I giovani di Holden - Vol. 3
Di aa. vv.
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Anteprima del libro
I giovani di Holden - Vol. 3 - aa. vv.
Racconto
Classifica finale
XI ed. Premio Letterario Nazionale Giovane Holden
Sezione Romanzo inedito
Iacopo Maccioni - Occhi di marrone
Diego Scandola - L’anonima tipografia del libero pensatore
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Dario Bizzarri - Frammenti
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Nicola Cordeschi - La stanza
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Luigi De Rosa - La giardiniera
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Massimo Martinelli - Anomalia Ereditaria
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Anna Maria Zanchetta - Diario del giorno che verrà
Sezione Poesia inedita
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Diego Zanoni - Epilogo
Damiana Raschi - Vigilia di Ferragosto
Premio Speciale della Giuria:
Paola Andreoli - Le signore felici
Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):
Giovanni Aniello - Bordo strada
Alessandro Corrado Baila - Ultimo bus da Padova
Enrico Barbieri - Un mantello
Chiara Celi - Sempre ritorni
Francesca Croci - Crepuscolo uterino
Salvatore Galizia - I tuoi capelli
Francesca Gatti - Il passato
Flora La Selva - Goccia di rugiada
Laura Rosaria Losio - Un arcobaleno appare
Roberto Marsiglia - Plessopatia Lombosacrale
Valentina Martini - Coreopsis
Chiara Mazzetti - Esistere e non vederci ci aggiunge spavento?
Alexandra Mc Millan - Portami la musica al corpo
Stefania Pellegrini - Attendo
Antonella Pericolini - Ora che torni
Sabina Perri - Scivolerai come rugiada
Giulia Quaranta Provenzano - Corridoio
Roberta Alejandra Russo - Cado, muoio, vivo
Sergio Saponati - Pasta diva
Donatella Sarchini - La casa della nonna
Irene Schiavetti - La romantica dozzina
Giovanni Tavčar - Intuito
Jo Taylor-Rolfo - Madre e sorella
Antonella Tissot - Vibrazioni di vita
Lucia Triolo - Il cerchio del desiderio
Bruno Volpi - La trincea nel cuore
Sezione Romanzo edito
Francesco Sala - Il ladro di miracoli
Teresa Antonacci - La dodicesima stanza
Caterina Contini - Nulla sarà più come prima
Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):
Laura Adamo - Uno squarcio tra le mura
Antonella Azzoni - Amore e morte del Cavaliere F. de S.
Chiara Borghi - Lucia non cade
Marco Ciaramella - Oscuri misteri
Alessandra Delogu - La vedova forestiera
Maria Grazia Distefano - Ne parliamo quando torni
Federico Fabbri - La verità ha bisogno del sole
Christian Giovanettina - Il treno della libertà
Giuseppe Irneari - Plissé
Nicoletta Manetti - Vico (Quando ti porto un fiore)
Marria Mascagni - Azzurra
Rebecca Panei - Il buio addosso
Michele Rampazzo - La speranza dei vinti
Savina Reverberi Catellani - Gabriella Degli Esposti mia madre
Rosaria Rizzo - Immobili Ombre
Lucia Sallustio - L’equilibrio imperfetto
Fabiola Sciarratta - La villa
Sezione Poesia edita
Monica Guerra - Sotto Vuoto
Serenella Menichetti - Fiore di loto
Antonella Tissot - Il piacere di quando si scollina
Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):
Maria Giovanna Bonaiuti - La panchina innamorata
Alessia Bronico - L’abito della felicità
Fulvia Diotti - Microcosmo del Macrocosmo
Andrea Falchi - 4/4 di vita e un frammento di eternità
Mattia Fezzardi - Grido sottovoce
Gaia Gentile - Io e Te fra Tramonto e Alba
Carlo Giacobbi - Confidenze
Gabriele Lastrucci - Contro-Verso: Il Disperante Canto del Caos
Paride Mercurio - La persistenza del tempo
Davide Minotti - Pâté di vittima
Sabina Perri - La sosta nel viaggio
Gian Piero Stefanoni - Da questo mare
Sezione Racconti editi
Mario Angelo Carlo Dotti, Patrizia Vittoria Rossi - Menti perbene
Guglielmo Ruiu - L’occhio di Newton
Giuseppe Iaculo - Graffiti
Lista finalisti pari merito (in ordine alfabetico):
Raulo Rettori - Racconti dispersi
Nicoletta Berliri - Fantastiche riflessioni
Andrea Clementini - Mai al sicuro
Alessandro Grandi - I racconti di Martundè
Andrea Giuseppe Graziano - Voglio distruggere il sito ed altri racconti
Iacopo Maccioni - Onirismi
Salvatore Mancuso - Carnevale d’autunno
Diego Manna - L’osmiza sul mare
Nicola Pera - Amerikana
Pietro Rainero - Logica stringente
Giovanni Renella - Don Terzino e altri racconti
Vittorio Venturi - Al cuor non si comanda e altri racconti
L a scrittura è e rimarrà sempre, in partenza, un gesto privato, in cui l’autore è chiamato a misurarsi con se stesso e con i propri mezzi in modo diretto, ma chi intende scrivere anche per gli altri e si avventura verso il mondo editoriale sente spesso il desiderio di non rimanere solo a percorrere questa strada e capisce presto che le indicazioni sono più proficue delle rassicurazioni.
