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Antichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1
Antichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1
Antichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1
E-book263 pagine3 ore

Antichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1

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Info su questo ebook

Che accadrebbe se degli antichi astronauti alieni avessero davvero visitato la Terra migliaia di anni fa? E se la prima razza aliena che incontriamo si riveli essere un vecchio nemico naturale ai tempi della nostra preistoria? Un nemico che depredava noi umani e che a nostra volta attaccavamo? 
L'equipaggio dell'Ambassador, un Incrociatore Stellare trasformato per l'occasione, è composto di esperti in tutti i campi del sapere umano. Si addestrano giorno e notte per prepararsi al primo contatto con gli alieni. Tutti i possibili scenari immaginati dalla mente umana sono ricreati da potenti simulatori elettronici. 
Ciò che non potevano immaginare era che il loro primo contatto sarebbe stato con un vecchio nemico naturale del loro passato preistorico. Un nemico feroce che depredava gli umani e che gli umani a loro volta attaccavano.

"Legame di fuoco, Al di la' del fronte alieno" è il secondo libro della serie "Segnali di guerra nello spazio". Questo libro sarà pubblicato in Italia nell'inverno del 2021!

LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2020
ISBN9781393476528
Antichi Nemici Primo Contatto: 2081: Segnali di Guerra Nello Spazio, #1
Autore

Jerry A Young

Jerry A. Young is the author "Unturned Stones, A Jack Barrett Mystery Book 1" and "Uncommon Enemies, A Jack Barrett Mystery Book 2." He is also the author of the Evidence of Space War science fiction series. Book 1, "Natural Enemies, First Contact: 2081" Book 2, "Bonded By Fire: Behind Alien Lines"  Book 3, "Star System Midway: Fleet-Opposed Invasion" Book 4, "Return to Planet Sumer: Operation Shoestring" Book 5, "Constellation of the Devil: Root of Evil" "Unkept Promises" a Jack Barrett Mystery Book 3 was be available August 2019. Currently beginning a new science fiction series. "Fleet At Whelming Tide: The Grey Wars Book One" scheduled to be released late Summer 2019. Jerry may be reached at his email Jerry@JerryYoung.net .

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    Anteprima del libro

    Antichi Nemici Primo Contatto - Jerry A Young

    Chi almeno una volta ha percorso la via delle stelle non cerca più la pace...

    Mary Brent Whiteside

    Parte Prima

    Capitolo  Uno

    Tandew era sprofondato nella poltrona di comando, mentre guardava con estrema intensità il pianeta verso il quale si avvicinavano e che man mano si ingrandiva fin quasi a riempire lo schermo. Regnava una silenziosa efficienza sul ponte in penombra, interrotta soltanto dal suo Pilota che dispensava istruzioni sporadiche all’altro membro dell’equipaggio.

    Dopo aver deciso che non poteva rimandare più a lungo, raggiunse il suo interfono: Taland disse, e aspettò.

    Nulla. Provò nuovamente: Taland?

    Sì, che c’é?

    Tandew sbuffò. La voce del vecchio svelò l’arcano: aveva appena fatto un sonnellino. Qui parla Tandew. Al momento stiamo orbitando intorno a quel pianeta che eri tanto ansioso di vedere. A me sembra morto. Ti dispiacerebbe venire sul ponte e rendertene conto di persona?

    Nessuna risposta. Tandew si chiese se si fosse riappisolato. Non appena riaprì bocca per ripetere il messaggio, vide Taland passeggiare sul ponte.

    Dunque Tandew, cos’è questa storia del pianeta morto? Ho assolutamente sottovalutato le tue abilità, se riesci ad affermare così presto che un pianeta sia privo di vita solo dopo essere entrato nella sua orbita. Taland si voltò prima che Tandew potesse replicare e si diresse verso il quadro comandi.

    Accidenti! Come mai é sempre buio qui dentro? Sai bene che la mia visione notturna non é più quella di un tempo!

    Tandew il vecchio osservò alquanto divertito..allora era realmente in grado di muoversi velocemente quando accadeva qualcosa che lo interessava. Mentre lo guardava, Taland si allontanò dal pannello dei sensori per dirigersi verso lo schermo e fermarsi di fronte ad esso. Lo scrutava da vicino come se i suoi deboli occhi potessero vedere sul pianeta rosso in basso qualcosa che i sensori dell’astronave avessero tralasciato.

    Tandew si mosse per raggiungerlo e disse: I nostri sensori hanno studiato il pianeta fin da quando siamo entrati in questo sistema.

