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L'amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! - Romanzo collettivo
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L'amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! - Romanzo collettivo
E-book149 pagine1 ora

L'amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! - Romanzo collettivo

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Info su questo ebook

Romanzo collettivo a cura di Maria Sabina Coluccia e Loriana Lucciarini
Dieci protagonisti, cinque storie ambientate sulla Sea Majestic, sentimenti positivi: questi gli ingredienti di una lettura antistress. Un esperimento di scrittura collettiva a favore della Fondazione Salesi di Ancona.
Se ridere fa bene allora L’amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! può essere definito un buon antistress, fatto di parole, ma capace di evocare sentimenti positivi. Un titolo che è arrivato come un fulmine nella mente dell’ideatrice, Maria Sabina Coluccia, che ha coinvolto cinque coppie di autori per questo romanzo collettivo, a scopo benefico, curato insieme all’autrice Loriana Lucciarini. La Casa Editrice Le Mezzelane di Ancona lo ha poi concretizzato. Tantra, yoga, meditazione, veganesimo, sono davvero imprescindibili per arrivare alla felicità? Forse basta toccare la nostra essenza, l’emozione pura e cristallina dell’Amore, con ironia, per la salute del cuore e dell’anima. Per questo gli autori devolveranno gli incassi della vendita del romanzo collettivo in beneficenza, individuando nei piccoli pazienti dell’Ospedale pediatrico Salesi di Ancona i destinatari finali del progetto.
Sperando di aver centrato l’obiettivo, vi auguriamo buona lettura. (Il Collettivo)
La Fondazione dell’Ospedale Salesi Onlus è nata il 21 luglio 2004 ad Ancona, per opera dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedali Riuniti Umberto I Lancisi Salesi, del Comune e della Provincia di Ancona e dell’Associazione per l’assistenza del bambino ospedalizzato. Direttore operativo è il dott. Carlo Rossi, a cui è affidata la gestione della Fondazione, il cui scopo è di migliorare la qualità del tempo trascorso dai bambini ricoverati in ospedale, e dalle loro famiglie. Per questo nel tempo sono stati attuati diversi progetti, come il Progetto ospedale senza dolore, la Ludoteca del riuso, Clown dottori in corsia, musicoterapia, pet therapy, arte-terapia, per la cura di adolescenti affetti da disturbi del comportamento alimentare, Orto in corsia e le Favole della buonanotte. Anche la robotica è entrata in corsia e i piccoli pazienti hanno ora un nuovo amico, Estrabot, il robotino che li accompagna nella preparazione alle analisi, sconfiggendo la paura.
LinguaItaliano
Data di uscita8 feb 2019
ISBN9788833282268
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    Anteprima del libro

    L'amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! - Romanzo collettivo - LORENA MARCELLI

    Cover

    Progetto di romanzo collettivo a scopo benefico

    Cinque coppie di autori hanno unito e convogliato le loro energie creative per dar vita a un progetto insolito: un romanzo collettivo che portasse leggerezza, che fosse capace di far sorridere e far risuonare nell’animo del lettore le note rosee dell’amore, quell’energia che muove il mondo sia dentro sia fuori di noi. Hanno scelto di farlo in modo scanzonato e ironico, proprio per agganciare il lettore a quella vibrazione sottile e cristallina, fosse anche solo per il tempo della lettura dei racconti. Se ridere fa bene, allora L’amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no! può essere definito un buon antistress, fatto di parole, certo, ma capace di evocare sentimenti positivi. Per questo motivo gli autori hanno pensato di devolvere gli incassi della vendita di questo romanzo in beneficenza in favore della Fondazione Ospedale Salesi Onlus, per aiutare concretamente il lavoro della fondazione stessa, che ricostruisce il benessere per una buona salute dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

    Come è nata l’idea del romanzo collettivo? È bastato un botta e risposta tra il serio e il faceto tra autori, uno scambio di battute ironiche su tantra, yoga, new age e affini, molto in voga tra i cultori del benessere a tutto tondo. Sarà poi vero che la felicità si conquista contorcendosi in improbabili posture yoga? E il silenzio della mente, indispensabile per le filosofie orientali, non assomiglia per caso a un encefalogramma piatto? E l’amore? Il sesso? O tantra o niente? Riflettendo un po’ per gioco e un po’ sul serio su questi argomenti, in un caldissimo pomeriggio estivo ecco arrivare il titolo, come un lampo, nella mente dell’ideatrice, Maria Sabina Coluccia. Un titolo che di per sé dice tutto. La felicità è dentro di noi, non serve andare oltre la mente per raggiungerla, basta scendere in profondità e toccare le emozioni con sincerità. Con Loriana Lucciarini si è quindi prima sviluppata l’idea iniziale, poi ampliata coinvolgendo altri autori. Il risultato è qui, pronto per essere letto e assaporato, con la speranza di aver centrato l’obiettivo.

