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Psicotarocchi: I segreti del subconscio rivelati con i tarocchi di Marsiglia
Psicotarocchi: I segreti del subconscio rivelati con i tarocchi di Marsiglia
Psicotarocchi: I segreti del subconscio rivelati con i tarocchi di Marsiglia
E-book195 pagine2 ore

Psicotarocchi: I segreti del subconscio rivelati con i tarocchi di Marsiglia

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Info su questo ebook

«Non posso dirti se incontrerai l’uomo della tua vita, ma perché non lo incontri».
Alejandro Jodorowsky


Il destino è solo un passato che si ripete fino a quando non te ne liberi. Grazie alle chiavi di lettura presenti in questo libro, potrai usare i Tarocchi di Marsiglia per scoprire come mai certe cose tendono a ripresentarsi nella tua vita tuo malgrado.
La tarologia ti insegna a scoprire il significato di ciò che ti circonda: in questo libro troverai tutto ciò che ti serve in modo da disegnare il tuo futuro e avere le risposte importanti che cerchi.

Con questo libro scoprirai:
  • Come leggere i Tarocchi di Marsiglia e perché ogni Arcano ha più significati
  • I codici dei 22 Arcani Maggiori
  • Come leggere le carte attraverso tanti esercizi pratici
... e molto altro ancora.
LinguaItaliano
EditoreOne Books
Data di uscita16 nov 2022
ISBN9791255281078
Psicotarocchi: I segreti del subconscio rivelati con i tarocchi di Marsiglia

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    Anteprima del libro

    Psicotarocchi - Domenico Lisi

    PSICOTAROCCHI.jpg

    Domenico Lisi

    ISBN 979-12-5528-107-8

    ©2022 One Books

    QUANTICO MEDIA GROUP Srl

    Via Macerata 15, 10144 Torino

    Prima edizione: Ottobre 2019

    Seconda ristampa: Gennaio 2021

    Tutti i diritti sono riservati

    Ogni riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall’Editore.

    Copertina: Barbara Fiorini, Julieta Vieyra

    Caterina Robatto

    Editing: Alessandra Carcreff, Enrica Perucchietti

    Domenico Lisi

    PsicoTarocchi

    I segreti del subconscio rivelati con i Tarocchi di Marsiglia

    Introduzione

    Questo libro nasce come dispensa molto riservata e non condivisibile per i miei corsisti. Per diverso tempo ho accantonato l’idea che potesse diventare libro, ma poi ho deciso di pubblicarlo affinché potesse essere utile a tutti. È stato ispirato da Alejandro Jodorowsky, perché lo ritengo un maestro per il suo alto livello evolutivo. È ispirato anche da quello che ho imparato da Antonio Bertoli, anche lui un’Anima con un alto livello di coscienza.

    Molte cose le ho imparate dalla Magia, dall’Alchimia e dall’Esoterismo, in particolare dagli Ordini esoterici di cui ho fatto parte.

    Ritengo che conti principalmente il livello di coscienza di un ricercatore, piuttosto delle cose che sa, perché la maturazione o la statura della sua Anima è dovuta al suo impegno, ai suoi sforzi, al lavoro fatto su di sé, sia in questa vita che in quelle precedenti. È meglio ascoltare una grande Anima, anche poco istruita, piuttosto che un erudito o un tuttologo, ma con un basso livello di coscienza.

    Studieremo e useremo solo i Tarocchi di Marsiglia nella loro versione generica e quelli restaurati da Alejandro Jodorowsky e Philip Camoin, gli altri mazzi non verrano né citati né confrontati perché questo Libro Sacro, che sono i Tarocchi o Taroth, ha avuto tantissime interpretazioni a seconda del periodo storico e culturale in cui sono stati elaborati.

    Nel corso del tempo ci sono state rielaborazione che hanno portato maggiore coscienza e rielaborazioni che hanno portato solo confusione.

    I 22 Arcani Maggiori sono delle icone disegnate sulla base degli aspetti più significativi della vita sociale medievale. Abbiamo virtù cristiane, elementi del cristianesimo e personaggi importanti. Potremmo pensare che hanno poco a che fare con l’esoterismo, ma in realtà sappiamo bene che un tempo maghi e alchimisti usavano termini e allegorie cristiane per nascondere significati più occulti e che in quel periodo storico era proibito diffondere.

