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Disobbedienza Civile
Danzare la vita
Il radicamento: (La prima radice)
Serie di e-book11 titoli

Filosofia pratica

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Info su questa serie

Il discorso sulla dignità dell’uomo può essere sicuramente ritenuto il manifesto dell’Umanesimo: un testo basilare che mette in luce il problema della libertà, della volontà, della determinatezza e il modo in cui affermarla. In definitiva è il testo che darà avvio alla “filosofia dell’uomo”.
Nel creato l’uomo è il centro, la formula riassuntiva, il vincolo e il sommario, il culmine e la conclusione. L’opera di Pico è prima ancora che un’opera di pensiero, un messaggio nuovo di fede nell’uomo e nella sua opera. Secondo la rinnovata visione umanistica di Pico della Mirandola l’uomo non viene collocato in alcun archetipo appositamente creato. Nessuno spazio o involucro potevano contenerlo. La provvidenza ha in serbo per l’uomo una grande occasione, una possibilità che nessuna creatura ha: quella di determinare la sua natura.
Egli può autodeterminarsi secondo la sua volontà. A lui solo è concesso di ottenere ciò che desidera. Egli solo può davvero essere ciò che vuole. L’uomo è un essere che ha la capacità di autodeterminarsi. Può scegliere. È capace di decidere lui il suo compito, il suo ruolo, cosa deve fare. Dio ha garantito all’uomo non una natura determinata ma un’indeterminatezza che è la sua natura. Essa si regola in base alla sua volontà, cioè al suo arbitrio. È l’uomo a forgiare il proprio destino, secondo la propria volontà, e la sua libertà da questo punto di vista è massima. Egli non è né animale né angelo, ma può essere l’uno o l’altro secondo ciò che desidera e ciò che vuole.
A distanza di diversi secoli resta il fascino di un’intuizione magnifica che si erge sulla libertà e sul gravoso ma benefico peso che l’uomo ha di stabilire da sé quale direzione impartire alla propria esistenza. Fare esperienza di vita: intellettuale, filosofica, spirituale.
LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2019
Disobbedienza Civile
Danzare la vita
Il radicamento: (La prima radice)

Titoli di questa serie (11)

  • Il radicamento: (La prima radice)

    1

    Il radicamento: (La prima radice)
    Il radicamento: (La prima radice)

    Il bene comune come antidoto al totalitarismo Simone Weil è sempre stata un’intellettuale particolare: le sue analisi prendono in considerazione gli esseri umani e lo fa calandosi tra gli uomini e rifiutando qualunque tipo di prospettiva distaccata o privilegiata, avvertendo la necessità di ridefinire la nozione di persona perché ciò che contraddistingue davvero l’uomo non dipende dal possesso di particolari diritti da esercitare per far valere la sua individualità. Piuttosto, l’elemento essenziale è costituito dall’apertura a qualcosa che è estraneo, nella misura in cui è inafferrabile nella sua totalità, ma che trova origine nel bisogno di bene e giustizia racchiuso nel cuore di tutti. Quindi, il rifiuto di servirsi della nozione di diritto nasce da una chiara convinzione della nostra autrice: sono gli obblighi, che si trovano in stretta relazione con l’essere umano, e in particolare con quella che viene definita la parte più segreta della sua anima, i soli ad aprire il campo all’incondizionato, all’assoluto. I bisogni morali, poi, sono ritenuti irrinunciabili: «Se non sono soddisfatti, l’uomo cade a poco a poco in uno stato più o meno analogo alla morte, più o meno simile a una vita puramente vegetativa». Nel testo ne sono elencati quattordici, riconducibili a coppie di contrari: libertà e ubbidienza, onore e punizione, ordine e responsabilità, uguaglianza e gerarchia, verità e libertà di opinione, proprietà privata e proprietà collettiva, sicurezza e rischio. A questi si aggiunga ciò che dà il titolo al saggio: il radicamento. L’importanza di questo concetto, a cui peraltro non corrisponde alcun bisogno contrario, è testimoniata dal fatto che Simone si soffermi a lungo sulle pericolose conseguenze che si verificano qualora esso venga a mancare, generando lo s-radicamento, considerato una vera e propria malattia. Il termine indica, letteralmente, ‘la mancanza di radici’, la perdita della capacità di sentirsi parte della società in cui si vive, il venir meno di ogni punto di riferimento. La filosofa francese è convinta che questa malattia possa assumere forme differenti, a seconda dei contesti e delle circostanze, ma che si manifesti nel modo più allarmante attraverso lo sradicamento della cultura. La perdita di contatto col contesto di tradizioni da cui si proviene, e in cui pertanto si è inevitabilmente inseriti, non può che generare individui sradicati, incapaci di pensare e di agire. La società dovrà dunque assumere come riferimento un metodo nuovo, capace di tener conto di piani operativi differenti (religioso, economico, sociale e politico) ed intervenire sulla realtà mediante iniziative basate sull’idea di bene, la sola in grado di tutelare la comunità umana dalla minaccia del totalitarismo, l’esempio più lampante di sradicamento della nazione.

