Le mura del cuore

Di Paolo Bozzo

Michela e Dario vivono un amore sofferto a Lucca, all'ombra delle sue antiche mura...contrastati da vari antagonisti e con cuore confuso come capita per molti amori in embrione. Basterà l'aiuto di una improponibile coppia di fantasmi a far trionfare il loro amore?


Paolo Bozzo è un giovane autore genovese che cerca di mettere l' anima in ogni suo testo . Di solito risulta molto facile identificarsi nei suoi personaggi. Ma attenti a non ritrovarci troppo di voi stessi.

• Lingua: Italiano
• Editore: Passerino
• Data di uscita: 13 lug 2018
• ISBN: 9788893455053

Anteprima del libro

Epilogo

Prologo

Poesia di Paolo

Sipario chiuso. Buio. Inizia la musica, sale lentamente la luce ,

contemporaneamente si apre il sipario.

Entra Paolo, da destrae recita la sua poesia introduttiva (leggio)

MUSICA: Old and wise

LEGGIO

Quando la tetra vanità del nostro quotidiano sarà da tem po diventata polvere

Quando nessun vivente pronuncerà più i nostri nomi .

Ancor risuonerà nell’aria ( cosa?) il mio amore per te.

Poiché il tempo cancella le vite,

ma il mio amore sa cancellare il tempo.

E-mi-sorriderai-allora-col-tuo-primo-sorriso

E staremo ancora assieme

Poiché la vita non è respirare

Ma starti accanto.

Esce da destra, portando con sé il leggio.

Introduzione

Monumento dei Due amanti

GOFFREDO

BEATRICE

Breve pausa (il sipario rimane aperto, la luce è accesa: il pubblico non capisce cosa sta per accadere)

Esce da sinistra una persona, portando un carrello su cui si trovano, coperti da un telo bianco, gli elementi della statua.

EFFETTO SONORO: CIGOLIO CARRELLO

Chi ha portato il carrello lo posiziona a cl centro della scena ed esce da destra. Entra un bambino da sinistra e, incuriosito, toglie il telo e scopre, sorpreso e un po’ deluso, le due statue. Se ne va, lasciandole scoperte. Beatrice si dimostra indispettita dal gesto del bambino, ma si ricompone quando realizza di essere davanti al pubblico, controlla che Goffredo sia ancora pietrificato, sorride pensando di essere indisturbata; dà un’occhiata al pubblico e inizia:

Beatrice: Nobili dame, gentili signori questa è la storia…

Goffredo: ( scoppia a ridere. era già rianimato, fingeva solo di essere ancora una statua)

Beatrice: Beh, che c’è da ridere? Che figura mi fai fare?

Goffredo: Siamo nel 2010, Beatrice… aggiòrnati!

Beatrice: Uffa, scusatelo: li sente tutti i suoi 900 anni ( sussurrato)

Goffredo: Cosa bisbigli?

Beatrice: Niente, niente… Allora proviamo ad improvvisare… ( con una buffa difficoltà nel trovare le parole giovanili) Ehi raga, com’è? Ora vi raccontiamo una storia troppo bella!

Goffredo: [ scoppia di nuovo a ridere]

Beatrice: E basta! Visto che sei buono solo a ridere provaci tu! Dai, facci vedere! ( squillante) Parla!

Goffredo: Come sei permalosa, mamma mia…

Beatrice: Vorrei ben dire… stai facendo scappare tutto il pubblico!

Goffredo: Va bene… dai, iniziamo… Gentile pubblico, questa è la storia di Dario e Michela, una storia come tante eppure, a suo modo, speciale. Vi racconteremo del loro amore, vissuto e sofferto Lucca, all’ombra