    Le diverse rielaborazioni dei Tarocchi sono dovute al fatto che ognuno ha voluto vedere questi archetipi secondo la sua visione della vita e soprattutto secondo il proprio livello evolutivo, di conseguenza i disegni sono diventati un autoritratto e i 22 archetipi hanno assunto le sembianze degli aspetti psichici di chi li disegnava o meglio rielaborava in base alla propria personalità o percorso spirituale. Ci sono, infatti, i Tarocchi di Marsiglia-Jodorowsky, degli Angeli, di White, Wirth, di Crowley, di Osho ecc. Così, tutti coloro che hanno disegnato il proprio mazzo di Tarocchi hanno voluto dare la propria chiave di lettura, un proprio messaggio. E così la scelta del mazzo da usare diventa un modo di vedere le cose, un modo di interpretare la realtà e, di conseguenza, si darà un certo tipo di messaggio al consultante. Quindi il lettore di Tarocchi, scegliendo un mazzo adotta non solo un tipo di Tarocchi, ma anche uno specifico messaggio che vuole dare agli altri e di conseguenza orienterà la lettura. Chi vuole leggere il futuro userà certi tipi di mazzi, chi vuole leggere la personalità ne adotterà altri, chi cerca solo consolazione ne adotterà un altro ancora e chi cerca una mappa per il proprio viaggio esistenziale o per la propria crescita spirituale ne adotterà un altro completamente diverso. Ogni lettore ha il mazzo corrispondente al proprio livello di coscienza.

    Non ci sono mazzi buoni o cattivi, ognuno sceglie quello che sente di più, è vero però che ci sono mazzi molto lontani dagli originali (a volte pieni di confusione) e mazzi con simboli più fedeli agli originali e vicini alle verità che i primi disegnatori volevano veicolare.

    Nel libro noterete che il nome delle carte e il loro articolo sono scritti con la prima lettera maiuscola, questo per mantenere lo stile presente sulla carta stessa dove, anzi, il nome dell’Arcano è tutto in maiuscolo. Qui abbiamo voluto lasciare solo le iniziali per una questione di stile. Abbiamo messo anche l’articolo con la maiuscola, ad esempio Il Mondo o La Temperanza, perché è come se articolo e soggetto fossero cognome e nome dell’Arcano, come se il cognome e nome dell’Arcano fossero una parola magica densa di energia, significato e vibrazione non violabile.

    1.

    Perché li ho chiamati PsicoTarocchi

    La tradizione popolare usa i Tarocchi, e qualsiasi altro mazzo di carte, come strumento divinatorio, ma il Taroth non è stato creato per leggere il futuro. Il Taroth nasce per essere una mappa dell’Anima, uno strumento di conoscenza dell’Essenza profonda dell’essere umano.

    Ma è bene chiarire cosa si intende per Anima. Qui useremo il termine come sinonimo del termine greco Psichè, ovvero sia come mente e sia come principio vitale immortale. Quindi Anima è l’essenza reale e invisibile dell’essere umano, che incarnandosi da significato e forma all’individuo che abiterà. Nei Tarocchi vedremo che l’Anima è rappresentata dal Matto, il quale scende nella materia e comincia il viaggio verso la sua Realizzazione raffigurata dal Mondo. Per questo motivo li vedremo sempre come una mappa o una via fatta di 22 passi che l’Anima fa per ritornare all’Uno.

    Quindi il suffisso Psico non vuole richiamare tanto il termine psicologia, perché non vogliamo studiare la mente, ma vogliamo studiare l’Anima come Principio metafisico che ha bisogno del cervello per esprimersi su questo piano fisico a differenza di quello che afferma la logica scientifica la quale crede che la mente sia solo una funzione del cervello. Il metafisico sa che la mente è l’unione dell’Anima e del cervello. Senza anima non c’è mente e, allo stesso tempo, senza cervello l’anima non può diventare mente, rimanendo puro spirito.

    La Psiche ha una parte logica e una parte analogica, ovvero una parte è fatta per produrre ed elaborare il ragionamento e una parte è deputata alla produzione ed elaborazione delle emozioni. Quest’ultima è stata chiamata inconscio e in esso vengono archiviate tutte le emozioni vissute dall’individuo.

    L’inconscio, in realtà, è l’istinto che si è evoluto nel corso del tempo e in cui i comportamenti primari di sopravvivenza¹ si sono sviluppati fino a diventare emozioni.

    L’inconscio può essere individuale e collettivo, il primo è quello che riguarda il mio vissuto emozionale, il secondo invece è quello che riguarda il vissuto emozionale di un gruppo che può essere la famiglia, la comunità di un paese, di una nazione, di un partito politico, di una religione, insomma un insieme di individui riuniti sotto qualcosa che gli accomuna, che ne rappresenta l’identità ed è il motivo per cui esiste.