È per questo che i premi letterari, in cui si ha prima l’opportunità di farsi leggere da addetti ai lavori e poi di incontrarsi, confrontarsi e stringere contatti con altre persone che condividono la stessa passione, rimangono solide occasioni di scambio e di comunicazione.
Vi abbiamo letti, in questi anni e in questi mesi, cogliendo in trasparenza la vostra visione del mondo, l’esigenza che vi spinge alla scrittura: alcuni di voi intendono far frutto della propria esperienza di vita o dei racconti di amici e familiari, altri tratteggiare avvenimenti storici, magari dando voce a certi personaggi che ne sono stati protagonisti, comprimari o talvolta solo comparse, altri fondano universi nuovi di zecca e ci si immergono con tanto entusiasmo che per il lettore è impossibile non accettare l’invito a entrare a farne parte a sua volta.
Se ciò che si scrive è il riflesso di ciò che si legge, da ciò che spedite ogni anno è chiaro che la letteratura di genere resiste ed è ancora molto amata.
Quando avrete in mano questa antologia ci saremo già incontrati, ci saremo già guardati negli occhi dando finalmente un volto alle vostre parole: adesso tocca a voi!
Leggete ciò che scrivono gli altri partecipanti, fate frutto di ciò che avete imparato in questa esperienza, e naturalmente ricominciate a scrivere appena possibile, perché una penna (o una tastiera) calda funziona senz’altro meglio.
Le Giurie del Premio Letterario Giovane Holden: Marcella Malfatti, Irene di Natale e Anita Rusciadelli per la sezione inedito; Mirella Nuti, Maria Teresa Landi e Luciana Tola per la sezione edito.
Sezione Poesia
Paola Andreoli
Premio Speciale della Giuria
Le signore felici
Le guardo passare le signore felici.
La borsa piena di certezze
e le parole stridule gridate al vento.
Avanti e indietro a passo sicuro,
con lo sguardo di chi ha capito,
di chi sa come si gioca.
Le guardo passare e resto immobile,
un’aliena in terra
senza contatto con la base.
Avrei potuto anch’io essere una signora felice
se solo il mio spirito fosse stato più quieto,
se mi fossi accontentata di quel niente
che in certe vite è tutto,
se fossi riuscita a chinare il capo di fronte
alla necessaria normalità.
Ora sarei una bella signora felice.
Sarei se solo quel giorno avessi firmato
il maledetto consenso
all’anestesia dell’anima.
Lo spietato bisturi dei pensieri
non sarebbe adesso che una leggerissima piuma.
Giovanni Aniello
Finalista Sezione Poesia
Bordo strada
In bilico sul bordo della strada
offerta ai naviganti della notte
porto il tuo viso impresso ovunque vada.
Per sfuggire alla fame e a eterne lotte
partisti da una povera contrada
col sogno di un futuro da modella
o di una vita appena più serena
e ti trovasti uno straccetto addosso,
un viso triste e la figura snella:
trascinata da un fiume d’auto in piena,
stasera, con i sogni, dentro un fosso.
Alessandro Corrado Baila
Finalista Sezione Poesia
Ultimo bus da Padova
Su queste strade la notte ha un fascino ambiguo,
di fianco ci scorre il vomito del terzo millennio.
Fabbriche abbandonate alla polvere,
cemento duro e triste, locali chiusi con le luci rotte,
montagne di rottami morsi dalla ruggine.
