EuropaUnita
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Titoli di questa serie (13)
- Poemi (testo inglese a fronte)
1
“L'uomo più colto d'Europa”. Così veniva definito dai suoi contemporanei Thomas Gray. Nato a Londra il 16 dicembre 1716 e morto a Cambridge il 30 luglo 1771. Visse a Cambridge dove trascorse il suo tempo dedicando lunghe ore allo studio alternate da solitarie passeggiate in campagna. Si teneva in disparte dalla società anche se era una persona d'indole affabile, colta e arguta. Questo volume raccoglie tutti i suoi versi con testo inglese a fronte e traduzione in lingua italiana del 1813. La sua poesia più famosa, Elegy Written in a Country Churchyard, ha ispirato al Foscolo i Sepolcri, creando cadenze che si ritrovano nelle Odi di Keats e soprattutto per primo ha richiamato l'attenzione sul muto eroismo degli umili.
- Vita di Poggio Bracciolini
2
Poggio Bracciolini è nato a Terranova (Arezzo) l'11 novembre 1380 ed è morto a Firenze il 30 ottobre 1459. Ricercatore instancabile e grande scopritore di codici di opere classiche; cultore entusiasta dell'antichità, con una varietà di interessi che lo portarono a toccare temi e a cimentarsi in molteplici ambiti. Prese parte ai lavori del Concilio di Costanza nel 1414. Nel tempo libero svolgeva assiduamente delle visite a vicini conventi in cerca di codici antichi. Questa attività lo portò a riscoprire libri fondamentali nella storia della cultura occidentale. Nel 1453 torna a Firenze e lì muore nel 1459. Questo volume è una ristampa della biografia scritta da William Shepherd nel 1825.
- Le tragedie dell'ambizione
4
Una delle caratteristiche principali dell’arte narrativa di Thomas Hardy (1840-1928) è quella di ridurre i più ardui problemi dello spirito a poche idee forti ed elementari. I cinque racconti compresi in questa raccolta, La tragedia di due ambizioni, Il veto del figlio, Per sua moglie, L’Ussaro malinconico e Tradizione dell’anno 1804, hanno un unico filo conduttore: l’ambizione. Ma non vista come impulso positivo per ottenere qualcosa nella vita, piuttosto come un demone distruttivo degli affetti e delle relazioni, che non lascia la presa finché il povero malcapitato non si ritrova da solo di fronte ad un’immane tragedia. L’ambizione vista come pulsione che riesce ad evidenziare il contrasto tra la vita ideale desiderata da un uomo e quella reale che gli tocca di vivere.
- Vita di Charles Dickens
3
Vita di Charles Dickens è la prima biografia sul romanziere inglese, scritta da John Forster e pubblicata nel 1875. Nato a Newcastle-on Tyne (1812-1876), figlio di un commerciante di bestiame, Forster studia a Cambridge per diventare avvocato. Tuttavia dopo l'università preferisce dedicarsi all'attività di giornalista. In breve diventa famoso nei circoli letterari come critico soprattutto dopo la pubblicazione nel 1840 del Treatise on the Popular Progress in English History. Nel Natale del 1836 il romanziere William Harrison Ainsworth gli presenta Charles Dickens con il quale inizia una assidua corrispondenza fino a diventare il suo confidente di fiducia. A partire dal Pickwick e per i romanzi successivi, Forster è consulente di Dickens per quel che riguarda la progettazione, la scrittura e la revisione dei testi. Nel 1868 inizia la biografia su Charles Dickens, lavoro per cui ancora oggi è maggiormente conosciuto. Il libro è basato sulla prima versione tradotta dall'inglese della biografia, pubblicata a Milano nel 1879 presso la Tipografia Editrice Lombarda.