    Gli autori hanno già quasi tutti pubblicato con Le Mezzelane Casa Editrice, che ha accolto il progetto. Vivono sparsi in Italia e anche oltre confine. Grazie alla tecnologia sono riusciti a confezionare l’opera senza muoversi dalle proprie postazioni. Il clima che si è instaurato nel corso dell’elaborazione è stato collaborativo al massimo, rinforzando legami di amicizia già esistenti.

    Un ringraziamento particolare va a Rita Angelelli, autrice con Antonio Borghesi di Tantra a parte, e direttrice editoriale di Le Mezzelane Casa Editrice di Ancona. Un grazie dal profondo del cuore al suo coautore, Antonio Borghesi, che si è preso l’onere di raccordare i cinque racconti, dando una direzione unitaria alla nostra crociera, e impedendole di affondare contro immaginari scogli. Maria Sabina Coluccia, Loriana Lucciarini, Lorena Marcelli, Simona Colaiuda, Vincenzo Carriero, Emanuela Guttoriello Hidalgo Hermanos, Laura Bassutti, Arianna Berna, Rita Angelelli e Antonio Borghesi vi invitano a salpare con loro e a viaggiare in questa crociera dell’amore fatta di parole.

    Buona lettura.

    Le curatrici

    Maria Sabina Coluccia e Loriana Lucciarini

    Buongiorno signore e signori, è il vostro Comandante che vi parla. Non vi dirò il mio nome in quanto non necessario. Tutti si riferiscono a me come il Comandante e qualcuno anche come Capitano, ma vi assicuro che è giusta la prima definizione. E poi io ci tengo. Vi ricordo che il Comandante a bordo è secondo solo a Dio ma che, non proprio come Lui, risponderò a tutte le vostre richieste.

    Eccomi dunque a vostra disposizione su questa crociera che ha una particolarità molto simpatica: la Green zone.

    Credetemi nei miei momenti liberi, ben pochi purtroppo, ne usufruisco pure io e con gran benefici.

    A bordo della mia Sea Majestic, nel corso degli anni ne ho viste di tutti i colori, soprattutto in fatto di coppie: quelle di gusti opposti che però concordavano sulle differenze e si componevano, quelle in cui ciascuno usciva da una delusione d’amore per trovare infine l’anima gemella, quelle che da coppia diventavano un inconsueto trio, quelle che s’accoppiavano ma non erano le stesse che erano salite a bordo, quelle che per un fato contrario non si ritrovavano che all’ultimo giorno.

    Se siete curiosi – e so che lo siete – vi racconterò le loro storie che si legano splendidamente col fantastico elemento in cui io vivo: il mare e le sue navi...

    - Il Capitano -

    Nella prima vicenda che vi racconterò, si vedono, si piacciono, ma la loro storia sarà come le onde del mare: un susseguirsi di alti e bassi fintanto che c’è il vento burrascoso dell’impuntarsi sulle proprie idee. Tuttavia, quando calerà con l’arrivo dell’amore, la calma si ristabilirà e il viaggio potrà continuare assieme...

    - Il Capitano -

    L’amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no!

    di

    Maria Sabina Coluccia

    e

    Loriana Lucciarini

    Saluto al Sole, ma tu chi sei?

    Secondo giorno di viaggio, 6:30 del mattino. Vanessa si stiracchiò. I riccioli neri, sparsi sul cuscino, avevano bisogno di una bella spazzolata. Guardò la sveglia: ancora ventinove minuti poi il sole si sarebbe palesato. Aveva controllato le effemeridi, sapeva che il primo ottobre sarebbe sorto alle 6:59 del mattino. Anche nella sua nuova veste di figlia dei fiori non aveva smesso di esaminare, pesare, indagare.

    Si vestì in fretta, prese il tappetino per lo yoga e uscì dalla cabina. Una rampa di scale la separava dal ponte della piscina grande. Si sarebbe sistemata tra il bordo e il parapetto e avrebbe puntato cuore, mente e spirito verso la terraferma, verso la città del Vesuvio, aspettando l’astro. Era già dietro il vetro della porta di accesso al ponte, carica e bella nella sua femminilità mediterranea, gli occhi neri come la selva di capelli ricci e lunghi, raccolti da una fascia arancione, che concentrava su di lei le vibrazioni del sole nascente. Il ciondolo di quarzo rosa sonnecchiava tranquillo nell’incavo tra i seni prosperosi. Le labbra erano atteggiate a un sorriso di soddisfazione, pregustando il sapore del momento mistico che la attendeva: l’unione con lo Spirito della Natura.

