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Le nozze del cielo con la terra: Vita di Madre Yvonne-Aimée di Gesù
Le nozze del cielo con la terra: Vita di Madre Yvonne-Aimée di Gesù
Le nozze del cielo con la terra: Vita di Madre Yvonne-Aimée di Gesù
E-book130 pagine1 ora

Le nozze del cielo con la terra: Vita di Madre Yvonne-Aimée di Gesù

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Info su questo ebook

Madre Yvonne-Aimée di Gesù (1901-1951) è stata una delle mistiche più originale nella storia della Chiesa del ‘900.  
Da giovane si dedicò ad un apostolato rivolto ai poveri delle periferie di Parigi ma dopo una forte esperienza mistica il Signore le fece capire che avrebbe dovuto diventare suora agostiniana in un convento della Normandia.
Divenne a soli 33 anni Superiora del suo monastero ed in seguito Superiora Generale della Federazione Agostiniana che contava a quei tempi 32 conventi.
Dotata da Dio di carismi eccezionali, la sua vita è un richiamo continuo all’esistenza del Cielo in un mondo che, oggi come allora, emargina, osteggia ed odia il Creatore. Questo biografia narra l’affascinante avventura terrena di questa suora singolare che ebbe dal Signore doni straordinari: bilocazioni, profezie, apparizioni del Signore, della Madonna, degli Angeli e subì violenti attacchi da parte del demonio. Visse tutto questo nella più grande umiltà e nella più grande discrezione testimoniando un grande amore a Dio ed ai fratelli.  
LinguaItaliano
EditoreChorabooks
Data di uscita16 mag 2019
ISBN9789887961895
Le nozze del cielo con la terra: Vita di Madre Yvonne-Aimée di Gesù

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    Anteprima del libro

    Le nozze del cielo con la terra - Claudio dalla Costa

    Ringraziamenti

    Una mistica sconosciuta

    Una vita che richiama il mistero di Dio

    Chi fu la suora sconosciuta di cui ho deciso di scrivere la biografia? Che senso può avere raccontare la vita di una religiosa morta quasi settant’anni fa in un oscuro convento della Normandia? Chi fu questa monaca che, all’indomani della seconda guerra mondiale, spinse il generale Charles De Gaulle a lasciare Parigi per recarsi al nord della Francia per insignirla della Legione d’onore? Madre Yvonne-Aimée è pressoché ignorata dal grande pubblico. Eppure penso che ne sia valsa la pena raccontare la sua avventura terrena perché quella narrata in questo libro è una grande storia d’amore tra Dio e Yvonne-Aimée di Gesù. La vita di questa donna è un potente richiamo all’esistenza di Dio in un mondo come il nostro dove il Creatore è emarginato, osteggiato ed odiato.

    La sua vita conforme al Vangelo è più efficace di molti discorsi e di molte prediche. Qui si tratta di Vangelo incarnato, vissuto giorno per giorno, nonostante le difficoltà e le sofferenze di ogni genere che puntellarono la sua esistenza. Non ci troviamo davanti a una teoria o a un trattato sulla vita religiosa, una discussione su cosa fare per rendere credibile davanti al mondo il messaggio cristiano, oppure un convegno per dare visibilità alla causa evangelica. Niente di tutto questo: questa vita è una testimonianza diretta di come viene trasformato colui che incontra Cristo e decide di scommettere la propria vita su di Lui. L’esistenza assume in significato nuovo, si rivela un’avventura affascinante che schiude orizzonti prima d’ora sconosciuti.

    Di Yvonne si potrebbe fare l’elogio che san Vincenzo de’ Paoli fece alla morte di una sua collaboratrice suor Giovanna Dalmagne. Vincenzo commentò: Vi assicuro, sorelle, che spesso, vedendola, ho provato una sensazione di pace, non per virtù mia, povero miserabile; ma Dio permette qualche volta che le anime predestinate siano come il muschio, il quale non può essere in un luogo senza diffondervi il buon odore. Ho letto molte vite di santi; pochi santi sorpassano la buona suora nell’amore di Dio e del prossimo.