- La strage degli Ugonotti
5
Questo romanzo storico di Prosper Mérimée (1803-1870), noto anche con il titolo Cronaca del Regno di Carlo IX è ambientato nel 1572, anno del tragico eccidio degli ugonotti in Francia nella “notte di San Bartolomeo”del 24 di agosto. La storia narra le vicende di due fratelli, uno cattolico, riservato e fedele alla corona, l'altro protestante, più spavaldo ed amante delle avventure galanti, che si incontrano e si separano diverse volte, a causa delle inquietudini sociali e delle dispute religiose della Francia del sedicesimo secolo, ognuno alla ricerca del proprio destino, fra battaglie, amori e crisi di coscienza, che sembrano non avere mai fine. Il romanzo, anche se ambientato in un epoca lontana, risulta molto attuale, soprattutto per i contrasti sociali e religiosi che mette in risalto, per l'analisi della difficoltà dei rapporti fra fedi e convinzioni differenti, filtrate attraverso l'animo e la psicologia dei personaggi.
- La più bella storia del mondo
6
Rudyard Kipling (1865-1936), premio Nobel per la Letteratura nel 1907, è ricordato per i suoi romanzi più popolari e famosi come Kim e Il Libro della Giungla. Questo volume raccoglie alcuni fra gli ultimi racconti dello scrittore, poco conosciuti e trascurati, ma in realtà molto importanti soprattutto per l’influenza avuta in autori successivi come per esempio Borges. L’uomo e la sua esistenza, riappaiono sotto una nuova forma di scrittura, dove la storia non procede a volte in maniera lineare ma in modo ellittico, dove l’odio e la fraternità religiosa degli uomini si intrecciano fra loro, in storie a cui fa sempre da sfondo la società indiana, dove lo scrittore era nato, ed il suo intrecciarsi con la civiltà ed i valori occidentali.
- La vita del furfante
9
In questo romanzo picaresco Mateo Alemán (1547-1614) racconta un caleidoscopio di avventure, frutto della vita sconclusionata e bizzarra del protagonista, Guzmán di Alfarache. Scritto in uno stile asciutto ed elegante, oltre al predominante sarcasmo nei riguardi della società dell’epoca, vi è nell’opera una profonda vena poetica, soprattutto nel momento della redenzione del furfante, narrata con una tale semplicità e modestia da rendere la psicologia del personaggio molto più complessa e suggestiva di quanto possa sembrare ad una facile lettura. Il libro si inserisce a pieno titolo nella letteratura classica spagnola del tempo, mirando a rappresentare un vivacissimo scenario di costumi e consuetudini dell’epoca, difatti il protagonista è prima cameriere, poi ladro a Madrid, soldato a Genova e buffone a Roma, tracciando, con la sua condotta, un quadro ironico dei luoghi e delle consuetudini sia del popolo che della nobiltà.
- Racconti
8
Per rileggere con pacato giudizio questi tre racconti di Alfred De Musset (1810-1857), Le due amanti, Federico e Berneretta, Mimì Pinson, conviene ritornare ai giorni del romanticismo francese, quando il poeta appena diciottenne, vide comparire il suo primo volume di versi nelle vetrine delle librerie. Tutti gli elementi di un’epoca letteraria vi sono compendiati, abilmente rielaborati e amabilmente satireggiati. C’è la coscienza dell’uomo che soffre perché ha creduto e crede ancora nell’amore e c’è l’arguzia del narratore che vuol scherzare sugli amori giovanili e su come vengono narrati dagli scrittori del suo tempo. Nelle Due amanti De Musset descrive sé stesso traviato dalla leggerezza e dall’incostanza delle passioni. In Federico e Berneretta vi sono presenti i temi della Signora delle Camelie, tenuti entro i limiti d’una realtà più schietta. In Mimì Pinson, si prelude alla Bohème, con uno schizzo, un profilo, un accenno elegante ed insieme commovente. L’universo femminile è centrale in tutti questi racconti, caratterizzato dall’autore, anche nella corruzione, sempre come il ruolo migliore.