  • Disobbedienza Civile

    2

    Disobbedienza Civile
    Disobbedienza Civile

    “Manuale” di protesta sociale pacifica La fama di questo saggio è cresciuta soprattutto nel corso del ventesimo secolo: ignorato alla sua uscita, ha influenzato moltissimo personaggi del calibro di Gandhi e Martin Luther King. Il primo mise in pratica la disobbedienza civile su scala di massa nel Sudafrica ed in India, mentre il secondo applicò i principi del saggio nel movimento per i diritti civili negli Stati Uniti degli anni sessanta. Ma come nacque questo saggio? Convinto antischiavista, per tutta la vita scrisse e tenne conferenze contro la schiavitù, specialmente dopo l’approvazione nel 1850 della Fugitive Slave Law che obbligava gli ufficiali del Nord a catturare e restituire gli schiavi fuggiti dal Sud. Thoreau condannava il governo statunitense perché ammetteva l’istituto della schiavitù e perché si impegnava in una politica imperialistica di espansione, la cui diretta conseguenza fu la guerra col Messico. Per dissociarsi completamente da questi indirizzi politici egli si rifiutò di pagare le tasse governative sostenendo che il pagarle era sinonimo di assenso per la condotta del governo, per la qual cosa egli fu anche arrestato (anche se restò in cella solo per un giorno perché qualcun altro, probabilmente la zia, pagò la tassa). Proprio per spiegare le ragioni del suo arresto e della sua condotta, Thoreau scrisse questo breve saggio. Il tema centrale è la preponderanza data al diritto rispetto alla legge: pur di seguire ciò che la propria coscienza individuale ritiene giusto Thoreau ammette anche la disobbedienza alle leggi. Nel suo saggio Thoreau non parla mai di protesta violenta e, soprattutto grazie ai suoi celebri “seguaci” come Gandhi e Martin Luther King che fecero della non violenza la linea guida della loro azione, oggi la Disobbedienza civile è considerato una specie di manuale della protesta sociale pacifica. Un saggio molto conosciuto, dibattuto e quindi una lettura importante soprattutto oggi dove le trasformazioni a livello politico, in Europa ma non solo, rendono di grande attualità il rapporto tra governanti e governati.

  • Danzare la vita

    4

    Danzare la vita
    Danzare la vita

    La danza come espressione della vita "Che cosa accadrebbe se, invece di limitarci a costruire la nostra esistenza, avessimo la follia o la saggezza di danzarla?". Roger Garaudy, filosofo francese fuori dagli schemi ed anticonvenzionale, ci offre una riflessione sulla danza moderna in quanto simbolo dell'azione di vivere, e di vivere intensamente i conflitti, le angosce e le speranze del nostro tempo. La danza è partecipazione, celebrazione; si collega al lavoro, alla festa, all'amore e alla morte. Tutta la vita ruota intorno alla danza e si danza nei momenti importanti della vita. E, allora, perchè non danzarla? 

