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Lettere di sant ignazio di antiochia
Lettere di sant ignazio di antiochia
Lettere di sant ignazio di antiochia
E-book52 pagine2 ore

Lettere di sant ignazio di antiochia

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Le lettere di Ignazio mandate a noi da lui, e quante altre avevamo presso di noi, ve le mandiamo, come richiedeste: sono accluse a questa lettera, e ne potrete trarre grande giovamento. Contengono infatti fede e pazienza e ogni edificazione che si riferisce al nostro Signore ...».
Così si legge nella lettera di Policarpo di Smirne ai Filippesi, in un capitolo (13) che si presenta come la più antica testimonianza relativa all’epistolario ignaziano, costituito dalle sette lettere di cui ci parla Eusebio nella sua Storia Ecclesiastica (3,36).
(Esistono anche due recensioni tardive, una ampliata, nel numero e nell’estensione delle lettere, ed una abbreviata; quella media «eusebiana» porta caratteri di autenticità che si possono ben considerare convincenti: le obiezioni che anche di recente sono state riproposte non bastano ad infirmare alcuni preponderanti argomenti a favore di una datazione intorno al secondo decennio del secondo secolo).
Cercando di mettere in rilievo almeno qualche motivo centrale dell’epistolario, diciamo subito; Ignazio è, per eccellenza predicatore dell’unità (in Filad. 8,1 si presenta come un uomo fatto per l’unione); Ignazio supplica i Romani (Rom. 6,3): Lasciatemi essere imitatore della passione del mio Dio.




S. Ignazio, con il suo messaggio e la sua vita, ci pone in contatto diretto con il mistero di Cristo, la sua persona, la sua umanità, la sua storia e ci traccia, una volta per sempre la via sicura, diritta ed oggettiva, per entrare ed immergerci nel cuore del mistero pasquale:
«fuoco e croce, lotta con le belve, lacerazioni, divisioni, dispersioni di ossa, duri flagelli, solo che io raggiunga Gesù Cristo» (Romani V,3).


«Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà neppure il mio corpo» (Romani 4,2) «là giunto, sarò uomo» (Romani 6,2)
«vivo, amando morire» (Romani 7,2)

 
LinguaItaliano
Data di uscita15 ott 2020
ISBN9791220207973
Lettere di sant ignazio di antiochia

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Lettere di sant ignazio di antiochia - Sant'Ignazio di Antiochia

IGNAZIO DI ANTIOCHIA

LETTERE

Edizioni San Lorenzo

EBOOK

© Edizioni San Lorenzo

Proprietà letteraria riservata

Edizioni San Lorenzo

®

Autorizzazione Tribunale di Reggio Emilia n°565 del 12 marzo 1984

PRIMA EDIZIONE MARZO 1985

SECONDA EDIZIONE MAGGIO 1990

TERZA EDIZIONE NOVEMBRE 2019

QUARTA EDIZONE RIVEDUTA SETTEMBRE 2020

via Gandhi, 18a/b

42123 Reggio Emilia tel. e fax: 0522.323.140

web: edizionisanlorenzo.it

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Progetto editoriale: Edizioni San Lorenzo

Impaginazione e grafica: StudioForte – Reggio Emilia

Finito di stampare nel mese di novembre 2019 da Centro Stampa San Lorenzo

I nostri libri sono stampati con carte ed inchiostri ecologici

NOTE editoriali

Traduzione della Piccola Famiglia dell’Annunizata - Bologna

Presentazione della comunità del Querceto

Introduzione di Paolo Serra Zanetti

PRESENTAZIONE

Della vita di S. Ignazio d’Antiochia sappiamo poco più di quanto le sue lettere ci dicono:

Ignazio, pastore della chiesa che è in Siria, è partito dalla capitale Antiochia, legato a dieci leopardi e cioè ad una compagnia di soldati, destinato a combattere contro le belve in Roma.

Oltre ad una sosta a Filadelfia, fa almeno due importanti tappe a Smirne e a Troade e riceve frequenti attestazioni di affetto reverente da rappresentanti delle Chiese d’Asia. Infine giunge a Roma dove subisce il martirio nel Colosseo, fra il 107 e il 117 d.C.

Durante il viaggio, scrive a tutte le chiese per confermarle nella fede di Cristo:

«... se non parlano di Gesù Cristo sono per me colonne sepolcrali e tombe di morti» (alla chiesa di Filadelfia n. 6) l’Amore personale e infuocato di Ignazio per Cristo e per la Chiesa si traduce poi, in atto e in pratica, nel suo desiderio intenso del martirio, per «imitare Dio (Cristo) nelle sue sofferenze» (Romani 6,3), egli fa notare come i tre «misteri stupefacenti della vita di Gesù: la verginità di Maria, il suo parto e la morte del Signore, in essi la grande rivelazione si è compiuta nel silenzio di Dio (Efesini 19).

Così anche il Vescovo di Antiochia con il suo martirio non vorrebbe meravigliare il mondo, ma anzi, scomparire del tutto;

«Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà neppure il mio corpo» (Romani 4,2)

«là giunto, sarò uomo» (Romani 6,2)

«vivo, amando morire» (Romani 7,2).

S. Ignazio, con il suo messaggio e la sua vita, ci pone in contatto diretto con il mistero di Cristo, la sua persona, la sua umanità, la sua storia e ci traccia, una volta per sempre la via sicura, diritta ed oggettiva, per entrare ed immergerci nel cuore del mistero pasquale:

«fuoco e croce, lotta con le belve, lacerazioni, divisioni, dispersioni di ossa, ... duri flagelli, solo che io raggiunga Gesù Cristo» (Romani V,3).

INTRODUZIONE

«Le lettere di Ignazio mandate a noi da lui, e quante altre avevamo presso di noi, ve le mandiamo, come richiedeste: sono accluse a questa lettera, e ne potrete trarre grande giovamento. Contengono infatti fede e pazienza e ogni edificazione che si riferisce al nostro Signore ...».

Così si legge nella lettera di Policarpo di Smirne ai Filippesi, in un capitolo (13) che si presenta come la più antica testimonianza relativa all’epistolario ignaziano, costituito dalle sette lettere di cui ci parla Eusebio nella sua Storia Ecclesiastica (3,36).

Esistono anche due recensioni tardive, una ampliata, nel numero e nell’estensione delle lettere, ed una abbreviata; quella media «eusebiana» porta caratteri di autenticità che si possono ben considerare convincenti: le obiezioni che anche di recente sono state riproposte non bastano ad infirmare alcuni preponderanti argomenti a favore di una datazione intorno al secondo decennio del secondo secolo.

Cercando di mettere in rilievo almeno qualche motivo centrale dell’epistolario, diciamo subito: Ignazio è per eccellenza predicatore

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