La casa di cartone

Di Carla Curcio

La Casa di cartone è la storia di un amore sincero che va oltre il sesso, raccontata a due voci: il lettore percepisce, così, le stesse situazioni viste da due angolazioni diverse. Le vicissitudini dei protagonisti si snodano tra le pagine del libro, fino all’epilogo dolce-amaro, che in realtà non è la conclusione, ma una tappa in itinere, in vista della continuazione a cui l’autrice sta già lavorando.

• Lingua: Italiano
• Editore: Luigi Pellegrini Editore
• Data di uscita: 7 giu 2013
• ISBN: 9788868220587

Anteprima del libro

lettori.

Presentazione

Il racconto di Carla Curcio dal titolo La casa di cartone è un originale raffronto a due voci. I protagonisti esprimono riflessioni e compiono azioni in prima persona. La storia assume linearità e si fa compatta, la trama è aperta a punti di vista, ad auspici di impegno civile e sociale, evidenzia situazioni al limite della dignità umana.

La protagonista, Claudia, nota uno scatolone di cartone sotto un cavalcavia, si accorge che tra quelle pareti di carta c’è qualcuno. Sente dei colpi di tosse e capisce che una persona vive nascosta in quel luogo degradato. Non sa se sia una donna o un uomo, ma sente il bisogno di scoprirlo e di dare un aiuto concreto. Lo spirito di solidarietà, il costante rimando all’orizzonte morale sono solo alcune delle tematiche che l’autrice cerca di portare alla luce con la sua scrittura.

Si apre uno spiraglio e scorgo, tra un ciuffo di capelli unti, due occhi arrossati che mi guardano diffidenti come quelli di un animale.

Il pensiero per quella persona disagiata assale la donna, tanto che diventa un tassello costante nella sua quotidianità. Antepone anche il suo ruolo di madre e di moglie per risolvere questa situazione che le crea angoscia. La sofferenza di quell’individuo diventa un macigno sull’anima.

Con una sensibilità estrema Carla Curcio si pone di fronte ad una realtà drammatica, dove solitudine ed emarginazione sono in primo piano. Con un linguaggio semplice e spontaneo l’autrice fa vibrare le corde dell’emozione rendendo più che autentica la storia da lei narrata, testimonianza di vita, d’amore, carità e speranza.

Roberto, l’uomo che vive nella casa di cartone aveva una vita normale, una famiglia, un lavoro, tutto è stato spazzato via da una serie di eventi che lo hanno annullato come uomo; per contrastare illegalità e mafia è stato condannato a vivere con l’incubo di una famiglia distrutta e l’unico rifugio è stato l’alcool e la strada. Sono fuori di casa a vagare senza una meta. Solo. Solo con questo dolore che mi strazia l’anima.

Due destini apparentemente diversi si incontrano, un uomo ed una donna si trovano a condividere emozioni, lacrime e sofferenze. Nasce un’amicizia che li lega in qualcosa di unico e indissolubile. Dopo una prima diffidenza di Roberto, qualcosa cambia nel protagonista. Si affeziona a quella donna che gli dimostra affetto e calore, che lo fa sentire considerato. Il sentimento evolve e diventa un amore puro e sincero. Dopo un alternarsi di sofferenza ed inquietudine si giunge ad una rigenerazione, ad un superamento delle difficoltà esistenziali.

L’amore ristabilizza equilibri perduti, diventa risorsa per cogliere il vero senso della solidarietà umana. Roberto e Claudia sono consapevoli che il loro sentimento vivrà per sempre anche se le loro strade per varie ragioni dovranno dividersi. Roberto ha trovato nella figura di Claudia il suo angelo, la sua ancora di salvezza. La Curcio sfiora con la parola scritta tensioni attuali, l’ambientazione in Calabria rende la narrazione ancora più concreta in rapporto ad una dimensione spazio-temporale. Le emozioni appaiono perfettamente percepibili, la scrittura si dota di schiettezza e mantiene costantemente viva l’attenzione di chi legge. In un incontro-confronto di personalità e realtà, l’autrice riesce a non cadere nel già noto, nell’ovvio, la vicenda lascia spazio alla sacralità dell’individuo che è parte integrante del cosmo con le sue evoluzioni creative e spirituali. Carla Curcio ci guida a riscoprire il valore delle piccole cose, ad apprezzare ogni lato della nostra identità, a conservare preziosamente quel dono che è la vita e a trasformare ogni croce, ogni dolore in nuovo seme di luce da cogliere.

Michela Zanarella

La casa di cartone

Sono impaziente pensando a tutto quello che dovrò fare appena giunta a casa e tamburello con le dita sul volante guardando sconsolata la pioggia che viene