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Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA
Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA
Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA
E-book66 pagine43 minuti

Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA

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Il corpus della Rivelazione e Tradizione vedica, parti costituenti la Sanātana Dharmā ("Ciò che sostiene e protegge eternamente la creazione"), tratta diffusamente il tema delle due porte solstiziali, quella degli dei (Devayāna) e quella degli uomini (Pitṛyāna). La comprensione completa di tali Significati è possibile solo attraverso un'assimilazione interiore, direttamente sperimentata. Normalmente, per il ricercatore occidentale, ciò costituisce una difficoltà quasi insormontabile. Nel caso specifico esiste un parallelismo notevole con il simbolo delle 'porte solstiziali' della Tradizione Occidentale, che ha le sue radici nel pensiero pitagorico e platonico. La porta degli uomini e la porta degli dei. Al di là del tempo e dello spazio. Al di là delle dimensioni dei nomi e delle forme. La Tradizione è una. Il solstizio d'inverno fa parte dell'armonia universale che trascende ogni dimensione. Nella tradizione occidentale il solstizio d'inverno ha il profondo significato rappresentato dal simbolo della "porta degli dei". Il solstizio d'inverno fa parte dell'armonia universale che trascende ogni dimensione. Ci limitiamo a richiamare i Significati delle porte solstiziali nella Tradizione occidentale, specificatamente quella pitagorica e neoplatonica: L'antro delle Ninfe di Porfirio e Il commento al sogno di Scipione di Macrobio. Al tempo in cui scrivevano, la Porta degli Uomini era situata in Cancro mentre la Porta degli Dei era situata in Capricorno. Va rammentato che sia Pitagora sia Platone, nonché i loro epigoni, avevano teorizzato la reincarnazione. Siamo di fronte ad una linea tradizionale ancora viva e pulsante, che pratica, oltre a teorizzarla, la non nocività verso gli esseri viventi. Tornando al significato delle Porte solstiziali, va anche ricordato il culto del dio solare: il solstizio d'inverno, il giorno più corto dell'anno nell'emisfero settentrionale, rappresenta la rinascita del Sole ("Sol Invictus"), che conduce, attraverso le tenebre, alla Luce. Ed è la Luce che ricercano i viandanti, con il loro procedere operoso. Il solstizio d'inverno è un momento particolarmente potente per qualsiasi pratica operativa di tipo spirituale. I sinceri ricercatori, i viandanti, i giardinieri, sapranno riconoscere nei testi sapienziali i Significati del percorso operativo. I simboli che ci sono stati lasciati in eredità non sono pure speculazioni teoriche o sofismi astrusi: sono indicazioni operative, come tali vanno comprese, penetrate, dopo un lungo paziente, incessante sforzo di lettura, lettura, rilettura, e meditazione.
LinguaItaliano
Data di uscita8 gen 2019
ISBN9788827864791
Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA

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    Il Solstizio d'inverno Devayāna देवयान La Via degli dei nella Tradizione UNA - Fabio milioni

    Iniziatica.

    Devayāna देवयान e Pitṛyāna पितृयान nella Sanātana Dharmā

    Il corpus della Rivelazione e Tradizione vedica, parti costituenti la Sanātana Dharmā सनातन धर्मा (Ciò che sostiene e protegge eternamente la creazione), tratta diffusamente il tema delle due porte solstiziali, quella degli dei (Devayāna) e quella degli uomini (Pitṛyāna). La comprensione completa di tali Significati è possibile solo attraverso un’assimilazione interiore, direttamente sperimentata. Normalmente, per il ricercatore occidentale, ciò costituisce una difficoltà quasi insormontabile. Nel caso specifico esiste un parallelismo notevole con il simbolo delle ‘porte solstiziali’ della Tradizione Occidentale, che ha le sue radici nel pensiero pitagorico e platonico. Prima di immergerci nel tema specifico, è bene rammentare come lo stesso sia parte integrante del Sanātana Dharmā, così magistralmente sintetizzato da Śrī Svāmī Sivanandaji Maharaj:

    Sanātana Dharmā means the Eternal Religion, the Ancient Law. This is based on the Vedas….. What the Vedas alone declare to be the means of attaining the summum bonum or the final emancipation is the Sanātana Dharmā or Hindū Dharmā. The foundation of Sanātana Dharmā is Śrūti; Smṛti are the walls; the Itihāsa and Purāṇa are the buttresses or supports. In ancient times, the Srutis were learnt by heart. The teacher sang them to his pupils and the pupils sang them after him. They were not written in book form. All the sects, all the philosophical systems, appeal to the Śrūti as the final authority. The Smṛti stands next in authority to the Śrūti….The more you know of it, the more you will honour and love it. The more you study it, the more it will enlighten you and satisfy your heart.¹

    Di cui forniamo la traduzione, corredata da note esplicative:

    "Sanātana Dharmā significa Religione Eterna, l’Antica Legge. Trova fondamento nei Veda²... Quello che i Veda dichiarano essere l’unico strumento per raggiungere il ‘summum bonum’ o l'emancipazione finale, è il Sanātana Dharmā o Hindū Dharmā. Il Sanātana Dharmā è fondato sulla Śrūti³; Le Smṛti⁴ sono le mura; gli Itihāsa⁵ e i Purāṇa⁶ sono i contrafforti o i supporti. Nei tempi antichi, la Śrūti era appresa a memoria. Il Maestro li ha cantati ai suoi apprendisti e gli allievi li hanno cantati dopo di lui. Non sono stati scritti in forma di libro. Tutte le sette, tutti i sistemi filosofici, fanno appello alla Śrūti come autorità finale. La Smṛti segue immediatamente l'autorità della Śrūti ... Più ne conosci, più lo onorerai e lo amerai. Più lo studi, più t’illuminerà e soddisferà il tuo cuore."

    Devayāna देवयान,la porta degli dei nell’insegnamento di Śrī Svāmī Sivanandaji Maharaj

    Conformemente alla regola di lasciar parlare le fonti, riportiamo anche qui la sintesi di Śrī Svāmī Sivanandaji Maharaj, seguita dalla traduzione in italiano:

    "The Devayāna and the Pitṛyāna:

    When a man who has practised meditation and worship dies, he first goes to light, then from light to day, from day to the bright half of the moon, from the bright half of the moon to the six months when the sun goes to the north, from that to the year, from the year to the sun, from the sun to the moon, from the moon to the lightning. When he comes to the sphere of lightning, he meets a person who is not human. That person leads him to the Kārya Brahman or Hiranyagarbha. This is the Way of the Devas or Devayāna.

    He who has done works of public utility and alms, first goes to the smoke when he dies, from smoke to night, from night to the dark half of the moon, from the dark half of the moon to the six months when the sun goes to the south; and from that, he goes to

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