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Il pensiero positivo: La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità
Il pensiero positivo: La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità
Il pensiero positivo: La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità
E-book215 pagine4 ore

Il pensiero positivo: La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità

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Info su questo ebook

Come fare a IMPARARE e APPLICARE IL PENSIERO POSITIVO anche se Non hai il TEMPO di leggere i 66 Libri fondamentali per APPRENDERLO…

Tutto l’universo partecipa della vita di una Mente Cosmica, la rete di energia che collega ogni singola parte al Tutto. Grazie alle facoltà pure del Pensiero, siamo in grado di comunicare con essa, sfruttando l’enorme potere delle emozioni.
Questo è il substrato (che Rende possibile la pratica e l’efficacia) del pensiero positivo.

Siamo infatti dotati di uno strumento straordinario che se esercitato adeguatamente cambierà radicalmente la nostra intera esistenza, il modo di pensare e la qualità delle relazioni; perché raggiungere la felicità emotiva è un nostro legittimo diritto.
La perfezione è dentro di noi, ma dobbiamo recuperarla.

Seguendo un cammino che potenzia l’autostima passo passo, attraverso i 66 libri fondamentali che l’autrice ha recepito e metabolizzato per elaborare un percorso assolutamente originale e inedito che partendo da Platone passa per Cartesio e giunge fino a Freud, Jung e Osho, questo libro spiega chiaramente come ciò sia possibile e facilmente attuabile.
Questo libro indica le vie da percorrere per realizzare il ricongiungimento al Principio e rivela come decifrare i messaggi provenienti dal nostro essere interiore. Diventa chi sei, ritrova la tua vera potenza interiore.

Ecco cosa troverai nel libro:
  • In che termini il pensiero è l’essenza dell’uomo e perché nessuno te lo ha mai spiegato così chiaramente (pag. 13)      
  • Che cos’è il pensiero puro (pag. 19)
  • Qual è l’origine del pensiero nell’essere umano (pag. 23)
  • Le cause dell’imperfezione umana e come ristabilire l’equilibrio (pag. 27)
  • L’inconscio e la Mente Cosmica (pag. 45)
  • I livelli di esistenza e la concezione olografica dell’Assoluto (pag. 55)
  • Qual è l’essenza dei sogni e perché sogniamo (pag. 73)            
  • Il simbolismo: il linguaggio della mente cosmica (pag. 107)     
  • Meditazione come stato dell’essere (pag. 153)
… e moltissimo altro ancora
LinguaItaliano
Data di uscita17 lug 2020
ISBN9788897469889
Il pensiero positivo: La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità

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    Il pensiero positivo - Roberta Lugoli

    Roberta Lugoli

    Il pensiero positivo

    La Mente Cosmica e i Segreti per raggiungere la felicità

    © 2020 - Gilgamesh Edizioni

    Via Giosuè Carducci, 37 - 46041 Asola (MN)

    gilgameshedizioni@gmail.com - www.gilgameshedizioni.com

    Tel. 0376/1586414

    ISBN 978-88-97469-88-9

    È vietata la riproduzione non autorizzata.

    In copertina: Progetto grafico di Dario Bellini.

    © Tutti i diritti riservati.

    ISBN: 978-88-97469-88-9

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    INTRODUZIONE

    CAPITOLO 1: IL PENSIERO PURO

    1.1 ILPENSIERO È L’ESSENZA DELL’UOMO

    1.2 CHE COS’È IL PENSIERO PURO

    1.3. ORIGINE DEL PENSIERO NELL’ESSERE UMANO

    1.4. DAL PENSIERO ALL’IDEA

    1.5. CAUSE DELL’IMPERFEZIONE UMANA

    CAPITOLO 2. LA MENTE COSMICA

    2.1. L’IO E LA COSCIENZA

    2.2. L’INCONSCIO E LA MENTE COSMICA

    CAPITOLO 3. LA COMUNICAZIONE CON LA MENTE COSMICA

    3.1. I LIVELLI DI ESISTENZA E LA CONCEZIONE OLOGRAFICA DELL’ASSOLUTO

    3.2. COMUNICAZIONI COSMICHE

    CAPITOLO 4. LA DIMENSIONE ONIRICA

    4.1. QUAL È L’ESSENZA DEI SOGNI?

    4.2. PERCHÉ SOGNIAMO?

    4.3. DOVE SIAMO QUANDO SOGNIAMO?

    4.4. IL SIMBOLISMO: IL LINGUAGGIO DELLA MENTE COSMICA

    CAPITOLO 5. LO STATO DI TRANCE

    5.1. LA TRANCE IPNOTICA

    5.2. LA SUGGESTIONE E L’IDEOPLASTIA

    5.3. IPNOSI E SONNO

    5.4. LA REGRESSIONE AL PASSATO

    5.5. L’ESTASI DELLO SCIAMANO

    CAPITOLO 6. LO STATO MEDITATIVO

    6.1. MEDITAZIONE COME STATO DELL’ESSERE

    6.2. DAL CAOS ALLA CONSAPEVOLEZZA

    CONCLUSIONI

    Bibliografia

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    Note

    ENKI

    Saggistica

    5

    INTRODUZIONE

    Ci sono momenti in cui avvertiamo uno stato di disagio, di noia, d’insoddisfazione. Guardiamo ciò che ci circonda e non ci piace. Pensiamo alla nostra vita e non ne siamo felici. Spesso arriva anche un po’ di depressione, un senso di spossatezza che ci porta a chiederci in quale direzione stiamo andando. Gli obiettivi raggiunti sembrano non avere più il valore che gli abbiamo attribuito quando abbiamo deciso di perseguirli.