  • Parola d'uomo

    3

    Parola d'uomo
    Parola d'uomo

    Roger Garaudy è stato un filosofo fuori dagli schemi nel panorama culturale francese e internazionale. In questo testo dà voce a riflessioni che riguardano i grandi temi dell’uomo, affrontati con una prospettiva che lascia intendere un “metodo” filosofico orientato al dialogo, alla conoscenza incessante del diverso da sé, alla comprensione di mondi lontani dal proprio. Le parole dell’uomo Garaudy riguardano la vita, la morte, il presente, il futuro, la fede, la politica e molto altro. Ognuna di queste “parole” viene analizzata anche a partire dalla vita politica intensa dell’autore. Ne esce un affresco dai colori forti e vivi, che lascia al lettore un’eredità di pensiero ed esperienza di grande spessore. Con un linguaggio semplice ed essenziale, Garaudy ci guida in ciò che è essenziale per l’uomo, aprendoci a nuove domande piuttosto che chiuderci in spazi di pensiero troppo angusti.

  • Natura

    5

    Natura
    Natura

    Ritorno alla natura Natura (Nature, 1836), è una tra le opere più significative di Emerson e in breve tempo è diventata il manifesto del movimento, che oggi chiameremmo, ecologista americano. Emerson afferma che l’intellettuale è educato dalla natura, dai libri e dall’azione. La natura è la prima sia in ordine cronologico (è presente da sempre) sia in ordine di importanza. Dietro la varietà delle forme naturali, si celano infatti le stesse leggi fondanti che governano la mente umana: la disciplina dalla quale la natura è regolata è una preziosa fonte d’insegnamento per l’uomo. Seguendo le indicazioni del trascendentalismo, vengono indagati i rapporti fra Natura e Anima - Emerson afferma che Dio si rivela ovunque e in ogni tempo; che la Natura è la rivelazione di Dio; che la ragione (intuizione) è la facoltà con cui l'uomo osserva direttamente lo spirito nella natura; che la comunione della ragione con la natura, intesa come spirito, può redimere l'uomo stimolando le sue affinità spirituali. L'Over-Soul (anima universale) si rivela nella genuinità, nella schiettezza di una natura considerata come God's garment (veste di Dio) e l'uomo sarà tanto più se stesso, ritrovando la fiducia in sé (self-reliance), quanto più saprà ritrovare le proprie energie originarie, si sentirà tutt'uno con la natura e saprà foggiare a immagine di quest'ultima il proprio universo privato e sociale. L’autore Ralph Waldo Emerson (1803-1882), filosofo, saggista e poeta, fu il principale teorico del trascendentalismo ed esercitò un persistente influsso sulla vita intellettuale degli Stati Uniti, divenendo il maestro di un'intera generazione di pensatori e scrittori. Appartenente a una famiglia di ministri del culto bostoniani, anch'egli ministro del culto in ambito unitariano, si dichiarò più vicino a Rousseau che a Calvino e, quando arrivarono dall'Europa i soffi del romanticismo e dell'idealismo tedesco (con le rielaborazioni di Coleridge e Carlyle), affermò che Dio non poteva abitare solo nelle "fredde chiese". Lasciò allora il pastorato e si imbarcò per l'Inghilterra dove ampliò la sua formazione, dedicandosi allo studio degli idealisti, del neoplatonismo e delle filosofie orientali. Tornato negli Stati Uniti, si stabilì a Concord, non lontano da Boston, facendone il centro focale delle nuove idee e iniziative e del Trascendental Club. Diede quindi inizio a una lunga e fortunata carriera di oratore.

