono passare alla sostanza di questo trattato. Tuttavia, se in qualunque momento della lettura dovesse capitare allo studente di trovare affermazioni che gli appaiono contraddittorie o prive di senso, questi dovrebbe ripercorrere il cammino fatto e riprendere in considerazione i postulati. Ciò gli permetterà di riconoscere che le apparenti contraddizioni svaniscono alla luce di uno o dell’altro di essi. Fin troppo spesso accade che per osservare i singoli alberi, si perde di vista la foresta; è in questi casi che diventa importante riesaminare questi principi fondamentali.

    I primi tre postulati possono, da molti punti di vista, esser messi in relazione con il concetto di trinità:

    È difficile separare ciascuno dei tre postulati dagli altri due, perché nella trinità essi si fondono, si rinforzano e si completano considerevolmente.

    L’illustrazione della pagina accanto mostra uno dei tanti significati del 47° teorema di Pitagora (il Maestro K. H.).

    PRIMO POSTULATO:–

    Tutto, dal più piccolo atomo alla più immensa galassia, non importa se organico o inorganico, è permeato di vita.

    Non sappiamo cosa sia la vita, sappiamo solo come si manifesta. La biologia ha stabilito dei criteri per distinguere ciò che è vivo da ciò che non lo è, tuttavia questi criteri entrano in crisi e non sono più validi, non solo quando vengono applicati a forme estreme di vita, ma anche quando vengono applicati all’uomo stesso. La recente incursione della chirurgia moderna nel campo dei trapianti di organi ha fatto sorgere molti nuovi problemi, non ultimo dei quali – e certamente il più serio – quello di accertare se l’uomo a cui l’organo viene prelevato è effettivamente morto o meno! Questa necessità ha messo in luce in maniera drammatica quanto insoddisfacenti siano i criteri usati dalla medicina per stabilire se un individuo è ancora in vita.

    LA NASCITA SIMBOLICA DELLA TRINITÀ

    Nel triangolo rettangolo, il cateto verticale rappresenta lo Spirito, quello orizzontale la Materia e l’ipotenusa la fusione dei due, che genera la Forma.

    Vi è un principio illimitato ed immutabile alla base di tutte le forme, e questo è la Vita. Nulla esiste al di fuori ed al di là della Vita. Perfino l’energia nelle sue forme più astratte e sottili è una manifestazione di questa Vita.

    LA TEORIA ILOZOISTICA

    Questa teoria forma la base della Dottrina Segreta, l’ineguagliato classico della saggezza occulta prodotto, nell’ultimo decennio del XIX secolo, da alcuni Mahatma dell’Himalaya attraverso la penna della loro amanuense, H. P. Blavatsky.

    ‘Ilozoismo’ deriva dai termini greci hyle, che significa materia e zoe, che significa vita. La teoria sostiene che tutto è vivo, dal più minuscolo atomo alla più grande galassia. Anche oggi, questa teoria che non è altro che il panteismo portato alle sue logiche conclusioni, viene respinta dai biologi e perfino i più seri studenti di esoterismo spesso davanti ad essa esitano.

    Madame Blavatsky sostenne tale teoria quando la scienza aveva da poco cominciato a mettere in dubbio la concezione democritea, risalente al 500 a.C., secondo cui gli elementi sono formati da piccolissime sfere delle rispettive sostanze. All’epoca di Democrito, l’idea che gli atomi potessero contenere vita, o peggio ancora, che potessero in una certa misura essere senzienti o coscienti appariva assurda, e continuò ad apparire tale per i successivi venticinque secoli. Che gli atomi possiedano una loro vita ancora appare agli scienziati una fantasiosa speculazione priva di ogni fondamento, ma ci sono già i primi segni della nuova visione che sta emergendo nel mondo scientifico. L’avvento della microscopia elettronica, e l’influenza di uomini illuminati come il Premio Nobel John Howard Northrop, stanno gettando nuova luce sull’argomento.

    Northrop afferma:

    Oggi la separazione fra chimica organica ed inorganica è completamente scomparsa. I meccanismi di molte delle reazioni chimiche che avvengono nella materia vivente sono stati totalmente compresi.

    Le barriere stanno crollando.

    A metà strada fra le cellule e i batteri da una parte, e le molecole e gli atomi dall’altra, troviamo gli enigmatici virus. Questi possono vivere solo all’interno di una cellula; all’esterno, si rivelano essere nient’altro che cristalli! Il virus del tabacco ne è un tipico esempio. All’interno delle cellule della pianta di tabacco, esso è in grado di crescere e moltiplicarsi, mostrando molte delle caratteristiche che in genere vengono attribuite alla vita:

    Alcune proteine, invero, forniscono la miglior prova della stretta relazione che esiste fra chimica e vita. Ad esse, infatti, appartengono i virus, strani ed impercettibili oggetti, che a volte si comportano come se fossero vivi, ed altre come se fossero pure sostanze chimiche, tanto inerti quanto del sale o dello zucchero in un barattolo.

