Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Quell'indirizzo dentro
Quell'indirizzo dentro
Quell'indirizzo dentro
E-book171 pagine2 ore

Quell'indirizzo dentro

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Risposte. Di fronte alla vita che sboccia, che arranca, che termina, il nostro essere interiore pretende risposte, vuole capire. Un'inclinazione che integra quella specialità dei Sapiens che chiamiamo "spiritualità".

Le religioni, depositarie per definizione di tali cognizioni, esprimono concetti che hanno più il sapore delle favole, deludendo le aspettative che la ragione esige. La scienza, in tutta la sua concretezza, erra talvolta affannosamente alla ricerca di percorsi indirizzati a conclusioni preconcette, al punto di rischiare la violazione dei principi di indipendenza che dovrebbero guidarla. Con un effetto globale che troppo spesso induce negli individui la rinuncia alle ricerche, maturata dalla sensazione di avere a che fare con materie impenetrabili e conclusioni insondabili.

Poiché invece gli elementi per un'analisi oggettiva sono disponibili nella storia ben documentata del nostro pianeta come nei contenuti rivelati da ciò che siamo e ci circonda, "Quell'indirizzo dentro" li ripropone al lettore in modo che possa valutarli con obiettività e suggerisce un metodo di ricerca delle risposte. Pur nella consapevolezza che non sarà possibile risolvere tutti gli interrogativi, delinea il tracciato in grado di dischiudere quelli fondamentali e giungere autonomamente a soddisfare quelli complementari. Un'analisi che qualsiasi "pensatore" troverà stimolante per elaborare riflessioni profonde, probabilmente sotto una nuova luce.
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2018
ISBN9788827812945
Quell'indirizzo dentro

Correlato a Quell'indirizzo dentro

Ebook correlati

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Quell'indirizzo dentro

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Quell'indirizzo dentro - Luca Parisotto

    633/1941.

    PREFAZIONE

    Un antico proverbio mediorientale sostiene che l'uomo non vive soltanto di pane ma di ogni espressione della bocca di Dio. Sono trascorsi oltre tremila anni dalla sua composizione e ancora oggi non bisogna essere credenti per accorgersi che siamo costituiti da qualcosa in più di centomila miliardi di celluline affamate di pane.

    Ogni individuo pensante accusa anche un appetito di espressioni, nel senso di spiegazioni sul significato e sulle contraddizioni della vita. Effetto di una componente spirituale, da nutrire similmente a quella biologica per conseguire appagamento e benessere.

    Esigenza apparentemente difficile da soddisfare nell’affollamento delle attività di tutti i giorni, ma meno di quanto sembri poiché è possibile appagarla seguendo un indirizzo impresso dentro di noi.

    Proprio per assecondarlo ho sviluppato l’esperienza di indagine riportata in questi capitoli, in equilibrio tra imprescindibile razionalità e l’apertura mentale indispensabile a confrontare i pensieri degli autorevoli ricercatori che si sono cimentati nell’esplorazione della materia, con gli approfondi-menti che ne conseguono. Lavoro durato anni e condensato qui in poche ore di lettura, alla ricerca di almeno alcune delle risposte più importanti.

    1


    UNA CURIOSA COMPONENTE

    Ti è capitato di pregare? Magari anche da ragazzo. Non mi riferisco all'Avemaria dell'oratorio, piuttosto a un’implorazione intensa, coinvolgente. In quel caso una scansione della tua attività cerebrale avrebbe rivelato una speciale attivazione dell'area associativa dell'attenzione e una contemporanea caduta verticale dei dati sensoriali inviati all'area associativa dell'orientamento. Pur lasciando ai neurologi la comprensione dettagliata del meccanismo, appare curiosa la specificità dei processi generati da questa pratica, estranei ai percorsi comuni del nostro cervello.

    La scoperta si deve al neurobiologo Andrew Newberg e allo psichiatra Eugene D'Aquili dell’Università della Pennsylvania, che agli inizi degli anni ’90 si sono dedicati alla ricerca delle basi neurofisiologiche dell'esperienza religiosa. Per riuscire a identificarle hanno iniettato in monaci buddisti in fase di intensa meditazione e suore francescane assorte in preghiera un composto radioattivo che permette di visualizzare con precisione l'afflusso di sangue alle diverse regioni del cervello.¹ Poiché all’accresciuta irrorazione compete un aumento dell'attività della specifica area è stato possibile localizzare gli effetti biologici della preghiera.

    Nella divulgazione dello studio contenuta nel libro Why God Won’t Go Away gli autori concludono: Il cervello umano è stato geneticamente configurato per incoraggiare la fede religiosa.² Dev’essere la ragione per cui gli antropologi non hanno riscontrato contesti in cui si siano sviluppate culture prive di religiosità.

