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Different Worlds
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E-book199 pagine2 ore

Different Worlds

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Info su questo ebook

Riccardo, sedici anni, sul videogioco Deeper Combact fa conoscenza di un personaggio misterioso, che sembra sapere troppe cose di lui e di eventi ancora non avvenuti….Nella stessa cittadina, il diciottenne Thomas sta per fare una gara clandestina con lo scooter, per ripagare debiti per droga e per le modifiche apportate per ‘truccare’ la sua moto. Ma investe e uccide un giovane spazzino, e lui stesso finisce in coma profondo….Nel futuro virtualmente spostato in avanti di tredici anni - in un Universo parallelo (different world) - Richard Timescape, brillante scienziato ma con tendenze ad alcol e al gioco, ha realizzato una speciale ‘macchina del tempo’…In un Policlinico americano un giovane paziente è in coma irreversibile per un incidente avvenuto tredici anni prima. I medici hanno potuto però collegare la sua mente ad una piattaforma di realtà virtuale, dove egli ha una vita da avatar che gli consente di interconnettersi col videogioco Deeper Combact…I suddetti sono stralci di questo stimolante romanzo fantascientifico in cui - come in due precedenti opere -

Artone mantiene alta e intrigante la suspense, con scenari futuri incredibilmente verosimili e appassionanti, in cui fanno capolino anche spunti intimistici. Il tutto, in una fantascienza aggiornata e colma di indicazioni tecnologiche rigorose, arricchite da un glossario finale.
L’Autore, noto anche per la sua grande predisposizione pedagogica, esplicita che questo racconto vuole essere anche ‘didattico’ per i ragazzi, e fare da incentivo all’amore per la scienza e la conoscenza, stimolandone curiosità e fantasia. Alfonso Artone con la sua opera prima, il giallo “Gli Angeli di Rock Castle” del 2008, ottenne un gran successo di vendite con ben 4 ristampe, vincendo il Premio Belgioioso Giallo (PV), poi finalista anche al Premio Internazionale “Creatività e Scienza Città di Salerno”. Il successivo “Mondo Senza Tempo - il Segreto del Prescelto” fu subito un best seller, a lungo primo in classifica Fantasy e Fantascienza su Amazon. Artone è coautore con Dino Artone, nel 2014, di “Minturno è Traetto: Luoghi, storie, arte e Folkore”, un testo monumentale di saggistica, ed è autore di saggi e cortometraggi.Attualmente è Direttore della Scuola di Formazione “Aquadro Talent School”, dove opera anche come docente di Scrittura Creativa.
LinguaItaliano
Data di uscita29 mar 2019
ISBN9788867829422
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    Anteprima del libro

    Different Worlds - Alfonso Artone

    ALFONSO ARTONE

    DIFFERENT WORLDS

    Alfonso Artone

    Different Worlds

    Editrice GDS

    Via Pozzo 34

    20069 Vaprio d’Adda-Mi

    Tel 02.90970439

    www.gdsedizioni.it

    www.gdsbookstore.it

    TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

    Note temporali

    La vicenda si svolge apparentemente in modo contemporaneo, ma in tempi diversi perché in due Universi paralleli - different worlds - tra loro separati virtualmente da 13 anni: il 2020 ed il 2033.

    L’anno 2020 verrà quindi ipoteticamente indicato come Tempo o Anno 0 (zero), e l’anno 2033 come Anno 13.

    ANNO ZERO, GIORNO ZERO

    The Scientist

    « Tell me your secrets, and ask me your questions.

    Oh let's go back to the start… »

    L’enigmatica voce di Chris Martin dei Coldplay, echeggiava a volume potente nella stanza di Riccardo Tenasi, e tuttavia non riusciva a coprire del tutto il brusìo dei tasti del PC da gamer, che il ragazzo andava pigiando con determinazione, intento com’era a chattare con la mano sinistra, mentre con la destra sfogliava distrattamente un libro di Fisica.

    «Allora, mi dici come facevi a sapere già ieri che il Gran Premio di Formula Uno di oggi sarebbe stato annullato per maltempo? Le previsioni portavano bel tempo!», continuò a scrivere Riccardo, mentre scansava dagli occhi i capelli ricci castani che portava spettinati. Un po’ come la sua incasinata camera, tappezzata di poster dei calciatori del Barcellona e dei piloti della Ferrari, mentre il subwoofer faceva saltellare il suo pigiama, gettato proprio lì sopra quella mattina prima di andare a scuola.

    Nel frattempo, la madre, Asia Linusi, andava riordinando la cucina, mentre in vestaglia ripassava le battute che avrebbe recitato il giorno dopo nel registrare la rubrica Musica e Amicizia, che conduceva su Radio VJ. Ma la disturbava il frastuono proveniente dalle casse collegate al PC di Riccardo, decisamente troppo violento per consentirle di mantenere la concentrazione.

