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Scriverò di Te
Scriverò di Te
Scriverò di Te
E-book60 pagine27 minuti

Scriverò di Te

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"Scriverò di te" è un'opera composta da decine di racconti di varia lunghezza che vedono come protagonista principale Mario, il nonno paterno dell'autore: ognuna di queste testimonianze narra un episodio della sua vita, partendo dagli aneddoti di bambino che ha vissuto la seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri in cui appaiono anche delle riflessioni su argomenti di attualità. I pensieri, uno per pagina, contengono sia episodi vissuti in prima persona, che considerazioni sulla società odierna (dall’allontanamento dei giovani dalla Chiesa all’impatto del progresso). L' essenza del testo è riflessa nelle due diverse chiavi di lettura: quella del protagonista che racconta stralci della sua vita (con connotazioni biografiche precise) e quella dello sguardo universale rispetto al mondo in cui ogni lettore può ritrovarsi anche senza conoscere direttamente il protagonista.
All’interno del libro viene raccontata la vita di un bambino che cresce in una famiglia di imprenditori agricoli e a cui viene trasmesso sia rigore per lo studio che il rispetto per il lavoro, lo stesso che gli ha permesso di fondare una delle maggiori aziende agricole del triveneto, l’Azienda Agricola Moletto di Motta di Livenza (TV). L’attenzione verso il mondo emerge anche dai viaggi citati a metà del dattiloscritto, dalla Cina al Brasile e dall’Egitto al Perù, in cui il protagonista descrive sia le caratteristiche dell’ambiente e delle popolazioni che le differenze di quei Paesi rispetto all’Italia. L'ultima parte dell'opera contiene opinioni e considerazioni in merito a varie dinamiche della società odierna: la situazione della donna nei Paesi arabi, la morte in diretta di Saddam Hussein, il concetto nuovo di “guerra” e il grande cambiamento delle abitudini e delle tradizioni rispetto all’adolescenza del protagonista (anni 1945-1950 circa). Le intenzioni di questo scritto hanno uno sguardo aperto: non c’è solo il desiderio di narrare passaggi di vita di un imprenditore novantenne, ma c’è soprattutto la volontà di far riflettere su ragionamenti, quelli del protagonista, estremamente attuali e adattabili a qualsiasi persona, senza distinzioni di età.
 
LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2019
ISBN9788884499028
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    Anteprima del libro

    Scriverò di Te - Gianluca Stival

    violini.

    GIOVINEZZA

    Da bambino andavo a dottrina, facevo circa quattro chilometri a piedi per raggiungere la chiesa dove mi aspettava sempre la signora Alba. Me la ricordo molto bene quella esile donna, ogni volta che mi vedeva mi diceva che Dio era ovunque, in cielo, in terra, in ogni luogo e in ognuno di noi.

    Un giorno, andando a Belfiore con una carriola e trenta chili di frumento da macinare, mi chiese: Dov’è Dio?, e mi venne spontaneo risponderle: È fuori che sorveglia la carriola.

    Sono cresciuto con una preparazione religiosa ferrea e ho sempre creduto in Dio. Una mattina ho trovato una caramella in tasca, l’ho messa in bocca e mi sono diretto in bici verso la chiesa. Una volta arrivato, il sacerdote, Don Casimiro, mi diede una sberla dicendomi: Non puoi prendere la comunione, hai peccato. Non si masticano caramelle prima di unirsi con il Signore. Verrai la prossima settimana!. Da quel momento le caramelle furono solo un ricordo.

    Mio padre era un imprenditore, un uomo di mondo, entusiasta della vita e del lavoro, era gioioso e vedeva che le attività commerciali di famiglia funzionavano anche grazie al mio ausilio.

    Eravamo in tre fratelli ma solo io ho collaborato per il progresso della famiglia perché mio fratello ha perso l’articolazione della gamba a seguito di un incidente e ho dovuto seguirlo nello studio, prima a Portogruaro e poi a Treviso. Papà è sempre stato un uomo splendido, ricordo che lo invidiavo tantissimo da giovane e per me fu padre, fratello e amico: padre fin dall’inizio, fratello quando mi sono sposato e ho seguito la vita coniugale e amico perché con il passare degli anni scherzavamo e passavamo bel tempo assieme. I suoi occhi e i suoi consigli erano i più sinceri.

    Ho avuto dei genitori molto pazienti. Non ero mai a casa, ero iperattivo, scappavo appena finivo di mangiare, correvo tra i campi e andavo a catturare gli uccelli anche sotto la pioggia. A scuola andavo male e fui bocciato in seconda elementare; nella pagella scrissero Mario è stato bocciato perché non si è presentato al compito di recupero. È andato a nidi, probabilmente.

    Dopo la quinta elementare i miei genitori mandarono me e mio fratello al Collegio Guglielmo Marconi di Portogruaro. Non lo fecero per cattiveria o per sbarazzarsi di noi; per loro era la soluzione migliore, mi tolsero dagli amici della via e dalle avventure fino

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