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Da lunedì a Domenica - Sette fiabe per sette sere
Da lunedì a Domenica - Sette fiabe per sette sere
Da lunedì a Domenica - Sette fiabe per sette sere
E-book42 pagine25 minuti

Da lunedì a Domenica - Sette fiabe per sette sere

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Info su questo ebook

Belisario, un vecchio, saggio treno che porta i bambini in un mondo senza tempo;

Arborello, un albero che dalla campagna si trasferisce in città; Gegè, un uomo tranquillo che si ritrova a scorrazzare per il cielo su una stella cometa e altri

personaggi come il topo Amilcare e il bruco Giacomino, protagonisti di storie illustrate per scoprire il mondo magico della fantasia.
LinguaItaliano
Data di uscita31 lug 2014
ISBN9788867823123
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    Anteprima del libro

    Da lunedì a Domenica - Sette fiabe per sette sere - Rosalba Spagnolo

    ROSALBA SPAGNOLO

    DA LUNEDÌ A DOMENICA

    Sette fiabe per sette sere

    Illustrazioni di Rosalba Spagnolo

    Da Lunedì a Domenica

    Sette fiabe per sette sere

    Rosalba Spagnolo

    Editrice GDS

    Via G.Matteotti 23

    20069 Vaprio D’Adda-Mi

    Tel 02.9094023

    Mail: edizionigds@hotmail.it

    TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

    SARA

    E poi sei arrivata,

    scintilla d’amore.

    Sono per te

    le mie favole, i pensieri

    la fresca poesia.

    A me due volte figlia

    il mio autunno di nonna

    imprimaveri

    con tenerezze

    ninne nanne e miele.

    Porti indietro le lancette del tempo

    al magico momento

    in cui mi misero tua madre

    sul cuore, dicendomi:

    ecco la tua creatura.

        A Sara,

                                 per tante nanne serene

                                     con le favole di Nonna Aba.

    LA STRANA STORIA 

    DEL TRENINO BELISARIO

    Il trenino Belisario era uno strano treno, uno di quelli che non si vedono più ai nostri giorni, ma nel paesino di Nonsopiù erano fieri di lui.

    Andava tutto il giorno in su e in giù soffiando, sbuffando, cigolando...  sembrava sempre che dovesse fermarsi a mezza strada, eppure ce la faceva ancora, sia pure con fatica, ad arrivare a destinazione.

    Gli abitanti di Nonsopiù se ne servivano sempre per raggiungere i paesi vicini. Viaggiavano scomodi, è vero, ma l’importante era che non soffrissero troppo le caprette, i polli e gli altri animali che portavano alla fiera.

    Il macchinista scendeva sempre con un baffo nero sul naso e la faccia intera sporca, ma poi si batteva forte le grosse mani sulle spalle, sulle braccia, sulle gambe, sollevando intorno tanta polvere e si illudeva così di essersi ripulito.

    Si voltava indietro a dare un ultimo saluto al vecchio treno, quasi avesse avuto paura di non ritrovarlo più e mentre tornava a casa, dove la sua Rosina lo aspettava con una buona zuppa di fagioli, pensava: Però, ‘sto Belisario è ancora in gamba.

    Ma il tempo, si sa, passa per tutti e anche per Belisario arrivò il giorno dell’ultimo viaggio.

    A dire il vero, i giovani del paese ne furono contenti, non era possibile, dicevano, che ancora oggi, quando già dappertutto si

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