  • L'uomo a una dimensione

    6

    L'uomo a una dimensione
    L'uomo a una dimensione

    L’immaginazione al potere Quando “L’uomo a una dimensione” uscì per la prima volta nelle librerie di tutto il mondo, la società ebbe un grande sussulto e indicò subito Marcuse come il grande interprete della società contemporanea capace di spiegare il senso di soffocamento, l’alienazione da un universo sempre più totalitario che strombazzava la sua libertà in ogni momento. L’analisi della società industriale avanzata era impietosa e Marcuse smascherava finalmente con parole precise e severe come le democrazie non fossero altro che espressioni e forme di una società bloccata; immobile sia da un punto di vista politico, che economico, e ovviamente culturale. Ma bloccate anche sul piano della speranza di un cambiamento futuro. Il vero protagonista, l’uomo, che ruolo ha in questa società? Marcuse dava voce ad un movimento che fino ad allora si era mosso confuso e rapsodico, e ne diviene il leader culturale. La “società senza opposizione” descritta da Marcuse si è mobilitata contro il nemico al punto da minacciare la distruzione nucleare totale. Si basava sulla "suprema promessa" di "una vita sempre più confortevole per un numero sempre crescente di persone che, in senso stretto, non possono immaginare un universo qualitativamente diverso di pensiero e azione". Le loro "molte libertà e comodità" hanno solo "perpetuato e intensificato" la loro "sottomissione all'apparato produttivo". Mentre leggiamo L'uomo a una dimensione oggi, non sembra di incontrare ancora la società in cui viviamo ora? Come può un movimento rompere con questo mondo che assorbe tutto per chiedere e crearne uno migliore? Come incoraggiare le persone non semplicemente a riunirsi per creare momentaneamente un'alternativa, ma per combattere le istituzioni dominanti? E in nome di cosa? Le domande non sono semplici e le risposte non sempre sono disponbili con chiarezza. Tuttavia, l’analisi di Marcuse si sostiene con lucidità e riflessioni precise, contribuendo alla definizione di un’alternativa possibile. L’autore: è stato filosofo, sociologo, politologo e docente universitario. A seguito della presa del potere da parte di Hitler si rifugiò in america dove visse molti anni scrivendo i suoi testi più importanti. Fondatore della “Scuola di Francoforte”, un istituto di ricerca sociale tra i più importanti al mondo, cercò di coniugare l’analisi sociale marxista con le teorie freudiane formulando ampie critiche alla società neocapitalistica, ritenuta totalitaria quanto e più delle società più totalitarie del passato. Queste opere lo consacrarono “leader” dei movimenti di protesta giovanili, studenteschi ed operai, favorendo una loro maturazione intellettuale e critica.

  • La ribellione delle masse

    8

    La ribellione delle masse
    La ribellione delle masse

    Contro l’omologazione, viva la singolarità! La ribellione delle masse, il saggio che rese noto l’autore spagnolo in tutta Europa, abbozzava fin dal 1930 una morfologia della società moderna, tratteggiandone e prevedendone aspetti e manifestazioni, esiti e conseguenze che solamente dopo la catastrofe del secondo conflitto mondiale si sarebbero realizzati, sviluppati ed ingigantiti in tutta la loro drammaticità. OyG aveva, tra i primi, posto in guardia contro i pericoli di omologazione che stava correndo l’uomo contemporaneo coll’irrompere delle masse sulla scena della storia: “La massa travolge tutto ciò che è differente, singolare, individuale, qualificato e selezionato. Chi non sia come ‘tutto il mondo’, chi non pensi come ‘tutto il mondo’ corre il rischio di essere eliminato. Ed è chiaro che questo ‘tutto il mondo’ non è ‘tutto il mondo’. ‘Tutto il mondo’ era normalmente l’unità complessa di massa e minoranze discrepanti, speciali. Adesso ‘tutto il mondo’ è soltanto la massa”. L’uomo massa di OyG, infatti, come ce lo descrive, è proprio il nostro contemporaneo, il nostro vicino di casa, il parlamentare da noi eletto, l’uomo di scienza che va per la maggiore, noi stessi. L’uomo contemporaneo, cioè, è come un bambino viziato dalla storia dell’umanità, dalla quale ha ereditato le comodità, la sicurezza, tutti i vantaggi della civiltà, senza correre pericoli, soprattutto, senza avere un suo progetto di vita che dia significato alla propria esistenza. Già nel 1930, OyG credeva molto all’Europa e a un suo disegno unitario. Ed proprio all’uomo europeo non resterà altro che lanciarsi nell’avventura della costruzione di una grande impresa, perché l’Europa torni a credere in se stessa, nel proprio destino e nel proprio futuro. L’autore: nato a Madrid il 9 maggio 1883, ha studiato filosofia a Lipsia, Berlino e Marburgo, ottenendo nella capitale spagnola la cattedra di metafisica. Si era fatto conoscere subito con uno studio su Cervantes, Meditaciones del Quijote ed iniziò a collaborare al quotidiano El sol, sul quale apparvero i vari capitoli di España invertebrada e de La redencion de las provincias (1927‑1928). Nel luglio 1923 fondava e dirigeva la Rivista de Occidente, che insieme alla Biblioteca de ideas del siglo XX avrebbe messo in circolazione e fatto conoscere al grande pubblico spagnolo le opere più significative del pensiero contemporaneo. Pur restando al di fuori dello scontro fratricida che insanguinò la sua nazione, Ortega y Gasset dovette subire il carcere e fu costretto all’esilio, a cui pose termine alla fine dell’ultima guerra mondiale, riprendendo la sua attività di ricerca e di studio, che durerà fino alla sua scomparsa avvenuta a Madrid nel 1955. Sarebbe molto lungo enumerare tutti i suoi saggi e le sue pubblicazioni, ci limiteremo, perciò a citarne solamente alcuni tra i più importanti che potrebbero interessare in questa sede: El tema de nuestro tiempo, Mirabeau o el politico, Kant, Historia como sistema, Del imperio romano.