Non solo auto però, qualcuno va anche a piedi,
appena lo vediamo entra nella nostra vita,
poi ne esce appena il bus fa una curva, una storia recisa.
Il sospiro della notte si posa su tutta questa periferia,
ma la notte ha il vestito sporco.
Qui l’estate non si offrirà più nuda ai nostri occhi,
la pioggia non laverà più il vestito alla notte,
lo sporcherà e basta.
Enrico Barbieri
Finalista Sezione Poesia
Un mantello
Basta un mantello buttato
sulle spalle che mi faccia
funzione d’un abbraccio
perché di te mi sovvengano
il profumo ed una scheggia
di luce come il frammento
della coda d’una cometa.
Dentro il mantello gli eventi
atmosferici non pungono
col loro rigore, l’inverno
non può colpirmi né le notti
braccarmi, nemmeno i suoi
sgherri protetti dal buio;
come una quercia cui il vento
scompigli la chioma scruto
l’orizzonte in cerca della mia
ombra, che staccata dai miei
piedi vaga solitaria e guardinga.
Mi perdo nei miei pensieri
mi chiudo alla luce dentro
spessi muri dove virtuale
ritrovo la tua compagnia
che solo è una parola scritta
o dettata al telefono, e scende
come una lacrima dentro
il mio spirito acciambellato
come un gatto buttato di fianco
alla stufa. Di quel poco mi nutro
e rinasco mentre contro di me
tramano oscure le forze del mondo
che mi aspetta lì fuori, ed io
non voglio svegliarmi perché
tu mi tieni compassionevole la mano.
Chiara Celi
Finalista Sezione Poesia
Sempre ritorni
Sempre ritorni.
Sei l’attimo di vento tra i vetri dischiusi
quando tutto riposa
e il fiato si fa onda a cercare
la riva d’intatte memorie.
Sei il morbido gesto che sale
dagli abissi di un’estate lontana
quei giorni che il mare ti restò sulle labbra
tacendo
lasciando in questa parte di mondo
il peso di un duro confine.
Come deve il mio tempo trascorre
confonde il tuo profilo alle forme dei sogni.
Eppure, non sei meno viva
di questo mio sguardo
che vince la densa nebbia degli anni
per riaverti
dove ha fine la notte.
Valeria Cipolli
1a classificata Sezione Poesia
Ti stappo gli occhi
Ti stappo gli occhi
bruni
opachi,
e mentre sfrigoli
come vetro
bruciato
mi verso la tua anima
liscia
che
un tempo
amavo.
L’armonia
adesso
ha gracchiato
come il verso rugginoso
del corvo,
artigli
su un vinile laccato.
Una lacrima
stesa al vento
soffia un ricordo
gonfio
stracciato.
Lo senti?
Fa male
questo suono bucato.
Eppure
bianca musica indosso
e con la più soffice
pietà
disinfetto il mio cuore
screpolato
a metà.
Francesca Croci
Finalista Sezione Poesia
Crepuscolo uterino
Un’incolpevole ferita
di femmina esausta
palpitando sanguina ancora.
Menopausa in attesa
tempo da vivere-
rimpianto in assenza di corpi.
Ancora ore assoggettate al sogno
languide ristagnano
nell’umidità del desiderio.
Tiepida cautela-
fuga triste del mio sguardo
che più non mette a fuoco.
Salvatore Galizia
Finalista Sezione Poesia
I tuoi capelli
Oceano infinito i tuoi capelli
sui quali scivola dolcemente la mia mano;
sono acque limpidissime
che irrorano di brina castana le mie dita.
Sono intrecci radiosi di seta purissima
filate dal tocco incantato di un telaio divino.
Si perde lo sguardo dei miei occhi;
vedo irrompere sul tuo viso
riflessi furenti di sovrumana lucentezza,
li vedo allungare soffici sulle mie guance
e immergersi
nelle profondità accaldate del mio sangue.
Francesca Gatti
Finalista Sezione Poesia
Il passato
Cado velocemente
nel vortice della mia vita
a ritroso.
Incontro ostacoli insormontabili
che ho varcato
in solitudine,
nel buio della notte e
nella mescolanza del giorno.
E mi chiedo
se son questi antichi affanni
oggi
i miei padroni.
Nel mio giardino
seppur ho servito
nessun padrone è mai entrato.
