Un’antica salumeria storica
Rudy Galoppini autore Melaverde TV
passati a raccontare l’Italia in lungo e in largo, vi assicuro che in ogni dove abbiamo sempre qualche amico da salutare. Se passiamo da Bobbio, in provincia di Piacenza, tappa certa è la . Non vi scrivo di Bobbio per parlarvi dell’Abbazia di San Colombano, né per spiegarvi dei recenti studi che dimostrano che il Ponte Vecchio potrebbe. Tutto prende il via con una piccola locanda in cui la famiglia accoglieva i suoi ospiti con i piatti poveri della tradizione, non perché andasse di moda come oggi, ma perché un tempo le osterie servivano le ricette tradizionali di casa. Attività come la loro venivano chiamate “dopo lavoro” perché erano i luoghi di ritrovo una volta terminata la giornata lavorativa. Mentre il Signor Rinaldo giocava a carte con gli amici e Giovanni prendeva il punto nel campo da bocce, tra un bicchiere di vino e l’altro, si servivano merende e piatti caldi stagionali perché il menu di ogni giorno era legato a ciò che offriva la terra e ai salumi fatti in casa. Salami, coppe e pancette erano che, fin da bambino, aveva seguito suo padre Micon e il fratello Carletto nelle diverse cascine per imparare il mestiere. Negli anni la famiglia ha preso due strade differenti: qualcuno è andato avanti con la ristorazione, mentre Ugo ha proseguito l’attività del norcino vagante, insegnando ogni segreto a sua figlia Maura e a suo genero Maurizio. Nel 1991 ecco l’occasione della vita: rilevare la storica Salumeria “Porta Növa”, al civico 23 dell’omonima contrada, nel centro di Bobbio, gestita da generazioni dalla famiglia dei “Giuanola”. All’accordo ci fu una sola promessa: portare avanti l’antica tradizione norcina che accomunava le due famiglie. La storica bottega oggi ed entrando, al suono del campanello sulla porta in legno e vetro, si apre un mondo: salumi straordinari appesi anche al soffitto, formaggi unici e prodotti della tradizione delineano un “riassunto” delle tipicità di Bobbio di cui Maura, piccola forza della natura, ne racconta la storia a ogni visitatore. Se Maurizio, suo marito, manca all’appello è perché è sceso nella storica cantina di stagionatura per prendere l’ultimo salame pronto, novità che vi farà assaggiare chiedendo un sincero parere. Se di solito storciamo il naso davanti al nostro salumiere mentre ci dà un etto e mezzo quando ne avevamo chiesto uno solo, qui siamo noi a chiederne almeno due perché solo così possiamo portarci a casa i veri sapori di Bobbio tramandati da generazioni in questo storico museo del gusto. Provare per credere.
