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Marketing Bastardo & stupidità umana
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E-book179 pagine1 ora

Marketing Bastardo & stupidità umana

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Info su questo ebook

Il marketing è legato indissolubilmente al lato oscuro della nostra anima, a quel lato che teniamo nascosto, lontano dagli sguardi.
Per mantenere nascosta questa parte della nostra anima, siamo disposti a spendere quello che abbiamo e anche ciò che non abbiamo.
Un linguaggio semplice ed immediato per capire in pochi minuti se la campagna pubblicitaria che viene presentata a un’azienda è corretta o meno.
Dopo aver letto questo libro non riuscirai più a guardare le pubblicità, uno spettacolo o un film come hai fatto fino ad oggi. Il tempo dello spettatore si estinguerà molto prima di finire la lettura di questo libro.
Capire la meccanica del marketing condizionerà ogni cosa. Dalla percezione di un telegiornale all’osservazione di una scultura. Dall’analisi di un quadro all’interpretazione di un film, dalla singola partita all’organizzazione di un mondiale di calcio, dal viaggio dell’esploratore alla conquista di un intero continente.
Non esiste luogo, pensiero, o comportamento umano che non possa essere analizzato dal punto di vista del marketing. E’ così dall’inizio della nostra storia e sarà così fino alla fine dell’esistenza dell’umanità.
Benvenuto nel marketing, di tutte le scienze quella più umana, benvenuto nel regno dei figli di.
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2013
ISBN9788867555024
Marketing Bastardo & stupidità umana

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    Anteprima del libro

    Marketing Bastardo & stupidità umana - Gustavo Guglielmotti

    Gustavo Eduardo Guglielmotti

    Dedicato a Juan José Martinez

    detto John John

    1 – La normale e naturale antipatia per il marketing

    Ogni volta che sentiamo la parola marketing proviamo un senso di disgusto, ogni persona onesta in questo mondo ha una sensazione di rifiuto. Di tutte le scienze della finanza, quella che fa più schifo alle persone è di certo il marketing.

    La definizione più accurata che ho sentito è questa: se dovessi comparare il marketing con tutte le attività commerciali, come la pubblicità o le finanze o la distribuzione, non posso che dire che il marketing è come la eroina per i drogati.

    Voglio spiegarmi meglio, dentro il gergo di chi si droga, si sa, che qualsiasi droga di cui tu faccia uso è più o meno perdonabile. Le persone normali possono fare uso di diverse tipi di droga, vietati o meno, senza essere considerati tossici o per meglio dire rifiuti umani. Chi usa o ha usato l’eroina, lo sa che viene considerato un verme, un tossico, un individuo perso. L’eroina è un fango che difficilmente una persona si toglie di dosso.

    Il marketing è una cosa simile. Tutte le attività commerciali, anche quelle meno etiche, vengono sopportate dalla coscienza perché in qualche modo necessarie per la società, ma il marketing è quella parte del commercio che si ritiene essere la peggiore. In questo libro, si capirà il perché del buonsenso legato a questo pensiero e anche il perché della sua stupidità.

    L’esperto di marketing

    Università di Buenos Aires, 1988, durante una breve pausa, uno dei più grandi esperti di marketing degli Stati Uniti rispondeva alle domande degli studenti del corso di Disegno grafico e pubblicità.

    I ragazzi attorno a lui, abbagliati dalla sua immagine di  uomo di successo e dai suoi modi (di uomo di mondo) internazionali, si sforzavano di controbattere in modo acuto ed educato le sue affermazioni.

    «Non è così, nessuno può dire che fuma queste sigarette per il sapore o per l’odore…. Tu fumi Marlboro perché Marlboro è il numero uno del mondo, Camel perché rappresenta l’avventura, Merit perché è la pace della vita in barca, la tranquillità» poi alza la sigaretta e la mette in evidenza davanti a tutti, aspira il fumo e, mentre il fumo fuoriesce dalla bocca e dal naso, conclude «o perché sono l’equilibrio giusto tra sapore e nicotina».