    Mentre da ogni parte si cerca di appiattire e svalutare la vita umana, di renderla banale e mediocre, di eliminare Dio da ogni orizzonte, madre Yvonne ci mette in guardia da facili riduzionismi. Lei è li per indicarci che è possibile vivere ad altezze vertiginose, compiendo con serietà, passione e pazienza il mestiere più antico del mondo: esistere! Nessuna dispensa, nessuna fuga, nessuna vergogna nel ribadire la gioia di essere uomo e di avere in Dio il termine e il culmine di ogni aspirazione. Allora cari amici lettori, allacciamoci le cinture di sicurezza, e partiamo nel meraviglioso viaggio per scoprire chi è davvero Yvonne-Aimée di Gesù.

    A chi mi chiedesse quale è in definitiva il messaggio che ci lascia questa mistica del primo ‘900, non esiterei a rispondere come don Paolo Molinari, che ha passato la maggior parte della sua vita a studiare le vite dei santi. Egli, parlando di san Claude de la Colombière, affermava: Il messaggio dei santi è in ultima analisi la loro vita, e in specie quell’affascinante rapporto che è esistito tra loro e il Signore, la loro lenta e progressiva, talvolta dolorosa maturazione, che ne ha fatto dei capolavori della Provvidenza divina, messaggi vivi e vitali di Dio alla Sua Chiesa e all’umanità. Il gesuita Jean-Joseph Surin la definirebbe una di quelle persone dove si può vedere, come attraverso delle finestre, la luce dell’altro mondo.

    Qualcuno mi potrà obiettare che una vita come la sua non è in linea con un certo pensiero quanto mai attuale nella Chiesa di oggi dove il silenzio sulla dimensione soprannaturale della nostra fede ha lasciato spazio ad una visione del cristianesimo quasi del tutto orizzontale, trasformando la Chiesa in una specie di Croce rossa e dove la salvezza dell’anima è stata sostituita da una specie di volontariato tutto teso a soccorrere solo più i bisogni corporali. Desidero tuttavia ricordare che la legge suprema della Chiesa di Cristo rimane la salvezza delle anime.

    A quanti formulassero dubbi su alcuni fatti narrati nel libro, vorrei rispondere come fece Jean Guitton quando decise di scrivere la biografia della venerabile Marthe Robin. A chi gli obiettava: Il libro che lei si appresta a scrivere non sarà nello spirito del Vaticano II. Il Concilio ha ridotto lo spazio del meraviglioso. Ha sostituito il timore servile dell’inferno con l’amore misericordioso. Ha fatto sparire la croce nella risurrezione, il filosofo francese rispose: Il Concilio (cui ho assistito) non ha mai epurato i passi del Vangelo dove si parla di , dove Satana interviene, dove si annuncia il giudizio, dove l’idea di una sostituzione redentrice in cui l’innocente prende il posto del peccatore per riscattare il popolo, rimane il fondamento del dramma.

    Carismi e grazie straordinarie

    Questa vita così originale ci mette di fronte alle prodigiose manifestazioni della potenza e dell’amore di Dio. Dobbiamo tuttavia essere sempre cauti davanti a questi fenomeni che, in taluni casi, possono essere prodotti dal Demonio o da menti malate. Il mio intento non è di favorire la credulità o la superstizione, ma di mostrare come il caso di Yvonne Aimée non è un caso isolato nella storia della santità e alcuni dei fenomeni che hanno accompagnato l’intera sua vita terrena sono stati prerogativa anche di altri grandi santi.

    E Yvonne, al pari dei santi, ha ricevuto questi carismi e queste grazie straordinarie con profondo timore e mai ha pubblicizzato questi avvenimenti misteriosi che avvenivano nella sua esistenza. Il nostro sguardo verso queste manifestazioni deve evitare due eccessi: un eccessivo entusiasmo per qualsiasi racconto meraviglioso e un razionalismo che nega con disprezzo ancora più cieco ogni accadimento soprannaturale. Non si possono silenziare o ignorare certe manifestazioni solo perché escono dall’ordinario. Oggi, purtroppo, viviamo in un’epoca di profondo scetticismo riguardo questi fenomeni. Non solo la nostra società è sempre più lontana da una visione cristiana dell’esistenza, ma anche un certo clero è sempre più refrattario ad ammettere l’esistenza di tali fenomeni.