    Riscontri tutti correlati a quella che più in generale chiamiamo spiritualità, caratteristica che ci distingue dalle altre specie e che nel libro Man, God and Magic il dottor Ivar Lissner definisce come lo strano e innato desiderio tipico di un essere che non si accontenta semplicemente di dormire, mangiare e riscaldarsi.³

    Le neuroscienze concordano così nell’indicare un indirizzo spirituale scritto dentro di noi, accompagnato da esigenze specifiche. La domanda che si pone è fino a che punto possano essere assecondate e con quali mezzi. Perché abbiamo le idee abbastanza chiare su cosa serve a soddisfare i nostri bisogni materiali, mentre rispetto a quelli spirituali la definizione appare più vaga.

    Per introdurre un percorso di ricerca in tal senso credo che la prima cosa da fare sia individuare gli obiettivi, collegati alle domande fondamentali del nostro animo. Le ho trovate splendidamente sintetizzate nel titolo di una delle ultime opere dell’artista francese Paul Gauguin: Da dove veniamo? Che cosa siamo? Dove andiamo? Naturale che ci suonino familiari, visto che prima o poi tutti ce le poniamo.

    Con tutta probabilità sedare questi interrogativi concentrandosi esclusivamente sulle necessità primarie di ogni giorno costituisce un errore, per quanto diffuso. Invece di mangiare, un uomo affamato può fare una passeggiata o guardare un film. Quelle attività potranno distrarlo o divertirlo, ma non lo sazieranno. Lo stesso deve valere per l’appetito di carattere spirituale.

    Per trovare conferma a questa conclusione ho intervistato un discreto numero di uomini non più giovanissimi chiedendogli se l’affermazione economica e sociale conseguita, magari a costo di grandi sacrifici, avesse prodotto il senso di realizzazione atteso. Nelle espressioni di chi aveva raggiunto un certo grado di successo ho riscontrato un istintivo compiacimento, ma dopo qualche istante le reazioni mi sono sembrate allineate con la sensazione descritta dal professor Stephen Evans, storico e filosofo contemporaneo, quando ha detto: Per quanto possa sembrare strano, anche nei momenti più felici . . . spesso avvertiamo che manca qualcosa. Ci scopriamo a desiderare qualcosa di più, ma non sappiamo cos’è.⁴ E’ capitato anche a te? Ebbene, credo sia proprio il di più che dobbiamo provare a trovare!

    La ricerca di risposte agli interrogativi spirituali non va intesa come semplice esercizio accademico. In realtà aiuta a renderci meglio conto della nostra profonda identità dando maggiore significato alla vita e facendoci sentire meglio. Una necessità primaria, nei momenti belli e ancor di più in quelli difficili, come conferma questa dichiarazione del professor Viktor Emil Frankl, psichiatra e filosofo tra i fondatori dell'analisi esistenziale, che visse di persona gli orrori dei campi di concentramento nazisti: Non c’è nulla al mondo ... che possa aiutare una persona a superare bene anche le peggiori condizioni quanto il sapere che la propria vita ha un senso.

    Annoverando così ragioni importanti per intraprendere l’indagine, alcuni anni fa mi sono messo al lavoro. Troverai quello che ho scoperto negli sviluppi che seguono.

    ___________________

    ¹ Le rilevazioni sono state effettuate utilizzando la tomografia computerizzata a emissioni di fotoni singoli (SPECT).

    ² Why God Won’t Go Away, di Andrew Newberg, Eugene d’Aquili e Vince Rause, Ballantine Books, 2001, pagina 9.

    ³ Man, God and Magic, di Ivar Lissner, G. P. Putnam's Sons, 1961, pagina 12.‬

    ⁴ Why Believe? Reason and Mystery as Pointers to God, di Stephen C. Evans, William B. Eerdmans Publishing Company, 1996, pagina 59.

    ⁵ Man's Search for Meaning, di Viktor E. Frankl, Simon &Schuster, 1963, pagina 103.

    2


    IL TEMA CRUCIALE

    La prima volta che Galileo accostò l’occhio al telescopio puntato verso il cielo notturno deve aver fatto un balzo all’indietro. Riusciva a vedere dieci volte più stelle di quante ne avesse mai osservate un essere umano. Invece di un ammasso nebuloso, la Via Lattea gli appariva come un’innumerevole quantità di astri distinti. Se non ci hai mai provato, la prossima volta che ti capiterà di andare fuori città in una notte buia e serena porta con te un comune binocolo e prova a osservare il firmamento. Resterai affascinato dallo spettacolo che appare attraverso le lenti, inimmaginabile a occhio nudo.

    Oggi la nostra conoscenza dell’universo è cresciuta enormemente. Così sappiamo che le stelle viste da Galileo 400 anni fa non sono che una minuscola parte di quelle esistenti. Si ritiene che la sola Via Lattea sia composta da oltre 200 miliardi di stelle,⁶ imponenza che per quanto impressionante tende a eclissarsi quando gli astronomi ci dicono di stimare la presenza di duemila miliardi di galassie!⁷

    Di fronte a cifre del genere non credo ci sia scienziato disposto a credere che nell’Universo esistono soltanto le forme di vita che popolano la Terra. Non per nulla sono state finanziate svariate missioni spaziali intese a rinvenirne traccia su altri pianeti, pur consapevoli che i nostri veicoli sono ancora troppo rudimentali in rapporto all’orizzonte da esplorare. In anni recenti la sonda Phoenix inviata dalla NASA ha viaggiato per dieci mesi nello spazio alla volta di Marte, da cui ci ha inviato splendide foto. Ma se in assoluto la distanza del pianeta rosso è ragguardevole (56 milioni di chilometri quando ci è più vicino) in ambito astronomico si tratta di un’inezia.

