La cucina dei pazzi
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Anteprima del libro
La cucina dei pazzi - Angelo Simeone
Narrativa
© Pubblicato da Ventus
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Angelo Simeone
La cucina dei pazzi
a Flavio
Indice
PERSONAGGI
SCENA PRIMA
SCENA SECONDA
SCENA TERZA
SCENA QUARTA
SCENA QUINTA
SCENA SESTA
PERSONAGGI
Cafò: cuoco tavola calda
Cricrian: proprietario
Efaruele: socio proprietario
Ellica: chef
Flavio: cuoco secondi
Fafresca: aiuto cuoco
Vibera: capo sala
Muca: assistente chef
Michegno: specialità marinare
Faraella: moglie Cricrian 'amministratrice'
Rolomondo, 'Roly': cameriere
SIMEO' Angelo: pizzaiolo
SCENA PRIMA
Nella cucina si può entrare dalla destra e dalla sinistra del palco; la prima è per l’uscita dei camerieri con i piatti da servire ai tavoli, la seconda, per non scontrarsi, è l’entrata con quelli sporchi ritirati dalla sala. Ma non è sempre così. La mattina presto, tra le sette e le sette e trenta, gli addetti alla cucina, cominciano ad arrivare scaglionati: loro sono lo staff di questa cucina.
All’apertura del sipario Frafresca (aiuto cuoco), sta pelando le patate.
FLAVIO: (entra in scena. Non dice una parola. Getta la borsa dove capita. Si siede. Si massaggia una gamba)
FRAFRESCA: Potresti anche salutare…
FLAVIO: Stai zitta, stanotte non ho chiuso occhio.
FRAFRESCA: Perché che hai combinato? (continuando a pelare le patate)
FLAVIO: Ma che devo combinare… Mi fa male la gamba…
FRAFRESCA: E perché, che hai combinato? E sono due.
FLAVIO: Allora non hai capito? maledizione… Io ho fatto l’incidente… mi sono scassato una gamba…
In quel momento entrano Ellica e Muca (marito e moglie. Hanno sentito le solite lamentele di Flavio)
ELLICA: Ohi Flavio… Ancora con questa gamba… Buongiorno Frafresca, tu già sei qua?
FLAVIO: Aheee, sono arrivati gli sposini.
MUCA: Buongiorno Frafresca, (si avvicina a lei, le accarezza una spalla) Ma tu dormi qua? dormi in piedi, come i cavalli, con il pelapatate in mano.
FRAFRESCA: Ora se non la finisci… ti pelo pure la testa… ti faccio vedere io chi dorme all’impiedi… (gli allunga il pelapatate sul viso. MUCA sobbalza all’indietro).
ELLICA: (Mentre si mette grembiule e cappello) Amò stai attento che Frafresca è pericolosa… poi sai come sono bella con un marito pelato… (ridono)
FRAFRESCA: Eeeh, ci fai la salsa…(ridono) A proposito Flavio, quanti calamari devo tagliare?
MUCA: Madonna Flavio, ma che hai fatto stamattina, hai una faccia!
FLAVIO: Ragazzi, lasciatemi stare… non è aria.
FRAFRESCA: Vedi se mi ascolta… Flavio, sto parlando con te…
FLAVIO: Ma cosa vuoi? Ti sto dicendo che non mi sento bene.
FRAFRESCA: Si ma io devo sapere che devo fare con i calamari.
FLAVIO: Fai una cosa, prendi questi calamari e buttali dalla finestra. A me non interessa. Ti sto dicendo che non mi posso muovere e tu mi vieni a parlare dei calamari. Chiedi allo chef, vedi come è tutto arzillo.
MUCA: Perché io la notte vado a dormire… E comunque Flavio, tu sei un bidone che cammina… ti fa male sempre qualcosa.
FLAVIO: Vorrei vedere te.
ELLICA: Comunque giusto per informazione, qui la Chef sono io. cominciamo a mettere i puntini sulle e…(ride)
MUCA: Ahee, è arrivata la Chef. Ragazzi, tutti sugli attenti.
ELLICA: (Si avvicina minacciosa in punta di piedi a Muca) Perché amò, che avresti da dire? vorresti dire che io non sono la Chef?
MUCA: Tu saresti la Chef?
ELLICA: Si. Perché? saresti tu? Ti piacerebbe eeeh? (si rivolge a Flavio) Flavio diglielo tu. Chi è la chef?
FLAVIO: Che ne so io, vedetevela voi, a me lasciatemi in pace.