  • Il pensiero come principio d'economia pubblica

    7

    Il pensiero come principio d'economia pubblica
    Il pensiero come principio d'economia pubblica

    La nascita del Capitale Intellettuale Ci sono riflessioni che non finiscono mai di essere attuali e in questo agile ebook Carlo Cattaneo ne propone di molto interessanti: in economia, sostiene, se si osserva ciò che viene creato (sia da un’impresa che da altri istituti), alle origini ci sono delle idee che portano a combinare in vari modi risorse naturali e lavoro per ottenere beni e servizi che spingono a dar seguito ad altre idee di miglioramento o di innovazione. Vengono espressi con forza e con puntuali esemplificazioni due aspetti: il primo è che tra le variabili che condizionano lo sviluppo di un’economia vi è, oltre alla natura, al lavoro e al capitale, l’intelligenza; il secondo per affermare il valore fondante dell’intelligenza, poiché usando le sue parole, si può ritenere che “non v’è lavoro, non v’è capitale, che non cominci con un atto di intelligenza”. “Prima di ogni lavoro, prima di ogni capitale, quando le cose giacciono ancora non curate e ignote in seno alla natura, è l’intelligenza che comincia l’opera e imprime in esse per la prima volta il carattere di ricchezza”. Nel corso degli anni, la letteratura economica si è arricchita di idee come “economia immateriale”, “economia della conoscenza”, “capitale intellettuale” e altro ancora. Resta ferma e ben solida l’idea di Cattaneo: si muove da un atto di intelligenza, si plasmano lavoro e capitale, in tal modo si può generare ricchezza. Ed è a partire da questa prima riflessione che oggi si ritiene che gli assets immateriali, ed in particolare l’Intellectual Capital, siano centrali nel processo di creazione di valore economico da parte delle aziende. L’intelligenza, un mix di volontà e capacità di pensiero, è ciò che attiva l’economia intera. L’autore: Carlo Cattaneo (Milano, 15 giugno 1801 – Lugano, 6 febbraio 1869) è stato un patriota, filosofo, politico, politologo, linguista e scrittore italiano, esponente del pensiero repubblicano federalista. Di formazione illuminista e positivista, ebbe un ruolo determinante nelle cinque giornate di Milano del 1848.

  • Le verità della filosofia: Introduzione al metodo riflessivo

    9

    Le verità della filosofia: Introduzione al metodo riflessivo
    Le verità della filosofia: Introduzione al metodo riflessivo

    Visioni filosofiche del mondo Questo è un libro che si rivolge sia agli “esperti” cioè ai cultori di filosofia, sia ai “profani”, a coloro che vorrebbero avere le idee più chiare sui temi filosofici. Tra le molte questioni affrontate, quella che principalmente anima il libro è: esistono, al di là delle note contraddizioni tra filosofi e tra visioni filosofiche del mondo, delle verità comuni che la filosofia può offrirci? Quali sono queste verità? Di che genere sono? Qual è il metodo per pensare tali verità? Per rispondere a queste e ad altre domande, il libro si serve di un linguaggio quanto più possibile chiaro e di una presentazione graduale dei problemi filosofici, delle loro difficoltà concettuali e del metodo riflessivo con cui possono essere affrontati. In ogni caso, sta a ognuno di noi ricostruire e dotare di senso i problemi filosofici e culturali, dopo essersi attrezzati della capacità di riflettere adeguatamente Il libro dedica la sua parte finale a un’interrogazione su quale sia il profilo attuale della filosofia e quale possa essere il suo futuro. L'autore:  Giuseppe A. Perri ha insegnato Filosofia alla Scuola Europea di Bruxelles ed è membro del Cierl (Centre Interdisciplinaire d’Etude des Religions et de la Laïcité) dell’Université Libre di Bruxelles. Autore di un manuale di filosofia e di saggi (in italiano, francese, inglese, polacco) di argomento storico, filosofico e letterario, ha pubblicato numerosi articoli su autorevoli riviste italiane ed internazionali, tra le altre: “Rivista di Storia della Filosofia”, “Rivista di Studi Politici Internazionali”, “Ricerche di Storia Sociale e Religiosa”, “Slovo - Inalco”, “La Revue Nouvelle”.

