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I racconti che si fanno leggee: Angel - Selene
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I racconti che si fanno leggee: Angel - Selene
E-book132 pagine2 ore

I racconti che si fanno leggee: Angel - Selene

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Con ritmo narrativo stringato e scrittura chiara, Berardino Di Paolo ci offre due storie d'amore custodite fra le pagine di questo libro. Eppure "Angel" e "Selene" non sono soltanto storie d'amore che, a primo acchito, potremmo definire anacronistiche. C'è anche la confluenza, fra registri linguistici e sequenze narrative, della capacità dell'autore di dire "senza dire". Si sa che l'innamoramento trova spiegazione in una forza oscura e interna dislocata dalla razionalità – forza dalla quale Selene, la protagonista dell'omonimo racconto, non riesce a sottrarsi, così come non riescono a sottrarsi due personaggi del racconto "Angel". E' una forza misteriosa che nutre un'emozione potente, che spesso sfocia nell'amore, da Platone identificato con la follia – che è al di sopra della ragione – per cui l'amore è follia ma è anche una forma di possessività che rende schiavi o prigionieri di passioni che distolgono l'individuo da scelte razionali, talvolta destabilizzandolo e talvolta aprendolo all'entusiasmo derivante dall'esperienza della fase di innamoramento. Selene cade nella rete dell'innamoramento, dalla quale vorrebbe uscire ma la forza oscura irrazionale la trattiene e quella stessa forza s'impadronisce di Walter e i due giovani seguono il ritmo di un amore non ancora maturo, per cui, nello svilupparsi degli eventi, entrambi sono trascinati dall'ambivalenza delle emozioni, che li separa. È qui che la storia sembra assumere la caratteristica dell'anacronismo perché, calandola nell'odierna realtà, ci rendiamo conto che manca qualcosa: uno strumento che ha modificato la quotidianità, il cammino culturale, persino i sentimenti (che non sono innati) delle persone. Sarebbe stato semplice risolvere il conflitto fra i due protagonisti attraverso l'uso di un cellulare e di una chat. Oggi i rapporti interpersonali si modificano spesso in modo virtuale perché il cellulare ha assunto una funzione particolare, generando in tanti casi una mancanza di risonanza emotiva. L'autore elimina lo "strumento" cellulare – elimina quindi una tecnica che inficia le relazioni sociali, amicali, amorose – e muove i personaggi affinché mettano in moto l'apparato emotivo; ecco uscir fuori, come da un cilindro, un'accozzaglia di stati d'animo e di sofferenza che, pur con la loro natura irrazionale, si amalgamano a procedure razionali.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2022
ISBN9791221306897
I racconti che si fanno leggee: Angel - Selene

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    I racconti che si fanno leggee - Di Paolo Beradino

    BERARDINO DI PAOLO

    I RACCONTI CHE SI FANNO LEGGERE

    Angel - Selene

    Atile edizioni

    PREFAZIONE

    Con ritmo narrativo stringato e scrittura chiara, Berardino Di Paolo ci offre due storie d'amore custodite fra le pagine di questo libro. Eppure Angel e Selene non sono soltanto storie d'amore che, a primo acchito, potremmo definire anacronistiche. C'è anche la confluenza, fra registri linguistici e sequenze narrative, della capacità dell'autore di dire senza dire.

    Si sa che l'innamoramento trova spiegazione in una forza oscura e interna dislocata dalla razionalità – forza dalla quale Selene, la protagonista dell'omonimo racconto, non riesce a sottrarsi, così come non riescono a sottrarsi due personaggi del racconto Angel.

    E' una forza misteriosa che nutre un'emozione potente, che spesso sfocia nell'amore, da Platone identificato con la follia – che è al di sopra della ragione – per cui l'amore è follia ma è anche una forma di possessività che rende schiavi o prigionieri di passioni che distolgono l'individuo da scelte razionali, talvolta destabilizzandolo e talvolta aprendolo all'entusiasmo derivante dall'esperienza della fase di innamoramento. Selene cade nella rete dell'innamoramento, dalla quale vorrebbe uscire ma la forza oscura irrazionale la trattiene e quella stessa forza s'impadronisce di Walter e i due giovani seguono il ritmo di un amore non ancora maturo, per cui, nello svilupparsi degli eventi, entrambi sono trascinati dall'ambivalenza delle emozioni, che li separa. È qui che la storia sembra assumere la caratteristica dell'anacronismo perché, calandola nell'odierna realtà, ci rendiamo conto che manca qualcosa: uno strumento che ha modificato la quotidianità, il cammino culturale, persino i sentimenti (che non sono innati) delle persone. Sarebbe stato semplice risolvere il conflitto fra i due protagonisti attraverso l'uso di un cellulare e di una chat. Oggi i rapporti interpersonali si modificano spesso in modo virtuale perché il cellulare ha assunto una funzione particolare, generando in tanti casi una mancanza di risonanza emotiva. L'autore elimina lo strumento cellulare – elimina quindi una tecnica che inficia le relazioni sociali, amicali, amorose – e muove i personaggi affinché mettano in moto l'apparato emotivo; ecco uscir fuori, come da un cilindro, un'accozzaglia di stati d'animo e di sofferenza che, pur con la loro natura irrazionale, si amalgamano a procedure razionali.