    Nell’inconscio collettivo dell’umanità, e in particolare di una cultura storica, gli archetipi si sviluppano come immagini universali cariche di emotività e di significato.

    I Tarocchi, in particolare i 22 Arcani Maggiori, sono archetipi e rappresentano aspetti significativi della struttura psichica umana. Nell’usarli, come faremo noi, accederemo alla psiche profonda del consultante per conoscere quali sono i blocchi, le emozioni e i personaggi psichici che abitano in noi e dirigono il nostro destino.

    Jung diceva: «Tutto ciò che rimane inconscio diventa destino» ed è questa la frase che accompagnerà il nostro studio chiamato Tarologia, come l’ha chiamata Alejandro Jodorowsky, perché destino e futuro sono due cose diverse.

    Se è vero che i Tarocchi sono conosciuti comunemente come strumento mantico, divinatorio, è vero anche che bisogna chiarire cosa vuol dire leggere il destino o il futuro. Si può sapere cosa ci accadrà? È tutto scritto o il futuro è sotto il dominio del caso? E soprattutto: possiamo noi costruire il nostro futuro?


    1 Come attacco e fuga o paura, rabbia, disgusto, gioia e sorpresa.

    2.

    Destino, Futuro e Scelta

    Non ha senso chiedere di conoscere il futuro, perché il futuro si crea, è qualcosa di nuovo, che prima non c’era e adesso c’è. Il futuro è un lusso che solo chi ha raggiunto un certo grado di libertà e di verità può creare. Non tutti possono farlo, perché la maggior parte delle persone vive schiava di una visione illusoria della realtà e dipendente da bisogni per la maggior parte inutili, per non parlare della sofferenza che, se non guarita, ruba l’attenzione che potremmo dedicare all’evoluzione.

    Leggere il futuro a una persona è creargli il suo futuro che, a mio avviso, è un abuso di potere, perché è una manipolazione, ma possiamo leggergli il destino, perché è qualcosa che c’è già, è il suo passato, scritto nel suo inconscio, se l’inconscio lo vediamo come il suo vissuto contestualizzato nell’inconscio collettivo di appartenenza ovvero il vissuto della sua famiglia, paese e cultura.

    Non si deve sapere il futuro, ma si deve scegliere il futuro. Abbiamo un’infinita possibilità di scelta, quello che sceglieremo diventerà realtà materiale.

    Ma per scegliere il futuro occorre essere liberi dal destino, anzi occorre conoscere la propria ombra¹, e per esserne liberi occorre conoscerlo, ovvero conoscere quello che è successo nel nostro passato, conoscere ciò che non vogliamo integrare in noi e che diventa ombra. Il futuro è un lusso di chi è libero, per chi ha integrato in sé luci e ombre, bene e male, così come ci insegna il Taroth che ci fa vedere le due facce di una medaglia.

    Libertà significa essere padroni della propria vita e pochi possono dire di avere una presenza nel qui e ora, un distacco dalla materia, dalle emozioni e dalle credenze tale da poter orientare la propria vita verso una direzione o l’altra. Essere liberi significa non solo creare il proprio futuro, ma anche essere liberi dal proprio passato. Nei Tarocchi questo è rappresentato dal Mondo in quanto archetipo dell’umano divinizzato, della materia spiritualizzata.

    Ma se permettiamo a qualcuno di scegliere per noi, ovvero di dirci cosa ci capiterà, mettiamo la nostra vita nelle sue mani. Un buon tarologo può aiutarci a scoprire cosa vuole la nostra Anima, perché è scesa sulla Terra e scegliere in base a ciò.

    Altrimenti continuiamo a essere vittime di un fato che non possiamo cambiare.

    Se permettiamo a un’altra persona di dirci cosa succederà, le diamo il potere di creare profezie autorealizzanti ovvero il nostro inconscio tenderà a realizzare quello che il cartomante ci racconta. Questo non ha niente a che fare con il conoscere il futuro, ma è solo una funzione della nostra psiche che tende a realizzare tutto quello che crediamo sia vero. E se proprio vogliamo vaticinare, almeno cerchiamo di disegnare un futuro roseo e ottimista, in fondo, chi si fa fare un consulto cerca una speranza che le cose vadano sempre meglio. La speranza è un’illusione che in alcuni casi allevia le ansie, in altre può diventare una potente arma manipolatoria.

    Il destino

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