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Attraverso i Cancelli della Morte: Gli Eventi Principali
Attraverso i Cancelli della Morte: Gli Eventi Principali
Attraverso i Cancelli della Morte: Gli Eventi Principali
E-book81 pagine1 ora

Attraverso i Cancelli della Morte: Gli Eventi Principali

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Info su questo ebook

La questione della morte ossessiona la maggior parte degli esseri umani, del tutto inutilmente. È opinione diffusa che nessuno sia mai tornato dalla morte per dirci cosa aspettarsi, ma questo è di per sé un salto nell'ignoranza e nel dubbio.
Abbiamo più volte ricevuto ampi indizi sulla morte nel corso dei secoli e questo libro di Dion Fortune è uno dei migliori sull’argomento.
 L'autrice era una esoterista esperta con esperienza pratica in psicologia clinica. Era in grado di usare le sue doti di chiaroveggenza per osservare il ritiro della connessione spirituale dal corpo fisico al momento della morte, e rintracciarla mentre rimetteva a fuoco la sua coscienza a livelli più sottili e raffinati. Era anche in grado di usare le sue capacità di riportare alla coscienza le vite passate per essere rinata molte, molte volte in migliaia di anni.  Attraverso i Cancelli della Morte contiene l'intuizione che l’Autrice  ha ricavato da questa ricerca.
”Suggerisco di leggere questo libro se sei curioso di sapere cosa succede dopo la morte. Scoprirai perché certe cose vengono fatte quando le persone muoiono. Che tu ci creda o no, queste cose sono così e sono lì per la nostra protezione e per l'aiuto di coloro che stanno morendo. È un piccolo libro e non ti farà male scoprirlo”
Sw. D.Avikal
 
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2019
ISBN9788869374043
Attraverso i Cancelli della Morte: Gli Eventi Principali

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    Anteprima del libro

    Attraverso i Cancelli della Morte - Dion Fortune

    MORTE

    CAPITOLO I IL GRANDE ANESTETISTA

    (Gli anestetisti sono medici che hanno completato una formazione medica completa. Come dottori laureati, scelgono di completare un ulteriore addestramento per diventare anestetisti)

    La MORTE è un'esperienza universale. Nessuno può sperare di scappare. È solo una questione di tempo affinché la morte raggiunga ciascuno di noi ed ogni nostro caro. Eppure la morte è chiamata il Re dei Terrori ed è la suprema minaccia della legge per chi commette un errore. Cos'è che rende un processo naturale così terribile? È il dolore di morire? No, perché gli analgesici possono attenuarlo. Spesso chi è sul letto di morte è in pace quando arriva il momento, e poche anime se ne vanno lottando. Che cos'è, allora, che rende la morte terribile e dolorosa?

    In primo luogo, noi temiamo l'ignoto.

    Che sogni avremmo in quel sonno di morte quando abbandoneremo le nostre spoglie mortali?

    In secondo luogo, temiamo la separazione da coloro che amiamo. Queste sono le cose che rendono la morte terribile. In che modo dovremmo impostare noi stessi per superare la fatidica soglia e calmare le nostre menti riguardo i punti precedenti.

    Si sa che il grande dono fatto dai Misteri Greci ai loro adepti era la liberazione dalla paura della morte. Si dice che nessun iniziato teme mai la morte. Che cosa è stato insegnato in quei riti segreti che ha spogliato la morte dei suoi terrori?

    Nel centro della Grande Piramide di Giza c'è una bara di pietra vuota. Gli egittologi ritengono fosse preparata per un Faraone che mai la occupò.

    In realtà si tratta dell'altare della Camera di Iniziazione. In esso giaceva il candidato la cui anima avrebbe iniziato il viaggio della morte e poi rievocata, e questo costituiva supremo dei Misteri. Dopo quell'esperienza il prescelto non avrebbe più temuto la morte, avendola conosciuta. È la conoscenza custodita nei Misteri che propongo di rivelare in queste pagine.

    La morte, per l'uomo che ha questa conoscenza, è come l'imbarco di un uomo ricco su un transatlantico.