    L'autore, mediante Selene e Angel, ci porta a considerare che l'innamoramento e l'amore hanno come substrato ciò che in natura esiste nell'uomo: pulsioni e impulsi. E' proprio l'impulsività a guidare Selene verso la radicalizzazione del sentimento d'amore che la pervade. E' la stessa impulsività, celata da un velo di razionalità, che spinge Mary verso Jonny nel racconto Angel.

    Quest'ultimo, a prima occhiata, appare come il retelling del film L'uomo d'acciaio, di Zack Snyder, ma dipanando la storia emerge la figura di un bambino che necessita di protezione e di un padre che assolve alla sua funzione e al suo compito di protettore in nome del profondo legame d'amore che lo lega al figlio: è l'apoteosi dell'amore filiale. Quell'amore che nasce spontaneo e si perpetua attraverso le varie fasi di crescita non solo del figlio ma anche del genitore, quell'amore che è dedizione e, allo stesso tempo, consapevolezza di un rapporto educativo di reciproco scambio che spinge il bambino, nel nostro caso Angel, alla costruzione di una personalità libera e autonoma. L'intreccio fra finzione scenica e fantasia del neofita scrittore Berardino Di Paolo confluisce anche nella storia di Angel che, in piena autonomia, è artefice dell'imbastitura della relazione amorosa fra il padre Jonny e Mary, donna verso la quale sente un imprevisto e irrazionale feeling. Senza ben conoscerla simpatizza con lei e, spinto da quella forza misteriosa e oscura che qui sfocia nell'amore, la sceglie come madre e compagna del padre. Ecco che l'autore Di Paolo ci presenta un'altra tipologia di innamoramento e altre emozioni.

    Brevemente vorrei evidenziare che Selene e Angel sfiorano ombre oscure che sono il male dell'odierna società, in particolare portano a galla una piaga della vita sociale e del vivere civile in cui si sfondano le dimensioni della prossemica, che dovrebbero restare integre anche con il supporto di un'educazione ferrea al rispetto del corpo della donna, della sua dignità, della sua psiche.

    Mediante i racconti Selene e Angel, Berardino Di Paolo ha detto senza dire.

    Buona lettura fra le pieghe dell'amore.

    Elena Midolo

    SELENE

    È l'alba di un giorno d’aprile. Il sole nascente vede una limousine, di colore nero lucido, brillare sotto i suoi primi raggi e percorrere velocemente la strada che da Brooklyn conduce al Greenwich Village di Manhattan, sede della prestigiosa università New York University.

    A bordo dell’auto ci sono l’autista e il maggiordomo del famoso miliardario Edward Richardson. L’uomo, molto avanti con gli anni e gravemente malato, ha chiesto loro di andare a prendere la sua unica nipote, che frequenta l’ultimo anno di università. Certo di chiudere gli occhi per sempre, desidera rivederla un’ultima volta. Giunti sul posto, il maggiordomo si reca dal rettore per spiegargli la gravità della situazione e per chiedergli l'allontanamento dal corso di studio della signorina Selene Richardson, Selenina, Nina, come era solito chiamarla il nonno.

    Quando il maggiordomo e la ragazza s'incontrano, l'uomo la mette al corrente della salute del nonno. Lei, già provata sentimentalmente perché aveva perso i genitori due anni prima in un incidente con l’elicottero, non riesce a trattenersi e scoppia subito in un pianto disperato. Con le lacrime che le solcano il viso e con la tristezza nell’animo saluta il rettore e sale in macchina, pregando l’autista di guidare velocemente per tornare a casa il prima possibile.