    Parlando di alcune proteine, conosciute con il nome di enzimi, Northrop afferma:

    Due enzimi, la pepsina e la tripsina, possiedono la straordinaria capacità di generare se stessi. Questi enzimi non esistono in quanto tali nei tessuti. Esiste, invece, una peculiare proteina, che non partecipa ad alcuna reazione… Se questa proteina inerte viene dissolta in certe particolari condizioni, e vi vengono aggiunte tracce di pepsina o di tripsina, essa si trasforma completamente nell’uno o nell’altro di questi enzimi. Questi ultimi possono, dunque, riprodursi, la qual cosa è sempre stata considerata una peculiarità degli esseri viventi.

    Così, il criterio della riproduzione, usato per distinguere la vita dalla morte, non è più utilizzabile, ed il problema della definizione di cosa sia vivo, problema da sempre difficile, lo è diventato ancora di più. Comincia ad essere evidente che questa difficoltà è inerente al soggetto stesso, e che è dovuta al fatto che non esiste alcuna fondamentale differenza fra gli oggetti animati e quelli inanimati.

    Vediamo, dunque, che quest’insegnamento della Dottrina Segreta, che non è altro che l’elaborazione di un’asserzione di Aristotele, comincia ad essere accettato dai più rispettabili scienziati moderni. Anche Weldall M. Stanley, vincitore del Nobel per le sue ricerche sui virus, ammette in The Scientists Speak, che la transizione dal non–vivente al vivente è avvenuta così gradualmente in natura, che è dubbio se vi sia alcun confine fra questi due stati.

    Vi sono, dunque, cristalli che sono vivi quando si trovano in una cellula, e che praticano il corrispettivo dell’ibernazione animale quando ne sono al di fuori. Non è forse, allora, solo per mancanza di sufficienti conoscenze scientifiche, che non estendiamo il fenomeno, riconoscendo che tutti i cristalli sono vivi? Se accettiamo l’ipotesi che la vita esiste nella più piccola particella di materia, dobbiamo anche accettare che tutto il pianeta è vivo.

    SECONDO POSTULATO: –

    Tutto vive all’interno del corpo di un più vasto essere.

    L’ilozoismo non si ferma agli atomi, né all’Uomo. Esso afferma che tutto vive all’interno di una più vasta forma, anch’essa vivente. Gli atomi vivono all’interno delle molecole, che, come abbiamo visto, devono essere considerate dotate di vita. Le molecole possono entrare a far parte di un più vasto essere, come una cellula o un organismo unicellulare. Le cellule si associano per formare strutture ancora più grandi, quali gli organi, che a loro volta entrano a far parte di organismi ancora più vasti, come per esempio quello umano. Ogni entità, non importa quanto grande o quanto piccola, è viva, vive all’interno di un più vasto essere, ed occupa il suo posto lungo la scala dell’evoluzione.

    Cosa c’è al di là dell’entità vivente chiamata Uomo? Anche questi vive nel corpo di un più vasto essere? La saggezza perenne ci suggerisce che l’uomo non fa eccezione, che vive in quella grande e senziente entità, che chiamiamo Razza Radice, al centro della quale vi è un Manu. E possiamo andare ancora oltre; le Razze Radici non solo sono entità viventi e senzienti, ma sono anche parte del corpo di quella grande entità vivente che è l’Umanità. La nostra Quinta Razza Radice (di cui facciamo parte e la cui forma esteriore conosciamo così bene) è, interiormente, un centro vivente di sostanza eterica nell’Umanità, un centro che corrisponde al nostro chakra della gola. La Razza Atlantidea, la quarta, costituisce il centro del plesso solare di quell’elevato Essere. Allo stesso modo, ciò che rimane della Razza Lemure corrisponde al centro sacrale di Colui nel quale viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Anche quest’Entità è soggetta alle leggi dell’evoluzione della coscienza, che nel suo caso, si sta ritirando dai centri sacrale e del plesso solare, e si sta focalizzando nel centro della gola. A questo è dovuto l’emergere e l’affermarsi della nostra Quinta Razza Radice.

    Anche se la scienza può ridere di queste affermazioni apparentemente senza senso, noi possiamo pazientemente attendere il momento in cui le masse intuiranno che anche i pianeti del nostro e degli altri sistemi solari sono l’espressione esteriore di immense vite, che a loro volta fanno parte di entità viventi ancora più grandi, in una continua espansione che prosegue fino alle stesse galassie. La Via Lattea, la galassia in cui viviamo, è un essere vivo e senziente, la cui coscienza evolve obbedendo alle stesse leggi che governano sia noi che i più minuscoli atomi. Per secoli al nostro Sistema Solare è stato dato il nome di Grande Uomo dei Cieli, ed anche Questi non è null’altro che un centro nel corpo di un ben più vasto Essere, la cui natura anche l’iniziato più avanzato può solo vagamente intuire. Non c’è dunque da meravigliarsi se ad Esso ci si riferisce come a Colui del Quale Nulla si Può Dire.