- Poesie
7
Heinrich Heine (1797-1856), figlio di una stimata famiglia di commercianti e banchieri si dedicò agli studi di filosofia, diritto e letteratura a Bonn, dove seguì le lezioni di Schlegel. A vent’anni aveva già scritto le sue prime liriche d’amore, alcune pubblicate in questo volume insieme all’Intermezzo Lirico, scritta nel 1823, che si distingue per una spiccata vena melodica. La critica radicale alla società tedesca del tempo lo costrinse a trasferirsi in Francia, dove frequentò gli intellettuali di spicco del tempo. Nel 1835 la censura proibì la circolazione dei suoi libri in Germania, solamente grazie all’aiuto del governo Francese riuscì a far fronte alle difficoltà economiche causategli dal divieto. Il giudizio critico su Heine è molto discontinuo nel tempo, stroncato da Kraus e da Croce, è oggi considerato il maggior poeta tedesco nel periodo di transizione fra romanticismo e realismo, grazie anche ai giudizi favorevoli di Nietzsche, Mann e Brecht. Le sue poesie hanno una straordinaria lievità e levigatezza formale e la loro originalità consiste nell’avere nel loro interno sia una tensione romantica che una lucida, realistica e quantomai contrapposta negazione di ogni sentimentalismo.
- Pensieri
12
“Bisogna essere uomini, rendersene conto e continuarlo ad essere per sempre”. Così iniziano i pensieri di Sully Prudhomme, primo premio Nobel per la Letteratura nel 1901. Poeta raffinato e sentimentale, ad oggi quasi dimenticato, in questi Pensieri, scritti come intime riflessioni soltanto per sé, si percepisce un tocco d’ironia lontano dalla sua poetica sempre piuttosto grave. E’ come se nel segreto della sua intimità il poeta si lasciasse andare a qualche abbandono, a giudizi ironici sul mondo che lo circonda, lontani dalle sue abitudini e dal suo carattere.
- La fata del dolore
10
Per molto tempo Hermann Sudermann (1857 – 1928) è stato il più affermato rappresentante della nuova scuola naturalistica. Il romanzo La fata del dolore, del 1887, ebbe un grandissimo successo di pubblico. Narra la storia e le disgrazie di una famiglia attraverso le vicissitudini del giovane Paolo che, dopo un lungo e sofferto percorso di formazione, riesce a trovare la piena realizzazione di sé liberandosi da quell’istinto di attrazione verso la sofferenza e la negazione dei propri impulsi, che prende forma nei suoi sogni come la Fata del dolore.
- La vita di un perdigiorno
11
Joseph Freiherr von Eichendorff (1788 –1857) ci presenta in quest’opera un aspetto pieno di fascino del romanticismo, considerato come evasione dalla realtà, desiderio dell’ignoto e abbandono alle mille voci della natura, godute con ingenuità artistica e candore spirituale. Il viandante di cui ci racconta la storia è il figlio di un mugnaio che, stanco di una vita monotona, parte senza meta per le vie del mondo, con il suo violino come unica ricchezza. Nel cammino lo aspettano mille avventure, incontrerà dame, dormirà nei castelli, si avventurerà per boschi e villaggi; fino ad arrivare in Italia e a Roma, dove si perde nel fascino della città oggetto di tanti suoi sogni. Ma anche lì tante cose lo turbano, soprattutto gli uomini che incontra e la loro malvagità, così il nostro protagonista riprenderà la via del nord, trovando al ritorno amore e felicità in una inaspettata vita ricca di semplicità.
- La rivoluzione liberale: Saggio sulla lotta politica in Italia
13
La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, venne pubblicato da Piero Gobetti nel 1924, ed è il frutto delle esperienze giornalistiche maturate nella rivista omonima. Con il termine liberale l’autore intende soprattutto la continua liberazione dagli schemi e dalle idee dedotte e preordinate, l’adeguarsi continuo a ciò che si agita e vive, ai conflitti, alle lotte, al moto uniforme e variabile degli animi di cui le idee e le posizioni politiche non sono altro che manifestazioni. L’autore inoltre è fortemente critico con la società italiana che, statica e stagnante, si regge su ruoli e cariche già predefiniti; il popolo, però, tende a ribellarsi, rifuggendo situazioni già prestabilite per costruire una società nuova in cui ciascuno sarà libero di esprimersi.
William Shepherd
William Shepherd studied classics at Clare College, Cambridge, in the 1960s and then embarked on a career in publishing, which finally brought him to Osprey, retiring from the position of chief executive in 2007. He is author of The Persian War (Cambridge, 1982), translated from Herodotus. He has also written reading books for children and articles in the Osprey Military Journal, of which he was joint editor, and makes regular contributions to the Osprey blog. He lives in the Cherwell Valley, north of Oxford.
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