Lo scrigno delle mie emozioni profonde e segrete

Di Sebastiano Parrella

È la raccolta di silloge in vernacolo (con debita appropriata traduzione in italiano). Sono 20, tutte molto vere e con parole "onomatopeiche". Al lettore si accappona la pelle e senza accorgersene le lagrime gli rigano il viso, senza scalfire la lettura dei versi, perché esse sono insite nei versi stessi. Sono parole che producono il suono, il rumore, il profumo, che si avverte in natura, nella realtà.

Semplici parole ordinate in modo logico e razionale, che riprendono scene che esprimono e dipingono il quadro che ha ripreso l'autore dalla realtà! Le scene che producono le emozioni vere, tipiche di chi quelle situazioni le ha vissute.

L'autore nel descriverle, le riproduce nella loro completa complessità, con grande maestria, facendo provare a chi legge emozioni forti, profonde, da vivere in intimità, in gran segreto!

Esse, infatti, come suggerisce chi le provoca, vanno riposte nello scrigno delle emozioni intense e segnate, perché ogni volta, sin nell'immediatezza, riportano il lettore all'intimità più profonda, preludio di una partecipazione piena alla poesia.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 2 nov 2023
• ISBN: 9791221497977

Anteprima del libro

Prefazione

I bambini della mia generazione, per vedere l'alba, in quanto incuriositi dai racconti che facevano loro gli adulti, e i più grandicelli rispetto a loro, pregavano i genitori di svegliarli, il mattino dopo, nei tempi utili, per assistere al meraviglioso spettacolo di cui avevano sentito racconti e descrizioni, a dir poco unici.

Quando i genitori li chiamavano all'orario consono, puntualmente, non tutti però erano solerti nello svegliarsi; per cui finivano, alcuni per non svegliarsi. Altri per svegliarsi con molto ritardo. Altri ancora, con lo svegliarsi che lo spettacolo era già iniziato. Solo pochi sparuti, si alzavano lesti alle prime chiamate degli adulti. E chi, nella casa, come la mia, godeva della possibilità di un terrazzo o di una loggia, poteva veramente toccare il cielo con un dito!

Poteva, infatti, specie in primavera ed in estate, mettere un telo a terra sul terrazzo ed adagiarsi sopra, steso ad ammirare l'apoteosi dello spettacolo del crepuscolo mattutino.

Ricordo che noi cugini, quando ancora abitavamo tutti nella vecchia casa del nonno paterno, anche se di età variegata, ma tutti con grande sensibilità, ci stendevamo su un telo ed attendevamo l'inizio dello spettacolo in gran silenzio. Ogni volta eravamo sempre più stupiti e rapiti dalla magia che compariva davanti ai nostri occhi. Eravamo, ancora, in uno stato di dormiveglia, quando il più grandicello ci incitava a guardare ad est, perché lo spettacolo del crepuscolo mattutino iniziava.

Tutti, in silenzio e con gli occhi sbarrati, eravamo rapiti ed estasiati dall'apoteosi dei colori, alimentati dalla luce del sole nascente, che subiva una variazione di sfumature fino ad assumere colori marcati e fortemente tendenti al dorato e al rosso porpora.

Il momento