    Dopo la recente delusione sentimentale, a trent’anni aveva perso fiducia negli uomini. Si era concessa quella fuga da tutto lasciando la sua clinica veterinaria, a Bari, che le era stata regalata dal papà al conseguimento della laurea. Lì aveva curato gli animali e amato il suo adorato Giorgio, compagno di studi prima, collega poi. Il giorno previsto per le nozze lui era sparito. Quella crociera serviva per dimenticarlo e ritrovare se stessa.

    «Napoli… arrivo… ah, che meraviglia questo mare. Lo sento dentro ogni cellula del mio corpo. Mi sento una con la Natura, liquida come le onde, leggera come l’aria!»

    Spinse la vetrata e il profumo di salsedine la avvolse. Lo sciabordio di onde morbide era un mantra ipnotico. Lo scintillio di spuma bianca, i giochi di luce e il profumo di salsedine erano un ristoro. Rimase qualche istante in estasi, un piede già sul ponte, il tappetino arrotolato sotto il braccio, poi si mosse e spinse la porta per uscire, ma si sentì ricacciata all’indietro con forza e per poco non cadde.

    «Che succede?»

    Due gambe muscolose, abbronzate e veloci le sfrecciarono davanti. Si ricompose, ma la calma interiore era andata a farsi benedire.

    Uscì sul ponte decisa a litigare con il corridore folle che l’aveva travolta. Il tipo si era fermato e ansimava, controllando il suo tempo al cronometro. Gli passò accanto e stese il suo tappetino proprio davanti a lui.

    Ora gli faccio vedere io, a questo gran maleducato, come ci si comporta, pensò.

    Inspirò e, puntando gli occhi a est, attese l’alba. Prima di eseguire la sequenza del Saluto al Sole si rivolse al corridore folle con aria di sfida e lo apostrofò.

    «Senta, prima mi ha investita, lo sa? Mi prenda il tempo col suo cronometro. Vedrà quanti secondi di calma servono nella vita per vivere felici!»

    ***

    Il tavolo con la colazione attirava i croceristi.

    Alberto, con Mattia e Leo per mano, controllò che nella ressa i due bambini non venissero spintonati.

    «Pronti ragazzi? Scegliete cosa prendere.»

    Leo, il più grande, afferrò due cornetti al cioccolato, urtando una donna avanti a loro. Dopo che Mattia ebbe allungato una mano per sgraffignare un dolcetto alla crema, questa si voltò e li guardò malissimo.

    «Non ci si serve con le mani», li rimproverò scuotendo la testa. I suoi riccioli neri ondeggiarono.

    Alberto si strinse nelle spalle e abbozzò un sorriso: «Li scusi, sono bambini.»

    «L’educazione si insegna da piccoli, lo sa?»

    L’uomo evitò la provocazione e, invece, le rivolse un sorriso. Quando i suoi occhi verdi incontrarono quelli scuri di lei, la riconobbe. Ebbe un moto d’insofferenza. L’isterica che questa mattina mi ha rimproverato perché, a suo dire, l’ho travolta mentre correvo! si disse.

    In realtà gli era parso il contrario: lei aveva spalancato la porta all’improvviso e lui l’aveva evitata per miracolo. E ora se la ritrovava di nuovo davanti.

    «Ai bambini si insegna a comportarsi con educazione» riprese lei, con tono cantilenante. «Ero anche io in fila e toccava a me. Spintonare e fare i furbi non è rispettare gli altri, direi.»

    Dovette ammettere che non aveva torto. Afferrò Mattia per un braccio e richiamò Leo all’ordine. I due ragazzini s’immobilizzarono. La donna continuava a fissarli con piglio severo.

    «Mi scuso per i bambini», disse in tono conciliante, spiazzandola. «E, prego, si serva pure» aggiunse, scostandosi di lato con un gesto plateale della mano.

    Lei gli lanciò un’occhiata in tralice e tornò a girarsi verso il buffet.

    Lui la sovrastava in altezza; lei, in confronto, sembrava uno scricciolo, un’immagine in contrasto con il caratterino tutto pepe. La tipa si riempì il piatto di frutta e aggiunse due panini alla farina integrale. Nel farlo lo sfiorò appena e lui percepì la fragranza ambrata del suo profumo, intenso, speziato, con punte

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