    Chiaramente lo hanno fatto, disse Taland senza staccare gli occhi dal pianeta, Chiedo scusa..sono un pò di cattivo umore quando sono appena sveglio. Poi fece un cenno verso lo schermo. Capisco cosa vuoi dire comunque, in effetti sembra morto. Alcuni pianeti sembrano effettivamente morti.

    Tandew rimase in silenzio mentre continuavano a fissare lo schermo. Taland si voltò verso di lui..Qualche segno di...?

    Rovine? Tandew terminò al suo posto, No, per lo meno nessuna rovina in superficie. Adesso stiamo controllando il sottosuolo...

    Tandew, chiamò Pilota, ci sono attività minerarie nel polo sud magnetico, rilevo molte forme di vita. Tandew e Taland si mossero all’unisono, quasi scontrandosi, mentre uno si dirigeva verso i pannelli dei sensori e l’altro ritornava alla sua poltrona di comando.

    Pilota, voglio l’orbita polare, esclamò Tandew mentre si sdraiava sul divano. Taland, vorrei conoscere le capacità di queste creature il prima possibile. Adesso voglio evitare qualsiasi rilevamento.

    Poi raggiunse l’interfono: Reparto comunicazioni, c’è vita intelligente su quel pianeta sotto di noi. Livello d’intelligenza sconosciuto al momento. Mettete in relazione i dati che Pilota vi sta fornendo e fate rapporto sul ponte di comando con i vostri suggerimenti.

    Si voltò verso lo schermo mentre interrompeva la comunicazione. Stava montando una certa eccitazione in lui, come non gli succedeva da tempo, però emerse anche un certo timore. Esseri alieni, e per di più vivi! In verità, la sua razza aveva scoperto le prove di tale vita molto prima, però era estinta già da tempo insieme ai loro pianeti distrutti. Tuttavia, questa volta erano vivi e sembrava che sarebbe stata proprio la sua astronave a fare il primo contatto.

    E adesso? Molto tempo fa, aveva affidato alla sua memoria la procedura per il primo contatto, ma ora la sua testa era completamente vuota. Qualcuno stava pronunciando il suo nome..

    Tandew? Tandew? Sono pronto con il mio suggerimento, era Taland. Ringraziò il creatore che Taland, la mente scientifica più eminente su Restas, fosse con lui in questa spedizione.

    Quale sarebbe il tuo suggerimento? disse, forse un pò troppo formalmente. Si era appena ricordato che Pilota avrebbe registrato tutto ciò che veniva detto sul ponte da quando una fonte di vita fosse stata rilevata. Questo era parte della procedura.

    Suggerisco che non ci sia contatto a questo punto, ma solo osservazione. Abbandona quest’orbita all’istante, questi sono esseri molto avanzati e dobbiamo assolutamente evitare qualsiasi rilevamento fino a quando sappiamo di più su di loro, disse Taland.

    Tandew si rivolse al suo Pilota: Trovaci un luogo dove possiamo rimanere inosservati, ma comunque entro il nostro raggio d’esplorazione.

    Capitolo Due

    Curtis Dishinger sedeva nervosamente al suo posto, fissando fuori dal finestrino della piccola navetta interplanetaria. Lui era il capitano e il proprietario dell’astronave da trasporto interstellare, un esperto di viaggi spaziali che normalmente si sentiva a casa nello spazio tanto quanto lo fosse in quella vera su Marte. Al momento, però, desiderava alzarsi e muoversi in modo da smaltire la tensione che avvertiva. Tuttavia, le navette interplanetarie erano prive di gravità artificiale, quindi per legge i passeggeri dovevano rimanere con le cinture allacciate ai loro posti.

    Rimase dunque seduto a scrutare dal suo finestrino, pensando alla loro destinazione così come alla causa del suo disagio. Notando che adesso erano abbastanza vicini alla luna, si sforzò di osservare la suddetta destinazione che si trovava nell’orbita lunare.

    Dando un’occhiata all’indietro verso la parte anteriore della navetta, il suo sguardo ancora una volta passò in rassegna gli altri passeggeri e si domandò brevemente se fossero tutti diretti a Neilstown in superficie, o se qualcuno sarebbe sceso con lui sull’Ambassador. Si voltò rapidamente verso la finestra quando sentì la navetta spostarsi leggermente e l'enorme astronave Ambassador balzò alla vista.