    Abbiamo lottato e faticato tutta una vita per raggiungere una meta, ma quando siamo arrivati sulla vetta della montagna, non ci sentiamo felici come pensavamo saremmo stati prima di iniziare la scalata. Vista dal basso la vetta ci appariva la cosa più importante, l’unica ragione che ci spingeva a lottare e superare gli ostacoli, attraversando i percorsi più angusti. Eppure, alla fine del viaggio e proprio quando avremmo dovuto godere del senso di libertà e del meritato premio, quella meta non riveste più la stessa importanza. Per poco tempo riusciamo ad apprezzare il meritato riposo e poi? Arriva la noia a farci compagnia e a dirci che non abbiamo più nulla da fare. E poiché siamo esseri in continuo movimento e l’inerzia non ci compete, subito andiamo alla ricerca di un nuovo obiettivo. Non ci accontentiamo di ciò che abbiamo e partiamo alla conquista di ciò che ancora non possediamo.

    La corsa ricomincia e si intraprende un nuovo viaggio alla volta di un nuovo scopo. Gli sforzi ripartono e con essi arrivano nuovi affanni e ostacoli sempre più difficili da affrontare. E siccome c’è sempre qualcosa da desiderare, ogni corsa finisce dove una nuova sta per iniziare. Così passano gli anni e la felicità che aspettiamo non arriva mai. Vivere diventa un circolo vizioso per cui ci si impone dei sacrifici al fine di gioire dei risultati in un futuro che non diventerà mai presente.

    L’essere umano che conduca una tale esistenza è l’essere più infelice di tutti. A nulla gli giova il guardarsi indietro e vedere quanto si è allontanato dal punto di partenza. La sua vita non sembra cambiata e il riposo non arriva mai. Egli non vive nel presente, ma proteso verso un futuro, sull’altare del quale immola un presente che resta sempre identico.

    Ciò accade quando i nostri desideri sono volti al possesso di un bene materiale, quando è l’esteriorità ad attirarci e ci illudiamo che da questo dipende la nostra felicità.

    La verità è che diamo troppa importanza a qualcosa che non ne ha. Si dà ascolto ai richiami di un conformismo sociale ed economico che ci impone i suoi valori, che ci inganna riguardo ai nostri reali bisogni, che sceglie per noi i desideri da realizzare. Siamo in balia di un gioco nel quale siamo concorrenti inconsapevoli, scendiamo in pista travolti da una folla delirante senza essere certi di voler ballare. Lo si fa perché gli altri lo fanno e anche perché è più semplice farsi guidare che decidere da soli.

    In realtà, non vogliamo tutti le stesse cose, ognuno di noi è un progetto diverso. Il senso di inutilità che sorge dopo un traguardo raggiunto dipende dal fatto che forse non era ciò che volevamo veramente. Non ci siamo ascoltati autenticamente quando abbiamo creduto che avere una casa finemente arredata o comprare l’auto dei nostri sogni ci avrebbe fatto sentire realizzati. Forse avevamo visto il volto felice e soddisfatto di qualcuno che guidava la sua auto nuova fiammante e abbiamo creduto che il suo stato d’animo dipendesse dal possesso di una bella auto. Così abbiamo deciso di soffrire per anni, accantonando dei soldi e lavorando duramente per avere quell’auto.

    Di quel bene prima o poi arriverà la fine e, col passare degli anni, non avrà più l’aspetto che aveva al momento dell’acquisto; ma intanto noi abbiamo sacrificato le ferie, abbiamo evitato di regalarci una serata con gli amici, abbiamo rinunciato a un viaggio e forse anche a un’ora di riposo. Ma se ciò che desideriamo comporta tanti sacrifici, il gioco vale la candela? L’auto o la casa non ci ripagheranno dei sabati persi e dei viaggi non fatti.

    Ciò che non sappiamo e che dovremmo sapere, per essere davvero felici, è che siamo perfetti sempre e comunque e non abbiamo bisogno di fare alcun sacrificio. Non siamo nati per soffrire, ma per gioire del nostro presente. In questo modo, sentendoci felici qui ed ora attrarremo altra felicità e creeremo un futuro felice.

    Siamo parte dell’Universo e non abbiamo bisogno di affannarci per avere ciò che vogliamo.

    La nostra potenza risiede nell’uso che facciamo del pensiero. Il pensiero è pura energia capace di creare la realtà.

