La ragazza del lago
Di Ivo Romiti
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Info su questo ebook
Lì, in una povera casa costruita su palafitte, nasce e cresce Patrizia.
Sull’altra sponda, in una grande villa vive una famiglia facoltosa e di condizione sociale molto diversa, anzi opposta a quella di Patrizia, proprio come le due sponde del lago.
Insieme alla protagonista, il lago brulicante di vita è il vero centro del racconto, un luogo che separa mondi molto diversi ma che alla fine li unificherà, attraverso l’amore e la passione per il suo ambiente naturale e per la vita che si svolge sulle sue acque placide.
Patrizia è una ragazza speciale!
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Anteprima del libro
La ragazza del lago - Ivo Romiti
Prefazione
Dopo romanzi ispirati a ricordi d’infanzia o eventi storici legati alla propria terra, questa volta l’autore ha voluto cimentarsi in una vicenda di fantasia; non certo fantastica, i personaggi e i fatti narrati potrebbero essere reali tanto che è il caso di specificare che: Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente causale.
Anche certi marchingegni realizzati da Patrizia, la protagonista, benché improbabili sono tecnicamente possibili. Nel romanzo si riscontrano vari aspetti dei sentimenti umani: l’invidia, l’amore, l’orgoglio, la determinazione ma anche l’odio e la vendetta.
Quest’ultimi presentati non in senso negativo ma come un’umana, naturale reazione ai soprusi.
Patrizia è la protagonista del romanzo ma la coprotagonista, che talvolta prevale è la natura; luoghi di fantasia sì, ma realizzati con un mix di scorci che richiamano la Lunigiana, la terra dell’autore. L’ambiente naturale in cui vive non la isola dal resto del mondo, anzi l’aiuta, la protegge e ne diviene maestra di vita. Ignara seguace di Bacone (Sir Francis Bacon, è politico inglese 1561-1626) che affermava: - natura non nisi parendo vincitur - (la natura può essere vinta solo ubbidendole).
Il dominio degli esseri umani consiste solo nella conoscenza: tanto possiamo quanto sappiamo; nessuna forza può spezzare la catena delle cause naturali; la natura, infatti, non si vince, si deve seguire adeguandosi alle sue leggi.
Patrizia, anche grazie all’aiuto del padre, studia la natura, ne scopre i segreti, ne impara le leggi e le utilizza per realizzare delle invenzioni necessarie a raggiungere i propri scopi. Le sue doti razionali e geniali le daranno notorietà e ricchezza; ma a dargli la serenità e la felicità sarà solo l’irrazionalità dell’amore
Prof. Dario Giannerini
Introduzione
La storia narrata in questo libro si svolge sulle sponde dense di canne di un lago, in Toscana, nei primi decenni del novecento.
Lì, in una povera casa costruita su palafitte, nasce e cresce Patrizia.
Sull’altra sponda, in una grande villa vive una famiglia facoltosa e di condizione sociale molto diversa, anzi opposta a quella di Patrizia, proprio come le due sponde del lago.
Insieme alla protagonista, il lago brulicante di vita è il vero centro del racconto, un luogo che separa mondi molto diversi ma che alla fine li unificherà, attraverso l’amore e la passione per il suo ambiente naturale e per la vita che si svolge sulle sue acque placide.
Patrizia è una ragazza speciale.
La sua bellezza iconica fa da sfondo a doti caratteriali singolari: lucidità, determinazione e orgoglio.
Per non parlare delle sue straordinarie capacità intellettuali, maturate e coltivate attraverso più con la natura circostante che con le persone umane.
Cresciuta sola con il padre e nutrita del suo affetto raddoppiato dopo la scomparsa della moglie oltreché del suo sapere
nel destreggiarsi nelle pratiche tipiche della vita lacustre, Patrizia è la raffigurazione del riscatto della gente semplice, guidata dai principi di devozione nei confronti delle proprie origini, ma anche dalla decisa volontà di reagire ai soprusi.
Tutto questo la porterà fino a perseguire la sua vendetta verso chi ha arrecato un così grande dolore alla famiglia, tanto da provocare la morte della madre.
Tutte le capacità e la volontà di Patrizia saranno dunque dedicate a restituire quel dolore a chi lo ha inflitto.
Solo dopo potrà acquietarsi nella pace restituita, una pace che abbraccerà anche la famiglia della donna macchiatasi di un’opera tanto malvagia e che sarà suggellata dall’amore sbocciato tra Patrizia e il giovane Francesco
Prof. Herry Giannotti
Capitolo I
Correva l’anno del Signore 1909 quando da una povera famiglia, che abitava in una misera capanna sopra una palafitta ai bordi di un grande lago, nacque una splendida bambina: dai biondi capelli e due occhioni che brillavano come il ghiaccio quando lo si spolvera dalla neve fresca. La fanciulla era l’orgoglio della povera famiglia e il padre se la portava sempre con sé, dopo che la moglie adorata lo ebbe lasciato solo pochi anni dopo la nascita della bambina, scomparendo in una notte tempestosa nei flutti del lago.