    « Running in circles, coming up tails

    Heads on a science apart

    Nobody said it was easy

    It's such a shame for us to part»

    «Se si degnasse di chiudere la porta, quell’incosciente, o almeno di ascoltare qualcosa di decente!», mormorò, accorgendosi di non riuscire a percepire neppure le proprie parole, per via del frastuono.

    Presa da un impeto di fastidio Asia allora si sfilò i guanti gettandoli sul tavolo della cucina, attraversò il piccolo corridoio e si fermò sulla soglia della camera semiaperta del figlio, sporgendo la testa all’interno.

    Riccardo, concentratissimo sulla chat, non sembrò accorgersene: «No, non credo che è solo fortuna», stava ora dicendo al suo interlocutore virtuale, «Sono senza occhiali virtuali, sennò come scrivevo? E non cambiare discorso: sempre mentre parlavamo ieri hai pure perfettamente indovinato il risultato, i marcatori e i minuti esatti in cui avrebbero segnato al posticipo di stasera! Mi dici finalmente come cacchio hai fatto?»

    «Oh take me back to the start!

    I was just guessing at numbers and figures

    pulling your puzzles apart

    questions of science, science and progress».

    «Riccardo!! Vuoi abbassare questo maledetto strazio?», tuonò a quel punto Asia, irrompendo nella stanza e sperando di intimorirlo. «Oltre tutto, Alicia sta provando al pianoforte, e questa è la sua ora di esercizi!».

    Il ragazzo sobbalzò, nascondendo maldestramente il controller del videogame sotto il libro, ma non riuscì a fare altrettanto con gli occhiali virtuali. Incrociò lo sguardo della madre che, furibonda, si avvicinò all'amplificatore e ne azzerò il volume. Poi, indicando proprio gli occhiali, esclamò:

    «Sei sempre sulla chat di quello stupido videogioco?! Lo sai bene che non mi piace per niente, Rik! Potresti incontrare qualche maniaco, o addirittura qualche pericoloso delinquente! Soprattutto se in questo caso si tratta del solito sanguinolento sparatutto, giusto?».

    Non era la prima volta che Asia rimproverava Riccardo per il presunto utilizzo ‘sregolato’ della chat dei videogiochi, e in particolare proprio di quel genere di videogioco, dove a suo dire si potevano incontrare soggetti molto pericolosi. Ma l'insistenza della madre non fece che sortire l'effetto contrario sul figlio quasi sedicenne, che rispose indispettito:

    «Mamma…Uffa! Ti ho detto mille volte che non corro nessunissimo rischio. E poi non è che incontrando sconosciuti anche per strada qualcuno è sicuro, giusto?».

    «Ma non potresti semplicemente giocarci, senza metterti a chattare con loro? Sono troppo verosimili questi videogiochi d’oggi. Ai miei tempi invece…».

    «Oh mamma, lo so! Ai tuoi tempi si giocava solo contro il computer, o al massimo con qualche amico che sedeva accanto a te, non contro avversari sconosciuti sparsi per il pianeta … Ma i tempi di Pacman e di Super Mario sono passati da un pezzo. I monitor oggi non sono grossi come frigoriferi, e la realtà virtuale è alla portata di tutti».

    Riccardo fissò la madre, che appariva visibilmente contrariata. In fondo gli dispiaceva prenderla in giro per la sua età, ancora giovane per i suoi quarant’anni splendidamente portati, poiché in fondo la colpiva nel vivo della sua vanità di donna e di attrice. Asia infatti ci teneva ad apparire molto giovanile, soprattutto da quando gli ascolti del canale video, abbinato alla radio, erano schizzati alle stelle. Aveva ora i bei capelli neri tagliati corti, con qualche ciuffo ribelle a suggerire che, facendoli crescere, sarebbero forse ricci come quelli di suo figlio; e usava sottolineare il suo fisico asciutto con abiti sportivi ma ricercati. Il look rassicurante e moderno, oltretutto, lei lo riteneva fondamentale poiché il suo lavoro la metteva in contatto con teenagers a cui, nella sua rubrica, dispensava preziosi consigli.

    « L’apparenza non è tutto, ma spesso è il migliore biglietto da visita per accedere alle simpatie, e a volte anche al cuore di una persona », usava dire. Con suo figlio però, non riusciva ad essere altrettanto convincente. Riccardo, infatti, aveva avuto un canale privilegiato di comunicazione solo con suo padre Giorgio il quale, a differenza di Asia, era sempre stato di poche parole, concreto e razionale, come forse si addice allo stereotipo perfetto di un ingegnere. Ed anche se la moglie sosteneva che egli non capiva i gusti delle nuove generazioni, era indiscutibile che con Riccardo lui ci aveva sempre saputo fare, e Riccardo lo adorava. Come pure lo adorava sua sorella Alicia, ora undicenne.

    Ma Giorgio era perito tre anni prima a soli quarantadue anni in un incidente stradale, mentre guidava forse in stato di ebbrezza, come gli capitava da qualche tempo.

