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Scriverò d’amore questa sera
Scriverò d’amore questa sera
Scriverò d’amore questa sera
E-book161 pagine40 minuti

Scriverò d’amore questa sera

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Info su questo ebook

È infinita la dolcezza che l’autrice riserva alla pagina, e a ripagarla di questa tenerezza è la parola stessa, che diventa una carezza dolce, anche quando accompagnata da una minuscola lacrima salata. Una mesta malinconia accompagna lo scorrere delle poesie, ma è piacevole, non turbante, poiché passa per un’accettazione personale della vita che è soprattutto comprensione del suo mistero, spesso insondabile, eppure presente, che va perciò solo che accettato, per fede, per trovare la pace.

Giusy Antonaci è nata a Taranto e vive a Roma. Laureata in Filosofia, è docente di Lettere presso un Istituto Statale di Istruzione Superiore. Amante della cultura greco-romana e dell’arte, anche egizia e mediorientale, è stata autrice presso “Il Sestante”. Scrive per diverse pagine culturali e compone poesie. È membro dell’Associazione Volontariamente con cui condivide passioni, ideali e profonda amicizia. Scriverò d’amore questa sera è la sua prima pubblicazione poetica.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2023
ISBN9788830682917
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    Anteprima del libro

    Scriverò d’amore questa sera - Giusy Antonaci

    Prefazione di Pamela Michelis

    «Meglio che sia finita così – dici –

    ma il dolore è una fiamma

    che brucia dentro e chiede d’esser spenta.»

    Scriverò d’amore questa sera di Giusy Antonaci è una raccolta di poesie che ci disvela la bellezza di un regalo importante fatto a se stessi: il tempo dedicato all’ascolto di sé.

    Centrale in tutta l’opera, il tempo è vissuto nelle sue molteplici sfaccettature, ma a brillare su tutto è il tempo che l’autrice decide di dedicare a se stessa, alla sua anima, come profondo dono – e diritto indispensabile – per il proprio benessere interiore ma anche fisico, in quell’unione importantissima che vive di un equilibrio sacro.

    Vive tra queste pagine una cura per il dettaglio e per le cose che contano, che si rispecchia propria nel verso armonioso, la stessa che si adopererebbe nell’attenzione verso un giardino prezioso, e che a maggior ragione ben si adatta alla cura dell’animo, fiore tra i più belli e delicati che possa esistere.

    L’autrice indugia in maniera sentita su quelle sfumature che danno colore vero alle emozioni provate; difficili o rasserenanti, entrambe vanno a comporre quel quadro che ci rende noi, che ci permette di sperimentare una complessità di sensazioni che ci rendono capaci di avvicinarci all’altro, oltre che al nostro animo.

    Il giorno in cui mi sono amata per davvero

    è stato quando ho incominciato tutto da capo,

    con uno zaino, in un altro posto, abbandonando tutto

    e tenendomi soltanto

    la mia anima e una testa

    che non pensa a ciò che vuole amare,

    ma ama soltanto e basta.

    (Il giorno in cui mi sono amata per davvero)

    Scrive la stessa autrice che «ha voluto fissare sulla carta poesie leggere come ali di farfalle. Sono emozioni sull’amore, la vita, le stagioni, il tempo, i valori che considera fondamentali, con occhio fisso sui colori della propria terra del Sud»: questo è il centro poetico da cui si diramano con forza i componimenti, alberi a sé stanti viventi e rigogliosi, ma ancora più per questo interconnessi nel giardino creativo che vanno a comporre.

    È infinita la dolcezza che l’autrice riserva alla pagina e a ripagarla di questa tenerezza è la parola stessa, che diventa una carezza dolce, anche quando accompagnata da una minuscola lacrima salata.

    Una mesta malinconia accompagna lo scorrere delle poesie, ma è piacevole, non turbante, poiché passa per un’accettazione personale della vita che è soprattutto comprensione del suo mistero, spesso insondabile, eppure presente, che va perciò solo che accettato, per fede, per trovare la pace.

    [...]

    Tutti i cristalli brillanti del passato

    io li conservo dentro un’urna

    e ogni tanto me li vado a guardare

    per sentire i silenzi elementari

    esplodere in urla di risvegli

    in questa città eterna

    che mai avrei potuto amare

    senza la mia terra

    senza il mio mare.

    (Se non fosse stato)

    Vive soprattutto, però, in questa silloge un profondo senso di gratitudine, per ogni attimo che abbiamo la possibilità di respirare e che ci aiuta a superare anche quello che non vorremmo mai accadesse, né a noi né a chi amiamo.

    È una coccola questa raccolta, il momento che dovremmo tutti imparare a concederci per comprenderci, accettarci e soprattutto perdonarci, perché a volte la troppa severità con cui ci rivolgiamo a noi stessi ci fa dimenticare la nostra importante fragilità, quella che ci rende unici, speciali e ricettivi alla grandiosità della vita.

    «Ho compreso che la vita è

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