    Per dare una sensazione delle sconfinate distanze celesti, il fisico Robert Jastrow suggerisce questo esempio.⁸ Supponiamo di rimpicciolire il Sole fino a ridurlo alle dimensioni di un’arancia. La Terra non sarebbe che un granello di sabbia che gira attorno al Sole a nove metri di distanza. Giove risulterebbe un nocciolo di ciliegia che orbita intorno all’arancia un isolato più in là e Plutone sarebbe un altro granellino di sabbia a dieci isolati. Sulla stessa scala la stella più vicina al Sole, Alpha Centauri, disterebbe 2.100 chilometri, mentre la Via Lattea avrebbe un diametro di 30milioni di chilometri, cioè 750 volte la circonferenza della Terra in dimensioni reali. All'interno di questo modello la Phoenix avrebbe percorso… 5 metri.

    Considerati i nostri modesti mezzi appare evidente che qualsiasi contatto con altre civiltà può al momento dipendere solo da una controparte dotata di tecnologie più avanzate. Al riguardo assume rilievo come nel libro più antico del mondo siano state registrate diverse visite aliene. La conferma dell’esistenza delle comunità più evolute di cui sospettiamo la presenza?

    Peraltro i visitatori si sono dichiarati ambasciatori di un’entità che ha dato origine alla vita sul nostro pianeta, di cui è detto che ‘ha creato tutte le cose e queste esistono perché lo ha voluto’.⁹ Concezione però in diretto contrasto con la visione che gli scienziati moderni propongono su un tema che coinvolge proprio uno dei quesiti fondamentali indotti dalla nostra spiritualità, cioè Da dove veniamo?

    E’ fin troppo ovvio che su una questione così centrale non ci si può affidare pedissequamente alle conclusioni del parroco o del professore di biologia. Piuttosto è richiesto un onesto lavoro di ricerca e analisi della documentazione disponibile, da condurre personalmente. Troppo complicato? In effetti spaventa un po’, tuttavia si tratta di un punto di partenza imprescindibile e quindi irrinunciabile.

    Ecco perché è da qui che ho cominciato. Confesso qualche incertezza iniziale di fronte alla mole dei materiali, ma poi man mano che la loro comprensione prendeva forma si è rivelata un’esperienza sempre più appassionante. E così concretamente utile da indurmi a ritagliare le osservazioni più significative rinvenute presso biologi, matematici, fisici e altri eruditi per condividerle con gli amici. Le troverai opportunamente documentate a partire dal prossimo capitolo.

    ___________________

    ⁶ UC Berkeley News, Milky Way galaxy is warped and vibrating like a drum, di Robert Sanders, 9 gennaio 2006.

    ⁷ The Astrophysical Journal, The Evolution of Galaxy Number Density at z < 8 and its Implications, di Christopher J. Conselice, Aaron Wilkinson, Kenneth Duncan, Alice Mortlock, 2016, Volume 830, Numero 2, pagina 21.

    ⁸ White Dwarfs: Man's Descent from the Stars, di Robert Jastrow, 1969, pagina 20.

    ⁹ Apocalisse 4,11, nella Bibbia.

    3


    UN INIZIO CONTRASTATO

    Quando un bimbo viene al mondo, una delle prime domande che sorgono è da chi ha preso? Oggi conosciamo bene le leggi della genetica, comunque l’ereditarietà dei caratteri era cosa nota fin dall’antichità. Già nel IVsecoloa.C. Aristotele riteneva che i tratti somatici si trasmettessero attraverso il sangue. Con il tempo le spiegazioni si sono raffinate fino a quando nel 1944 i ricercatori hanno presentato prove secondo cui il patrimonio genetico è contenuto in una singola molecola chiamata DNA, ricopiata identicamente in tutte le cellule del nostro corpo.

    Il DNA è comune a tutti gli organismi viventi, sia animali che vegetali, e ne contiene il rispettivo bagaglio genetico. Determina sia l’aspetto dell’individuo che l’ampio spettro di comportamenti istintivi destinati alla sua conservazione in vita, come quelli particolarmente affascinanti citati nel riquadro Doti animali sorprendenti.

    Ora sappiamo che le informazioni che racchiude sono codificate attraverso elementi in sé piuttosto

    DOTI ANIMALI SORPRENDENTI

    La singolare chimica della Missina

    Questa anguilla (Myxinidae) sa trasformare l’acqua in viscosa gelatina per proteggersi. A un esemplare adulto bastano pochi minuti per convertire 20 litri d’acqua in un gel consistente e appiccicoso che resiste perfino al poderoso morso degli squali.

    L’evoluta tecnologia della Falena

    La Falena Tigre (Bertholdia trigona) può mandare in avaria il raffinato sistema di ecolocalizzazione dei pipistrelli che la predano. Le sue contromisure tecnologiche

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1