    Da allora il ragazzo sfuggiva a forme di comunicazione intimistiche con la madre, come se lei fosse stata in qualche modo corresponsabile della morte del padre. O forse perché Asia, ormai da un anno, aveva come compagno di vita proprio il fraterno amico d’infanzia di Giorgio, il Dottor Attilio Dorsi: direttore della più importante Banca della città, ed al quale specialmente Alicia non mancava di mostrare la propria avversione, nonostante i regalini che il ricco bancario faceva a entrambi.

    Attilio era stato addirittura il padrino di battesimo di Riccardo, e ora ne era diventato anche patrigno. Il rapporto tra i due, comunque, era all’apparenza corretto e civile. Attilio era sempre disponibile e generoso con lui come lo era con la sorella, e indirettamente lo aiutava anche economicamente, tramite la madre. Riccardo riteneva di ricambiarlo con un atteggiamento equilibrato e maturo, nonostante la sua età, apparentemente privo da forme di intolleranza o gelosia. Ma se ne teneva distante e, anche se non lo dava a vedere, diffidava di lui, nonostante che Attilio avesse addirittura aperto in banca un conto personale solo per lui.

    Dopo qualche attimo di silenzio, Asia replicò un po’ risentita:

    «Intanto, se tu conosci Pacman e Super Mario vuol dire che non sono poi così sorpassati i videogiochi della mia generazione. Invece è proprio questo tuo brano che ormai è stravecchio … quindi anche tu dovresti aggiornarti, in fatto di gusti musicali!».

    «Non metterò certo l'ultimo disco degli ultraottantenni Pooh, se è quello che intendi. E neppure metto le musichette da poppanti di Alicia, non ti pare?».

    «Non offendere tua sorella. A undici anni ha più maturità di te, per certi versi».

    Un attimo dopo si udirono le loro stesse voci, solo un po’ meccaniche: ‘Non offendere tua sorella. A undici anni ha più maturità di te, per certi versi’, e poi la risata argentina di Alicia che, ferma sulla porta che dava nella sua stanza, le aveva registrate e stava anche riprendendo in video loro due col suo cellulare.

    «Sono più matura di te, Rik! Ah, ah! L’ha detto anche mamma, quindi è vero!», esultava la ragazzina.

    «Alicia! Quante volte debbo dirti che la devi smettere di registrarci tutti, e di fotografarci e riprenderci col telefonino? Non è bello e non è educato, lo sai?».

    «Mamma, quando sarai vecchia ti farò vedere come sei bella ora, che bella voce hai e come vesti bene, con tutte le foto, le registrazioni e i video che ho fatto su di te, e anche su papà da quando avevo sette anni. E allora sarai tanto, tanto contenta. Vuoi scommettere? ».

    «OK, Alicia: forse allora sarò contenta, ma oggi no! Promettimi che la smetterai!».

    «Prometto che la smetterò…ma non ti dico quando», rispose la monella. Poi, rivolgendosi a Riccardo: «A proposito! Io non sono una poppante! E i Coldplay piacciono anche a me ».

    «Oh, questa è una bella notizia», le fa Riccardo con un largo sorriso. «Hai sentito mamma? Perfino Alicia ama i Coldplay …».

    «Se lo dici tu….», ribatte la mamma. «E comunque i Coldplay non sono proprio dei ragazzini, visto che si sono formati prima che tu stesso nascessi ».

    A quel punto Riccardo guardò contrariato la madre, mentre lei proseguiva: «In ogni caso tra me e te, credo di essere io quella che ne capisce di più, di musica: altrimenti non lavorerei in una radio importante ...» ribatté Asia, sottolineando il suo io.

    «Ad una radio, sì … ma non ad una trasmissione sull’amicizia!», rispose provocatoriamente il ragazzo.

    «Per la precisione Musica e Amicizia, caro figlio. E inoltre io sono invitata sempre a tutti i concerti dei tuoi amati big. Perfino dai tuoi amati e un po’ obsoleti Coldplay: e guarda caso proprio domenica prossima alla Arena Stadium, se proprio vuoi saperlo! Ci sarà pure un motivo, no?», concluse la madre strizzando l'occhio, per alleviare la tensione.

    Riccardo sbiancò: «Hai detto… hai detto che sei stata invitata dai Coldplay?! E al concerto di domenica?! Beh, allora questa è la volta buona per portarmi con te … Anzi, lo devi fare assolutamente! È da quando ero un poppante che me lo avevi promesso. »

    Asia lo fissò preoccupata, a quel punto, pentendosi del suo slancio d’orgoglio. Aveva toccato un tasto dolente: suo figlio non le aveva mai perdonato di non essersi mai troppo impegnata a fargli conoscere i suoi beniamini. E questo era vero. Cercò allora di apparire serena e azzardò una controproposta, convinta tuttavia che il ragazzo avrebbe rifiutato:

    «Nel backstage dei Coldplay? No, non lo vedo fattibile …. però … che ne dici di venire con me alla diretta della selezione per il reality dove partecipano Sara e Melania? Sai, c’è tutto lo staff di X-Factor».

    Riccardo a quel punto fu talmente stizzito che girò rumorosamente la sedia dove era seduto, e alzò il tono della voce:

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