    Dishinger ne fu colpito, suo malgrado. Sebbene l’Ambassador fosse classificata come Incrociatore Stellare, a bordo di uno dei quali aveva servito quando era militare, era visibilmente ancor più avanzata nella struttura. Del resto doveva essere così, egli pensò. Dopo tutto era l’astronave più avanzata nel suo genere ad avere avuto una missione.

    Mentre la navetta si avvicinava, riuscì a notare un'altra differenza: i suoi occhi individuarono automaticamente la posizione delle armi. Al loro posto, tuttavia, c'erano soltanto apparecchiature dall'aspetto innocente. Senza dubbio sensori e strumenti di comunicazione, pensò, mentre il suo volto si accigliò. Scosse lentamente la testa..quanto spreco! Quest’astronave sarebbe potuta essere l’Incrociatore Stellare più formidabile della flotta. E invece cosa hanno fatto quegli sciocchi? L’hanno trasformata in una casa galleggiante per pacifisti!

    Comunque, che cosa mai voleva Hooker da lui? E che diritto aveva di ordinare a un cittadino privato, quale lui era adesso, di fargli visita a bordo dell'Ambassador? Gli salì nuovamente la rabbia mentre si poneva quelle domande per la centesima volta. Si disse ancora che avrebbe dovuto semplicemente ignorare la richiesta o rifiutarla del tutto. Come capitano e proprietario di un’astronave da trasporto interstellare, tuttavia, che richiedeva non solo la licenza ma forse un giorno o l’altro l'aiuto e la protezione della Forza Spaziale, sapeva di non poterselo permettere. Anche se l’astronave comandata da Hooker non era da combattimento, era ancora il secondo ufficiale di grado più alto in quella Forza Spaziale.

    Per cui eccolo lì, in viaggio per incontrare l'Ammiraglio Hooker mentre ipotizzava ciò che volesse da lui. Non era sicuro se fosse l'assenza di gravità a causare la sensazione di malessere allo stomaco oppure la risposta più logica a quella domanda. Solo pochi giorni prima aveva firmato un nuovo contratto per il trasporto di minatori e forniture a Tau Ceti II per i russi. Era stato abbastanza riluttante a firmare inizialmente così com'era, considerando la poca retribuzione e le circostanze misteriose in cui il suo successore era recesso dal contratto. Certamente non avrebbe mai stipulato l'accordo se avesse saputo che ciò lo avrebbe portato a essere tormentato dalla Forza Spaziale.

    Nel tentativo di consolarsi, ripensò a come i russi stessero pianificando una colonia anche lì. Una colonia per la quale avrebbe avuto diritti di trasporto esclusivi per i primi cinque anni. Se fosse dunque riuscito ad andare fino in fondo, molto probabilmente sarebbe diventato un uomo ricco.

    Le speculazioni di Dishinger furono interrotte dal leggero urto della navetta d’attracco con l’Ambassador. Eccomi finalmente, pensò. Mentre si slacciava la cintura e fluttuava cautamente verso l'uscita, trasse un qualche conforto dal fatto che almeno a bordo dell'Ambassador ci sarebbe stata la gravità artificiale.

    Odiava la caduta libera, lo faceva sentire uno di quegli astronauti primitivi ripresi dagli archivi storici. Come l'avevano sopportato, ogni volta restare senza gravità per mesi? Secondo lui, la caduta libera era così, così...incivile.

    Capitolo Tre

    C'erano tre abitanti di Restas nella sala conferenze, ma chiunque avesse avuto familiarità con la storia e le usanze della loro razza poteva facilmente identificare la professione di ognuno in base alle posture. Taland, lo scienziato anziano, era disteso supino e osservava il soffitto mentre era in ascolto. Tandew, il Capitano, sedeva con i piedi rannicchiati. La sua posizione non era certamente rilassata come quella di Taland, ma certamente non rigido e formale come Stalnu. Stalnu sedeva in posizione estremamente dritta, come faceva sempre un rappresentante del Creatore. Era lui che al momento prese la parola: Taland, ti ricordo che anche se questa missione è in buona sostanza sotto il tuo comando, le Autorità Supreme mi hanno consentito di venire per garantire che non ci sarebbe stato alcun spreco di tempo e materiali preziosi. E io sostengo che è esattamente quello che stai facendo adesso! Abbiamo seguito quel pianeta abbandonato per quasi la metà del suo giro intorno al proprio sole. E per cosa? Guardare un gruppo di esseri estrarre minerali dal suo interno per caricare e scaricare navi! Continui a parlare di come definire la posizione del loro sistema e poi andare lì. Mi è concesso chiedere il perchè? O credi davvero che questi siano i super esseri a cui ti riferisci sempre nelle tue lezioni e registrazioni? Gli stessi che, secondo la tua teoria, ci hanno collocato su Restas milioni di anni fa.