Da questa terra usurata
tirerò nuova forza e
il sole
in ogni dì
vincerà
sugli affanni d’ogni tempo.
Flora La Selva
Finalista Sezione Poesia
Goccia di rugiada
Sul tronco nero
brilla
una piccola goccia di rugiada
Ferma
eppur vibrante
riflette nella sua luce
mille colori
piccola goccia di rugiada
sono contenta che esisti
nella tua presenza
quasi inosservata
sei meglio di un brillante di Cartier
ti amo così,
aggrappata al tronco nero:
un piccolissimo riassunto
dell’universo.
Laura Rosaria Losio
Finalista Sezione Poesia
Un arcobaleno appare
Provo, ma raramente, a restar sola
con me stessa, cercando
risposte a domande mai sentite
(alcune neppure pronunciate)
fuori dallo scrigno delle
mie labbra.
Provo, ora che è stagione,
a rubare al vento- lo zefiro
di primavera- i suoi profumi
più esclusivi.
E quando l’effluvio d’infinito
mi pervade, le vecchie certezze
(prima solidi castelli di roccia)
si estinguono come animali
preistorici.
Provo/sento… l’umana
vulnerabilità dell’ essere
donna; ma, per una
straordinaria forma
di compensazione,
ne godo.
Un arcobaleno appare
solo dopo che
è piovuto molto.
Roberto Marsiglia
Finalista Sezione Poesia
Plessopatia lombosacrale
Immagino che tu appaia
come un’amata fanciulla,
una beneamata sposa,
una timida giovinetta.
Immagino che tu appaia
come fata dell’innocenza;
eppure dal tuo seno
sgorga l’arsenico.
Incedo claudicante
fra le acque dell’Ade.
Come bronzee colonne
immortali parestesie
s’immolano all’etere.
Valentina Martini
Finalista Sezione Poesia
Coreopsis
Un Aurelio mancino, il pallone naturalmente arrotolato
al mio piede,
ma cado frenata da una spalla che si oppone.
Perché una bambina di calcio non sa, non può sapere.
Nel banco la mano cerca la tua, sento le unghie solleticarmi
il palmo,
stringo le cosce per non piangere di ebbrezza.
Perché una ragazza con lei non sta, non può stare.
Il quarto d’ora accademico mulina nei baci negati
tra uno sciacquone e un assorbente sporco.
Perché questo spettacolo non si mostra, non può essere
mostrato.
Una nuova città ad accogliermi da triste fuggitiva
Nuova Poveglia per una malata d’amore, come campanella
una zazzera bionda.
Perché una cura non si trova, non si può trovare.
Ti infilo al dito un anello di edera profumata
lo insinui arrossita in fondo alla borsa.
Perché la sacra famiglia non lo vede, non lo può vedere.
Il riflesso della pozzanghera grida una donna strappata
l’eco che ritorna è una risata fruttata.
Perché il fiore sboccia, continua a sbocciare.
Chiara Mazzetti
Finalista Sezione Poesia
Esistere e non vederci ci aggiunge spavento?
È un sogno sconsiderato ogni giorno crederci un sogno?
Mi abbraccio ai miei libri solo per non cadere
vorrei mi trovassero così seppur la morte
non mi ispiri
(non saprei proprio come gestirla).
Alessandra Mc Millan
Finalista Sezione Poesia
Portami la musica al corpo
Portami la musica al corpo,
raccontami i silenzi nelle dita,
un lento adagio, la carne nelle note;
con spinosa tenerezza scioglimi
di pioggia calda sulla schiena,
parlami dell’acqua, di come lentamente
prende la forma d’ogni spiraglio
imbevendo la mia terra a poco a poco per
poi travolgerla, cingerla d’alte onde un
vortice tra cavalcata e danza,
a ritmo di flamenco.
Mi guarderai tremarti tra le braccia?
Come la cetra dell’aedo mi risuona
nelle vene il tuo sorriso in volo.
Ti sento come l’aria che rabbrividisce appena,
mentre la sera si dischiude, ancora spettinata.
Sogno le improvvisazioni jazz delle tue mani
mille volte viste e mai avute addosso,
luce di fiume oscuro, luna crepitante,
la pelle in cerca di respiro, il ventre nudo
che accoglie l’universo e s’inebria
del fiore primordiale della vita,
un magnifico blues sui petali caduti
del mio inutile pudore.
