L'amore modesto

Di Luciano G. Morabito

Amo l'arte in ogni sua forma , in particolare il cinema e la letteratura , Con queste semplici poesie voglio rendervi partecipi di queste passioni e coinvolgervi nell'amore che provo ,

• Lingua: Italiano
• Editore: Luciano G. Morabito
• Data di uscita: 28 gen 2015
• ISBN: 9786050352320

Anteprima del libro

MODESTO

L'AMORE MODESTO

Sono in pieno possesso del mio disagio mentale.

INQUIETO VIVERE

Cerco la mia inquietudine negli altri

con gli occhi ti cingo d'assedio

con le mani ti osservo

con la bocca cerco il tuo sesso nervoso

e a quel punto

ti respingo

per sentirti ancora piu' mia .

VIAGGIO ALL'INFERNO

Occhi chiusi

tempie pulsanti

la goccia scende dal rubinetto

tic tac

tic tac

tic tac

formando un ritmo angosciante

la ragazza nella foto era giovane e bella

il suo volto ormai senza forma

come lo era

il nostro amore

il suo ricordo

straniante

com'era il nostro sesso

il letto disfatto e sudato

la notte tremenda e interminabile

la mia mano si protende

a disegnare lo strazio delle sue cosce

il diluvio dei suoi fianchi

l'ombra del suo sorriso di scherno

il mio personale

viaggio all'inferno

e' gia' iniziato...

DIVERSI MA UGUALI

Non si amavano ,

non si sarebbero mai amati ,

ma si completavano perfettamente ,

quello che non aveva uno ,

l'altro lo aveva perfino in eccesso ,

erano l'ossigeno

che permetteva loro di non boccheggiare i n questo mare d'invidia ,

di pena ,

di nulla

che era diventato il mondo .

Erano le arcate di un teatro

che si reggeva sul loro unico trionfo ,

sulla loro unica follia...

OCCHI CHIUSI SPALANCATI

Mi hai insegnato ad aprire gli occhi

mi hai scarnificato l'anima

istruito a colpire forte e piu' forte

la notte piu' profonda e piu' buia

hai liberato le mie paure piu' recondite

il mio inconscio martoriato

il mio ego disperso nella nebbia

il mio corpo fluttuante nel nulla

la mia coscienza sporca

ero disposto ora ad accoglierti tra le mie braccia

ma guardandomi fulminea negli occhi

sparisti nel nulla .

Ormai ero pronto

ad aprirmi verso la terra infuocata .

LA CRISI

Lo specchio

il mio volto

occhi gonfi

la bocca contratta

denti stretti

lo sguardo perso nel nulla.

Nel buio

silenzio

rotto solo

da un brano di Miles Davis

sul tavolo

un libro di Cesare Pavese

in tv

un film di Billy wilder

gli unici sprazzi di luce

in una giornata TROPPO lunga .

Dovrei uscire

per cercare

un ennesimo rifiuto :

il lavoro non c'e'

non abbiamo bisogno

sei troppo vecchio.

A 42 anni

mi inerpico

come lo stronzo

che sta scomparendo

nel buco del mio cesso .

Sono ormai 6 mesi

che vivo di nulla

nella speranza di una chiamata vana .

Non ho il coraggio di rubare

quel briciolo di dignita'

non mi e' stata ancora tolta .

Tra poco arrivera' LEI

il mio unico sostegno

il mio unico respiro

pranzeremo insieme .

Ogni tanto la sorprendo a sbirciarmi

con occhi preoccupati

le chiedo :

che c'e' ?

vedi quello che vedo io ?

un uomo finito

un ago nel pagliaio

un gattino fradicio

travolto dalla tempesta ?

Si sono io

sempre io

e ti amo

come non mai .

Lei

mi risponde

di non abbattermi

di aver fiducia

che insieme ce la faremo

come ogni volta

le lacrime sgorgano

sul suo sorriso stanco

Sento la serratura

che scatta

la