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RITRATTI DI COPPIA con TERAPEUTA. La Terapia Breve Strategica con le coppie
RITRATTI DI COPPIA con TERAPEUTA. La Terapia Breve Strategica con le coppie
RITRATTI DI COPPIA con TERAPEUTA. La Terapia Breve Strategica con le coppie
E-book97 pagine55 minuti

RITRATTI DI COPPIA con TERAPEUTA. La Terapia Breve Strategica con le coppie

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Info su questo ebook

In questo testo viene presentato, per la prima volta in maniera

organica, l'intervento di Terapia Breve Strategica con le coppie.

Vengono

analizzate le differenze che intercorrono tra lavorare sulla coppia,

con uno solo dei partner, o con la coppia, coinvolgendo entrambi i

protagonisti della relazione, approfondendo quest'ultima possibilità

d'intervento terapeutico.

Viene descritta la conduzione del

colloquio, analizzando sia il dialogo strategico che la comunicazione

non verbale e paraverbale nel loro utilizzo con le coppie.

Vengono

narrate quattro storie di coppie in terapia, dipingendo i loro ritratti

in modo da evidenziarne, con pennellate marcate, le strategie e le

tecniche che si sono dimostrate efficaci nel superare le difficoltà

presentate.

Il testo è adatto sia all'esperto che al grande

pubblico. Il professionista può trovavi la descrizione di numerose

strategie e tecniche specifiche per la terapia con la coppia. Il lettore

non esperto, invece, può riconoscere nelle storie descritte alcune

delle proprie dinamiche di coppia traendone spunto per farle evolvere ed

evolversi, oppure decidere di avvicinarsi ad una consulenza.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2021
ISBN9791220326544
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    Anteprima del libro

    RITRATTI DI COPPIA con TERAPEUTA. La Terapia Breve Strategica con le coppie - Massimo Bartoletti Marco Pagliai

    possibili.

    IL SENSO DELLO STARE INSIEME

    La vita in due ha questo di bello:

    non si è quasi mai in due

    Roberto Gervaso

    In tutto il mondo le persone si amano e si cercano. Alcune, quando si incontrano, decidono di iniziare una relazione formando una coppia, dando così vita ad un legame confidenziale, dove vi è coinvolgimento emotivo, sentimentale e anche erotico e sessuale. I più cinici potrebbero sostenere che questo avviene perché, tutto sommato, amare fa comodo: si cerca un partner per contrastare la solitudine, a volte per allontanarsi dalle proprie famiglie di origine, per unire le proprie risorse economiche ed affrontare le difficoltà contingenti o, più semplicemente, per sentirsi persone normali. Ma questi vantaggi da soli non spiegano, a nostro avviso, il senso dello stare insieme. Voltaire diceva che l'amore è di tutte le passioni la più forte perché attacca contemporaneamente la testa, il cuore, il corpo; vogliamo pensare che ancora oggi sia questa passione, questa idea dell'amore, a farci innamorare, anche se le coppie e i modi di stare insieme stanno cambiando.

    Nella società attuale le ragioni economiche, religiose e sociali non hanno più la forza di un tempo, ed i valori della tradizione non hanno più la stessa capacità di condizionare le nostre scelte. Se fino a pochi anni fa parlare di coppia era sinonimo di matrimonio, oggigiorno non è più così. Un tempo andare a costituire una coppia era propedeutico alle nozze, ovvero al rito che suggellava il senso di appartenenza ad una comunità. Spesso questo veniva influenzato dalle famiglie di origine e l'amore tra i due partner poteva essere anche solo un optional. Le regole erano rigide e la libertà individuale molto limitata, specialmente per le donne. Oggi non è più l'amore ad essere un optional, ma piuttosto il matrimonio.

    Dai dati Istat emerge, infatti, che i matrimoni sono diminuiti e ci si sposa sempre più tardi; parallelamente le unioni di fatto sono aumentate. Anche se nel 2018 (ultimo dato disponibile) sono stati celebrati in Italia 195.778 matrimoni, circa 4.500 in più rispetto all'anno precedente (+2,3%), dal 2008 al 2014 le nozze sono calate di circa 57 mila unità, in media 8 mila all'anno¹. Si è ridotta quindi l'inclinazione a sposarsi e sono incrementate le libere unioni. Crescono le convivenze prematrimoniali ma è soprattutto la protratta permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze. Possiamo pertanto dire che i rapidi cambiamenti culturali e sociali hanno portato a ripensare e risignificare l'idea di coppia e che il matrimonio non rappresenta più l'unica forma di coronamento dell'amore.