    L’universo è un campo energetico in cui i pensieri si attraggono incessantemente. I pensieri sono dotati di forza magnetica che attrae tutto ciò che viaggia sulla stessa frequenza, ma per potersi manifestare nel concreto, devono essere carichi della nostra fede e delle nostre emozioni.

    Se ciò che desideriamo lo poniamo nel futuro, non l’otterremo mai nel presente, perché il presente di colui che vuole è caratterizzato dal bisogno e dalla mancanza di ciò che desidera. Lo stato d’animo e le emozioni determinano la direzione dei pensieri e, se siamo insoddisfatti del presente, lo saremo anche del futuro.

    Smettiamo di credere che solo i grandi sacrifici conducano alle grandi gioie. Sono solo credenze limitanti apprese durante la vita. Ciò che appare facile da ottenere, lo otteniamo facilmente, ciò che appare complicato crediamo che richieda sacrificio. Ma non è sempre così. Noi siamo perfetti e possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo… Basta crederci!

    Viviamo in un universo dalle infinite possibilità e dimensioni e abbiamo il dovere di vibrare in risonanza con ciò che davvero vogliamo. L’esperienza c’insegna che le persone ottimiste e positive, raggiungono i propri traguardi senza grosse difficoltà. Non si sforzano per ottenere qualcosa, perché sanno che ci riusciranno e di conseguenza non si lasciano frenare dai pensieri negativi. Esse vedono, come si suol dire, il bicchiere mezzo pieno. Tra le infinite opportunità che l’universo offre loro, la loro attenzione è diretta a quelle positive, viaggiano sulla loro stessa frequenza e si pongono nella dimensione in cui ciò che desiderano è già accaduto. Al contrario, concentrarsi sulla mancanza non porterà alcun miglioramento.

    Tutto ciò che esiste non è che la manifestazione di un’idea e le idee provengono dalla Mente Cosmica con cui l’uomo è sempre in contatto in quanto parte di essa, e in ciò risiede la sua forza.

    CAPITOLO 1: IL PENSIERO PURO

    1.1 ILPENSIERO È L’ESSENZA DELL’UOMO

    Il pensiero è l’essenza dell’uomo.

    Se l’uomo non fosse dotato di pensiero, non sarebbe tale.

    Si dice essenza il substrato da cui non si può prescindere affinché una cosa sia ciò che è, pertanto non una qualità tra le tante, ma quel carattere necessario che distingue un oggetto da tutti gli altri.

    Partendo da quest’assunto e facendo un esempio, diciamo che l’essenza dell’acqua consiste nel suo essere composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno legati tra loro: è questa la caratteristica che la rende un composto unico e distinto dagli altri elementi e composti presenti in natura.

    Il chimico che voglia indicare l’acqua abbrevia la definizione per mezzo della formula H2O, in modo tale che nessuno potrebbe confondere questa molecola con quella di altri composti, dal momento che l’essenza dell’acqua non consiste nella semplice presenza di idrogeno e ossigeno, ma nel legame chimico presente tra essi e tra le loro quantità.

    Per tali motivi l’essenza dell’acqua, diciamo, consiste in questo specifico legame.

    Se ora volessimo definire l’essenza dell’uomo, dovremmo cercare in esso quell’elemento costitutivo che ne rende possibile il concetto e lo differenzia da tutti gli altri esseri.

    L’essere umano presenta una composizione dualistica [¹] poiché possiede un elemento materiale che definiamo corpo e un elemento formale che è stato variamente definito come mente, anima, spirito, energia…

    L’uomo, dunque, appartiene tanto alla sfera della materia quanto a quella del pensiero.

    Sarebbe possibile supporre dunque che l’essenza dell’uomo, lungi dall’identificarsi con il corpo o con il pensiero (in senso esclusivo), possa consistere, come nel caso dell’acqua, nel legame che si instaura tra i due elementi. Se nell’acqua, però, ci si trova davanti a due elementi materiali, nell’uomo la difficoltà consiste nel dover considerare due elementi, uno spirituale e l’altro materiale, che fanno parte di due ordini diversi del reale.

    Il corpo caratterizza ampiamente l’essere umano, ma non può costituirne l’essenza: anche gli animali, infatti, sono dotati di un corpo, pertanto in virtù di tale analogia e dal momento che l’essenza è stata definita fondamento dell’oggetto di cui è essa stessa essenza, nulla distinguerebbe l’uomo dalle altre specie animali.

    L’essenza è il quid che rende unico l’individuo e lo definisce in quanto tale.

    Si potrebbe confutare quanto detto affermando che il corpo umano effettivamente è diverso da quello di altri esseri viventi, al punto che la dimensione variabile degli organi e la loro posizione determinano la differenza degli stili comportamentali e delle strategie di azione.

    A ben guardare però, non vi è differenza costitutiva tra i corpi, di modo che possiamo affermare che il corpo, in quanto tale, abbia una sua specifica essenza che consiste nella sua composizione naturale e nel legame che si instaura tra quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco.

    La figura del corpo e le altre caratteristiche fisiche non sono altro che accidenti della sostanza e non ne determinano l’essenza.

    Da quanto esposto risulta, con evidenza, che l’essenza dell’uomo non può consistere nel

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