Il tensionamento elastico dei dipinti su tela. Nuove proposte
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Info su questo ebook
Dopo le necessarie prove di laboratorio, iniziate a partire dal 2014, e la realizzazione di alcuni prototipi, il meccanismo è stato applicato nel 2015 e nel 2016 su alcune opere in restauro presso il Laboratorio dei manufatti dipinti su supporto tessile della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino Carlo Bo. In particolare, il sistema è stato montato sul dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e Santi proveniente dalla chiesa di San Pietro Apostolo di Vaccarile (dipinto a tempera, cm 224 x1 54,1, XVIII sec.) e sullo stendardo raffigurante Cristo e la Maddalena e i Santi Giovanni Battista e Stefano attribuito a Giovan Battista Urbinelli e proveniente dalla concattedrale di San Michele Arcangelo Sant’Angelo in Vado (dipinto ad olio, cm 148 x 99, XVII sec.).
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Anteprima del libro
Il tensionamento elastico dei dipinti su tela. Nuove proposte - Daphne De Luca
Sistemi di tensionamento elastico per dipinti su tela: proposta di rielaborazione di alcuni prototipi
D. De Luca*
Abstract
Si propone un sistema di tensionamento elastico per dipinti su tela che preveda l’ancoraggio della tela al telaio mediante un numero definito di molle a trazione scelte tenendo conto di alcune caratteristiche precise delle molle stesse: costante elastica, carico massimo e lunghezza massima in estensione.
Keywords:
telaio, tensionamento, molle, tela, foderatura, dipinti su tela, trazione, tensionamento elastico, strip lining
Introduzione
Negli anni della sua attività presso l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) (1954-60), Roberto Carità mette a punto in collaborazione con Laura e Paolo Mora e Giovanni Urbani, un telaio con tensionamento elastico dai bordi arrotondati su cui la tela, tensionata grazie ad un sistema di molle posizionate sul retro, scorre liberamente non essendo vincolata. Il telaio viene montato per la prima volta sulla Decollazione del Battista e il S. Girolamo di Caravaggio conservati nella Cattedrale di S. Giovanni alla Valletta a Malta, su alcuni affreschi strappati fra cui la Crocifissione di Masolino a S. Clemente e sulla tela del Tiziano raffigurante La religione soccorsa dalla Spagna conservata nella Galleria Doria Pamphilj in Roma¹. Successivamente, nel corso degli anni Ottanta e Novanta, sull’onda dello sviluppo degli studi sul tensionamento dei dipinti su tela, vengono progettate altre tipologie di telai con scorrimento ed espansione perimetrale della tela.
Image2Fig. 1. Realizzazione della tasca.
Image3Fig. 2. Inserimento della barretta metallica nella tasca predisposta.
Di particolare interesse è ad esempio il sistema proposto da Ottavio Ciappi dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (OPD) in occasione del successivo restauro nel 1996 della Decollazione del Battista di Caravaggio, sviluppato sulla scia di quello ideato da Carità negli anni Cinquanta e caratterizzato da rilevanti migliorie². Dalla fine degli anni Novanta, gli studi sui telai si moltiplicano e si succedono diversi prototipi basati sullo stesso principio dello scorrimento perimetrale, anche per i dipinti su due facce e per manufatti di diversa tipologia. Il principio dello scorrimento della tela viene applicato anche ai telai originali restaurati, permettendone la conservazione. Le proposte più significative sviluppate a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso sono quelle di Franco del Zotto e di Antonio Iaccarino Idelson e Carlo Serino (quest’ultima svolta con il contributo dell’ICR e del laboratorio di Restauro della Provincia di Viterbo)³.
Image4tav. 2Image 1Fig. 3. Montaggio delle molle
(Fonte: Daphne De Luca, Telaio De Luca®)
Descrizione
Il sistema di tensionamento elastico qui proposto è stato sviluppato a partire da quello ideato dall’ICR e soprattutto dall’OPD di Firenze per la Decollazione di Caravaggio nel restauro eseguito fra il 1996 e il 1999⁴. Sono state applicate alcune modifiche al sistema fiorentino al fine di ottenere una soluzione riproducibile e accessibile in termini economici e di reperibilità dei materiali necessari.
Per vincolare il manufatto al telaio, occorre effettuare uno strip lining sui bordi della tela originale al fine di consentire la predisposizione di una tasca di tessuto assicurata con una striscia di adesivo quale il Beva® 371 film (o altro adesivo), nella quale verrà alloggiata una barretta in acciaio. La parte interna della tasca andrà rinforzata con l’applicazione di uno strato di TNT (tessuto non tessuto) incollato con Beva® 371 film (o altro adesivo) per evitare un eventuale sfilacciamento della tela da rifodero causato dall’attrito con il gancio delle molle (Fig. 1, 2).
Il sistema prevede l’ancoraggio della tela originale al telaio mediante un numero definito di molle a trazione, scelte tenendo conto di alcune caratteristiche precise delle molle stesse: costante elastica, carico massimo e lunghezza massima in estensione. Questi parametri, unitamente alle dimensioni del telaio e al valore della tensione da applicare sulla tela al metro lineare, permettono di calcolare in maniera precisa il numero di molle necessarie.
Le molle si agganciano da un lato alla
barretta in acciaio in corrispondenza di asole praticate nel tessuto e dall’altro a tensori filettati (di forma e grandezze variabili), in ottone o in acciaio, ancorati a squadrette ad L fissate al telaio⁵ (Fig. 3, Tavv. 1, 2). Una volta agganciate, le molle si allungano mediante semplice azionamento di dadi che agiscono sui tensori filettati, permettendo di esercitare la forza necessaria. Il montaggio si effettua misurando l’allungamento delle molle con un calibro e per mezzo di un dinamometro in modo da verificare la medesima distribuzione delle forze sulla tela (Tav. 3).
La scelta del giusto valore di tensionamento deve essere ponderata in base alle dimensioni dell’opera e dei suoi materiali costitutivi (tipologia e spessore della preparazione e degli strati pittorici) e al suo stato di conservazione (rigidità, fragilità, presenza di lacerazioni ecc.). Il sistema dado/ tensore consentirà una possibile futura regolazione della giusta forza di tensionamento, in base alle condizioni termo-igrometriche di conservazione del manufatto. Il grado di tensionamento deve essere ovviamente il minimo