    Al riguardo, Christian Puljalte, magistrato parigino autore di uno stupendo libro sulle mistiche contemporanee, scrive: "Le più grandi mistiche hanno ampiamente dimostrato i loro timori permanenti di essere nell’illusione. Fin dalle prime esperienze, anziché crederci di primo acchito, esse valutano immancabilmente che non si tratti che del frutto della loro immaginazione. Ci vorrà del tempo, e molte prove indubitabili, perché ammettano la veracità dei fatti…

    "Neppure una ha desiderato né aspirato per niente al mondo di essere scelta dal Creatore per vivere questo tipo di vita. Tutte hanno fatto tutto quello che era in loro possesso per nascondere, più a lungo che hanno potuto, questi fenomeni singolari di cui erano le prime a stupirsi. Lungi da compiacersi, esse hanno disperatamente tentato di occultarli e hanno supplicato Dio di mettere un termine definitivo e di evitare così di essere l’oggetto di troppa attenzione nel momento stesso che esse non cercavano che l’anonimato il più assoluto.

    È del resto questo un segno molto positivo della veracità della soprannaturalità di questi fatti. Quando si tratta di soperchieria o di invenzioni lo scopo è tutt’altro. Si tratta allora di soddisfare il proprio ego, la propria vanità o il proprio orgoglio e, per fare questo, non bisogna dissimulare niente ma, al contrario, esibire tutto alla luce del sole per attirare al massimo l’attenzione su di sé. Il falso mistico…ha imperativamente bisogno di pubblicità e sete di riconoscenza .

    I fatti prodigiosi menzionati in questo libro sono stati studiati, verificati e analizzati con rigore. La Chiesa procede sempre con estrema cautela davanti a fenomeni di questo genere e, tuttavia, i processi di canonizzazione sono pieni di eventi che sorpassano la ragione umana e sfidano talvolta le leggi di natura. Certo, la santità non riposa su questi eventi, e tutto ciò non si finirà mai abbastanza di ricordarlo, ma questo non toglie che molti candidati agli altari abbiano beneficiato di questi carismi particolari. Tuttavia ciò che fu davvero straordinario in questa vita fu l’amore che Yvonne donò a Dio ed ai fratelli. Mentre le virtù teologali della fede e della speranza possono essere soggette a errori contrari, non solo per difetto ma per eccesso, come nei casi di credulità per la fede e di presunzione per quanto riguarda la speranza, per quanto riguarda la carità l’errore non può essere che per difetto. L’eccesso in questo caso non esiste.

    Marthe Robin, favorita per tutta la vita di insigni grazie mistiche, scriverà sul suo Diario: Ho in effetti ricevuto da Lui così sovente il comandamento di nascondere tutto agli occhi profani. Gesù mi raccomanda continuamente di non lasciar supporre niente delle grazie che mi ha fatto. Sappiamo che l’uomo è avido di meraviglioso e di ciò che è spettacolare e rischia di passare accanto all’essenziale della fede. Purtroppo questa consegna è oggi poco rispettata da certi presunti veggenti e si assiste così ad un fenomeno alquanto inquietante: preti e laici si sentono autorizzati a scavalcare l’autorità ecclesiastica pur di avvallare fantomatiche apparizioni mariane.

    Spacciatori di visioni

    Il gesuita padre Pierre-Xavier Pouplard, in un saggio su visioni, rivelazioni e profezie, già nel lontano 1896 metteva in guardia da quei veggenti che raccontano indiscretamente e con compiacenza i loro presunti favori celesti. Egli scriveva: A più forte ragione non abbiate che disprezzo per quei visionari che ricercano la pubblicità, annunciando in anticipo il giorno e l’ora delle loro estasi, delle loro rivelazioni, volendo così provocare la curiosità dei loro spettatori. Niente è più contrario allo spirito dei santi che, vedendosi privilegiati in tal modo, mettevano tutte le loro cure a nascondere i doni di Dio e scongiuravano con le lacrime coloro che potevano averne conoscenza di non rivelare i loro segreti.

    Questo riferimento davvero profetico non vi ricorda una famosa presunta rivelazione privata moderna? Anche perché come ci ricorda santa Teresa d’Avila: "Quando un’anima è veramente umile una visione, venisse pure dallo spirito delle tenebre, non può causare alcun danno; ma anche, quando l’umiltà manca, una visione avesse Dio per autore, non apporterà alcun profitto. Se al posto di umiliarsi di un simile favore e di riconoscersi profondamente indegna ella se ne glorifica

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