Il cigno che insegnò a Freddy cos'è l'amicizia
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Info su questo ebook
Ondina è una femmina-cigno dalle piume d’argento, che sa compiere miracoli... Dopo aver sofferto parecchio, ha acquistato un dono del tutto particolare.
Insieme al bassotto Freddy e ad altri amici vive in una piccola cittadina turistica sul Mar Ligure. Tutto sembra andare avanti tranquillamente, ma il sindaco della località decide di realizzare un proggetto destinato a cambiare la vita di tutti: sostituire il torrente che è la casa di Ondina, con un binario per i treni. Si tratta di qualcosa di moderno ma controverso per chi ama la natura e gli animali, perchè si ritroverebbero senza una casa e senza una vita.
L’improvviso arrivo nella località di un misterioso Forestiero, insieme ad altri misteriosi dieci cigni neri, avrà il dono di sistemare per sempre le cose, realizzando dei veri miracoli sia nella cittadina sia nelle vite dei suoi abitanti. Perché alla femmina-cigno viene regalato un dono speciale: cambiare per sempre il destino di chi le sta accanto.
Ondina realizza il sogno segreto che nutriva da sempre, mentre il sindaco della località impara che il senso della vita non sta nelle cose esteriori ma ben altrove, in una dimensione che lui ormai da anni non sperava più di ritrovare.
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Anteprima del libro
Il cigno che insegnò a Freddy cos'è l'amicizia - Gabriella Rose
Epilogo
1.
Un cigno selvatico era appena arrivato sul torrente che attraversa Moneglia, prima di sfociare nel mare.
Come mai era apparso qui, nella piccola località marittima riscaldata dal sole otto mesi all’anno? Non lo sapeva nessuno. Così dal nulla nei primi giorni di marzo, con le piogge che non avevano smesso di cadere durante quell’inverno. Forse grazie al desiderio ardente di Freddy, un bassotto bianco col muso completamente nero, che da tantissimo tempo pregava segretamente di avere un amico con le ali.
Quando erano piccoli, Freddy e Puf erano arrivati contemporaneamente nella casa vicina alla torrente, e per un tempo avevano cresciuto insieme. Puf era l’anatrocolo dorato, allegro e sempre affamato, quindi Freddy gli volle bene subito e gli offrì protezione illimitata. Ma ad un certo punto, l’anatrocolo sparì senza traccia – si supponeva che era stato mangiato con crudeltà forse dal gatto Glass della famiglia Manfé che si aggirava sempre nei paragi, aspettando che qualche nuova vittima cadesse nelle sue grinfie affilate! Freddy e lui avevano bisticciato parecchie volte ma il cagnolino non era mai risucito a saperne di più sulla sorte del suo povero Puf. Quindi si era rassegnato a piangere in segreto il suo piccolo caro amico.
Freddy viveva nella casa della signorina Shugar, rispettabile proprietaria del negozio di dolci più famoso sull’intera costa ligure. Tutti, ma praticamente tutti i turisti venivano a visitare quei posti magici innondati dal dolce sole e dal mare più azzurro del mondo, e sopratutto arrivavano a comprare il famoso gelato con panna e mandorle, i cannoli siciliani, gli incredibili babà al rum che si scioglievano sulla lingua, i bigné al cioccolato migliori della costa, il tiramisù, profiteroles, gianduiotti, e tanti altri. Tutte queste delizie erano fatte dalla brava ragazza secondo antiche ricette preservate con molta cura, anzi –si raccontava che la stessa coppia reale era arrivata a Moneglia per assaggiare i famosi dolci, e da allora ordinavano regolarmente dei grossi scattoloni per la loro dimora di Roma.
Il bassotto Freddy era quindi molto orgoglioso di fare da guardia in questo posto talmente famoso, e nessun altro cane del paese non gli poteva arrivare nemmeno ai baffi che la sua padrona profumava tutti i giorni con una goccia di vaniglia fresca, preparata da sè stessa.
In quella primavera arrivata un po’ in anticipo, Freddy non poteva non meravigliarsi di quell’ uccello enorme con un collo lungo e graziosissimo, con piume immacolate che brillavano come quelle di un angelo nella luce avvolgente del sole.
Aveva un modo di spostarsi elegantissimo, simile ad una principessa appena scesa dalla sua carrozza per un ballo. Freddy rimase semplicemente col muso aperto sull’argine del torrente, invece di correre e salterellare attorno alla sua cara padrona, come faceva di solito.
Si stava chiedendo anche lui che creatura fuori dal comune poteva essere... Avrebbe voluto tanto chiedere alla signorina Shugar se per caso non si trattasse di uno strano trucco di magia, come vedeva ogni tanto nei film televisivi che lui e la sua padrona guardavano nelle lunghe sere d’inverno.
-Che c’è, Freddy?
chiese lei, sistemandosi meglio sul naso gli occhiali con lenti spesse che le coprivano i grandi occhi castagni, ricordando la crema caramel speciale che preparava ogni giorno per i suoi clienti numerosi. Freddy si mise ad abbaiare ancora più forte scodinzolando freneticamente in direzione dell’uccello che troneggiava nel bel mezzo dell’acqua, come se ne fosse stato il padrone assoluto.
- Un cigno!
esclamò la signorina Shugar,