    Lui è istruito, sa dove sta andando, accetta il viaggio, liberandosi delle sue esigenze e dei suoi vantaggi. Le sua conoscenza e le sue risorse gli permettono di viaggiare in tutta comodità e sicurezza.

    Lui può mantenersi in contatto con i suoi amici, e tornare da loro quando desidera. Per lui non esiste una separazione deifinitiva dalla sua terra natia.

    Molto diversamente è con il povero emigrante.

    Ignaro e indifeso, il viaggio per lui è un'impresa pericolosa e la terra d'arrivo può essere pieno di animali selvaggi o minata di fuochi vulcanici.

    La sua ignorante immaginazione dipinge tutti i terrori che riesce a concepire e li applica all'ignoto.

    Gli antichi Egizi riponevano in ogni bara il cosiddetto Libro dei Morti , il rituale di Osiride

    nel mondo sotterraneo, atto ad istruire l'anima in previsione del suo viaggio attraverso i regni delle ombre.

    Potrebbe essere più che altro chiamato il Libro del Semprevivo, poiché l'anima era concepita come un passaggio graduale in un ciclo di vita che si svolge nell'invisibile.

    Sarebbe stato meglio se ci avessero insegnato sin dai nostri primi anni di vita che proprio la vita è un costante sorgere e cadere come una barca sulla cresta di un'onda. Ora entrando nel mondo materiale attraverso i cancelli della nascita; ora ascendendo nuovamente nel reame invisibile attraverso i cancelli della morte, di continuo per poi tornare materia e poi di nuovo liberarsene nel ciclo evolutivo della vita.

    Non essendo stati istruiti dai Misteri, le nostre vite sono limitate dall'orrore della nascita e il terrore della morte.

    Quanto è grande il dono della custodita saggezza, in grado di rivelare la via della vita in evoluzione che si estende prima dei nostri passi e sottrae all'Ignoto le sue ombre.

    Smettiamo di pensare alla Morte come la Furia dalle orride corna e iniziamo a concepirla come lo fa il grande Anestetista, inviato dalla misericordia di Dio a farci cadere nel più profondo dei sonni sciogliendo il cordone d'argento e liberandoci l'anima.

    Da quel sonno ci svegliamo riposati, senza i nostri problemi terrestri ormai lontani, come fossero memorie d'infanzia, imbarcandoci così in una nuova fase della nostra esistenza. Beh, è per noi se i nostri amici ci regalano il sostentamento e permettono all'anima di andare libera nel suo posto.

    È per noi se il dolore di coloro che ci siamo lasciati alle spalle oscura quella luminosa alba nascente. Proprio come sentiamo il diritto di chiedere soccorso ai nostri cari nei momenti di malattia, anche noi dobbiamo richiedere la loro forza d'animo per affrontare i loro lutti.

    Poiché si tratta del loro lutto, a chi ci addoloriamo quando piangiamo ad un funerale? Per i defunti che tanto poi continueranno a vivere nel loro luminoso risveglio?

    Ai morti viventi, nel loro luminoso risveglio?

    Oppure per noi stessi nella nostra solitudine? Assurdamente non ci rattristiamo per nessuno se non per noi stessi, poiché la morte ci va bene: loro sono in fondo andati nel loro posto e sono finalmente in pace.

    Sono coloro che sono stati lasciati indietro che soffrono, non quelli ormai andati in Galilea prima di noi. E cosa dovremmo dire riguardo alla loro sofferenza?

    Che come tutto il dolore dovrebbe essere coraggiosamente contenuto, specialmente in questo caso, poiché il suo eco può influenzare gli altri ed addirittura noi stessi, ed essere come una macina attorno al collo dell'anima la quale cerca di sorgere sulle ali dell'aspirazione. Lascia che siano pensieri d'amore, non dolore, a seguire l'anima nel suo viaggio, come fanno i gabbiani con le navi. Augurargli buon viaggio e di che non vedi l'ora di unirti a lei.

    Poiché c'è molto da fare per il defunto, il nostro lavoro non finisce quando la bara è portata via ed abbiamo riposto il triste equipaggiamento di malessere. Se loro sanno molto di più rispetto a noi riguardo l'antica e custodita Saggezza, sarebbe meglio che tornassero per confortarci e darci consiglio.

    Ma se sanno più

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