Attraversami, dolce straniero,
come attraversa il fiume il cielo della notte,
chiedo la tua carezza che prende il tempo e
ne fa ciò che vuole, il sublime dolore
di lasciarmi prendere a piccoli morsi, di
affondare nel mare della tua pelle.
In questo spazio prezioso tra realtà e vita
fatti tempesta lieve, ora che ti ascolto,
disegnami la mappa delle tue stelle:
le mie mani, come rondini indomite,
cercano il tuo sud.
Stefania Pellegrini
Finalista Sezione Poesia
Attendo
Il cielo ardesia di un’altra
notte all’agghiaccio.
Sono uno dei tanti, in questa
veglia indolente, addossato
ad un lembo di terra nomade.
Sono preda appetibile
per mercanti di uomini,
l’indesiderato
in un recinto di filo spinato
sospeso nel limbo nebbioso
tra la selva degli esuli.
Ho steso i miei sogni
come panni ad asciugare
e cammino tra loro, equilibrista
appeso al filo della speranza.
Attendo! Si mostri la meta.
Attendo
in balia di coscienze
prive di spirito di misericordia.
E paziento in questa
pozza stagnante dove
galleggiano spere
di promesse, come olio
in un mare d’acqua.
Andare, oltre il miraggio
là vorrei, verso la luce novella…
ma nulla avanza né cambia.
Attendo
chi non ha nessuna fretta.
Antonella Pericolini
Finalista Sezione Poesia
Ora che torni
Nella sconfinata mancanza
è rimasto incagliato il cuore.
Ora che torni
tutto il non vivere cancelli.
Ora che torni
esplodono le emozioni perdute,
la gioia negata,
riaffiorano le risate,
gli sguardi complici.
Nel profondo dei tuoi occhi
c’è tutta la vita
che avrei voluto vivere con te.
Ora che torni,
in una magia improvvisa,
i frammenti del puzzle
si ricompongono.
L’immagine di donna,
annullata nei frammenti,
è tornata alla vita.
La misura della sua essenza
è nello spazio con te e senza te.
Sabina Perri
Finalista Sezione Poesia
Scivolerai come rugiada
Scivolerai come rugiada da una rosa
ti accoglierò nel palmo caldo della mano
ti aggrapperai alla mia schiena
come a roccia di montagna
ti abbraccerò nel tuono
e col tremore farò uno scudo
rifletterò per te il fulmine nel cielo
e se la sera scenderà più nera
sul bianco opaco del tuo viso
dove le rughe segneranno il peso
e un dito stanco vi affonderà sincero
io stringerò il tuo viso in un sorriso
del tuo respiro ne farò l’eternità.
Giulia Quaranta Provenzano
Finalista Sezione Poesia
Corridoio
Odori e profondità
nella narcosi di detersivi
densi di schiuma.
Teche rosso brillante
e vetro: son trasparenze
di tonno, bare (sinistramente) lucenti.
Tu non conosci che gote smunte
o accaldate, il ronzio di api
dal fragile ventre d’ambra.
Se contassi il numero di passi,
lo sfiorarsi appena e l’ignorarsi delle mani,
sguardi appesi a brevi mancate tangenze
stileresti, stilerei non altro che geometrie di dolore.
Dolore negli angoli d’ombra,
tra spiragli e divergenze,
linee esatte e rette
parallele.
Damiana Raschi
3a classificata Sezione Poesia
Vigilia di ferragosto
Aria immobile sulla spiaggia
corpo prostrato
voci in lontananza
richiami inutili di madri annoiate
piagnucolii poco convinti rispondono.
Poi, più nulla.
Risveglio di soprassalto
pensiero fermo
spossatezza infinita
noia mortale.
Desiderio di moto.
Passeggiata sul lungomare
fila di ristoranti aperti
odori forti di aglio, cipolla, frittura,
nausea.
Leggero capogiro.
Palme alte in trasferta
danno un tocco di esotico
e di messa in scena
alla spiaggia nostrana.
Sta per cominciare la festa-
ma non era domani?
Una voce canta le canzoni
dei Nomadi, sempre belle.
Domani sera
ci sarà Albano,
come quando ero bambina.
Nulla è cambiato.
Che cosa si festeggia?
Il tempo che passa?
Che l’estate è al capolinea?
Vado alla stazione
è ancora presto
mi voglio sedere
in