    Arrivata a Brooklyn, l’auto si ferma davanti a un imponente cancello sorretto da un alto muro di cinta, che sembra sfoggiare con orgoglio i rami di edera che calano dall’alto intonandosi con il loro verde vivace al color tabacco che lo ricopre. Davanti c'è una schiera di giornalisti che, in qualche modo, hanno saputo della malattia del miliardario e cercano notizie in merito, cercano anche di fotografare l’ereditiera che è ignota a tutti. Selene, nonostante l'automobile abbia i vetri oscurati, si sdraia sul sedile posteriore per paura che la possano vedere, è una ragazza umile che vuole sfuggire alla mondanità e, a causa del suo stato d’animo, non se la sente proprio di parlare con loro. Con il telecomando l’autista apre il cancello e, avanzando piano piano, riesce a far scansare i giornalisti e a entrare nel parco della villa. Un meraviglioso giardino, molto ben curato e impreziosito dai colori dei suoi fiori, accoglie l’auto che gli gira intorno fino ad arrivare davanti all’ingresso della villa, qui il maggiordomo scende e apre la portiera a Selene, che di corsa entra in casa, attraversa l’ampio ingresso e sale a due a due i gradini della maestosa scalinata che porta al primo piano, nella zona notte. Sempre correndo, arriva davanti alla porta della camera da letto del nonno, sta per bussare ma la porta viene aperta dall’infermiera che sta uscendo proprio in quel momento, la quale, contenta nel vederla, le dice:

    — P er fortuna è arrivata, signorina! Suo nonno la sta aspettando ansiosamente, non fa che chiedere di lei.

    La donna si scansa lasciando il passo a Selene, che si precipita all’interno della stanza mettendosi in ginocchio di fianco al capezzale del nonno, che l’accoglie con un sorriso di felicità.

    — Ciao bambina mia — le sussurra con un filo di voce resa roca dalla malattia — ti ho mandato a prendere perché non volevo morire senza rivederti un’ultima volta.

    Selene, anche lei con la voce roca e rotta dal pianto:

    — N on mi dire così nonno, non mi puoi lasciare sola, io ho solo te al mondo!

    Il nonno aggiunge:

    — Io ho vissuto la mia vita e devo dirle addio molto presto, adesso tocca a te vivere e continuare il casato dei Richardson, tu hai tutta la vita davanti e sono sicuro che manterrai alto il nostro nome, sei la mia unica erede e ho lasciato tutto a te, ma non preoccuparti della gestione delle molteplici attività del mio impero, il mio amico e fidato collaboratore, nonché tuo padrino poiché ti ha tenuto al battesimo, l’ingegnere Mark, ha la carica di Direttore generale e si occupa lui di tutto, lui sarà come un padre per te e ti consiglierà sempre per il meglio, fidati ciecamente di lui, è una persona meravigliosa e sono sicuro che non farà mai niente che potrà darti dispiacere.

    La ragazza, ancora con le lacrime agli occhi, vorrebbe dire qualcosa ma il nonno la interrompe:

    — A spetta a parlare, prima ascolta quello che ti voglio dire, non mi rimane molto tempo ancora e vorrei andarmene serenamente! Nelle mie imprese lavorano circa centomila persone, queste, quando io non ci sarò più, lavoreranno per te, non essere troppo severa con loro, qualcuno a volte può sbagliare ma tu devi sempre dargli una seconda possibilità, io li ho trattati come fossero tutti di famiglia e spero che lo farai anche tu. C’è ancora una cosa che voglio dirti, voglio metterti in guardia dai possibili corteggiatori che ti gireranno intorno, tu sei una bellissima ragazza e avrai moltissimi giovani che ti faranno la corte, guardati da loro, non fanno la corte a te, ma al tuo denaro, prima di aprire il tuo cuore a un giovane sii sicura del suo amore. Ancora un’ultima cosa: nel mio ufficio, dentro un cassetto della scrivania, troverai due progetti che non ho mai iniziato, uno è la demolizione di uno stabile fatiscente per la costruzione di un grande grattacielo, in quello stabile ci abita un mio vecchio amico d’infanzia che non ha mai avuto fortuna nella vita e io non ho mai avuto il coraggio di sfrattarlo, ma controlla e se non ci vive più potrai iniziare tu i lavori. L’altro progetto è la costruzione di un albergo a cinque stelle su un mio terreno, con molti spazi per lo svago, come il golf, il tennis, il nuoto e tante altre attività sportive all’aperto. Una parte di questo terreno l’ho dato in affitto a un altro amico di gioventù che vi ha impiantato sopra una fabbrica di auto e non ho mai voluto sfrattarlo per rispetto alla nostra vecchia amicizia, però se va via da solo potrai iniziare i lavori anche lì.

    La ragazza ha ascoltato il nonno e per rassicurarlo:

    — N on temere nonno, farò tesoro delle tue parole e saprò continuare il tuo lavoro proprio come facevi tu — e con la mano gli accarezza i capelli.

    — Adesso vai in camera tua — continua il nonno — devo riposare un poco.

    Selene si alza, dà un bacio in fronte

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