    Taland attese di contare fino a otto prima di iniziare a rispondere. Non per calmare la sua rabbia, ma per assicurarsi che Stalnu avesse finito. Nessuno lo sapeva mai per certo. Appena giunto al numero otto, girò la testa verso di lui pur continuando a rimanere sdraiato sulla schiena. Va bene, Stalnu, vediamo se posso rispondere alla tua domanda fatta di tante domande e nell'ordine in cui le hai poste. Sì, ho intenzione di andare nel loro sistema d’origine, dato che ora siamo abbastanza sicuri di quale stella sia la loro casa...o per lo meno una loro grande colonia. Ci sono tre ragioni per cui penso che dovremmo andare lì. In primo luogo, io non credo che siano quei super esseri a cui tu dici mi riferisca sempre, ma potrebbero in qualche modo essere collegati a loro o conoscerli. Secondo, qualsiasi scambio di informazioni con un'intelligenza aliena è il sogno che diventa realtà per qualsiasi scienziato. Senza dubbio possiedono conoscenze che noi non possediamo e ovviamente vale anche il contrario. L'interazione con loro fornirebbe un percorso abbreviato verso una base di conoscenza maggiore per entrambe le nostre razze. Lascia che ti ricordi qualcosa: tanto per cominciare, cercare altre forme di vita è stata la ragione principale per cui abbiamo intrapreso il nostro viaggio interstellare. Per quanto riguarda il terzo motivo...

    Solo un istante, lo interruppe Stalnu.

    A Taland gli si drizzarono le orecchie, suggerendo irritazione e impazienza. Cosa c’è?

    È vero che all’inizio abbiamo cercato altre forme di vita come una priorità durante le nostre esplorazioni, ma è stato prima che scoprissimo tanta distruzione ed evidenti segnali di attività belliche. La sicurezza di Restas è ora la nostra principale preoccupazione e dobbiamo agire con la massima cautela. E mettersi in contatto con questi alieni non è ciò che definirei essere cauti, disse Stalnu.

    Taland cercò di restare calmo. Hai ragione, ma come dimenticare che lo scopo principale di questa missione è cercare tracce di intelligenze aliene? Stalnu, come dicevo prima, o meglio, come ho iniziato a dire, la terza ragione è personale. Voglio che tu possa svelare la loro religione, oppure, a seconda del caso, la mancanza della stessa. Forse allora vedrai quanto tu sia stato davvero miope. Sono quasi felice che le Autorità Supreme ci abbiano costretto a portarti con noi, solo per questo motivo. E tutto questo mi ricorda quanto tu abbia verosimilmente evitato di dichiarare apertamente cosa pensi di questi alieni.

    Mentre ascoltava Taland, il corpo di Stalnu si irrigidiva sempre più. Cosa penso degli alieni?, il suo sguardo alquanto sorpreso era sincere. Suppongo che tu intenda come rientrino nello schema delle cose, giusto? Credo che siano irrilevanti. Il mio credere nel Creatore non si basa o venga meno dal fatto che ci siano altri esseri nell'universo. Non fingo di capire i motivi del mio Creatore, ma solo di avere fiducia in lui e nel suo buon giudizio. Sono le tue ragioni e il tuo buon senso che sono in discussione qui, Taland, non quelle del nostro Creatore.

    Tandew era rimasto in silenzio durante il dialogo, cercando di apparire neutrale. Adesso capì che avrebbe fatto meglio a intervenire, dato che stavano trasformando un dibattito su quale sarebbe stata la loro prossima mossa in un altro conflitto personale. Stava a lui fermarli prima che iniziassero a staccarsi le orecchie a vicenda.

    Mi è consentito parlare adesso? disse rapidamente Tandew, appena una frazione di secondo prima che qualsiasi suono provenisse dalla bocca già spalancata di Taland. Si raddrizzò subito mentre gli altri due gli davano la parola riluttanti. Questa azione aveva lo scopo di comunicare loro che in quel momento stava assumendo il suo ruolo formale di Capitano. Tuttavia, l'azione passò momentaneamente inosservata, dato che Stalnu e Taland si stavano guardando con ostilità. Penso sia chiaro che voi due non siate d'accordo sul prossimo piano d'azione. Con tutto il dovuto rispetto, Stalnu, concordo con Taland sul fatto che dovremmo cercare di stabilire un contatto con questi alieni. Non riuscire a farlo significherebbe rinunciare a una delle grandi opportunità nella storia di Restas.

