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I 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita
I 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita
I 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita
E-book90 pagine39 minuti

I 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita

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Info su questo ebook

Benvenuti in questa passeggiata nella musica: le note in sottofondo alla lettura si lasciano scoprire poco alla volta, ci stupiscono e ci emozionano.

La nostra guida è il giovanissimo Jacopo Caneva, che ci offre una personale scelta di brani per un primo ascolto, analizzati con la passione e la competenza di un adolescente che ama e pratica la musica.

È un incontro con autori molto diversi tra loro, per stile e per epoca, ma tutti hanno in comune la volontà di rivoluzionare il mondo della musica e di anticipare i tempi.

Un percorso che si snoda da Mussorgskij a Berlioz, da Debussy a Haendel, fino a Danny Elfman e Joe Hisaishi, tutti compositori amati da due tra i più grandi registi del cinema contemporaneo, Tim Burton e Hayao Miyazaki.

10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita e da portare con sé come memoria musicale.

Buona lettura e buon ascolto.
LinguaItaliano
EditoregoWare
Data di uscita18 apr 2013
ISBN9788867970483
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    Anteprima del libro

    I 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita - Jacopo Caneva

    © goWare per l’edizione digitale 2013

    ISBN 978-88-6797-048-3

    Editing brani musicali: Stefano Cipriani

    Redazione: Laura Moggian

    Copertina: Lorenzo Puliti

    Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

    goWare è una startup fiorentina

    Fateci avere i vostri commenti a: info@goware-apps.it

    Blogger e giornalisti possono richiedere una copia saggio a Maria Ranieri: mari@goware-apps.com

    Made on a Mac

    L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani riprodotti nel presente volume

    Musiche selezionate dall’autore :

    Modest Petrovič Mussorgskij, La grande porta di Kiev, da Quadri da un’esposizione (1874)

    Hector Berlioz, V movimento Sogno di una notte del sabba, da Symphonie fantastique

    Claude Debussy, I movimento De l’aube à midi sur la mer, da La Mer, trois esquisses symphoniques pour orchestre (1903-1905)

    Igor’ Fëdorovič Stravinskij, Introduzione, da Le Sacre du printemps (1911-1913)

    Georg Friedrich Händel, Suite in sol maggiore, Minuetto, da Water Music (1717)

    Gustav Holst, Neptune, The Mystic, da The Planets (1918)

    Claude Debussy, Prélude à l’après-midi d’un faune (1890-1894)

    Béla Viktor János Bartók, Joc cu bâta (La danza con il bastone), da Román népi táncok (Danze popolari rumene, 1915)

    Joe Hisaishi, One Summer’s Day, da Spirited Away OST (La città incantata, 2001)

    Danny Elfman, End Titles, da Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas OST (1993)

    a papà

    al Professor Andrea Zerbin

    Premessa

    Ho preparato queste pagine con l’idea di proporre una selezione, del tutto soggettiva, di brani utili ad affrontare un primo ascolto musicale.

    Si tratta di autori molto diversi per epoca e stile, ma accomunati da un’estrema originalità e dalla volontà di rivoluzionare il mondo della musica a loro contemporanea.

    Di questi compositori ho selezionato i brani più rappresentativi e che – a mio parere – meglio colgono lo spirito dell’autore che li ha scritti.

    Non mancano poi le scelte dettate dall’emozione: Bartók e Händel sono stati brillantemente eseguiti, tra il 2011 e il 2012, dall’Orchestra Dario Bertolini di Portogruaro, diretta dal Maestro Andrea Zerbin e in cui suonavo l’arpa; Elfman e Hisaishi sono i compositori abituali dei miei registi preferiti, Tim Burton e Hayao Miyazaki.

    Spero che questa breve passeggiata musicale possa far nascere il desiderio di ascoltare, almeno una volta nella vita, questi brani più o meno noti, ma che sempre riescono a infondere un sentimento di poesia e stupore.

    Quadri di un’esposizione

    Quando mi riferisco ai Quadri di un’esposizione, intendo l’originale partitura pianistica di Mussorgskij e non la parafrasi, come direbbe Liszt, della suite per orchestra, curata da Maurice Ravel o da Nikolaj Rimskij-Korsakov (quest’ultima, in effetti, è introvabile e i nastri con le registrazioni sono andati distrutti) che resta un capolavoro della musica sinfonica e necessita di un grande virtuosismo da parte di tutta l’orchestra, direttore compreso, per essere eseguita al meglio. Quindi è, a mio parere, il lavoro del grande compositore russo Modest Musorgskij (1839-1881), a essere uno dei brani che vanno ascoltati almeno una volta nella vita. Perché? La ragione più semplice è perché è un capolavoro, se non il capolavoro.

    Questa ragione va però spiegata e vi sono due rami di interpretazione ben diversi fra loro: parliamo di colui che, all’ascolto dell’espressione musica classica risponde "Mozart o da da da dum¹!" e di chi invece è un esperto o comunque un iniziato all’ascolto di questo

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