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Piccoli miracoli
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Piccoli miracoli
E-book51 pagine41 minuti

Piccoli miracoli

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Info su questo ebook

Un posto caldo e accogliente come una casa. 
Una storia per ricordare perché certi valori-come l'amicizia e la famiglia
- stanno bene nella nostra vita e non vanno mai dimenticati.
Il mondo degli animali, intrecciato a quello degli esseri umani, per vivere delle deliziose avventure piene di significato.
 E' questa la storia del cigno selvatico che riesce a trovare l'amicizia ed una vera casa, grazie ad un amico- e ad un dono speciale.
"La forza di sognare addolcisce la nostra vita, ma la realtà può superare ogni sogno. Capisco adesso che il mio vero desiderio è sempre stato quello di avere un posto da poter chiamare “casa”.

Storia autoconclusiva, larga come un sorriso e dedicata a tutte le età.
LinguaItaliano
Data di uscita1 ago 2019
ISBN9788834164013
Piccoli miracoli

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    Piccoli miracoli - Gabrielle Queen

    EPILOGO

    Piccoli Miracoli

    Piccoli

    Miracoli

    racconto di Gabrielle Queen

    * Amami ma non fermare le mie ali se vorrò volare...

    non chiudermi in una gabbia per paura di perdermi.

    Amami con l’umile certezza del tuo Amore ed io non andrò più via…

    e se sarò in un cielo lontano ritroverò la strada del tuo pensiero…

    e se sarai con me ti insegnerò a volare… e tu mi insegnerai a restare. *

    (Preghiera Indiana)

    1.

    Un cigno selvatico era appena arrivato sul torrente che attraversa Moneglia, prima di sfociare nel mare.

    Come mai era apparso qui, nella piccola località marittima riscaldata dal sole otto mesi all’anno? Non lo sapeva nessuno. Così dal nulla nei primi giorni di marzo, con le piogge che non avevano smesso di cadere durante quell’inverno. Forse grazie al desiderio ardente di Freddy, un bassotto bianco col muso completamente nero, che da tantissimo tempo pregava segretamente di avere un amico con le ali.

    Quando erano piccoli, Freddy e Puf erano arrivati contemporaneamente nella casa vicina alla torrente, e per un tempo erano cresciuti insieme.

    Puf era l’anatroccolo dorato, allegro e sempre affamato, quindi Freddy gli volle bene subito e gli offrì protezione illimitata. Ma ad un certo punto, l’anatroccolo sparì senza traccia – era stato mangiato con crudeltà , forse dal gatto Glass della famiglia Olivieri, che sempre aspettava qualche nuova vittima nelle sue grinfie affilate!

    Freddy e lui avevano bisticciato parecchie volte, ma il cagnolino non era mai riuscito a saperne di più sulla sorte del povero Puf. Quindi si era rassegnato a piangere in segreto il suo piccolo caro amico.

    Freddy viveva nella casa della signorina Shugar, rispettabile proprietaria del negozio di dolci più famoso dell’intera costa ligure. Tutti, ma praticamente tutti i turisti venivano a visitare quei posti magici inondati dal dolce sole e dal mare più azzurro del mondo, e sopratutto per comprare il famoso gelato con panna e mandorle, i cannoli siciliani, gli incredibili babà al rum che si scioglievano sulla lingua, i bigné al cioccolato migliori della costa, il tiramisù, profiteroles, gianduiotti, e tante altre bontà. Tutte queste delizie erano fatte dalla brava signorina Shugar secondo antiche ricette preservate con molta cura, anzi –si raccontava che la stessa coppia reale era arrivata a Moneglia per assaggiare i famosi dolci, e da allora ordinavano regolarmente dei grossi scatoloni per la loro dimora di Roma.

    Il bassotto Freddy era quindi molto orgoglioso di fare da guardia in questo posto talmente famoso, e nessun altro cane del paese non gli poteva arrivare nemmeno ai baffi che la sua padrona profumava tutti i giorni con una goccia di vaniglia fresca, preparata da lei stessa.

    In quella primavera arrivata un po’ in anticipo, Freddy non poteva non meravigliarsi della sua nuova amica cigno. Aveva un collo lungo e graziosissimo, con piume immacolate che brillavano come quelle di un angelo nella luce avvolgente del sole.

    Aveva un modo di spostarsi elegantissimo, simile ad una principessa appena scesa dalla sua carrozza per un ballo.Freddy rimase semplicemente col muso aperto sull’argine del torrente, invece di correre e salterellare attorno alla sua cara padrona, come faceva di solito.

    Si stava chiedendo anche lui che creatura fuori dal comune poteva essere... Avrebbe voluto tanto chiedere alla signorina Shugar se per caso non si trattasse di uno strano trucco di magia, come vedeva ogni tanto nei film televisivi che lui e la sua padrona guardavano nelle lunghe sere d’inverno.

    -Che c’è, Freddy? chiese lei, sistemandosi meglio sul

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