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"Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto": Considerazioni sull'esistenza di Dio e sulla relazione che l'essere umano ha con il divino
"Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto": Considerazioni sull'esistenza di Dio e sulla relazione che l'essere umano ha con il divino
"Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto": Considerazioni sull'esistenza di Dio e sulla relazione che l'essere umano ha con il divino
E-book84 pagine56 minuti

"Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto": Considerazioni sull'esistenza di Dio e sulla relazione che l'essere umano ha con il divino

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Uno stimolante viaggio personale alla ricerca del Divino. Attraverso racconti, aneddoti e riflessioni, Benito Madonia mette a nudo trucchi, convinzioni e luoghi comuni, tramandati nel tempo pertenerci all'interno di una gabbia. Esiste Dio? Chi è? Che cos'è? Dove posso trovarlo? Il libro si sviluppa proponendo una serie di risposte a queste domande. Un testo, appunto, stimolante, che si inserisce in un dibattito tornato attuale, aperto e libero da pregiudizi. Una riflessione che può andare oltre i residuati ideologici e generare nuove meditazioni sul senso della vita.
LinguaItaliano
Data di uscita2 nov 2022
ISBN9791221430097
"Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto": Considerazioni sull'esistenza di Dio e sulla relazione che l'essere umano ha con il divino

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    Anteprima del libro

    "Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto" - Benito Madonia

    I. Fede e logica

    1. La verità e la preghiera

    La Verità esiste fin dall’inizio, ed è seminata ovunque: molti vedono che è seminata, ma pochi sono coloro che la vedono raccolta. Vangelo apocrifo secondo Filippo

    Per quanto mi sforzi di cercare Dio attraverso la spiritualità e la trascendenza, mi ritrovo a fare i conti con il mio essere uomo, fatto di carne, pulsioni, paure e, soprattutto, di razionalità. Quest’ultima dirige la mia ricerca all’interno di una logica terrena limitata e circoscritta. Per oltrepassare i confini del mondo conosciuto e scoprire nuove strade è necessario bypassare la mente e connettersi direttamente con l’anima.

    La meditazione e la preghiera sono pratiche ideali per superare il caos dei nostri pensieri e raggiungere la nostra parte più profonda. Madre Teresa di Calcutta diceva di pregare per svuotare la mente e per lasciare spazio alla presenza di Dio.

    Per me, la verità è una visione interiore forte e limpida connessa con la mia parte più intima, è il luogo dove non esistono dubbi, dove tutto è giusto, dove possiamo viaggiare a livello astrale e comunicare con l’universo, comunicare con Dio. Questo luogo, questa visione, questa possibilità di valicare lo spazio e il tempo, lo si può raggiungere attraverso varie forme di preghiera.

    La nostra cultura cattolica ci educa ad una preghiera che si sviluppa seguendo un ordine preciso: il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Credo… Si può anche pregare liberamente, rivolgendosi direttamente a Dio, a Gesù, alla Madonna e ai Santi con richieste personali. Diversamente, la preghiera buddista, è un dialogo spirituale che, attraverso una concentrazione mentale ed emotiva, porta alla visualizzazione di entità in pace, felici e risolte.

    I sufi o dervisci, mistici dell’Islam, invece, si prefiggono di raggiungere il contatto col Divino per mezzo del semà, danza mistica dei dervisci giranti. Essa viene eseguita rivolgendo il palmo di una mano verso l’alto, per ricevere la parola di Dio, e l’altro verso la terra per trasmettere la parola stessa ai fedeli. Per connettersi al Divino, i dervisci roteano su loro stessi in senso antiorario, dapprima lentamente, poi sempre più veloci, fino a compiere trenta giri al minuto attraverso minuscoli passi.

    Vorrei sottolineare alcune similitudini significative tra la nostra e la religione ebraica: nel cattolicesimo, il Padre Nostro recita Come in cielo così in terra, nella cultura ebraica si afferma che, se raggiungiamo l’alto e non portiamo sulla terra i doni che abbiamo ottenuto, il nostro viaggio non ha alcun valore. Questo riferimento alla relazione tra terra e cielo lo ritroviamo anche in numerose altre culture che si sono espresse assai prima della nascita delle religioni monoteiste.

    Per quanto possano esserci svariati modi per pregare, di certo il risultato che si vuole in ogni caso raggiungere è il contatto con Dio e, considerando che stiamo parlando di qualcosa di impalpabile, che sfugge alla nostra comprensione cognitiva, possiamo soltanto sperare di incontrare Dio al di fuori, appunto, di ogni logica mentale.

    Per quanto mi riguarda, sebbene sia stato educato al cattolicesimo, difficilmente prego in maniera convenzionale; a questo proposito, ricordo una circostanza davvero felice: nel 2002, una delle mie figlie mi ha comunicato che era in attesa di un bambino, che sarei diventato nonno per la prima volta. Ero fuori di me dalla gioia. Quando, in seguito, ho saputo che sarebbe stata una femminuccia, l’ho come identificata… certo, era soltanto un piccolo essere, ma è stato come se ne percepissi l’anima. Attraverso la preghiera, ho chiesto di poter stabilire un rapporto particolare con questa creatura: sembrerà folle, ma nonostante non abbiamo mai condiviso la stessa quotidianità (Federica vive nelle Marche, io nel Veneto), la nostra relazione si è nel tempo sviluppata in modo incredibilmente

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