    Avrete notato che siamo giunti a considerare quasi l’universale, e questo è essenzialmente il metodo occulto: studiare l’universale come preliminare allo studio del particolare, che nel nostro caso è l’Uomo. Stiamo cercando di comprendere qualcosa della coscienza di quei grandi Esseri nei quali viviamo, prima di tentare di sviluppare un nuovo modello psicologico per noi stessi.

    Una delle grandi chiavi per comprendere questi meravigliosi Esseri, che costituiscono la coscienza della Divinità, è la scienza sacra dell’astrologia. Anche in questo caso, riscontriamo in molti esoteristi un rifiuto, un blocco a far entrare quest’essenziale chiave della Dottrina Segreta nella loro visione delle cose. Quest’attitudine è generalmente dovuta a pigrizia o a paura del ridicolo. La pigrizia impedisce d’investigare e di verificare approfonditamente questa importante chiave di lettura. Mentre gli astronomi fanno un magnifico lavoro per svelare l’anatomia dell’universo, la fisiologia di quest’ultimo è ancora un campo quasi inesplorato. Il suo studio permetterebbe di comprendere come funzionano (a livello sottile) le varie parti dell’universo. È l’astrologia, specialmente quella esoterica, che può meglio assolvere questo compito.

    COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE

    Richiamandoci alla grande Legge delle Corrispondenze e delle Analogie, illustrata dalla massima Come in alto, così in basso, possiamo riflettere sulla seguente concatenazione di idee:–

    1.L’Essere di quella grande Entità a cui ci si riferisce con il nome di Colui del Quale Nulla si Può Dire, comprende sette sistemi solari. Uno di questi, il nostro, incorpora le energie del Centro del Cuore di questa grande Entità.

    2.Grazie al fatto di occupare la posizione di Centro del Cuore di questo Essere, il nostro Logos Solare trasmette quella qualità del cuore che chiamiamo Amore a tutti i pianeti del suo sistema.

    3.Scendendo di un ordine di grandezza, e passando a considerare la nostra Terra, i tre principali centri energetici nella vita del nostro Governatore Planetario o Logos sono:

    Il Centro della Testa – Shambala (Volontà)

    Il Centro del Cuore – la Gerarchia (Amore)

    Il Centro della Gola – l’Umanità (Mente)

    È il Centro del Cuore, la Gerarchia, che riceve il grande impulso logoico dell’Amore e lo trasmette alla Terra.

    4.Riducendo ulteriormente l’ordine di grandezza, giungiamo all’Uomo, e lo vediamo come un minuscolo riflesso di tutti gli aspetti precedentemente considerati. Anche in lui vi sono sette centri energetici o chakra, come vengono chiamati dalle dottrine yoga indiane. Attualmente è il Centro del Cuore ad essere particolarmente importante, perché in ultima analisi è l’Amore nella sua massima espressione che può condurre l’Uomo fino all’Altissimo.

    O Tu, che dai vita all’universo,

    da cui tutto proviene,

    a cui tutto ritorna,

    svelaci il volto del vero Sole Spirituale,

    nascosto da un disco di luce dorata,

    così da permetterci di conoscere la Verità

    e svolgere in pieno il nostro compito

    mentre viaggiamo verso i Tuoi Sacri Piedi.

    RELAZIONI DI GRUPPO E SUPERIORI

    Una semplice analogia biologica può essere utile per meglio chiarire la natura di questo postulato e le sue implicazioni. A tutti dev’essere capitato almeno una volta di vedere quelle piccole creature d’acqua dolce chiamate idra, che fanno parte di un gruppo di animali che comprende anche le meduse ed i coralli.

    L’Idra cattura una Dafnia

    L’idra ha l’aspetto di una pianta verde ed è lunga all’incirca un centimetro. La parte superiore del suo corpo possiede dei tentacoli disposti radialmente, come petali, intorno alla bocca. In genere rimane attaccata a qualche superficie, come quella di una pietra o di un rametto, e con i suoi tentacoli può afferrare delle pulci d’acqua, come le dafnie. I tessuti dell’idra sono costituiti da due strati di cellule, all’interno dei quali vi è uno spazio riempito di sostanza gelatinosa. Lo strato esterno è costituito da cellule specializzate a svolgere diverse funzioni: percettive, difensive, ecc. Il disegno della pagina seguente mostra sia queste cellule, sia quelle che rivestono le pareti dell’intestino dell’animale. Queste ultime sono rilevanti per la nostra analogia. Esse si occupano delle particelle di cibo intrappolate e portate nell’intestino per essere digerite. Alcune hanno la funzione di secernere i succhi gastrici, altre di accumulare il cibo digerito, ecc. Le cellule che, però, presentano per noi il maggior interesse, sono quelle che possiedono uno pseudopodo col quale possono inglobare

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