    Stalnu guardò bruscamente verso Tandew, il quale continuò senza esitare: Comunque, penso anch’io che al momento sarebbe imprudente andare verso il loro sistema d’origine.

    Questa volta fu Taland a volgere l’attenzione verso di lui. Propongo di incontrare una delle loro navi ben al di fuori di questo sistema stellare. In questo modo, avranno meno probabilità di considerarci una minaccia per il loro sistema d’origine o questa colonia mineraria, che per quanto ne sappiamo è essenziale per la loro sussistenza. Stalnu, per il tuo bene lasciami dire che anche se dovessero rivelarsi quegli alieni bellicosi responsabili di molti di quei mondi distrutti da noi visitati, non vi è alcuna possibilità che possano trovare Restas grazie a noi. E per essere al sicuro, l’astronave che sceglieremo per incontrarci sarà un’astronave da rifornimento disarmata. Se entrambi siete d’accordo, domani procederemo.

    Riprese la posizione precedente, notando che adesso finalmente era lui al centro della loro completa attenzione.

    Capitolo Quattro

    Quanto ancora, Clyde? chiese Dishinger al suo ufficiale di rotta.

    Circa dieci ore, Capitano.

    Bene. Si allontanò dalla postazione di comando e si diresse rapidamente verso quella delle comunicazioni.

    Ben, hai già contattato il comandante russo?

    Sì, Capitano. L’ho informato del nostro tempo di arrivo stimato non appena siamo andati in decelerazione. Sembravano contenti di sentirci..immagino sia passato un po' di tempo da quando hanno visto arrivare un’astronave da rifornimento.

    Erano contenti di sentirci? Che cosa hanno detto esattamente? Qualcosa fuori dell’ordinario? Va tutto...bene?

    Ben, che era anche il primo ufficiale di Dishinger, si voltò a guardare il suo Capitano. Era una trasmissione di routine, signore. Nulla fuori dell’ordinario. Cosa pensava? All’improvviso, gli si illuminò il volto. Oh, intende dire se avessero menzionato l’avvistamento di qualche UFO, giusto? No, non ne hanno affatto parlato.

    Dishinger annuì, sentendosi alquanto imbarazzato dalla propria incapacità di andare dritto al punto e chiedere a Ben ciò che voleva sapere. Ben, penso di andare in cabina a riposare per un pò. Voglio essere in forma quando incontreremo il comandante russo per la prima volta. Chiamami tra otto ore circa, va bene?

    Ricevuto, Capitano.

    Non appena giunse in cabina, si versò da bere dalla bottiglia di Vodka che i suoi nuovi datori di lavoro gli avevano donato, poi si adagiò sul letto. Spegnere le luci! ordinò, e la stanza si oscurò immediatamente. Mentre era disteso e troppo agitato per dormire, ripensò per la millionesima volta alla ragione del suo nervosismo.

    L’incontro con l’Ammiraglio Hooker era stato breve ma alquanto spiacevole. Spero che Lei possa capire la nostra posizione, Sig. Dishinger, aveva detto l’Ammiraglio. "Non possiamo andare con l'Ambassador lì dove un minatore o un colono abbia immaginato di aver visto un’astronave aliena, per poi scoprire che era solo un falso allarme. Tutto ciò che chiediamo è che rimaniate in orbita solo per una settimana, dopo aver consegnato il vostro carico a Tau Ceti II. Se vedete qualcosa di anomalo, tutto ciò che dovrete fare è segnalarlo e lasciare fare il resto a noi. Ovviamente, sarà ampiamente rimborsato per il suo tempo."

    E che succede se dovessi rifiutare? aveva domandato Dishinger.

    In tal caso, sospenderemo la sua licenza di trasporto fin quando non cambierà idea.

    Ero sicuro l'avrebbe detto. Immagino che al momento io non abbia scelta.  Ma mi lasci dire ciò che penso...

    Molto bene, aveva detto Hooker e lo interruppe bruscamente: Potrà partire nei tempi previsti. E poi un'altra cosa..il comandante Blake sarà qui con Lei. Indicò un giovane che osservava in sordina da un angolo dell'ufficio. "Non Le dispiace, vero? Diciamo che è un osservatore appositamente

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