Ricordi di Natale
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Anteprima del libro
Ricordi di Natale - Matilde Serao
L’orango
FEBBRE
Ecco, la porta si spalanca ed entra
mio padre coi bei doni. A stento ei tutti
li regge (oh quanti!) e ride… Io dal mio letto
tendo le braccia, e la gioia è nel sole
che allaga la mia camera: è nel suono
delle campane dindondanti a festa,
nell’allegro vocìo che di fuor s’ode…
— È nato! è nato! — esclamano le genti
e per le vie s’abbracciano.
La febbre
questi sogni mi dà? sia benedetta!
Vero; è Natale, ma mio padre immoto
dorme laggiù presso la villa immersa
tra gli abeti. È Natale… oh ma i fratelli
non s’abbraccian per via!…
Donami ancora
un altro sogno, amica febbre! io veda
svanir come ombra, al divampar d’un grande
foco d’amore, l’indigenza, e il mondo
finalmente placato in una fede
sicura e forte come l’universo,
in ogni terra, e per ognuno il sasso
delle tombe non sia più che la porta
dell’infinito.
A quella soglia io forse
m’approssimo?… chi sa? Forse il mio sogno
s’avvera, e lieto il padre mio dischiude
il valico per me, recando il vivo
dono di luce?…
Dagli oscuri abissi
della vita, assorgiamo, anima! albeggia
l’erta, che attinge il vertice del vero.
VITTORIA AGANOOR POMPILJ (1855-1910)
MATILDE SERAO
Nell’idillio
I. EPHRATA…
Chiedo perdono di aver adoperato una parola ebraica nel titolo: essa è così significante, ed esprime con tanta verità quello che è Betlemme, terra di Giuda! Ephrata è il nome ebraico di Betlemme e vuol dire la fruttuosa. Ora, se così soave non fosse alla nostra favella la parola Betlemme, se essa non ci fosse infinitamente cara nel titolo perché nostra madre ce la insegnò, perché i nostri figli la impararono da noi, forse noi l’abbandoneremmo per l’antico motto, dove pare raccolta tutta la virtù e tutta la forza dell’umile paese della Natività. La fruttuosa, dunque: cioè il posto dove, per una benedizione del cielo, qualche cosa di grande e d’insperato si è compiuto, e da quel giorno felice, il grano dei campi come l’erba dei prati, l’ingegno degli uomini come la bontà delle donne, la florida bellezza dei bimbi come la venerata vecchiaia degli anziani, tutto, tutto ha fruttificato e fruttifica, al calore benefico di un sole materiale e spirituale. Certo, solo qualcuno o niuno rammenta l’antico nome, per cui il carattere della semplice e bella terra di Giuda è così impresso nel suo senso simbolico: ma tutti ricordano le profezie e le invocazioni a questa cara povera terra, da cui doveva uscire il Salvatore delle anime. Dicevano le profezie che non sarebbe stata l’ultima, Betlemme, ma che si rallegrasse, perché era dal suo seno che sarebbe uscita la novella luce del mondo: e il gran frutto, veramente, in una notte gelida di dicembre sotto lo scintillio delle altissime e pure stelle, in un khan dove erano raccolti, sotto la parete di roccia, anche degli animali domestici, il frutto divino era nato