    Guardiamo ora ai dati sui divorzi, possibili in Italia solo dal 1970. Nel 2018 le persone divorziate sono state poco più di 1 milione e 600 mila, registrando un consistente aumento: più 57,5% rispetto al 2014. Questo dato presumibilmente ha risentito dell'importante variazione normativa in materia di scioglimento delle unioni coniugali (il cosiddetto divorzio breve introdotto nel 2015²). L'aumento delle separazioni è risultato, invece, in linea con le tendenze in atto negli anni precedenti. Le coppie quindi cambiano e con loro le composizioni assunte: aumentano, infatti, le seconde nozze e le convivenze senza matrimonio.

    Adesso che la separazione è ormai considerata da molti studiosi come un evento paranormativo (Manucci, Curto, 2003) ed il divorzio non è più un tabù, si sta insieme ancora di più per amore o per quella che è la propria idea dell'amore. Un'idea slegata, lo ribadiamo, da ogni referente sociale, giuridico e religioso, come quotidiana ed assoluta promessa di felicità o come guerra senza frontiere. Ciò che caratterizza il nuovo rapporto amoroso sembrano essere l'instabilità e la liquidità (Bauman, 2006), ovvero quella precarietà del legame da sempre presente ma che non desta più sospetto o disapprovazione. Le coppie non sono cambiate solo in riferimento al matrimonio, ma anche rispetto alle tipologie familiari che vanno a costituire. Pensiamo alle famiglie arcobaleno³, miste⁴ o allargate⁵, oppure a quei legami di coppia nei quali non è prevista la coabitazione o la monogamia. Aumentano, infatti, le coppie Living Apart To- gether, coppie a tutti gli effetti che decidono di non coabitare per evitare di far gravare sulla loro relazione il peso della quotidianità, e le coppie consensually non-monogamous, che non escludono la possibilità per entrambi i partner di avere relazioni sessuali e sentimentali con altre persone.

    Qualunque coppia possiamo considerarla tale, indipendentemente dalla formula scelta per la propria unione, quando condivide una quotidianità e un luogo, anche non necessariamente in presenza: vi sono, infatti, coppie esclusivamente o prevalentemente virtuali (Manucci, Curto, 2003) che nascono e si sviluppano attraverso la rete internet, arrivando perfino, in alcuni casi, ad avere rapporti sessuali virtuali.

    Possiamo osservare come negli ultimi anni, superato il mito della singletudine affiancato a quello del successo professionale come indicatore del benessere personale, ci sia stato un ritorno alla coppia senza però che questo passaggio abbia prodotto un rinnovato investimento sul noi. Dobbiamo riconoscere che oggi è l'io che vince su tutto, prima di tutto. La coppia, quindi, sembra rappresentare il principale contesto di vita nel quale investire per raggiungere il proprio benessere, ma si sta insieme più per sentirsi gratificati che per costruire una relazione. Questo significa che la coppia è spesso molto più emotiva che progettuale: nella quale i partner stanno assieme in virtù della possibilità di separarsi, non investono sulla relazione cercando di alimentarla e finiscono così per esaurire (quando c'è) la spinta iniziale della passione. Come sosteneva Peter Lauster (1990) siamo molto più fedeli all'amore che al partner.

    Sembra, quindi, che sia proprio l'amore a guidarci, un amore egoista, liquido ed instabile, che segue, come scriveva Pascal, ragioni che la ragione non conosce. Anche le recenti scoperte nel campo delle neuroscienze tendono a confermarlo: l'attrazione verso una particolare persona pare risentire di criteri di scelta quasi fisiologici, influenzati dal nostro patrimonio genetico e allo stesso tempo determinati dalla nostra storia (Attili, 2017), ma non dal nostro raziocinio. Quando ci innamoriamo sentiamo di non riuscire a controllare il nostro cuore, avvertiamo le farfalle nello stomaco o qualora veniamo abbandonati abbiamo l'impressione che il cuore si spezzi. Sono queste sensazioni viscerali che ci segnalano il nostro stato emotivo ben prima ed in modo decisamente più convincente della nostra ragione. Sembra, infatti, che i meccanismi dell'amore agiscano molto prima e con più forza della ragionevolezza, attivando le aree cerebrali

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