ELLICA: Uuuuuhhhh! ohi Flavio e che lagna che sei stamattina…(ride)
MUCA: Non è che mi piacerebbe
, io sono e faccio lo Chef. Per esempio, chi fa gli ordini? Io, e chi è che fa gli ordini? lo Chef. Quindi io sono lo Chef.
ELLICA: (lo abbraccia) Amore ma tu lo sai che io sono piccola e indifesa e poi lo sai, a me fanno male i piedi, come faccio a fare gli ordini…
MUCA: Ma perché, gli ordini si fanno con i piedi?
FLAVIO: Da quello che ordina mi sa proprio di sì. Comunque se proprio vogliamo, qua lo Chef sono io.
ELLICA: Ecco un altro illuso.
FLAVIO: Ma pecché, veramente credi di essere uno Chef?
ELLICA: Non lo dico io. Lo dice la mia assunzione, (tira fuori un pezzo di carta dalla tasca) che ci sta scritto qua? Chef. Se tanto mi dà tanto.
FLAVIO: (la scimmiotta) Se tanto mi dà tanto. Ma che ne sai tu di cucina. Se sei la Chef, fammi vedere come fai un fumé, o nu bouillabaisse, per non parlare di un bisque, o cocote... ma cosa ne sai tu.
ELLICA: We, non ti atteggiare e mangia come parli...
FLAVIO: T’avranno scritto pure Chef sul contratto ma non lo sei. E comunque si dice parla come mangi
e non mangia come parli
.
ELLICA: Appunto. L’ho detto apposta.
FLAVIO: E tu saresti la Chef. Ignorante (Borbotta).
ELLICA: (Si accuccia sul petto di Muca) Amore, Flavio mi tratta male. Difendimi.
MUCA: Lo vedete come fa? Ti conosco troppo bene.
ELLICA: Che vorresti dire, (si scosta di scatto). Io ti odio, lo sai? (si appoggia alla friggitrice). Comunque amò, mi fanno male i piedi.
FRAFRESCA: Attenta, la friggitrice è accesa.
ELLICA: (Sobbalza) Ecco perché mi sono sentita un calore. (Ride)
FLAVIO: Hai sentito Muca? È tutta un calore.
ELLICA: Amoreeeee... difendimi.
Entra Michegno.
FRAFRESCA: Ecco chi è il vero chef.
MICHEGNO: Ragazzi… non mi scocciate stamattina… non mi sento bene.
FLAVIO: (Si alza). Mamma mia…mi sembra di stare all’Annunziata qua… (risata collettiva) Chi sta male qua… chi sta male là… a chi fa male un piede, a chi una gamba… figli miei … voi state inguaiati…. (risata collettiva) Lasciatemi lavorare in pace, voi portare sfiga… io già sto rovinato di mio… ci mancate solo voi.
ELLICA: (Piegata in due dalle risate. Quando si riprende dice) Michè, ma tu oggi non dovevi fare solo la sera?
MICHEGNO: Si… e il catering lo fai tu?
ELLICA: Ma tu sei matto!
MUCA: Scusa Michegno, ma di quale catering stai parlando?
MICHEGNO: Abbiamo un catering di 150 persone alle 20:00.
ELLICA: E da dove è uscito? (diventano tutti seri).
MICHEGNO: Ieri sera. Cricrian se ne era dimenticato.
MUCA: Come sarebbe a dire se ne era dimenticato
.
MICHEGNO: Sarebbe a dire che se ne era dimenticato.
ELLICA: Dimenticatooooo! (esclama a gran voce)
MICHEGNO: Se ne era di-men-ti-ca-to. Hai capito ora? E indovinate che mi ha risposto quando gli ho detto che siamo già nella merda, vediamo
se disertate.
STAFF: Cheeee? (Tutti in coro)
MICHEGNO: Indovinate che ha risposto.
STAFF: E che c’ vòòòò!
MUCA: E che ce vò e quant’altro, il copione di sempre. Si, vabbè, ma non è possibile! Succede sempre così. E ora come ci organizziamo?
MCHEGNO: Dobbiamo fare due squadre. Ma Cafò non è venuto oggi?
CAFÒ: (Voce quasi tenebrosa fuori campo) Sono qui.
MICHEGNO: No perché passando ho visto la luce spenta nella cucinetta.
FRAFRESCA: No no, lui la mattina viene presto. Io lo trovo già qua.
MICHEGNO: E che lavora al buio?
CAFÒ: (Entra in scena con un coltello in mano e bandana in testa). Che c’è… che volete?
MICHEGNO: Cafò, ma tu lavori al buio?
CAFÒ: Io non ho bisogno di luce e