Per lungo tempo il marito affranto dal dolore la cercò in lungo e in largo guardò in ogni angolo, fra i canneti, negli angoli più nascosti e dove poteva aveva esplorato anche i fondali del lago, ma dell’amata nessuna traccia.
Nonostante tutto ogni qualvolta andava sul lago a pescare non smetteva di cercarla, ormai per lui era spontanea quella ricerca senza fine.
Per anni era diventata quasi una ossessione in certi giorni anche se non doveva pescare usciva dalla palafitta con la sua barca e andava in perlustrazione sul lago.
Ogni angolo veniva perlustrato minutamente, spesso si inoltrava fra le canne e i giunchi che ai bordi infestavano il lago.
Nelle sue lunghe ore che trascorreva sul lago portava spesso con sé la sua dolce creatura, che nonostante tanti sacrifici, cresceva sana e robusta e aveva una intelligenza fuori dal comune.
Spesso, la bambina, si rivolgeva al padre chiedendo:
- Ma perché babbo tutti i giorni mi porti in giro sul lago? -
Il padre preso alla sprovvista, dopo una breve pausa rispose: - Ma... vedi, mia cara figlia, penso che devi conoscere il lago fin da bambina, perché, il lago è per noi fonte di vita quindi si deve conoscere ogni suo angolo e saper riconoscere quando cambia il tempo e quindi conoscerne i suoi mutamenti perché, potrebbe anche diventare pericoloso e non bisogna mai farsi trovare impreparati -
- Nel lago possiamo pescare i pesci che poi vendiamo al molo e con i soldi ci possiamo permettere di comperare altre cose che servono per vivere - aggiunse ancora il padre.
- Allora è per questo che mi porti sempre con te, vuoi che impari presto come si pesca e quale sono le avversità che si può incontrare, ripeté la figlia -
- Certo mia piccola, disse il padre, ma c’è anche un’altra cosa che quando sarai più grandicella te la spiegherò-
- Perché babbo non me la spieghi ora, ormai sono grande e voglio sapere -
- Io, disse la bambina, penso che vieni spesso sul lago, anche, perché cerchi la mamma -
- Ma cosa dici piccola mia! -
- Si, si, un giorno ti ho sentito parlare con i nonni e gli dicevi che andavi sul lago anche perché eri convinto che prima o poi avresti ritrovato il corpo di mia mamma -
- Va bene, hai ragione e visto che ormai lo sai penso che prima o poi ritroverò tua madre, il mio più grande amore, per poterle dare almeno una sepoltura dove posso andare a trovarla spesso e portarci qualche fiore, che amorevolmente coltivo nel nostro orto per lei -
- Inoltre devi anche sapere che tua madre per vivere con me ha abbandonato una vita bella e ricca, dove aveva tutte le comodità ed era servita e riverita -
- Ma allora la mia mamma ti voleva tanto bene, più di quanto te ne voglio io? -
- No, no, ora sono convinto che tu mia piccola me ne vuoi ancora di più -
- Oh! Grazie babbino mio -
Uno dopo l’altro gli anni passarono e la disperazione di non poter dare alla propria consorte la degna sepoltura lo demolivano nel suo io ma a ridargli forza era la sua bella e splendida creatura Patrizia.
Ormai la fanciulla era cresciuta e la bellezza che traspariva dal suo aspetto la rendeva bellissima e con i capelli biondi e ondulati le davano una assomiglianza che, nel vederla, tutti l’avrebbero scambiata per la sua mamma, e come sua madre aveva anche stupendi occhi color ghiaccio che solo a guardarli ti magnetizzavano.
Il padre gli aveva raccontato, dopo che la bambina aveva scoperto che il padre andava tutti i giorni sul lago per cercare la madre, che la sua mamma era scomparsa, dopo una burrasca sul lago, e dopo averla cercata per tanto tempo non l’avesse ancora trovata. La bella bambina, ormai diventata signorina, sopra la sua canoa, che il padre le aveva costruito, andava spesso sul lago e anche lei non smetteva di cercare la madre.
Un giorno inseguendo dei pulcini di oca selvatica si immerse fra giunchi e piante acquatiche, e rimase sconvolta nello scorgere fra i giunchi uno scheletro.
Spaventata a morte si mise a vogare più veloce che gli era possibile e raggiunse in breve la capanna sul lago, chiamò con tutta la voce che aveva il suo babbo.
- Babbo, babbo, vieni, corri ho scoperto una cosa, laddove ci sono le canne e i giunchi, che mi ha terrorizzato -
Il padre uscì dalla capanna e corse, alquanto trafelato, vero la figlia: - Patrizia, Patrizia! Cosa c’è che urli così forte? -
- Babbo, babbo, vieni prendi la barca e andiamo ho scoperto una cosa terribile -
Il padre senza fare altre domande raggiunse la figlia e con lei partì verso il luogo dove la figlia aveva visto lo scheletro. Raggiunto il posto, dopo un breve tratto, il padre con raccapriccio scorse lo scheletro. Non tocco nulla, ma dentro