  • Discorso sulla dignità dell'uomo

    11

    Discorso sulla dignità dell'uomo
    Discorso sulla dignità dell'uomo

    Il discorso sulla dignità dell’uomo può essere sicuramente ritenuto il manifesto dell’Umanesimo: un testo basilare che mette in luce il problema della libertà, della volontà, della determinatezza e il modo in cui affermarla. In definitiva è il testo che darà avvio alla “filosofia dell’uomo”. Nel creato l’uomo è il centro, la formula riassuntiva, il vincolo e il sommario, il culmine e la conclusione. L’opera di Pico è prima ancora che un’opera di pensiero, un messaggio nuovo di fede nell’uomo e nella sua opera. Secondo la rinnovata visione umanistica di Pico della Mirandola l’uomo non viene collocato in alcun archetipo appositamente creato. Nessuno spazio o involucro potevano contenerlo. La provvidenza ha in serbo per l’uomo una grande occasione, una possibilità che nessuna creatura ha: quella di determinare la sua natura. Egli può autodeterminarsi secondo la sua volontà. A lui solo è concesso di ottenere ciò che desidera. Egli solo può davvero essere ciò che vuole. L’uomo è un essere che ha la capacità di autodeterminarsi. Può scegliere. È capace di decidere lui il suo compito, il suo ruolo, cosa deve fare. Dio ha garantito all’uomo non una natura determinata ma un’indeterminatezza che è la sua natura. Essa si regola in base alla sua volontà, cioè al suo arbitrio. È l’uomo a forgiare il proprio destino, secondo la propria volontà, e la sua libertà da questo punto di vista è massima. Egli non è né animale né angelo, ma può essere l’uno o l’altro secondo ciò che desidera e ciò che vuole. A distanza di diversi secoli resta il fascino di un’intuizione magnifica che si erge sulla libertà e sul gravoso ma benefico peso che l’uomo ha di stabilire da sé quale direzione impartire alla propria esistenza. Fare esperienza di vita: intellettuale, filosofica, spirituale.

  • Da zero alle stelle

    10

    Da zero alle stelle
    Da zero alle stelle

    La musica è un’amica delle nostre giornate fin dall’infanzia: Renato Zero, Alberto Fortis, Mariella Nava e la pianista Cristiana Pegoraro hanno saputo condurre l’autrice ad apprezzare la musica. Un grande amore adolescenziale per Renato Zero e poi, crescendo, anche l’interesse appassionato per Alberto Fortis, il confronto entusiasta e produttivo con Mariella Nava, l'hanno condotta nell’età matura alla musica dell’anima di Cristiana Pegoraro. Il libro, nel mostrare il percorso dell'autrice verso la musica in compagnia di diversi autori, ri-cerca il significato della passione per i suoi cantanti preferiti e si sofferma su quattro intermezzi filosofici fondamentali per la nostra vita: amicizia, amore, morte e tradimento. Quattro musicisti, quattro intermezzi, quattro momenti dell'esistenza indispensabili per indicare il valore anche terapeutico della musica, merito già compreso nel '600 dal filosofo Renato Cartesio. Meta ultima del libro? Cogliere attimi di felicità. Musica e parole possono rendere migliore la nostra vita, Maria Giovanna Farina lo vuole affermare dal suo punto di vista filosofico con uno stile sciolto, dove non manca emozione ed ironia. Un percorso autobiografico e terapeutico che, giungendo alla musica delle stelle, sa ritornare continuamente, toccando l'anima, all'origine del viaggio.

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