    «Philip Morris?» chiede un ragazzo alzando il suo pacchetto di sigarette e mettendosi in bocca una.

    «Nobiltà, classe, sofisticazione».

    «Ostia… significa che io sono una specie di nobile?» risponde giocoso il ragazzo mentre se ne accende una.

    «No, significa che tu senti che quello è ciò che ti manca. Tu senti che la tua vita è grezza e senza classe, per quello t’intossichi i polmoni con la nobiltà delle Philip Morris di merda».

    Il ragazzo incassa, e dopo un paio di secondi contrattacca «e allora lei ha l’equilibrio sbagliato?»

    «Il marketing è la capacità di dire ciò che conviene, non è carino, non è simpatico, non è etico E’ semplicemente, Marketing. Ragazzi, che vi piaccia o meno è così. Io sono un esperto di Marketing e sono vestito in questo modo perché mi conviene. Se dico che ho 48 anni è solo perché mi conviene dire che ho 48 anni… altrimenti avrei parlato dei capelli che mi mancano o del colore della mia cravatta o di qualsiasi altra cosa di cui mi sarebbe convenuto parlare.

    Se dico che la Maionese è fatta con uova fresche di animali allevati a terra è perché mi conviene dire questo, la realtà non c’entra nulla, può essere vero, può non essere vero, ma se io lo metto davanti all’etichetta significa che mi conviene dirlo.»

    «Ma che lei ha 48 anni è vero… ho letto il suo libro…» dice ancora il ragazzo.

    L’esperto esplode «Non c’entra. Con una delle agenzie di viaggi degli Stati Uniti abbiamo stabilito che il coordinatore che va a parlare con i ragazzi per organizzare i viaggi di fine corso deve avere sempre 19 anni, perché al di sopra di quell’età per un ragazzo di 15 o 17 anni appare vecchio e diffida. I cuccioli di leone dentro lo zoo hanno sempre 3 mesi, perché è l’età che più tenerezza crea nel pubblico…  il controllore dei supermercati deve essere nero, per far sentire più bianco e con più classe ogni cliente che entra. Le ragazze che stanno al banco nei Mac Donalds devono essere grasse, per non far sentire in colpa le persone che ordinano gli hamburger.

    Gli animali dello zoo hanno il papà, la mamma, e i fratelli dentro lo zoo, sempre. Sono stati salvati dalle grinfie dei bracconieri o sono stati trovati in fin di vita e curati con amore.

    I supermercati fanno raccolta per le popolazioni che muoiono di fame, le compagnie petrolifere si occupano di proteggere e conservare il nostro meraviglioso pianeta in modo sano e naturale.

    E tutti, assolutamente tutti i miliardari di questo pianeta che fanno politica fanno anche beneficenza, tutti, nessuno escluso. Perché se tu hai bisogno di far credere alle persone che un mafioso farà del bene alla gente che non conta un cazzo, il modo migliore è far vedere che sostiene chi vale meno di te quindi i morti di fame, gli handicappati, gli orfani o i malati terminali 

    Il motivo è semplice e uno. Solo uno: ogni cretino, imbecille, rincoglionito di questo mondo sa benissimo che vale un po’ più di loro e allora dà il suo voto nella speranza di ricevere qualcosa prima di un altro che magari, non è in grado nemmeno di parlare.

    «Signore… la stanno aspettando» dice con gentilezza uno dei docenti che organizzano la conferenza.

    Lui finisce la sigaretta, e l’affonda nella sabbia del portacenere ma prima di andare si gira verso il ragazzo Philip Morris e dice «Io utilizzo tre tipi di psicofarmaci diversi, da più di 8 anni».

    ***

    Il pensiero è uno. Tu sei una persona di merda, ti definisci tale, ti sforzi in tutti i modi immaginabili di essere peggio che puoi e in più, ti senti orgoglioso.

    Vivi escogitando strategie e modi per far sì che le persone comprino cose che fanno male, o che sono completamente inutili, dicendo per vendere qualsiasi cosa, che sia inventata o meno, che sia

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