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Il congresso dell’amore
Il congresso dell’amore
Il congresso dell’amore
E-book145 pagine1 ora

Il congresso dell’amore

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Info su questo ebook

Una vecchia anima, di miliardi di anni, dall'Universo ha organizzato un congresso per mandare l'amore sulla Terra. Tutte le storie e le dichiarazioni d'amore di quelli riuniti al congresso vengono trasmesse direttamente alla Terra attraverso un canale di luce, perché i terrestri le vivessero, le sentissero, le vedessero, le amassero, perché anche loro potessero apprendere come vivere l'amore...
Il congresso è appena iniziato. Siete tutti invitati in aula...

LinguaItaliano
Data di uscita25 set 2017
ISBN9781370068340
Il congresso dell’amore

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    Anteprima del libro

    Il congresso dell’amore - Sebastian Burnaz

    Dichiaro aperti...

    Carissimi miei, vi ho chiamati qui perché vi voglio bene. Voglio bene a voi tutti, come voi volete bene gli uni agli altri, come tutti volete bene a me, come tutto vuole bene a tutto, come ben lo sapete.

    Carissimi miei ho bisogno del vostro aiuto. Vi ho chiamati da tutte le parti dell’Universo. Per l’amore che vive in voi, perché voi sapete amare, ma loro non ancora. È difficile per loro, laggiù, c’è solo sofferenza e dolore. Vorrei che noi venissimo loro incontro come possiamo, e se vorranno pure loro aiutarsi ...

    Vorrei creare insieme a voi un album di immagini, sogni, foto, speranze, possibilità, verità, bellezza e amore. Vorrei che noi tutti vi mettessimo qualcosa, ognuno secondo le sue possiblità. Ciascuno di voi, arrivato da chissa quale parte dell’universo, porta con sè le sue storie e vale la pena di raccontarle e di aiutarli...

    È giunto anche il loro tempo, cari miei. È giusto il momento che facciano il loro salto verso l’amore.

    È giunto anche il loro tempo, il momento del loro amore.

    Siamo in tanti qui e così belli tutti, maestri dell’amore, della saggezza, poeti che cantano l’amore, apprezzati dall’intero meraviglioso Universo, scienziati, e tutti vogliamo tutto ciò che c’è di meglio per loro. È giunto anche il loro tempo, il tempo che si reggano in piedi. Ho pensato che dobbiamo aiutarli...

    Voglio, dunque, che ognuno di noi stenda una storia, una vicenda sentita o capita, cose dette o mai dette finora nei posti da dove venite o cose avvenute in altri posti per dove siete stati e di cui avete notizia, viaggiando. E l’Universo sa – grande com’è – che nuove cose avrà l’udito in compenso, e doni alla nostra vista e vorrei che portassimo loro un pezzo del nostro bello e che loro, vedendolo e sentendolo, possa far nascere in loro il desiderio di bello e di amore e provarlo pure loro. Poiché anche loro possono, come noi possiamo, e le loro bellissime anime sono capaci di venir fuori dall’ignoranza e di avviarsi alla luce, come noi ci siamo avviati milioni di anni fa e proseguiamo la Via anche adesso.

    Pertanto, cari miei, parlate di amore, parlate di dolore, parlate di nostalgia, parlate di ciò che vuol dire emozione, e farà bene a noi come farà bene a loro. Parlate di amore, parlate di saggezza, di guarigione, di perdono, di gratitudine, di apprezzamento, di sofferenza, di come l’avete vissuta voi, di come avete trovato il rimedio, parlate di tutto, tutto tutto...

    L’acqua delle acque ci ha partoriti tutti e da lì siamo partiti tutti, cari miei. Alcuni ci siamo spinti verso la saggezza, altri verso la conoscenza si sono indirizzati, o tramite la sofferenza, tutti siamo guariti per amore.

    Io sono vecchio, cari miei. La mia anima conta tanti ma tanti miliardi di anni e, comunque, non ho visto tutto. Sarò contento di sentir cose nuove venute da posti di cui non ho sentito parlare, che cosa si è mosso nella Polvere delle stelle, da quando sono invecchiato, che cose meravigliose ha creato il Migliore di noi per noi tutti, Lui, che ci vuol tanto bene, un bene che non capiremo pienamente mai...

    E, come, cari miei, durerà un bel po’ finquando tutti diranno ciò che avranno da raccontare, faremo così: man mano che le nostre storie si sfileranno qui, in questo amfiteatro celeste, dove ci siamo radunati, miliardi e miliardi di miliardi di esseri che apprezziamo l’amore, trasmetteremo per canali di luce, anche verso di loro, e farli sentire, vivere, vedere, amarle. E così sarà meglio perché tempi passeranno finché le nostre storie scorreranno verso la nostra vecchia amica Terra e verso i nostri cari esserini che ci vivono e si sono dimenticati di ciò che vuol dire l’amore, da tanto ormai. E diciamolo anche a loro, cari miei, com’è...

    Non vi intimidite a raccontare, come se voi stessi foste sulla Terra, passaste per dolore e gioia, o per tristezza e felicità, non fate i timidi a far vedere le vostre anime sensibili, non cessate di dire la verità sull’Amore...

    Io, cari miei, dichiaro aperti i lavori del Congresso sull’Amore, e sia che ognuno di voi che vive l’amore, lo mandi anche a quelli cari esserini, agli uomini sulla Terra...

    La via della luce è aperta, l’Amore ci ha avvolti, possiamo iniziare, cari miei...

    Due anime

    (una storia vecchia, vecchia)

    Tanto tempo fa allorquando l’alba dell’Universo era appena scaturita, delle stelle c’era solo il concetto nella mente del Creatore, il Sole non si sognava di esistere e far luce sulla Terra, allora, a quei tempi, due anime si sono capite e si sono amate.

    Lei era una meraviglia, come tutte le ragazze lo sono quando amano, e lui un’anima calda, che sognava solo lei. I due si amavano e le loro anime riscaldavano l’una l’altra, come lo sapevano loro fare, e intorno c’era solo amore.

    Lui l’amò appena l’aveva vista, così com’era, come si mostrava, come fosse venuta da un’altra galassia, assai lontana... L’amò com’era, come lui la vedeva, mite, buona, meravigliosa, amante, bella, delicata, a lui cara... Si era irremediabilmente innamorato del suo volto, della sua voce, di lei...

    Di giorno, vedeva dappertutto solo il suo volto, la sera pensava solo a lei, la mattina le sorrideva quando si svegliava, di giorno parlava con lei anche quando era solo...

    E anche la ragazza lo amava tanto. Il suo amore per lui era un amore che viveva, vedeva, sentiva...

    Lei era l’essere che gli fu più caro al mondo, e come il tempo l’avrebbe provato, lei, a sua volta, l’aveva amato tanto che tutti quelli che li avevano conosciuti, si stupirono.

    Tanto tempo fa, quando l’alba dell’Universo era appena scaturita, quando il firmamento con le stelle non era ancora nato, due anime si sono capite per amarsi, rispettarsi, rimanere insieme per tutte le vite...

    Tanto, ma tanto tempo fa, due anime si sono amate, e si sono decise di amarsi per sempre...

    Il sogno

    (presentato da una bella signorina del pianeta Erlista)

    Vi dirò la storia di due giovani innamorati, che si sono amati, senza mai conoscersi.

    Ogni sera sul nostro pianeta, due giovani, un ragazzo e una ragazza, si incontravano nel sogno. Lei andava a letto, e nel sogno sognava il Giardino, e proprio all’entrata lei si fermava e aspettava lui che venisse, e una volta entrato anche lui nel sogno, si indirizzava verso di lei, s’incontravano, si parlavano, si amavano.

    Ogni notte facevano lo stesso bel sogno, ogni volta insieme, chi si addormentava per primo aspettava che l’altro arrivasse nel Giardino, e appena arrivati, s’incamminavano sui sentieri, parlando tra di loro, discutendo, amandosi, dagli occhi ridenti, volendosi tanto bene...

    Non si conoscevano nella vita di tutti i giorni, non sapevano i loro nomi, né il loro aspetto, non sapendo come il loro amore fosse nato come un canto che inseguivano. Avevano la stessa età, all’incirca, forse una differenza di cinque anni, ma non lo sapevano, important’era che si amavano.

    Giorno dopo giorno la vita seguiva la sua strada per ognuno di loro e a volte lei l’aspettava anche una notte intera alla porta, nel loro sogno, anche se lui non poteva venirci, perché faceva il turno di notte, e lavorava, ma lei lo aspettava... lo aspettava...

    E veniva un’altra notte, e, nel Giardino, su una panchina s’incontravano e sognavano gli stessi fiori, gli stessi sentieri, gli stessi pensieri ed emozioni, ed ognuno seguiva nel loro sogno, tenendosi per mano, una stessa formica che saliva sullo stelo di un fiore azzurro, la stessa farfallina, che sventolava le sue ali su una margherita. Lo stesso vento arruffava i loro capelli, nel loro sogno, un sogno di tutti noi, e, comunque, solo loro, che costruivano insieme perché si amavano e volevano rimanere insieme...

    Sono passati gli anni e loro continuano a sognare insieme, si amano e costruiscono castelli d’amore nel loro sogno, e passeggiano ancora nel Giardino meraviglioso, guardando le cascate, i fiumi o fiumicelli, guardando con ammirazione le montagne. Ognuno nel suo sogno, ed insieme...

    Si piacevano, si amavano e sognavano insieme...

    Il

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